“Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati. Nel giorno che Dio il SIGNORE fece la terra e i cieli...non c'era alcun uomo per coltivare il suolo; ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo. Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente” Genesi 2:4-7.
L'essere umano non è, come alcuni si compiacciono di immaginarlo, un essere partito dal basso dalla scala degli esseri viventi e che di progresso in progresso, nel corso di milioni di anni di evoluzione ascendente, prosegue la sua marcia trionfale andando di bene in meglio. E' proprio il contrario ad essere vero “Ma gli uomini...andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati” 2 Tim. 3:13.
Perfettamente adatto al ruolo che il suo Creatore gli riservava come amministratore del suo meraviglioso universo, l'uomo ha incessantemente continuato a decadere e tutte le risorse della sua intelligenza non hanno potuto arrestare ne compensare il suo declino morale. E' così che ha continuato ad avanzare verso quegli abissi di violenza e immoralità che oggi vediamo.
Dio aveva creato un mondo meraviglioso e li in mezzo aveva posto un giardino. Potremmo dire : un giardino nel giardino. Niente lavoro, niente violenza e animali in pace fra loro e con l'uomo, ed è da qui che inizia la discesa del genere umano. E' questo il momento della disubbidienza e dell'allontanamento da Dio. Da lì in poi un cammino in discesa verso l'abisso.
Il peccato è entrato nel mondo a causa dell'uomo e con esso la morte, la sofferenza: “Alla donna disse: ...con dolore partorirai figli...Ad Adamo disse: ... il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita” Genesi 3:16-17.
Il primo vagito del bambino che viene al mondo pone già il problema della sofferenza. Questa non ha bisogno di essere chiamata, ha libero accesso in questo mondo e non risparmia nessuno. Arriva quando non la si attende e s'infiltra nella nostra vita per ricordarci quanto siamo fragili. Spesso giunge dai dispiaceri che gli uomini si infliggono gli uni gli altri a causa delle loro ambizioni, della violenza e dell'orgoglio. La creazione, sulla quale l'uomo aveva un dominio è stata trascinata giù con lui e anch'essa soffre ed è in travaglio. “Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio” Romani 8:22.
Il cammino inizia da un giardino dei giardini e si continua fra un mondo sempre più in rovina, pieno di sangue e violenza. Tutto questo, l'uomo, continua a chiamarlo “evoluzione”. Dio non ha smesso di cercare l'uomo, di chiamarlo. Desidera cambiare il suo cuore ricondurlo a se riportare luce, ordine in un cuore confuso e pieno di tenebre.
Ascoltate l'appello di Dio, non fuggite ma accettate il Suo dono.