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domenica 4 maggio 2025

04 maggio - Sì, è grave

Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio.

Romani 3:23 

 

Il sangue di Gesù Cristo, Suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

1 Giovanni 1:7

 

Sì, è grave

 

“Al peccatuccio”. E’ questa l’insegna di una pasticceria all’angolo della strada. Essa invita il passante a soddisfare la sua golosità, qualificata come un peccato piccolo, di poco conto.

Rifletto sull’associazione di queste due parole: peccato, piccolo. Anche il peccato più piccolo è costato al mio Salvatore le sofferenze della croce, l’abbandono da parte di Dio, la morte. Il grido straziante di Gesù crocifisso, “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, proclama chiaramente la gravità del peccato agli occhi del Dio santo. No, Dio non tratta il peccato con leggerezza o indulgenza. Egli ne misura la gravità non in base ai nostri criteri, ma secondo la Sua assoluta santità. Se avesse potuto chiudere un occhio sul peccato, Gesù non sarebbe mai stato crocifisso. Dio non dice come diciamo noi: “Non è poi così grave”. Per Lui ogni peccato è grave, così grave che ha dovuto sacrificare il Suo amato Figlio per risolvere questa terribile questione. 

Nei Vangeli, Gesù rivela l’amore di Dio per l’uomo peccatore. Ma in nessuna occasione lascia supporre che ci si possa mostrare tolleranti verso il peccato. Quando gli portarono la donna sorpresa in flagrante adulterio, Egli la lasciò andare, è vero, senza condannarla; ma le disse: “Va’ e da ora in poi non peccare più” (Giovanni 8:11). Gesù sapeva ciò che gli sarebbe costata la presenza del peccato in questo mondo, ed è venuto per rivelare l’assoluta santità di Dio e il Suo immenso amore, e per offrire Se stesso come vittima espiatoria. Così Dio ha colpito Suo Figlio, senza risparmiarlo, per poter fare grazia al peccatore pentito.