lunedì 22 luglio 2019

22 luglio


Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il perdono, perché tu sia temuto.
Salmo 130:3, 4

Tu hai salvato l’anima mia dalla morte; hai preservato i miei piedi dalla caduta, perché io cammini, davanti a Dio, nella luce dei viventi.
Salmo 56:13

Dio è santo

Ai giorni nostri la parola peccato è tenuta in poco conto, ma agli occhi di Dio, “troppo puri per sopportare la vista del male” (Abacuc 1:13), conserva tutto il suo significato. Ecco come si presenta: “adulterio, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sette, invidie, omicidi, ubriachezza, orge e altre simili cose” (Galati 5:19-21). Il profeta dice che “ognuno di noi seguiva la propria via” (Isaia 53:6); la sorgente si trova nella nostra volontà che vuole rendersi indipendente da Dio.
La Bibbia ci insegna quale rimedio Dio ha trovato riguardo al peccato: “Il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7). Dio cancella i peccati di tutti quelli che si riconoscono peccatori e credono al valore del sangue sparso alla croce. A questi Dio dà il diritto di essere “figli di Dio” (Giovanni 1:12).
Ma ogni giorno io, che già sono credente, devo impegnarmi a non commettere più il male. Dio mi dice: “Fuggi le passioni” (2 Timoteo 2:22), perché esse non mi spingano a peccare. A volte si sente dire: “È più forte di me; non posso resistere”. Infatti, se io fossi solo, resistere sarebbe impossibile. Dio ha mandato il suo Spirito che abita in me come in ogni credente e mi dà la forza di oppormi al peccato. Ma, perché la sua potenza divina possa agire, devo realizzare che Cristo è morto per cancellare i miei peccati e anche per tagliare il legame tra il peccato e me. Io sono morto al peccato (Romani 6:11), e non sono più costretto ad obbedirgli. Che il Signore mi aiuti a realizzarlo!