Anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.
Tito 3:3
(Gesù disse:) «Non ti
meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”».
Giovanni 3:7
Conflitti perenni
Fin dalla
scuola materna i bambini litigano, di solito per motivi che qualche anno più
tardi li farebbero sorridere. Alle scuole superiori le motivazioni sono più
serie e talvolta le risse finiscono in drammi irreparabili. E fra gli adulti?
Le dispute sono pressoché continue e per le cause più diverse; conflitti per
incomprensione in famiglia, gelosie nel mondo del lavoro, presunzione
nell’ambito della politica o della religione; per non parlare delle guerre e
delle rivolte… L’uomo è un accanito contestatore; vuol’essere ascoltato e
rispettato, vuole imporre le sue “verità”, e se non raggiunge i suoi scopi cova
rancori e voglia di vendetta. Fin dai tempi di Caino e Abele, le lotte fanno
parte della vita umana. Ciascuno ammette il vantaggio che ci sarebbe a vivere
nella comprensione reciproca e nella reciproca sopportazione, ma le passioni,
l’ambizione, l’orgoglio, l’egoismo raramente consentono questo.
Nonostante
i numerosi sforzi per favorire la pace, finché
non cambierà il cuore dell’uomo il mondo rimarrà un luogo di dispute e di
conflitti. Ma Dio che è amore (1 Giovanni 4:8) desidera trasformare il nostro
cuore mediante quella vita nuova che si
ottiene grazie alla fede in Gesù e nel Suo sacrificio alla croce. Soltanto
per mezzo di questa vita siamo resi capaci di amare il prossimo. È ciò che ha
fatto Lui quando è giunto fino a sacrificare per noi la Sua propria vita (1
Giovanni 3:16). Questo amore che animava Lui è ora “sparso nel cuore” di ogni
credente (Romani 5:5).