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lunedì 6 febbraio 2017

6 Febbraio

(Gesù disse:) “Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo”.
Giovanni 13:7

Il bene è per quelli che temono Dio, che provano timore in sua presenza.
Ecclesiaste 8:12

Fiducia

Gesù si era ritirato con i discepoli su un monte (Giovanni 6). Una grande folla l’aveva seguito e tutti avevano fame. Ma come nutrire cinquemila uomini? Un discepolo, Filippo, calcola: duecento denari di pane non basterebbero. Andrea, un altro discepolo, fa notare: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per così tanta gente?” Avevano già dimenticato i primi miracoli che Gesù aveva fatto. Il Signore ascolta, ma “sapeva bene quello che stava per fare”; così mette alla prova i discepoli malgrado conoscesse la loro poca fede: “Date voi loro da mangiare”. Poi compie un nuovo miracolo: moltiplica i pani.
Un giorno il Signore viene a sapere che Lazzaro, il suo amico, era malato; ma aspetta due giorni prima di rispondere alla richiesta di aiuto delle due sorelle di Betania. Senza dubbio, né Marta né Maria né i discepoli avevano capito il motivo di quel ritardo. Ma Lui sapeva ciò che stava per fare, perché aveva detto: “Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio” (Giovanni 11:4). Non andava a guarire un malato, ma a risuscitare un morto, per mostrare nel modo più evidente la gloria di Dio.

Questi esempi ci incoraggiano a mettere la nostra fiducia nel Signore Gesù, la cui potenza è infinita. Lui solo può nutrire il nostro essere interiore, lui solo è la sorgente della vita. E se “noi non sappiamo pregare come si conviene” (Romani 8;26), Dio conosce ciò di cui abbiamo bisogno (Matteo 6:8) e che cosa sta per fare. Rimaniamo fiduciosi e aspettiamo la sua ora.