Non
commettere adulterio.
Esodo 20:14
L’Eterno è testimone fra te e la moglie della
tua giovinezza, verso la quale agisci slealmente, sebbene essa sia la tua
compagna, la moglie alla quale sei legato da un patto.
Malachia 2:14
Il settimo comandamento: Non
commettere adulterio
Ecco,
il gran giorno è arrivato! In una bella sala del Comune, i futuri sposi
ascoltano l’ufficiale di stato civile leggere l’articolo 143 del Codice: “Dal
matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà”. Questo impegno sarà
rispettato dalla coppia? Sono convinti che l’obbligo della fedeltà è un
comandamento di Dio, il settimo della sua Legge? “Non commettere adulterio”!
Nella nostra società immorale e permissiva, la fedeltà è considerata una virtù
superata. Le relazioni sessuali di persone sposate con altri partner sono la norma nei film, nei
romanzi, nelle canzoni. Non si parla più di adulterio, ma di “nuovo/a
compagno/a”, di “avventura”, di “sbandata”. La ricerca del piacere personale,
egoista, vuota la sessualità della sua dimensione morale, del suo senso biblico
e rende gravemente colpevoli. Dio conosce i bisogni della sua creatura: bisogno
di sicurezza, di sentirsi amata sempre, nei buoni e nei cattivi giorni, bisogno
di rendere felici il compagno della vita dando e dandosi.
L’infedeltà
nella coppia calpesta questi bisogni fondamentali, comporta
delle sofferenze e spesso la frantumazione della famiglia. I bambini, vittime innocenti, spesso ne rimangono
segnati per tutta la vita. Lo stato della società attuale, senza valori e senza
punti fermi, ne è la riprova.
La
legge di Dio non è superata o irrealistica. L’uomo può ubbidire. A volte può
non essere facile, ma Gesù Cristo promette il suo aiuto a quelli che desiderano
fare la volontà di Dio.
(il
seguito al 2 marzo)