Gesù… ci libera dall’ira imminente.
1 Tessalonicesi 1:10
Chiunque crede in Lui riceve il perdono dei peccati
mediante il Suo nome.
Atti 10:43
Afferrate l’anello
Nel Medio-Evo, quando si costruiva una cattedrale si
murava alla base di una delle sue pareti un solido anello di ferro, chiamato
“l’anello della salvezza”. Bastava che un malfattore lo afferrasse per essere
momentaneamente al riparo dall’incriminazione. Intorno a queste stesse
cattedrali c’era anche una “zona di salvezza” ben delimitata che costituiva un
luogo di rifugio dentro il quale nessuno poteva essere arrestato. Queste misure
permettevano di mitigare la severità della giustizia di quei tempi. Forse si
ispiravano alle “città di rifugio” di cui parla la Bibbia, destinate ad
accogliere gli autori di un omicidio
involontario, commesso senza premeditazione (Numeri 35:11). Gli omicidi che
vi si rifugiavano, se si provava che si trattava davvero di omicidio
involontario, dovevano rimanere in quelle città fino alla morte del sommo
sacerdote.
Ogni essere umano ha bisogno di una “città di rifugio”
per sfuggire al giudizio di Dio, non solo per i peccati involontari, ma per
qualunque disubbidienza verso di Lui. Questa “città di rifugio” è per Gesù
Cristo e il Suo sacrificio alla croce.
Io che scrivo queste righe ho dovuto un giorno
riconoscere che ero colpevole e che meritavo la condanna. La mia vita trascorsa
era stata un susseguirsi di offese alla santità di Dio, e le mie decisioni
erano state spesso motivate dall’egoismo e dall’orgoglio. Allora, che cosa ho
fatto? Ho afferrato “l’anello della salvezza”, cioè quella mano che l’amore di
Dio tende, da lungo tempo, a coloro che si riconoscono peccatori e colpevoli. E
mi sono affidato a Gesù, Suo Figlio, che ha pagato per i miei peccati, volontari
e involontari.