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lunedì 29 marzo 2021

L'indifferente

“Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono” Giov. 13:13.

“Avvicinatevi a me, ascoltate questo: Fin dal principio io non ho parlato in segreto” Isaia 48:16.


Ho ascoltato con interesse l'intervista ad un anziano insegnante. Sono rimasto colpito dal suo sfogo, dalla sua delusione. Diceva: ho conosciuto ogni tipo di alunni, ma fra questi ve n'era una categoria che mi hanno lascito un ricordo penoso. Erano educati, composti, di indole allegra, ma non si interessavano di niente. Ogni cosa per loro era indifferente. Niente riusciva ad attirare la loro attenzione, in qualsiasi direzione fossero orientate le attività scolastiche. Gli sguardi erano vuoti, assenti, privi di interesse.

Punirli? Fatica inutile. Rimanevano insensibili a tutte le sanzioni. In altre parole erano indifferenti a tutto. Non ho conosciuto nessun'altra condizione più inutile per un maestro.

Ebbene questo tipo di allergia ad ogni insegnamento è ancora più grave se relativa alla salvezza delle anime. C'è una moltitudine per la quale la croce non significa nulla.

Può lasciarvi indifferenti l'amore di Dio, ma badate bene questa indifferenza è come una malattia che non fa altro che peggiorare col passare del tempo. Il cuore si indurisce, niente lo tocca. Diventa come un sentiero così duro che nessun seme vi può più penetrare ne germogliare, fino al suo epilogo finale: la morte eterna. Là il Grande Trono Bianco non vi lascerà indifferenti. No! Là non potrete non essere interessati o essere distratti. Quella sarà l'ultima tappa prima del luogo del pianto e dello stridor dei denti dove non vi mancherà certo il tempo per meditare su tutta la vostra follia.