venerdì 4 aprile 2014

Come guardiamo a Gesù?

Giovanni… fissando lo sguardo su Gesù, che passava, disse: “Ecco l’Agnello di Dio!” 
Giovanni 1:36

Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.  
Giovanni 19:37

Gli storici non possono negare che Gesù sia realmente esistito. La sua storia non è frutto d’una leggenda. Ma perché è stato crocifisso? Non potrebbe essere stato semplicemente una vittima innocente, come tante altre, il simbolo di tutti quelli che sono stati messi a morte ingiustamente? No. Lo sguardo della fede è totalmente diverso. Quelli che leggono il Vangelo senza pregiudizi vedono chiaramente che Gesù è il Figlio di Dio, che ha accettato di morire al nostro posto per subire la condanna che noi meritavamo, e che poi all’alba del terzo giorno è risuscitato. 
Due malfattori erano crocifissi insieme a Lui. Uno, con un grido di sfida e di disperazione, gli dice: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!” L’altro riprende il compagno e rivolge a Gesù questa parola di fede: “Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!” (Luca 23:39-42). A dispetto della sua tragica situazione, quel malfattore respinto dalla società e giustamente condannato si rende conto che solo Gesù può liberarlo al di là della morte e della sua momentanea sofferenza, e dimostra di aver capito che Gesù è il Re che ritornerà vincitore. 
Dio si rivela mediante Gesù Cristo. Lo sguardo che volgiamo verso Lui sia lo sguardo della fede! Gesù è morto per aprirci le porte del suo regno, il regno della vita che non avrà mai fine.