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giovedì 27 maggio 2021

Verità o menzogna?

La vita è un mistero grande e appassionante. Quando nasce un bambino non è solo un insieme di miliardi di cellule, ma un essere unico al mondo. Altre persone possono avere lo stesso nome, la stessa somiglianza fisica, lo stesso carattere, ma la vita di ogni bambino che nasce è assolutamente unica. Anche i gemelli monozigoti, pur essendo così straordinariamente simili, sono esseri distinti, ognuno con la propria individualità.

Perché scrivo questo? Di recente una sorella mi ha inviato un breve messaggio nel quale descrive una situazione che evidentemente l'ha stupita molto.

Nella chiesa che frequenta vi è una coppia che ha avuto due gemelli che si somigliano tantissimo e, come spesso succede, la madre gli aveva sempre vestiti nello stesso modo. Hanno frequentato entrambi la stessa chiesa, studiato entrambi pianoforte, giocato nella stessa squadra di calcio, partecipato agli stessi campi biblici ma, poi diventati adulti, hanno seguito strade ben diverse. Uno continua a frequentare regolarmente le riunioni avendo  preso anche parte attiva e apprezzata all'interno della comunità, mentre l'altro è letteralmente all'opposto. Nega ogni cosa e non vuol sentire parlare di Dio. Così uguali ma così diversi. C'è da stupirsi? Purtroppo no!

Quando Dio parla, sono ben pochi coloro che ascoltano, eppure Dio non può mentire. Si rimane sovente sorpresi nel costatare con quanta facilità la menzogna è accettata come verità mentre la verità non è ricevuta. Fin dall'inizio della storia dell'umanità l'uomo ha lasciato che si insinuasse nel suo cuore il dubbio sulla verità della parola pronunciata da Dio. Questa scelta rimane un fattore personale. Molto spesso avviene che non si riflette abbastanza su quelle che saranno le conseguenze. 

Nel corso di una discussione vennero citate a una persona non credente queste parole di Paolo: “Non c'è nessun giusto, neppure uno...Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti” Romani 3:10,12. Come risposta non trovò che queste parole: “Non ci posso credere, non è vero”. Le fu allora chiesto: “Chi è colui a cui lei non può credere?”. A questo punto tacque. Non osò rispondere “Dio”.

Non credere significa rifiutare la testimonianza e le parole di Dio; secondo quella espressione molto forte di 1 Giovanni 5:10, significa “fare Dio bugiardo”. Dirà Paolo: “Anzi, sia Dio riconosciuto veritiero e ogni uomo bugiardo, com'è scritto: affinché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole e trionfi quando sei giudicato” Rom 3:4. 

Valutate bene tutta la gravità di un simile atteggiamento. Dare a un uomo del bugiardo è già un insulto molto grave; ma quale oltraggio se è Dio che è ritenuto bugiardo. 

Dio si presenta agli uomini con un dono, è qualcosa di unico, talmente grande da destare motivo di stupore in molti, eppure c'è chi non lo accetta, non accetta il dono. E' gratuito, non c'è da fare chissà che cosa, solo allungare la mano per accettarlo. Il profeta Geremia diceva rivolto a quanti avevano rifiutato l'appello di Dio diceva: “Che farete voi quando verrà la fine?” 5:31.