Se
tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il
perdono, perché tu sia temuto.
Salmo 130:3, 4
Tu
hai salvato l’anima mia dalla morte; hai preservato i miei piedi dalla caduta,
perché io cammini, davanti a Dio, nella luce dei viventi.
Salmo 56:13
Dio è santo
Ai
giorni nostri la parola peccato è
tenuta in poco conto, ma agli occhi di Dio, “troppo puri per sopportare la
vista del male” (Abacuc 1:13), conserva tutto il suo significato. Ecco come si
presenta: “adulterio, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria,
inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sette, invidie,
omicidi, ubriachezza, orge e altre simili cose” (Galati 5:19-21). Il profeta
dice che “ognuno di noi seguiva la propria via” (Isaia 53:6); la sorgente si
trova nella nostra volontà che vuole rendersi indipendente da Dio.
La
Bibbia ci insegna quale rimedio Dio ha trovato riguardo al peccato: “Il sangue
di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7). Dio cancella i peccati di tutti quelli che
si riconoscono peccatori e credono al valore del sangue sparso alla croce.
A questi Dio dà il diritto di essere “figli di Dio” (Giovanni 1:12).
Ma
ogni giorno io, che già sono credente, devo impegnarmi a non commettere più il
male. Dio mi dice: “Fuggi le passioni” (2 Timoteo 2:22), perché esse non mi
spingano a peccare. A volte si sente dire: “È più forte di me; non posso
resistere”. Infatti, se io fossi solo, resistere sarebbe impossibile. Dio ha
mandato il suo Spirito che abita in me come in ogni credente e mi dà la forza
di oppormi al peccato. Ma, perché la sua potenza divina possa agire, devo
realizzare che Cristo è morto per cancellare i miei peccati e anche per tagliare il legame tra il peccato e me.
Io sono morto al peccato (Romani 6:11), e non sono più costretto ad obbedirgli.
Che il Signore mi aiuti a realizzarlo!