“ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse: grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre” Colossesi 1:2.
L'aggettivo santi designa tutti gli individui che sono separati dal mondo per Dio. Con l'espressione fedeli fratelli si allude al fatto che, grazie alla fede comune nel Signore Gesù, i santi sono figli di un solo Padre: essi sono fratelli e sorelle nella fede.
L'espressione in Cristo evidenzia la posizione spirituale dei santi. Quando essi furono salvati, Dio fece dimorare i santi in Cristo. Da quel momento in poi, essi ebbero la sua vita e la sua natura: Dio non li considerò più come figli di Adamo o come uomini ribelli, bensì cominciò a guardarli con la stessa benevolenza con cui guarda al suo amato Figlio. Il termine in Cristo evoca una intimità, una accettazione e una sicurezza che trascendono a ciò che come uomini possiamo comprendere.
Adesso Paolo si rivolge ai santi con un particolare saluto “grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre”.
Capita spesso fra gli uomini scambiarsi degli auguri di buona giornata o buona fortuna, parole vuote, di nessun peso. Ma per quanto riguarda i credenti, essi, possono contare su un “augurio” ben diverso: grazia e pace.
Non esiste altra espressione che, come grazia e pace, sia in grado di contenere le benedizioni della fede in Cristo.
La grazia rappresenta Dio che si china verso l'umanità peccatrice e perduta in atteggiamento di compassione e amore. La grazia è come un assegno in bianco che Dio vuole donare ad ogni uomo e che non tiene nessun conto dei loro meriti ma del solo fatto che lo si voglia accettare si o no. La pace è la condizione di chi avendo accettato questo assegno sperimenta una condizione completamente nuova nel suo rapporto con Dio.
Quando l'esercito celeste annunziò la nascita del Messia disse: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini che egli gradisce (o a cui fa grazia)” Luca 2:14. In questo modo è stato chiaro fin dall'inizio che la pace e la grazia vengono a noi soltanto per mezzo di Cristo Gesù, quale dono del Padre.