Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.
Giacomo 1:12
(Gesù disse ai discepoli:) “Voi
siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove”.
Luca 22:28
“Avete perseverato con me nelle mie prove”
Gesù
pronuncia queste parole dopo aver udito un’accesa discussione fra i Suoi
discepoli. Egli sa che gli sono fedeli nonostante le loro debolezze e,
talvolta, i loro errori. Ma aggiunge: “Voi… avete perseverato”, vale a dire non
ve ne siete andati, siete rimasti con me. Sono parole di approvazione. Quando
la prova ci indurrebbe a perdere coraggio e a fare marcia indietro, Gesù ci
invita a rimanere fermi nella fede e pazienti.
“Le mie prove”, dice Il
Signore. Quali prove? Per Lui erano l’odio, il disprezzo di quelli che lo
rifiutavano, l’incomprensione. L’ostilità nei Suoi confronti la troviamo anche
oggi e si manifesta in vari modi: violenza, persecuzione, scherno,
indifferenza…
Partecipare
alle prove di Gesù, nei giorni nostri, significa partecipare a quelle di tanti
dei Suoi testimoni sulla terra, come l’apostolo Paolo che parlava delle
sofferenze del Cristo che egli sopportava nel suo servizio per la Chiesa
(Colossesi 1:24). Pensiamo alle sofferenze dei nostri fratelli e sorelle nella
fede, per i quali preghiamo sempre affinché, se è possibile, siano liberati, o
comunque rimangano fermi e proseguano con coraggio la loro testimonianza.
“Con me nelle mie prove”. Dicendo
“con me”, Gesù fa risaltare un legame affettivo personale molto forte. Mostra
anche molta grazia perché non cita le loro mancanze. Quanta gioia se, alla fine
della nostra vita, il Signore potesse dire a tutti noi: “Hai perseverato con me
nelle mie prove!”