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lunedì 27 ottobre 2014

L’imposta a Cesare – Luca 20:20/26


Prosegue l’odio implacabile verso il Signore. Questa volta si usano degli uomini astuti ed abili che sanno cosa chiedere per mettere in imbarazzo i loro interlocutori.

Ø  Un’ingegnosa domanda (21)
La domanda sembra essere una bella trappola, ma a cosa servono le astuzie dell’uomo malvagio in presenza dell’Uomo perfetto? Colui che aveva risposto a Satana durante la tentazione non avrebbe scoperto e smascherato la malignità dei Suoi avversari, agenti di un nemico già vinto?
Essi pensavano che, indipendentemente dalla risposta, avrebbero trovato il modo di incastrarLo, ma il Signore ha una risposta che non solo mette a tacere gli avversari ma dà, allo stesso tempo, degli insegnamenti.

Ø  Mostratemi un denaro (24)
Il popolo stava subendo la dominazione dei Romani e mal sopportava questo giogo. Il Signore conosceva lo stato delle cose esistenti sotto il governo di Dio e mostrò ai Giudei che dovevano subire le conseguenze della loro infedeltà rendendo a Cesare quello che gli era dovuto. Questo non li dispensava dai loro doveri verso Dio, ciò di cui i Romani li lasciavano perfettamente liberi di fare, perché non si ingerivano in quello che riguardava il loro culto (At 18:14/15).

Ø  La vera  saggezza (26)
È da notare che la saggezza con la quale il Signore ha sempre confuso i suoi interlocutori proveniva dalla sue perfezioni umane. Sempre in comunione, come uomo, col Suo Dio, Egli viveva delle Sue parole (Gv 14:10) in una dipendenza continua.
Ha realizzato, nella sua vita terrena, il Salmo 119 dopo possiamo trovare tutto il valore della Parola di Dio ed il posto che, l’uomo sottomesso ed obbediente, gli dà in tutta la sua vita. È vero che Gesù era Dio e, come tale, possedeva l’onniscienza e l’onnipotenza , ma non è per questi attributi divini che ha vinto il nemico, né intuito l’astuzia dei suoi avversari. Il Signore ha risposto secondo il pensiero di Dio come Uomo perfetto.


“Oh, quanto amo la tua legge! È la mia meditazione di tutto il giorno I tuoi comandamenti mi rendono più saggio dei miei nemici; perché sono sempre con me” (Sl 119:97/98).
Noi possiamo fare altrettanto se abbiamo la Parola di Dio per guida ed il Signore come Modello.
Che possiamo, giovani e vecchi, restare attaccati a questa Parola divina, nutrircene, in particolare al giorno d’oggi, per resistere alle astuzie degli uomini (Ef 4:14).


D.C.