L’uomo ha posto fine alle tenebre, egli esplora i più profondi recessi… Ma la saggezza, dove trovarla? Dov’è il luogo dell’intelligenza? L’uomo non ne sa la via, non la si trova sulla terra dei viventi.
Giobbe 28:3, 12, 13
Temere il Signore, questa è saggezza, fuggire il male è
intelligenza!
Giobbe 28:28
Il progresso è sinonimo di felicità?
Nel 1930 Jean Perrin, premio Nobel per la fisica, ha
pronunciato un discorso nel quale prediceva che gli uomini, “liberati dalla
scienza”, sarebbero vissuti “sani e felici”, in una sorta di futuro giardino di
Eden. Queste parole, a distanza di 87 anni, fanno un po’ sorridere. Certamente,
i progressi della scienza sono indiscutibili e hanno reso la nostra vita molto
più comoda: nei paesi occidentali sono scomparse le carestie, in campo medico
si sono fatti progressi straordinari e la velocità delle comunicazioni non ha
nulla a che vedere con quella del 1930. Ma l’uomo è stato liberato? I progressi
della tecnica gli hanno fatto conoscere la gioia e la salute predette dal
fisico? È davvero felice?
Molto tempo prima di Jean Perrin, la Bibbia ha parlato
dell’avanzamento delle conoscenze umane, ma ha anche detto che queste conoscenze
non sono sinonimo di saggezza o d’intelligenza. L’energia nucleare, frutto
dell’impegno di Jean Perrin, può essere certo utilizzata per scopi utili, come
per la produzione di energia elettrica, ma serve anche a fabbricare armi
distruttrici. La liberazione e la felicità non si trovano nel progresso
materiale. La scienza non ci aiuta ad
utilizzare nel modo giusto le possibilità che ci offre. C’è bisogno di una
saggezza che non proviene dalle nostre limitate capacità umane, ma di quella
che si trova nel timore del Signore, cioè nel rispetto e nella conoscenza di
Dio, nostro Creatore.
Caro amico lettore, conosci tu questa saggezza?