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martedì 1 luglio 2025

01 luglio - Parole di astronauti

Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c’è Dio».

Salmo 53:1

 

Il nostro Dio è nei cieli; Egli fa tutto ciò che gli piace.

Salmo 115:3

 

Convertitevi al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.

Atti 14:15

 

Parole di astronauti

 

L’astronauta Adrian Nikolayev, dopo il suo volo spaziale a bordo della navicella Vostok 3 (1962), aveva dichiarato, come il suo predecessore Yuri Gagarin, di non aver incontrato Dio. Il colonnello Gordon Cooper gli aveva risposto: “Nei miei diversi voli a bordo del Faith 7 e Gemini 5 neppure io ho visto l’Onnipotente coi miei occhi, ma ho scoperto alcune delle meraviglie che ha creato. Ho sentito la presenza del mio Dio vicino a me, al mio fianco, come sempre. Ho constatato che avevo bisogno di Lui, sia a 250 km al di sopra del nostro pianeta, sia ogni giorno che io vi cammino sopra”.

Nel luglio del 1969 in occasione del volo dell’Apollo 11, Neil Armstrong, il primo a mettere piede sulla luna, lesse il Salmo 8: “O SIGNORE, Signore nostro, quant'è magnifico il tuo nome in tutta la terra! … Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos'è l’uomo perché tu lo ricordi?”

Che cosa è l’uomo? “Un atomo irrisorio sperduto nel cosmo smisurato” ha detto Jean Rostand. Malgrado questo, Dio ci ama e si è rivelato in Gesù Cristo. A tutti quelli che lo ricevono come loro Salvatore Egli ha dato “il diritto di diventare figli di Dio” (Giovanni 1:12).

“Da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose. A Lui sia la gloria in eterno. Amen”. (Romani 11:36)

lunedì 30 giugno 2025

30 giugno - L'ancora

Bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse.

Ebrei 2:1

 

L'ancora

 

Quale pericolo corrono quelli che provano a “galleggiare” spiritualmente?

Andare alla deriva. Uscire dal percorso previsto.

Se lasciamo trascorrere del tempo senza consultare la “nostra bussola”, la Parola di Dio, ci troveremo, dopo poco, fuori rotta.

Bisogna che ci impegniamo seriamente, altrimenti corriamo il pericolo di essere trascinati lontani dalla volontà del Signore, dai Suoi insegnamenti, da ciò che è “Verità”.

Controlliamo bene le ancore della nostra nave.

La nostra imbarcazione galleggia perennemente su di un mare in tempesta dove le correnti di questo mondo sono in continuo movimento e in contrasto fra loro.

Avrete certamente visto delle persone trascinate via dalle correnti, persone che hanno gradualmente “allentato” i loro ormeggi e sono state portate via. Ci sono quelli che hanno “fatto naufragio quanto alla fede” (1 Timoteo 1:19), oppure quelli che, avendo perduto il riferimento della Parola di Dio, sono “stati sballottati qua e là da ogni vento di dottrina” (Efesini 4:14).

Controllate gli ormeggi e non perdete di vista la vostra Ancora!

domenica 29 giugno 2025

29 giugno - Quando le circostanze sembrano favorevoli

C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma finisce con il condurre alla morte.

Proverbi 16:25

Come potrà il giovane rendere pura la sua via? Badando a essa mediante la tua parola.

Salmo 119:9

 

Quando le circostanze sembrano favorevoli

 

Dio comanda al profeta Giona di andare a Ninive per annunciare ai suoi malvagi abitanti il Suo imminente castigo. Ma quest’ordine a Giona non piace! Così decide di andare nella direzione opposta. Al porto trova proprio una nave in partenza per Tarsis. Le circostanze sembrano favorevoli, e Giona disobbedisce a Dio!

L’apostolo Paolo è in viaggio per Roma. Le condizioni del tempo rendono pericolosa la navigazione e Paolo, ispirato da Dio, avverte i marinai di non mettersi in viaggio. Ma si alza un leggero scirocco. Le circostanze sembrano favorevoli e i marinai, trascurando il consiglio di Paolo, levano le ancore. Poco dopo si scatena una violenta tempesta e fanno naufragio (Atti 27).

Si potrebbero moltiplicare gli esempi della Bibbia in cui le circostanze sembravano favorevoli a un determinato progetto, ma in realtà portarono su una via che Dio disapprovava. Tanto più quando manca la fede! Il tradimento di Giuda ne è un esempio solenne: egli trova l’occasione favorevole, quella che sta cercando, e per trenta denari consegna il suo Maestro ai capi dei sacerdoti e agli scribi (Luca 22:6; Marco 14:11).

Dio può anche servirsi delle circostanze per guidare i Suoi, ma prima di tutto è con la Sua Parola che ci indica la Sua volontà. Se gli avvenimenti rischiano di spingerci su una strada contraria all’insegnamento della Parola di Dio, facciamo attenzione; Dio non si contraddice mai! Satana è capace di approfittare delle varie circostanze per trascinarci alla disubbidienza, ma noi non dobbiamo interpretarle nel modo che a noi piace. Ad esempio, è capace di persuadere un giovane cristiano che può unirsi a quelli che non conoscono Dio, mentre la Scrittura afferma il contrario (2 Corinzi 6:14). Le circostanze possono sembrare favorevoli, ma che cosa dice la Parola di Dio?

sabato 28 giugno 2025

28 giugno - La gioia di confidare in Dio

Beato l’uomo che ripone nel SIGNORE la sua fiducia.

Salmo 40:4

 

(Gesù ha detto:) “Si dovevano compiere tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi”.

Luca 24:44

 

La gioia di confidare in Dio

 

Quando leggiamo un Salmo, scopriamo i sentimenti provati dal suo autore. Ma, allo stesso tempo, molti Salmi, come quello citato all’inizio, sono degli scritti profetici che annunciano in anticipo ciò che il Messia, cioè il Signore Gesù, avrebbe dovuto affrontare. I Salmi ci toccano particolarmente perché li sentiamo vicini a noi nelle varie situazioni della vita, sia nella tristezza che nella gioia.

In questo Salmo 40, Davide ricorda situazioni estreme in cui Dio l’ha soccorso. Attraverso quelle esperienze vissute, Davide ci parla in anticipo “delle sofferenze di Cristo” quando doveva essere crocifisso (1 Pietro 1:11). E’ il significato di questo Salmo.

Anche la nostra vita trova il suo significato considerando la vita di Cristo. Quando attraversiamo situazioni dolorose, possiamo dire: ‘Il Signore ha sofferto prima di me, e allo stesso tempo è con me’. Egli ci può capire e consolare, anche quando piangiamo a causa dei nostri errori. Il Signore non ha mai peccato, ma ha sofferto per il peso delle nostre colpe: “Mali innumerevoli mi circondano; i miei peccati mi pesano” (40:12).

“Il SIGNORE… ha ascoltato il mio grido”, diceva Davide (v. 1). Non esitiamo a gridare a Dio, a rivolgerci a Lui con fede quando siamo nel “pantano”! Dio risponde a chi lo invoca. Solo allora potremo esclamare con gioia: “Beato l’uomo che ripone nel SIGNORE la sua fiducia”.

venerdì 27 giugno 2025

Conchiglie prive di valore

“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” Romani 12:1-2.

Presentare i vostri corpi in sacrificio vivente.

A differenza delle offerte dell’Antico Testamento nelle quali Dio accettava i sacrifici di animali morti, adesso, dopo l'offerta che il Signore ha fatto di se stesso “una volta e per sempre” Dio desidera che il nostro “sacrificio” sia “vivente”. I nostri corpi: le mani, la bocca, i piedi, gli orecchi, fanno parte di questo offerta fatta a Dio.

“Conformarsi”. Questo verbo fa riferimento a una manifestazione esteriore che non riflette la realtà interiore, ovvero il nostro comportamento, invece di riflettere la nostra fede, si adegua al modo di agire di chi non crede, quindi, occorre una “trasformazione”, termine che sta indicare un cambiamento, una mutazione. Queste due parti devono essere allineate. 

La nostra mente deve essere “rinnovata” e ciò può avvenire solo laddove lo Spirito Santo sia libero di agire e modellare il  nostro modo di pensare.

Se non c'è questo rinnovamento potremmo rimanere “fermi”, privi di crescita spirituale e di risultati nella nostra vita.

Questo “infantilismo” è molto comune in quei credenti che si sono conformati a questo mondo, credenti che benché abbiamo superato i venti o i trent'anni non è possibile parlare  loro come vorremmo perché non vi è maturità spirituale in loro. Il mondo esercita ancora una forte attrazione sui loro cuori.

Quando si è circondati da tanti oggetti che attirano gli sguardi, è difficile essere occupati e attirati dalle cose invisibili e fissare su di esse lo sguardo della fede.

“abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne” 2 Cor. 4:18. 

Diversi anni fa, in certe isole dell'oceano indiano venivano usate delle piccole conchiglie come moneta di scambio. Se avevano corso tra la gente di quei luoghi tuttavia erano senza valore nei nostri paesi. Chissà quanti occidentali avranno riso di fronte ad una simile usanza, alla follia di una moneta simile. Conchiglie?

Allo stesso modo le cose di questo mondo possono essere apprezzate tra i cittadini di questo luogo ma nessuna di esse ha nessun valore per il cielo. Non possiamo vivere accumulando “conchiglie”. La cosa avrebbe senso se tutta la nostra vita la dovessimo vivere lì ma non è così. Faremo ritorno in patria e quando vi giungeremo esse non avranno più alcun valore.

 Non conformandoci con questo mondo, non siamo di qua ricerchiamo invece le cose di lassù.

“Poiché sono i pagani che ricercano tutte queste cose...Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” Matteo 6:32-33.

27 giugno - “Dove vai?”

O SIGNORE, insegnami la tua via, guidami.

Salmo 27:11

 

Fammi conoscere la via da seguire, perché io elevo l’anima mia a te.

Salmo 143:8

 

“Dove vai?”

 

“Dove vai quando dormi camminando?...”. E’ il titolo di uno spettacolo del Quebec che ha riscosso un grande successo. E’ uno spettacolo notturno in cui ognuno cammina in una scena che porta al sogno e all’oblio della realtà.

Ma restiamo coi “piedi per terra”. Dove vado? Qual è il senso della mia vita? Questa domanda non si limita alla mia vita terrena. Infatti, la morte è una tappa, non la fine dell’esistenza. Allora, ho gli occhi aperti per vedere dove vado a finire, oppure dormo camminando? Posso restare nell’incertezza riguardo al luogo in cui andrò dopo la morte? Così non sia.

Tramite la Sua Parola, Dio ci avverte e dice: “È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27). E dice anche: “Preparati… a incontrare il tuo Dio” (Amos 4:12). Gesù è venuto sulla terra per illuminare i nostri pensieri e darci delle certezze riguardo al futuro. Egli dice: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).

La nostra esistenza futura si decide mentre siamo sulla terra: “la vita e il bene” per cielo, oppure “la morte e il male” per l’inferno, lontani da Dio. Ancora oggi, come anticamente al Suo popolo Israele, Dio dice a ciascuno di noi: “Scegli dunque la vita” (Deuteronomio 30:15, 19). E l’Evangelo afferma: “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui” (Giovanni 3:36). Non trascorriamo la vita con gli occhi chiusi; apriamoli bene per guardare verso Gesù, nostro Salvatore e nostra speranza.

giovedì 26 giugno 2025

Ascesa o decadenza?

“Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati. Nel giorno che Dio il SIGNORE fece la terra e i cieli...non c'era alcun uomo per coltivare il suolo; ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo. Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente” Genesi 2:4-7.

L'essere umano non è, come alcuni si compiacciono di immaginarlo, un essere partito dal basso dalla scala degli esseri viventi e che di progresso in progresso, nel corso di milioni di anni di evoluzione ascendente, prosegue la sua marcia trionfale andando di bene in meglio. E' proprio il contrario ad essere vero “Ma gli uomini...andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati” 2 Tim. 3:13. 

Perfettamente adatto al ruolo che il suo Creatore gli riservava come amministratore del suo meraviglioso universo, l'uomo ha incessantemente continuato a decadere e tutte le risorse della sua intelligenza non hanno potuto arrestare ne compensare il suo declino morale. E' così che ha continuato ad avanzare verso quegli abissi di violenza e immoralità che oggi vediamo.

Dio aveva creato un mondo meraviglioso e li in mezzo aveva posto un giardino. Potremmo dire : un giardino nel giardino. Niente lavoro, niente violenza e animali in pace fra loro e con l'uomo, ed è da qui che inizia la discesa del genere umano. E' questo il momento della disubbidienza e dell'allontanamento da Dio. Da lì in poi un cammino in discesa verso l'abisso. 

Il peccato è entrato nel mondo a causa dell'uomo e con esso la morte, la sofferenza: “Alla donna disse: ...con dolore partorirai figli...Ad Adamo disse: ... il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita” Genesi 3:16-17.

Il primo vagito del bambino che viene al mondo pone già il problema della sofferenza. Questa non ha bisogno di essere chiamata, ha libero accesso in questo mondo e non risparmia nessuno. Arriva quando non la si attende e s'infiltra nella nostra vita per ricordarci quanto siamo fragili. Spesso giunge dai dispiaceri che gli uomini si infliggono gli uni gli altri a causa delle loro ambizioni, della violenza e dell'orgoglio. La creazione, sulla quale l'uomo aveva un dominio è stata trascinata giù con lui e anch'essa soffre ed è in travaglio. “Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio” Romani 8:22. 

Il cammino inizia da un giardino dei giardini e si continua fra un mondo sempre più in rovina, pieno di sangue e violenza. Tutto questo, l'uomo, continua a chiamarlo “evoluzione”. Dio non ha smesso di cercare l'uomo, di chiamarlo. Desidera cambiare il suo cuore ricondurlo a se riportare luce, ordine in un cuore confuso e pieno di tenebre. 

Ascoltate l'appello di Dio, non fuggite ma accettate il Suo dono.