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sabato 10 giugno 2023

Ai genitori credenti

E’ un soggetto di ordine pratico che desideriamo porre davanti ai genitori credenti i quali sono particolarmente esercitati circa i loro doveri. Il nostro desiderio è che il Signore ci accordi di rispondere con più fedeltà a ciò che Egli aspetta da noi nel quadro familiare.

Al versetto 6 del capitolo 22 dei Proverbi, leggiamo: "Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà". Questa esortazione divina deve essere presa in considerazione da tutti coloro che hanno la responsabilità delle giovani anime. Dio dice ancora in Deuteronomio 6:.6-7: "Questi comandamenti che oggi ti do… li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua".

E’ molto di più che l’obbligo di allevare i nostri figli sotto gli “insegnamenti del Signore”, si tratta della formazione stessa della loro intelligenza spirituale, dell’educazione secondo Dio dei loro giovani cuori. E’ questa l’istruzione salutare che aveva ricevuto fin dalla sua infanzia Timoteo, colui al quale il Signore esorterà inseguito a camminare seguendo l’esempio e sulle tracce della sua pia madre e nonna.

Ahimè! Possiamo ben dire che sono sovente doveri trascurati. Non è però questo il più urgente e il più dolce dei doveri paterni e materni? Quali fastidi abbiamo per la salute fisica dei nostri figli! E quanto poco pensiamo alla loro crescita spirituale! Quali preoccupazioni ci danno il loro avvenire terreno! Pensiamo prima di tutto alla loro sorte eterna?

E’ una cosa troppo comune quella di lasciare la responsabilità di questa educazione delle loro giovani anime ai cari fratelli e sorelle che si occupano della scuola domenicale. Il loro lavoro è prezioso, sicuro; dei frutti felici sono visibili, grazie al Signore. Ma è ad ogni genitore credente che Dio dice:” ne parlerai  quando te ne starai seduto in casa tua”.

La lettura della Parola in famiglia è fatta regolarmente e giornalmente nelle nostre case? I nostri figli assistono ad esse? In quale misura possono comprenderla?

Ah! Quante cose sono di ostacolo alla perseveranza in questo servizio benedetto. Quante difficoltà da vincere, piccole e grandi (soprattutto piccole!) per ottenere che ogni giorno la famiglia sia riunita al completo attorno alla Parola di Dio e sotto il suo sguardo. Non si riunisce forse molte volte per la consumazione dei pasti necessari per il corpo? Non si riunisce a volte, purtroppo, davanti alla televisione? Sarebbe forse impossibile riunirla una volta almeno nella giornata per il nutrimento dei cuori e l’edificazione delle anime? Sicuramente, affinché tutti i bambini siano presenti, uno sforzo continuo sarà necessario – e la madre di famiglia particolarmente dovrà vegliare su molti dettagli  per ottenere lo scopo. Ma se i genitori credenti ne comprendono tutta l’importanza e tengono duro, l’abitudine sarà presa e conservata, con il soccorso del Signore.

E questa lettura, cosa sarà? Un capitolo preso qua e uno là senza nessun ordine? C’è una benedizione particolare nella lettura sistematica e paziente di tutto il Santo Libro.

Poi occorre favorire l’attenzione che sovente fa difetto. Forse il metodo che alcuni giudicano in disuso, eppure efficace, di leggere a turno un paragrafo o un versetto  può essere applicato per ottenere l’attenzione di tutti, facendoli intervenire...

Una piccola spiegazione del testo è necessaria. Una procedura comoda, può essere quella di leggere un commento scritto su una porzione della Parola di Dio. Che possiamo essere riconoscenti di possederne tanti e che possiamo leggerne maggiormente! Ma ciò può non essere sempre il metodo migliore per inculcare le lezioni divine nei giovani cuori. Nulla li toccherà di più che qualche semplice riflessione alla loro portata. Ci si assicurerà con una o due domande , che l’argomento trattato  precedentemente non sia stato dimenticato; pazientemente si seminerà di nuovo…

Il capo famiglia avrà forse la necessità di  prepararsi sull’argomento; ma tutto ciò che esercita i nostri cuori davanti a Dio non è forse utile? Ci nutriamo noi stessi per dare ai nostri figli ciò che riceviamo dal Signore. Esercizio prezioso, in verità, che porta a refrigerio e benedizione, non solo nel seno della famiglia, ma certamente anche nel mezzo dell’Assemblea di Dio.

Deploriamo che ci sia tanta defezione fra i figli di credenti; il mondo e le cose del mondo attirano la loro attenzione e li distolgono dal sentiero stretto che porta alla vita. Ma deplorare non basta. Bisogna agire, pregare soprattutto. Siamo stati e siamo tuttora sulla breccia per i nostri figli? Dio incoraggia e ricompensa la fedeltà con questa preziosa promessa". Anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà". Conosciamo tutti molto bene le risposte date alle ferventi preghiere di genitori credenti a favore dei loro figli.

Abbiamo dunque sempre di più coscienza della nostra responsabilità e dei nostri doveri nel Signore. Solenne quadro, quello di una famiglia sottoposta alla disciplina di Dio, come quella di Eli il sacerdote, impotente a reprimere il male nei suoi figli: "egli non li ha sgridati” (1 Samuele 3:13). Ma quale santa emulazione attorno alla perseveranza di Caleb; quale ardore nel combattimento! Quale sete di benedizione e quanto zelo per il popolo di Dio! (Giudici 1:12-15;  3:10-11).

"Non ci scoraggiamo nel fare il bene , perché se non ci stanchiamo mieteremo a suo tempo".  Che Dio ci incoraggi nel lavori che ci affida, lavoro di amore verso i nostri cari bambini, nella sua obbedienza e fedeltà alla sua Parola.