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venerdì 24 febbraio 2017

24 febbraio

Non commettere adulterio.
Esodo 20:14

L’Eterno è testimone fra te e la moglie della tua giovinezza, verso la quale agisci slealmente, sebbene essa sia la tua compagna, la moglie alla quale sei legato da un patto.
Malachia 2:14


Il settimo comandamento: Non commettere adulterio

Ecco, il gran giorno è arrivato! In una bella sala del Comune, i futuri sposi ascoltano l’ufficiale di stato civile leggere l’articolo 143 del Codice: “Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà”. Questo impegno sarà rispettato dalla coppia? Sono convinti che l’obbligo della fedeltà è un comandamento di Dio, il settimo della sua Legge? “Non commettere adulterio”! Nella nostra società immorale e permissiva, la fedeltà è considerata una virtù superata. Le relazioni sessuali di persone sposate con altri partner sono la norma nei film, nei romanzi, nelle canzoni. Non si parla più di adulterio, ma di “nuovo/a compagno/a”, di “avventura”, di “sbandata”. La ricerca del piacere personale, egoista, vuota la sessualità della sua dimensione morale, del suo senso biblico e rende gravemente colpevoli. Dio conosce i bisogni della sua creatura: bisogno di sicurezza, di sentirsi amata sempre, nei buoni e nei cattivi giorni, bisogno di rendere felici il compagno della vita dando e dandosi.
L’infedeltà nella coppia calpesta questi bisogni fondamentali, comporta delle sofferenze e spesso la frantumazione della famiglia. I bambini, vittime innocenti, spesso ne rimangono segnati per tutta la vita. Lo stato della società attuale, senza valori e senza punti fermi, ne è la riprova.
La legge di Dio non è superata o irrealistica. L’uomo può ubbidire. A volte può non essere facile, ma Gesù Cristo promette il suo aiuto a quelli che desiderano fare la volontà di Dio.

(il seguito al 2 marzo)