La luce dei giusti è gaia.
Proverbi
13:9
Credendo in lui... voi esultate di gioia ineffabile e
gloriosa.
1 Pietro 1:8
Il volto della gioia
Il
cristianesimo, fin dalle origini, è la proclamazione della gioia. “Io vi porto la buona notizia
di una grande gioia... Oggi, nella
città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore”, ha
detto l’angelo ai pastori annunciando la nascita del Cristo (Luca 2:10-11).
Nel corso dei Vangeli
troviamo più volte menzionata la gioia: Zaccheo, che era salito su un albero
per vedere Gesù, quando si sentì chiamato “si affrettò a scendere e lo accolse con gioia” (Luca 19:6). Era la gioia di
aver incontrato il Signore, di provare il Suo perdono e quell’amore che può
trasformare tutta la vita e portare la salvezza.
Il
mattino della risurrezione molte donne andarono al sepolcro in cui Gesù era
stato deposto e ricevettero da un angelo l’annuncio sconvolgente della Sua
risurrezione. Dopo quell’incontro corsero a portare la bella notizia ai
discepoli “con spavento e grande gioia”
(Matteo 28:8).
Prima
dell’ascensione, Gesù aveva incoraggiato i discepoli assicurando loro la Sua
presenza spirituale: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età
presente” (Matteo 28:20). Essi avevano davanti agli occhi il ricordo del volto
del Cristo risuscitato, dopo le terribili sofferenze della crocifissione: che
gioia! Gioia della liberazione, gioia
dell’amore vittorioso sul male, sul peccato e sulla morte.
Il
Vangelo termina con questa menzione della gioia, dopo l’ascensione al cielo del
Cristo risorto: “Essi, adoratolo, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio, benedicendo Dio” (Luca
24:52-53).