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domenica 7 giugno 2015

Sentenze varie (3) – Proverbi 28:1/14

Una cattiva coscienza rende l’uomo inquieto (1). Che contrasto con il credente che ha, mediante Cristo, acquisito una piena sicurezza davanti a Dio (Ro 5:1) e davanti agli uomini (Eb 13:6).

L’instabilità, il disordine, sono spesso dovuti al fatto che ci si lascia dirigere da molti “capi”, spesso ascoltando consigli contrastanti (2). Solo la saggezza del Signore, “uomo intelligente e pratico delle cose” può dirigerci in modo corretto. Portare qualcuno su una strada sbagliata può avere conseguenze disastrose (10). Vegliamo prima di dare qualche consiglio che ci sembra saggio, ma che non corrisponde alla volontà di Dio.

La frustrazione accumulata in passato può portare ad un abuso dell’autorità (3) e l’atteggiamento della condizione presente anziché essere in benedizione come una “pioggia che dà il pane” potrà essere una “pioggia che devasta”. Ma se la povertà non va sempre di pari passo con l’integrità quando queste sono legate valgono più della ricchezza (6). 

L’uomo che abbandona gli insegnamenti divini finisce per lodare il peccato altrui (Ro 1:32). È importante, per il credente, attaccarsi alla Parola di Dio per osservarla e mantenere fermi certi principi (4) e la capacità di comprendere le verità divine (5) dipende da ciò che ricerchiamo in essa. La Parola rimarrà un libro chiuso se noi non vi ricerchiamo, per prima cosa, il Signore (5). La sua osservanza ci renderà intelligenti consentendoci un cammino che non disonori il Padre (7) e aprirà la strada alle nostre preghiere (9).

L’usura (8) era proibita dalla legge (Le 25:36) e Dio non resta indifferente di fronte a colui che la pratica: renderà conto direttamente a “colui che ha pietà del povero”.

Ricchezza e saggezza non sono sempre unite perché quest’ultima non è in funzione del rango sociale (11) e, un comportamento saggio e giusto, avrà una influenza benefica  anche su coloro che ci circondano (12).

La confessione del peccato è un principio fondamentale ed è il solo mezzo per ottenere il perdono di Dio (13). Questo principio vale sia per il peccatore che viene per la prima volta a Cristo sia per il credente ad ogni sua caduta.



D.C.