giovedì 3 luglio 2025

3 luglio - Nomofobia

Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho mai visto il giusto abbandonato.

Salmo 37:25

 

Solo in Dio trova riposo l'anima mia; da lui proviene la mia salvezza”.

Salmo 62:1

 

Nomofobia

 

Siete dei “nomofobi”? Questa domanda potrebbe incuriosirci perché non sappiamo cosa significhi, ma una semplice ricerca ci dice che proviene dalle parole inglesi “no mobile phone” a cui si aggiunge il termine greco “fobia” (paura); è il caso di una persona che è presa dal panico se non ha il telefonino sempre a portata di mano. La paura di essere soli in mezzo ad un mondo indifferente e talvolta ostile porta certe persone a non potersi separare dal proprio telefonino senza sentirsi presi da angoscia. E’ strano come ci si possa sentire soli, molto soli, anche in mezzo ad una moltitudine. La solitudine è un dramma. Molte persone desidererebbero potersi confidare con qualcuno, ma non sanno a chi rivolgersi.

A coloro che mettevano la loro fiducia in Dio, Egli aveva detto: “Io non ti lascerò e non ti abbandonerò” (Giosuè 1:5). Quando il Signore Gesù è venuto in terra si è avvicinato a persone affaticate e oppresse, e ha detto loro “venite a me” (Matteo 11:28). Al momento di ritornare al Padre, fa una bella promessa ai discepoli: “Io sono con voi fino alla fine dell’età presente” (Matteo 28:20), e ancora oggi, dopo duemila anni, milioni di credenti trovano la loro forza in questa promessa. Gesù Cristo ha provato la solitudine. Inchiodato alla croce è stato abbandonato da Dio e durante tre terribili ore ha espiato i nostri peccati. Da quel momento in poi, ogni persona che confessa i propri peccati e crede in Lui diventa un figlio di Dio, e può affermare con gioia: “Io sono persuaso che né morte, né vita, né angeli… né cose presenti, né cose future,… potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:35-39).