“Il mio popolo consulta il suo legno, e il suo bastone gli dà il responso” Osea 4:12.
Ieri sera, 26 Luglio 2020, sono rimasto incuriosito dalla notizia del telegiornale riguardo all'edifico, cattedrale/moschea, Sophia situata ad Istanbul in Turchia.
La storia di questo edifico è particolare. Dedicato alla Sophia (la sapienza di Dio), dal 537 al 1453 l'edificio fu cattedrale cattolica con rito bizantino e poi ortodossa, sede del Patriarcato di Costantinopoli, a eccezione di un breve periodo tra il 1204 e il 1261 quando fu convertito dai crociati sotto l'Impero latino di Costantinopoli a cattedrale cattolica di rito romano. Divenne moschea ottomana il 29 maggio 1453.
Se vi capitasse di visitare questo edificio, la guida vi inviterà a toccare una certa colonna di pietra perché mette in contatto con Dio e da' esaudimento. La zona “miracolosa” è riconoscibile: nel corso di 15 secoli di storia di questo monumento, con la carezza di milioni di dita è stato scavato nel granito un solco di ben dieci centimetri.
False speranze invano accarezzate, drammi interiori, voti futili o seri formulati nel segreto dei cuori. Quale somma di miseria umana e di delusioni racconta quel semplice incavo nella pietra, immagine derisoria dell'impotenza dell'uomo a soddisfare i suoi propri profondi bisogni. Tra le folle che sono sfilate nel corso del tempo, dal crociato cattolico al devoto ortodosso o al musulmano quanti avranno potuto dire: ho la pace nel cuore? Questa può essere la parte solo di chi possiede Gesù Cristo.
L'antica colonna è in effetti un monumento all'ignoranza umana. Essa testimonia di un completo disconoscimento del Dio vivente che solo può esaudire la preghiera. In quel luogo che è stato prima chiesa, poi moschea, infine museo, solo quel pilastro non ha cambiato religione. Esso resta là, di secolo in secolo sempre più scavato e perfettamente insensibile a tutti i bisogni degli innumerevoli “fedeli” che lo sollecitano.
Eppure Dio ha parlato. Dio ha chiamato. Dio ha invitato. Il Signore stesso affermò : “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” Matteo 11:28.
“Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: Se qualcuno ha sete, venga a me e beva” Giovanni 7:37.
Non andate alla nuda roccia che è inerte ma andate a Cristo che è la fonte della vita e delle benedizioni.