Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho mai visto il giusto abbandonato.
Salmo
37:25
Solo in Dio trova riposo l'anima mia; da lui
proviene la mia salvezza”.
Salmo
62:1
Nomofobia
Siete dei “nomofobi”?
Questa domanda potrebbe incuriosirci perché non sappiamo cosa significhi, ma
una semplice ricerca ci dice che proviene dalle parole inglesi “no mobile
phone” a cui si aggiunge il termine greco “fobia” (paura); è il caso di una
persona che è presa dal panico se non ha il telefonino sempre a portata di
mano. La paura di essere soli in mezzo ad un mondo indifferente e talvolta
ostile porta certe persone a non potersi separare dal proprio telefonino senza
sentirsi presi da angoscia. E’ strano come ci si possa sentire soli, molto
soli, anche in mezzo ad una moltitudine. La solitudine è un dramma. Molte
persone desidererebbero potersi confidare con qualcuno, ma non sanno a chi
rivolgersi.
A coloro che mettevano la
loro fiducia in Dio, Egli aveva detto: “Io non ti lascerò e non ti abbandonerò”
(Giosuè 1:5). Quando il Signore Gesù è venuto in terra si è avvicinato a
persone affaticate e oppresse, e ha detto loro “venite a me” (Matteo 11:28). Al
momento di ritornare al Padre, fa una bella promessa ai discepoli: “Io sono con
voi fino alla fine dell’età presente” (Matteo 28:20), e ancora oggi, dopo
duemila anni, milioni di credenti trovano la loro forza in questa promessa.
Gesù Cristo ha provato la solitudine. Inchiodato alla croce è stato abbandonato
da Dio e durante tre terribili ore ha espiato i nostri peccati. Da quel momento
in poi, ogni persona che confessa i propri peccati e crede in Lui diventa un
figlio di Dio, e può affermare con gioia: “Io sono persuaso che né morte, né
vita, né angeli… né cose presenti, né cose future,… potranno separarci
dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:35-39).