“La mia parola non è forse come un fuoco”, dice il SIGNORE, “e come un martello che spezza il sasso?”
Geremia
23:29
La Parola del nostro Dio
dura per sempre.
Isaia 40:8
Fermato brutalmente
A
testa bassa, con passo pesante, Michele va verso il cantiere. È profondamente
triste. Come ha fatto ad arrivare a quel punto? La sua vita gli appare come un
fallimento completo. Prima di lasciare l’alloggio, aveva detto a una sua amica
che non si aspettava più niente dall’esistenza, che avrebbe preferito morire.
Arrivato al cantiere, facendo finta di scherzare, aveva detto al suo capo: “Se
vedrai un uomo appeso al ponteggio, quello sarò io!” Così, va verso la scala,
sale, ed ecco che all’improvviso il ponteggio crolla.
Michele
si ritrova all’ospedale con gravi fratture. Ma sente qualcosa di strano nel
profondo di sé... Lui non crede in Dio, ma un pensiero s’impone al suo spirito:
qualcuno ha compreso la sua angoscia e lo ha bloccato. Non con la morte, ma
attraverso ore di angoscia, mesi di profonda riflessione. Era davvero solo,
come lui credeva? No, per nulla, perché quel Dio che lui non conosceva gli stava
parlando.
Sua
sorella gli offre una Bibbia. Una sera, Michele si decide ad aprirla, più che
altro per curiosità e anche per avere la conferma di una sua idea: quel libro era
superato. Presto, però si rende conto che la
Bibbia è un libro attuale, un libro che conosce tutto di lui e gli mostra
il fallimento della sua vita, ma presenta anche una soluzione, una sola:
mettere la fiducia in un Dio che perdona.
Michele
resiste oltre un anno alla chiamata di Dio, ma un giorno si decide a credere che
Gesù Cristo è morto sulla croce per lui. E da quel giorno affida con gioia la
propria vita al suo Salvatore.