giovedì 17 aprile 2025

Sansone (9/11)

7. SANSONE RIVELA IL SUO SEGRETO

Quando leggerai la storia ti chiederai quanto deve essere stupido un uomo per rivelare il suo segreto a una donna simile. La spiegazione è che era diventato così dipendente da Dalila e dipendeva sessualmente da lei, la desiderava fisicamente ed era così sottomesso  da mettere a rischio tutto. Come un giocattolo della sua lussuria, si ritrovò completamente in potere di questa donna. Le cose possono arrivare a tanto una volta che il mondo ci ha incantati. A volte si presenta apparentemente innocuo, ma una volta che Satana ci ha sotto controllo, non si lascia andare facilmente.

Oggi ci sono molte dipendenze. Dipendenza da alcol, dipendenza da droghe, dipendenza da sesso, dipendenza da internet, dipendenza dallo shopping, ecc., ma anche dipendenza dalla carriera, dipendenza dal successo. L'elenco potrebbe continuare. Bisogna soccombere a tali legami? Ovviamente no. Pertanto, la storia di Sansone dovrebbe servirci da monito.

Il punto arriva quando Sansone non può più trattenersi. Rivela il segreto della sua forza, che risiedeva nei suoi lunghi capelli. Non lo fa tutto in una volta. No, Dalila si sta avvicinando al suo obiettivo passo dopo passo. A poco a poco, Sansone cede. La prima volta menziona sette corde d'arco fresche. Questo ci ricorda il numero delle trecce nei suoi capelli: sette. Poi parla di funi nuove (o appena intrecciate) . Questo ci ricorda che i suoi capelli erano intrecciati. Poi mette in gioco i suoi capelli e le consiglia di intrecciarli. Solo allora viene fuori tutta la verità. Il segreto è svelato. Dalila è arrivata al suo fine.

Il Salmo 25:14 parla del segreto del Signore, che è per coloro che lo temono. Questo segreto è equiparato in questo salmo ai rapporti intimi con il Signore. Il cristiano conosce questa comunione con il suo Signore. Il mondo non ne ha idea. Ma se noi, come Sansone,  diventiamo uno con questo mondo, questa relazione intima con il Signore viene perduta. Non possiamo avere comunione con il mondo e comunione con il Signore allo stesso tempo.

Con il suo istinto femminile, Dalila riconobbe subito di aver vinto. Sansone le aveva aperto tutto il suo cuore. Che importava a questa donna di Sansone? A chi appartiene realmente il nostro cuore? Al nostro Signore, ovviamente. Ne ha il diritto e non solo ad una parte ma al nostro cuore intero: “Dammi, figlio mio, il tuo cuore e gli tuoi occhi prendano piacere nelle mie vie!” Proverbi 23:26. Sansone questo invito lo ignorò. Non dovremmo mai ignorare le parole del Signore. Il cuore qui rappresenta l'affetto e l'amore. Questo è esattamente ciò che il Signore vuole e lo vuole per Se Stesso.


8. DALILA SCONFIGGE SANSONE

Ora Delila ha vita facile. Presumibilmente dormono insieme e poi lei lo lascia addormentare sulle sue ginocchia prima di chiamare i Filistei. Che spettacolo! Il forte Sansone dorme sulle ginocchia di una donna, e uno dei nemici arriva e gli taglia i capelli. Sansone non si accorge per nulla di tutto ciò. Le sue forze se ne vanno e non se ne è ancora accorto. Né con la prima treccia, né con la seconda... e nemmeno quando tocca alla settima.

Quando i credenti dormono, il pericolo è in agguato. Nella Bibbia troviamo diverse persone che dormivano in situazioni in cui sarebbe stato meglio essere svegli. Esempi di questo sono Elia, Giona e i discepoli nel Giardino del Getsemani. Ma qui è stato particolarmente tragico. Il Nuovo Testamento ci mette in guardia contro il sonno spirituale: “Per questo dice: risvegliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo di inonderà di luce!” Efesini 5:14. A prima vista non è possibile distinguere una persona addormentata da una persona morta. E una persona morta è completamente inutile a Dio. Se il diavolo riesce a cullarci, ha (quasi) raggiunto il suo scopo. In ogni caso, allora saremo inutili al nostro Signore.

All'inizio Sansone non si accorge di tutto ciò. Sta dormendo. Leggiamo una parola seria al riguardo nel profeta Osea: “Efraim si mescola con le nazioni; Efraim è diventato come una focaccia non rivoltata. Gli estranei divorano la sua forza, e egli non ci pensa; e i capelli bianchi gli appaiono qua e là sul capo, ed egli non se ne accorge” Os 7:8-9. La stessa cosa accade qui a Sansone. I Filistei avevano tolto le sue forze, ed egli non lo sapeva.

La forza è il privilegio speciale dei giovani. A chi diamo la nostra forza? A chi la nostra energia? A questo mondo o nostro Signore? Oltre all'esperienza degli anziani, c'è bisogno soprattutto dell'impegno dei  giovani. Per questo tutti noi vogliamo essere motivati a non donare la nostra forza a questo mondo che sta scomparendo. La nostra forza appartiene al Signore.

Quando Sansone si sveglia, è troppo tardi. Non sappiamo cosa abbia visto l'ultima volta prima che diventasse buio per lui. Forse è stato Dalila che contava il denaro che i Filistei le avevano portato. Forse era il ghigno malizioso del filisteo che adesso gli cavava gli occhi. Sansone rimase cieco per sempre. Ha dovuto sperimentare ciò che Paolo scriverà ai Galati molti secoli dopo: “Non vi sbagliate, non ci si può beffare di Dio; Perché quello che l’uomo avrà seminato, anche quello raccoglierà” Galati 6:7. Questo avvertimento di Dio è valido ancora oggi.

 

9. CIÒ CHE SANSONE PERDE

L'eroe della fede diventa un perdente. Indifeso, impotente e cieco, è ora in potere dei suoi nemici. Dalila gli aveva già portato via il segreto e la comunione con il suo Dio. Non si può nemmeno dire rubato, perché ha volontariamente rinunciato al suo segreto di fede. Dalila gli aveva rubato il cuore. Sansone aveva smesso di combattere al fianco del suo Dio, ora era distante da Lui. Ma non basta, ora arrivano i Filistei: gli tagliano i lunghi capelli e così tolgono il segno esteriore della sua forza. Gli tolgono la vista affinché non possa più vedere a alla fine lo privano della libertà. Nella prigione di Gaza deve fare il lavoro di un asino: macinare.

Tutto questo parla a noi direttamente. A prima vista, il mondo sembra offrirci molto, ma chiede sempre più di quello che dà. I piaceri di questo mondo sono solo superficiali. Alla fine, ciò che resta è miseria e bisogno. Il figliol prodigo sperimentò la stessa cosa quando alla fine si ritrovò con i maiali.

Diamo una rapida occhiata a ciò che Sansone ha perso.

Il suo segreto: mescolarsi al mondo significa perdere il rapporto intimo con Dio (una vita di preghiera e di lettura della Bibbia).

Il suo cuore: la ricerca di ciò che piace al nostro cuore naturale significa che il nostro amore per il nostro Signore si raffredda. Di conseguenza, ignoreremo sempre di più la sua volontà.

I suoi capelli: i capelli di Nazireo parlano della sua consacrazione e sottomissione alla volontà di Dio. Unirci al mondo significa che anche noi abbandoneremo la nostra devozione e obbedienza a Dio.

La sua forza: Sansone era stato un uomo di straordinaria forza. Adesso era debole o forte come chiunque altro. La mescolanza con il mondo significa che perdiamo il nostro vigore spirituale e il Signore non può più usarci.

Il suo sguardo: Mescolarsi con il mondo significa perdere il discernimento spirituale. Non abbiamo più i sensi allenati a distinguere il bene dal male (Ebrei 5:14). Le cose che riguardano il nostro Signore e la Sua Parola ci rimangono nascoste.

La sua libertà: eravamo liberi e adesso siamo di nuovo sotto schiavitù e abbiamo perso la libertà che avevamo ottenuto riguardo al nostro stato di peccato. Ora ci siamo di nuovo posti sotto il giogo della schiavitù “perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto” 2 Pie. 2:19.

Il suo obiettivo: mescolarsi al mondo significa perdere il vero obiettivo della nostra vita, che è glorificare Dio e servirlo. Come Sansone, allora lavoriamo solo per questo mondo e non abbiamo più l’opportunità di essere disponibili a Dio.

Ma non è stato solo Sansone a perdere molto. Anche il popolo di Dio ha subito una grande perdita. Per vent'anni Sansone era stato il loro giudice, infliggendo ripetutamente grandi sconfitte ai Filistei. Adesso era finita e non c'era più nessuno per riempire questo spazio.

Quando ci lasciamo dominare da questo mondo, il danno è sempre grande. Per noi stessi, per il popolo di Dio. E soprattutto per il nostro Dio, che è disonorato. I Filistei diranno: “Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico” Giudici 16:23. Ecco perché vogliamo incoraggiarci a vicenda a fare le cose in modo diverso rispetto a Sansone e a non essere cristiani a metà.