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venerdì 28 marzo 2025

28 marzo - Fermato brutalmente

“La mia parola non è forse come un fuoco”, dice il SIGNORE, “e come un martello che spezza il sasso?”

Geremia 23:29

 

La Parola del nostro Dio dura per sempre.

Isaia 40:8

 

Fermato brutalmente

 

A testa bassa, con passo pesante, Michele va verso il cantiere. È profondamente triste. Come ha fatto ad arrivare a quel punto? La sua vita gli appare come un fallimento completo. Prima di lasciare l’alloggio, aveva detto a una sua amica che non si aspettava più niente dall’esistenza, che avrebbe preferito morire. Arrivato al cantiere, facendo finta di scherzare, aveva detto al suo capo: “Se vedrai un uomo appeso al ponteggio, quello sarò io!” Così, va verso la scala, sale, ed ecco che all’improvviso il ponteggio crolla.

Michele si ritrova all’ospedale con gravi fratture. Ma sente qualcosa di strano nel profondo di sé... Lui non crede in Dio, ma un pensiero s’impone al suo spirito: qualcuno ha compreso la sua angoscia e lo ha bloccato. Non con la morte, ma attraverso ore di angoscia, mesi di profonda riflessione. Era davvero solo, come lui credeva? No, per nulla, perché quel Dio che lui non conosceva gli stava parlando.

Sua sorella gli offre una Bibbia. Una sera, Michele si decide ad aprirla, più che altro per curiosità e anche per avere la conferma di una sua idea: quel libro era superato. Presto, però si rende conto che la Bibbia è un libro attuale, un libro che conosce tutto di lui e gli mostra il fallimento della sua vita, ma presenta anche una soluzione, una sola: mettere la fiducia in un Dio che perdona.

Michele resiste oltre un anno alla chiamata di Dio, ma un giorno si decide a credere che Gesù Cristo è morto sulla croce per lui. E da quel giorno affida con gioia la propria vita al suo Salvatore.