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lunedì 27 febbraio 2017

27 febbraio

Noi dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.
2 Corinzi 5:10

Tutti compariremo davanti al tribunale di Dio… Quindi ciascuno renderà conto di se stesso a Dio.
Romani 14:10,12

L’impronta

Una bella mattina d’estate, mia moglie ed io stavamo camminando su una spiaggia di sabbia fine. Ogni nostro passo lasciava l’impronta netta dei piedi sulla sabbia umida; entrambi vedevamo chiaramente le rispettive orme.
Così, nel cammino della vita, la nostra condotta, i nostri discorsi, i nostri lavori lasciano un’impronta “visibile” per quelli che ci sono vicini; ma più ancora per Dio “che vede tutti i nostri passi” (Giobbe 34:21). Davanti al tribunale di Cristo compariranno tutti i salvati, quelli che avranno portato sulla terra il bel nome di Cristo. Ci saranno degli imputati? No, perché non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù (Romani 8:1). Però, in quell’«udienza», l’opera di ciascuno di loro sarà messa in evidenza (1 Corinzi 3:13-15). Se qualcuno avrà compiuto qualcosa che non resiste al fuoco del giudizio divino, quell’opera sarà consumata e il suo autore perderà la sua ricompensa, “ne avrà il danno”. Se qualcuno avrà compiuto “le buone opere che Dio ha precedentemente preparate” (Efesini 2:10), Dio lo approverà (1 Corinzi 4:5).

Che abbiamo a cuore di glorificare il Signore nelle nostre parole e nelle nostre azioni, con dedizione e costanza, mettendo i nostri piedi nelle sue orme!