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mercoledì 13 febbraio 2019

13 febbraio

Un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: “Signore, se tu vuoi, tu puoi purificarmi”. Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: “Lo voglio, sii purificato”.
Matteo 8:2, 3

Purificami…, e sarò puro; lavami, e sarò più bianco della neve.
Salmo 51:7

Puro davanti a Dio?
(leggere Matteo 8:1-4)

Dopo aver pronunciato le forti parole del “sermone sul monte”, Gesù scende e si ritrova nella realtà della vita degli uomini. Subito si avvicina un lebbroso, uno di quei poveri malati allontanati da tutti, segregati dalla società. Quell’uomo gli dice: “Signore, se tu vuoi, tu puoi purificarmi” e Gesù gli dà ascolto.
Quel malato respinto da tutti aveva capito che Gesù aveva la potenza di guarirlo, e gli rende omaggio. Che fede notevole! Eppure a questa fede mancava qualcosa: quell’uomo si doveva persuadere che Gesù aveva la volontà di guarirlo. Egli dice “se vuoi”, come se dubitasse del Suo amore. Allora Gesù, per togliergli questa esitazione, alza la mano, tocca il lebbroso e gli dice: “Lo voglio, sii purificato”. E subito l’uomo è guarito.
Questa guarigione fa brillare tre caratteristiche del Signore: la sua potenza (può guarire), il suo amore (vuole guarire), la sua purezza divina (tocca il lebbroso senza timore di infettarsi). Non solo Lui non rimane contaminato da questo contatto, ma è il lebbroso ad essere purificato!
La lebbra rappresenta il peccato che corrompe e avvilisce. Ma oggi ancora Gesù può e vuole purificare dal male, sotto tutte le sue forme, chiunque va a Lui. Approfittane, se ancora non l’hai fatto. Prendi coscienza che il Signore vuole salvarti, accetta di essere amato!