(Le chiese di Macedonia) hanno dato volentieri, secondo i loro mezzi, anzi, oltre i loro mezzi… ma prima hanno dato se stessi al Signore.
Dia ciascuno… non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso.
2 Corinzi 8:3-5; 9:7
Osserviamo la scena commovente descritta in Marco 12:41-44. Il Signore Gesù, seduto, osservava come le persone si comportavano riguardo alle offerte per il tempio. I ricchi gettavano nella cassa molto denaro, ma una povera vedova mise soltanto due spiccioli. Il Signore ne fu così toccato che chiamò subito i discepoli per mettere in evidenza tutto il valore dell’offerta di quella vedova.
Perché, nella stima di Dio, due spiccioli valevano molto più di una grossa cifra? Gesù considerava non soltanto ciò che veniva gettato nella cassa delle offerte, ma soprattutto quanto ognuno tratteneva per sé, per soddisfare dei bisogni che non erano per nulla primari. Per i ricchi, la grossa somma non era che un superfluo; per la vedova, invece, era tutto ciò che aveva!
Si può quindi concludere che non ciò che si dà, ma ciò che si conserva per sé è oggetto dell’attenzione del Signore! È il sentimento profondo del cuore ad essere valutato da Colui che “conosce i pensieri più nascosti” (Salmo 44:21).
E non dimentichiamo le promesse che Dio fa ai suoi figli che gli offrono i beni che hanno ricevuto dalla sua mano: “Onora il SIGNORE con i tuoi beni… i tuoi granai saranno ricolmi d’abbondanza” (Proverbi 3:9-10).