mercoledì 26 marzo 2025

26 marzo - Il volto della gioia

La luce dei giusti è gaia.

Proverbi 13:9

 

Credendo in lui... voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa.

1 Pietro 1:8

 

Il volto della gioia

 

Il cristianesimo, fin dalle origini, è la proclamazione della gioia. “Io vi porto la buona notizia di una grande gioia... Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore”, ha detto l’angelo ai pastori annunciando la nascita del Cristo (Luca 2:10-11).

Nel corso dei Vangeli troviamo più volte menzionata la gioia: Zaccheo, che era salito su un albero per vedere Gesù, quando si sentì chiamato “si affrettò a scendere e lo accolse con gioia” (Luca 19:6). Era la gioia di aver incontrato il Signore, di provare il Suo perdono e quell’amore che può trasformare tutta la vita e portare la salvezza.

Il mattino della risurrezione molte donne andarono al sepolcro in cui Gesù era stato deposto e ricevettero da un angelo l’annuncio sconvolgente della Sua risurrezione. Dopo quell’incontro corsero a portare la bella notizia ai discepoli “con spavento e grande gioia” (Matteo 28:8).

Prima dell’ascensione, Gesù aveva incoraggiato i discepoli assicurando loro la Sua presenza spirituale: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente” (Matteo 28:20). Essi avevano davanti agli occhi il ricordo del volto del Cristo risuscitato, dopo le terribili sofferenze della crocifissione: che gioia! Gioia della liberazione, gioia dell’amore vittorioso sul male, sul peccato e sulla morte.

Il Vangelo termina con questa menzione della gioia, dopo l’ascensione al cielo del Cristo risorto: “Essi, adoratolo, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio, benedicendo Dio” (Luca 24:52-53).