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domenica 30 settembre 2018

30 settembre


(Gesù) rispose loro: “Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica”.
Luca 8:21

La famiglia di Gesù

Gesù, Figlio di Dio, ma vero uomo, “nato da donna” (Galati 4:4) aveva una famiglia terrena. Da bambino era “sottomesso ai suoi genitori”. Si separò da loro a trent’anni (Luca 3:23) per compiere il suo servizio pubblico, nella potenza dello Spirito Santo (4:1) e secondo la volontà del Padre suo (Giovanni 5:30). Attorno a lui si radunarono quelli che credevano in lui e che vennero a costituire la famiglia di Dio: “A tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12).
Un giorno sua madre e i suoi fratelli vennero a trovarlo, ma non potevano avvicinarlo a motivo della folla. Gli fu riferito: “Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori, e vogliono vederti”. Ma egli rispose loro: “Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica” (Luca 8:19, 21).
È a questa nuova famiglia, una famiglia per il cielo e non solo per la terra, che sei invitato ad unirti; è la famiglia dei credenti, di “quelli che ascoltano la Parola di Dio”, che danno prova di averla ascoltata bene, ricevuta col rispetto che merita. È un problema di fede. Tutta la Bibbia parla di ogni uomo come di un peccatore che ha bisogno di perdono. Questo perdono lo otterrai grazie all’unico che non ne aveva bisogno, il Signore Gesù, uomo perfetto, offertosi in sacrificio al posto nostro. L’Evangelo che Egli stesso predicava e che gli apostoli hanno annunciato dopo la sua risurrezione, è pienamente in accordo con tutte le Scritture; come Gesù diceva, “esse sono quelle che rendono testimonianza di me” (Giovanni 5:39).

sabato 29 settembre 2018

29 settembre

Quando eravamo morti nei peccati, (Dio) ci ha vivificati con Cristo… e ci ha risuscitati con lui… per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù.
Efesini 2:5-7

Alcuni titoli e privilegi del cristiano

Amici cristiani, se siete scoraggiati, se vi sentite inutili o disprezzati, non dimenticate che fate parte di quelli che, agli occhi di Dio, hanno la dignità e la posizione più elevate. Gli uomini ricercano titoli e privilegi terreni, ma Dio dice che ognuno di voi che ha creduto in Cristo è:
- salvato, perdonato, giustificato, santificato (Efesini 2:8; 1 Corinzi 6:11)
- figlio di Dio, erede di Dio (Romani 8:16, 17; Galati 3:26)
- una nuova creatura (2 Corinzi 5:17)
- il tempio di Dio (1 Corinzi 3:16)
- compagno di Cristo (Ebrei 3:14)
- figlio della luce e del giorno (1 Tessalonicesi 5:5)
- sale della terra (Matteo 5:13)
- luce del mondo (Matteo 5:14)
- creato per le buone opere, per praticarle (Efesini 2:10)
- collaboratore di Dio e ambasciatore per Cristo (1 Corinzi 3:9; 2 Corinzi 5:20).
Inoltre, il cristiano non è chiamato a vivere solo; egli fa parte della Chiesa, la grande famiglia formata dai credenti che sono:
- “uno” in Cristo Gesù (Giovanni 17:21-22)
- corpo di Cristo e sue membra (1 Corinzi 12:27)
- abitazione di Dio per mezzo dello Spirito (Efesini 2:22)
- stirpe eletta, sacerdozio regale, gente santa, popolo che Dio si è acquistato (1 Pietro 2:9).

venerdì 28 settembre 2018

28 settembre

Io ho avuto grande amarezza; ma tu, nel tuo amore, mi hai liberato dalla fossa della decomposizione, perché ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati.
Isaia 38:17

In lui (Gesù Cristo) abbiamo… il perdono dei peccati.
Colossesi 1:14

Conversione
Testimonianza di un giovane cristiano

“Di ruzzolone in ruzzolone, ero diventato schiavo del peccato, senza rendermene conto. All’età di sedici anni, tutto andava di male in peggio. Fui espulso dall’istituto che frequentavo, trascorsi tre giorni guardato a vista dalla polizia, e persone male intenzionate volevano servirsi di me per compiere reati. Ero senza speranza, rischiavo il carcere, non mi aspettavo più niente dalla vita.
A questo punto, presi coscienza dei miei peccati, mi misi in ginocchio davanti a Dio e piansi invocando la sua misericordia e chiedendogli di operare in me un profondo cambiamento. Ero veramente sincero, e la sua risposta non si fece aspettare. Abitavo in un quartiere malfamato e Dio conosceva l’impatto che questo aveva su di me. Già da anni avremmo dovuto trasferirci ed ecco che, pochi giorni dopo, i miei genitori ricevettero una risposta positiva per un appartamento in un quartiere più calmo. Poi, Dio continuò la sua opera e si aprirono per me le porte di una scuola adatta alle mie capacità. Ero stato esaudito! Accettai il Signore come mio Salvatore e per mezzo di lui fui perdonato dei miei peccati. Ne avevo la certezza, e tante volte piansi pensando al suo grande e immeritato amore per me. Oggi vivo per Dio che mi ama. Giorno dopo giorno vedo la sua opera nella mia vita. Abbiate fede in lui, lodatelo, ubbiditegli. Dio è così buono che passargli accanto e non degnarlo d’uno sguardo è il più grande errore che si possa commettere”.

giovedì 27 settembre 2018

27 settembre


(Gesù disse:) “Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”.
Giovanni 6:51

Gesù, pane di vita

I miracoli del Signore trasmettono sempre un messaggio spirituale. Così è della moltiplicazione dei pani (Giovanni 6:5-13). Con quel miracolo, Gesù nutrì una folla di parecchie migliaia di persone; ma il suo scopo non era solo quello di saziare la loro fame, tant’è vero che poi li esorterà ad adoperarsi “non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna” (Giovanni 6:27). Quando gli chiedono: “Signore, dacci sempre di questo pane”, Egli risponde loro: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete” (Giovanni 6:35).
Già nella legge data da Dio a Mosè, la Bibbia afferma che l’uomo non vive di solo pane, ma di quello che Dio ci ha rivelato per mezzo della sua Parola (Deuteronomio 8:3). Essa nutre l’anima, alimenta la vita spirituale e mette il credente in comunione con Dio. La scopriamo quando siamo disposti a crederla e ad accettare la testimonianza di Dio, “e la testimonianza di Dio è quella ch’egli ha reso al Figlio suo. Chi crede nel Figlio ha questa testimonianza in sé” (1 Giovanni 5:9-10). Parecchi di quelli che avevano beneficiato della moltiplicazione dei pani non hanno poi seguito il Signore. Se pensiamo di poter credere in lui solo per i benefici materiali che riceviamo, siamo su una strada sbagliata; la nostra fede è molto superficiale. Ma se lo conosciamo come “il pane di vita”, potremo allora dirgli, come Pietro: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna” (Giovanni 6:68).

mercoledì 26 settembre 2018

26 settembre


Dio… non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti.
Romani 8:31, 32
Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Galati 2:20

Il monte dell’Eterno
Genesi 22:1-14

Avevo circa dieci anni. Un amico, venuto dal Belgio, visitava le chiese cristiane della mia regione. I miei genitori lo invitarono a casa nostra. Terminato il pranzo, egli prese la sua Bibbia e ci lesse il capitolo 22 della Genesi che rievoca la strada percorsa da Abraamo mentre risaliva con il figlio le pendici del monte Moria. Stavano per arrivare al punto designato da Dio, quando il figlio Isacco gli pose la domanda: “Padre mio!… Ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?” Che cosa poteva rispondergli? Avrebbe potuto dirgli: “Sei tu, figlio mio”? No. Abraamo rispose: “Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto”. Bisognava andare avanti fino al momento in cui il padre avrebbe preso il coltello per sacrificare il figlio.
Il mio cuore di bambino batteva molto forte. Non sapevo che Abraamo avrebbe trovato un montone da offrire al posto di Isacco e che Dio non avrebbe mai permesso a quel padre di offrire il proprio figlio (Geremia 32:35); quella era solo una prova della sua fede. Il nostro amico capì il mio stupore e mi disse: “Voglio portarti un po’ più lontano. Vieni, andiamo al Calvario dove Gesù è stato crocifisso. Lì è Dio stesso che offre il proprio Figlio, e nessuno gli ha trattenuto la sua mano. Nessuno poteva sostituirlo. Così Dio lo ha colpito, non l’ha risparmiato. Sai perché? Perché Gesù aveva preso su di sé i peccati di tutti quelli che credono in lui, per ottenere il loro perdono e la loro salvezza”.

martedì 25 settembre 2018

25 settembre


Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio.
Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà.
Salmo 43:5; 46:1

Consolazioni divine

Le consolazioni di un amico fanno del bene, ma sono pur sempre umane e sempre più o meno superficiali. Ma quando il nostro Padre celeste interviene col suo amore e la sua saggezza, il suo intervento è appropriato, profondo, capace di trasmettere un vero conforto.
Qualunque sia la prova, il dolore fisico o morale, Dio sa come consolarci. Rivolgiamoci dunque a lui, facciamo affidamento su di lui, raccontiamogli le nostre pene. Egli aspetta che gliele esprimiamo con parole o anche solo con sospiri o con lacrime. A Dio non sfugge nessuna nostra sofferenza. Le sue consolazioni sono infinite e rispondono a tutti i nostri bisogni, per quanto grandi e svariati siano.
Il salmista Asaf esclamava: “La mia carne (il mio corpo) e il mio cuore (il mio interiore) possono venir meno (il dolore fisico e morale)”, ma aggiungeva con fiducia: “Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità in eterno… Il mio bene è stare unito a Dio” (Salmo 73:26, 28).
Sentire la presenza divina, avere il sostegno di una mano tesa (v. 23), provare la certezza di potersi avvicinare a Dio come ad una roccia irremovibile, ecco un grande incoraggiamento per il credente. La nostra fede può essere messa alla prova perché si fortifichi sempre di più, e sia glorificato Dio, Signore della nostra vita, consolatore delle anime nostre.

lunedì 24 settembre 2018

24 settembre

In quel tempo eravate senza Cristo… senza speranza e senza Dio nel mondo.
Efesini 2:12

(Gesù disse:) “Io… conosco le mie (pecore) e le mie conoscono me”.
Giovanni 10:14

Città verdi

Sorvolando le grandi città, si distinguono qua e là degli spazi verdi. La presenza di parchi e giardini è una vera ricchezza, e a salvaguardarla e incrementarla si impegnano architetti e urbanisti. La vegetazione migliora la qualità dell’aria che respiriamo, fa da isolante acustico e ci rinfresca nei giorni d’estate. Inoltre protegge la biodiversità sia delle piante sia degli animali che vi trovano rifugio.
Viste dall’aereo, queste zone di vita vegetale formano un contrasto sorprendente con il colore dei tetti, delle facciate dei palazzi e delle vie della città.
Questo mi fa pensare alle cose che Dio discerne nella vita di coloro che hanno una vera relazione con lui. I veri cristiani, che il Signore conosce, e che lo conoscono, assomigliano a quelle piante, a quelle aree verdi in mezzo al cemento, che respirano e si sviluppano nonostante l’inquinamento della città. Solo vivendo in una stretta relazione col Signore i cristiani possono portare frutto per Dio e risplendere “come astri nel mondo” (Filippesi 2:15).
“Beato l’uomo il cui diletto è nella legge del Signore e su quella legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli… il cui fogliame non appassisce” (Salmo 1:2, 3).

domenica 23 settembre 2018

23 settembre


Hai perdonato l’iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati.
La bontà e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si sono baciate.
Salmo 85:2, 10

Il perdono di Dio

Nel Salmo 85 è parlato del perdono che Dio concederà al suo popolo Israele quando, dopo le ultime terribili prove (la grande tribolazione), che si aggiungeranno a quelle sopportate nel corso dei secoli, riconoscerà finalmente Gesù Cristo come suo Messia e Re. I Giudei fedeli che si esprimono in questo Salmo non dubitano della sua bontà, ma sentono nello stesso tempo il peso della giusta ira di Dio contro il suo popolo colpevole.
Dio è buono. Come può non perdonare? Ma è anche santo, giusto e vero. Come può passare sul peccato senza giudicarlo? Bontà e verità, giustizia e pace, questi caratteri divini, inconciliabili a vista umana, si sono tuttavia integrati (v. 10). Alla croce di Cristo il peccato ha ricevuto la giusta condanna e la giustizia di Dio è stata soddisfatta; così la grazia di Dio può avere libero corso (Romani 5:20-21). Che gloriosa armonia! Sono pochi, purtroppo, quelli che conoscono il meraviglioso risultato della croce e si fanno di Dio un’idea falsa. Vedono in lui un giudice severo che fa soffrire la sua creatura, oppure un “Dio buono,” indulgente verso i peccati e che si accontenta delle buone intenzioni e degli sforzi per fare il bene. Pensieri fatali! È alla croce che io imparo a conoscerlo. La difficoltà sta nel fatto che, a questo Evangelo, così semplice e chiaro, mescoliamo i nostri pensieri e ci facciamo su Dio delle idee tutte più o meno in contraddizione con le Sacre Scritture. Ripuliamo la nostra mente dai concetti errati; mettiamoci umilmente davanti a Dio per ascoltare il suo pensiero. Capiremo che, se crediamo nel Signore Gesù, Dio, che è un Dio d’amore, ci perdonerà i peccati, pur rimanendo un Dio perfettamente giusto!

sabato 22 settembre 2018

22 settembre


La grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata.
Tito 2:11

Tutti… sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Romani 3:24

Quale dei due?
Luca 15:11, 32

“Un uomo aveva due figli”, molto diversi uno dall’altro: il maggiore lavorava onestamente nella casa del padre senza pretendere particolari favori; il più giovane, ribelle, aveva lasciato la famiglia per vivere una vita dissipata. Ma dopo qualche tempo, rovinato e finalmente cosciente della propria follia, si pente e ritorna a casa.
Così lo vediamo sulla soglia. Denutrito, sporco e con le vesti a brandelli, si presenta al padre. Affranto e pentito, gli confessa il suo peccato e subito riceve un abito bellissimo per la festa che il padre organizzerà, felice per il suo ritorno. Tutto è pronto. I due figli sono invitati. Quello giovane, cosciente dell’amore immeritato del padre, accetta felice l’invito. L’altro lo rifiuta, facendo valere i propri meriti, geloso dell’affetto del padre per quel figlio ribelle. Ma dovrà capire che “l’uomo non è giustificato per le opere” (Galati 2:16), che nessuno può entrare in questo modo nella presenza e nella gioia del Padre. “Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori”, diceva il Signore (Matteo 9:13).
È la fede la via per entrare nella “casa” dove abita Dio. La grazia è offerta a tutti, ma chi rimane sordo all’invito di Dio non vi entrerà. Dio è sovrano; ed è per amore per me e per te che “ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).

venerdì 21 settembre 2018

21 settembre


Non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere…, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.
1 Pietro 1:18, 19

Quello che è veramente gratuito

Un responsabile di marketing ha fatto sistemare delle videocamere nei ripiani di una catena di supermercati. Si tratta di osservare e analizzare il comportamento dei clienti di fronte a certi prodotti, per poi decidere come indurli a comprare di più. Le strategie di vendita sono sempre più sofisticate. I prodotti sono disposti in un ordine preciso, tenendo conto della psicologia dei consumatori. L’esposizione della merce è studiata minuziosamente. Bisogna che il cliente ceda alla sollecitazione e si decida a riempire il più possibile il suo carrello. Su molti prodotti si possono leggere le parole “gratis”, “sconto”, “offerta”. Si sostiene con forza che ciascuno è libero delle proprie scelte, ma il cliente è osservato e orientato fino al suo passaggio alla cassa.
Nella nostra vita sovente capita lo stesso. Il mondo è come un immenso supermercato. La sua offerta risponde a tutte le nostre concupiscenze. Ci crediamo liberi, ma se questa libertà consiste nel soddisfare i nostri desideri e le nostre passioni, la vita è rovinata.
Ci sono molti mezzi per perdere la vita, la vita eterna, ma ce n’è uno solo per salvarla. Questo mezzo Dio lo offre gratuitamente. Il “dono di Dio” è il suo unico Figlio. Fin da ora, se lo accettiamo, ci libera dalle vanità del mondo e dai nostri desideri malvagi. Per il futuro ci assicura il cielo e la presenza di Dio. Il dono di Dio è gratuito per chi l’accetta, ma per Dio ha avuto un prezzo infinito! Non disprezziamolo.

giovedì 20 settembre 2018

20 settembre


C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma essa conduce alla morte.
Proverbi 14:12

Gesù gli disse: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
Giovanni 14:6

Dove ci portano le nostre vie?

Con un tempo magnifico, la nostra escursione in montagna è riuscita perfettamente. Dobbiamo solo ritornare alla nostra auto. Ecco un sentiero ben segnalato che sembra andare proprio nella giusta direzione. Ma dopo pochi metri svolta a sinistra. Insistiamo a seguirlo, ma alla fine si perde nei cespugli. Dobbiamo fare dietro front e consultare la cartina militare per essere sicuri di non sbagliare di nuovo.
In un altro campo, è utile porsi queste domande: “Oggi, la mia vita è impegnata nella buona direzione? Quale ne sarà la fine? E che carta consultare per saperlo?” La risposta è una sola: “Consultate la Bibbia”. Essa dice che ci sono solo due vie: la via della vita e la via della morte (Deuteronomio 30:19-20). Ci fa capire che, fin dalla nascita, essendo peccatore, ogni uomo imbocca la strada sbagliata, una strada che porta alla morte. Chi potrebbe contestarlo? Come si può non tener conto di queste espressioni: “non c’è nessun giusto, neppure uno”, “tutti hanno peccato”, “il salario del peccato è la morte” (Romani 3:9 e 23; 6:23)?
Ma la Bibbia, ancora oggi, ha per noi un messaggio molto forte. Dio ci chiama e ci sollecita a fermarci e a fare dietro-front per imboccare la via che conduce alla vita eterna. “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Basta un istante per cambiare completamente prospettiva, per passare dalle incertezze alla pace, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita.

mercoledì 19 settembre 2018

19 settembre


Sono come un uomo che non ascolta, nella cui bocca non ci sono parole per replicare.
In te spero, o Eterno! Tu risponderai, o Signore, Dio mio!
Salmo 38:14, 15

Che tipo di grandezza?

Abbiamo interesse per quelli che soffrono? La sofferenza, si pensa, è competenza della medicina o della psicoterapia o della terapia del dolore.
Gli eroi moderni si presentano non come esseri sofferenti, ma come gente che ha successo. Sono loro quelli che tutti ammirano.
Se Gesù avesse liberato le sue mani dai chiodi, se fosse sceso dalla croce e, per andarsene, avesse attraversato la folla stupefatta, sarebbe un eroe di fama mondiale.
La violenza che s’impone è più facile da comprendere di quanto non lo sia l’amore che si fa carico degli altri, che soffre e tace. La grandezza è per molti sinonimo di potenza, di ricchezza, di predominio. Ma nel regno di Dio, la scala dei valori non è la stessa che sulla terra degli uomini.
Se Gesù avesse opposto la violenza alla violenza, sarebbe sorto un conflitto di più su questa terra che di guerre ne ha già tante. E con che risultato? Nessuno. Il Signore ha opposto alla violenza la forza della dolcezza, alla menzogna la forza della verità, all’insulto la forza del silenzio, al delitto la forza del perdono, all’odio la forza dell’amore.

martedì 18 settembre 2018

18 settembre


Scegliete oggi chi volete servire.
Giosuè 24:15

Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio.
1 Giovanni 5:1

Scegliere

La maggior parte delle nostre scelte non ha grande importanza: questo o quel vestito, questo o quel cibo; non si tratta del nostro avvenire. Ma scegliere il tipo di lavoro e soprattutto il marito o la moglie, è cosa ben più seria. E comunque, anche in questo caso, si tratta solo del nostro avvenire terreno.
Che dire allora della scelta che decide il nostro avvenire eterno? Ciascuno di noi deve farla un giorno questa scelta decisiva, imboccando la strada che conduce alla vita eterna. Il Vangelo ci dice che la via che porta alla perdizione è larga e spaziosa, e “molti sono quelli che entrano per essa”; invece, la via che conduce alla vita è stretta, e “pochi sono quelli che la trovano” (Matteo 7:13, 14).
La via larga sembra più facile: ci si trova a proprio agio, non ci si priva di nulla; ma non dimentichiamo dove essa conduce: alla perdizione. Imbocchiamo dunque, finché è ancora tempo, la via che porta alla vita. È stretta e vi si può entrare solo dopo aver deposto i propri ingombranti “bagagli”: la buona opinione di sé, l’orgoglio, l’amore del denaro, svariati idoli, e molte altre cose. Ma che gioia sapere con certezza che ci si trova sulla strada giusta, quella che conduce alla vita!
Oggi questa scelta dovete farla anche voi. Nessuno può decidere al vostro posto. Scegliere la strada giusta è scegliere Gesù, è lasciarsi convincere dal suo amore. Una scelta che non si rimpiangerà mai!

lunedì 17 settembre 2018

17 settembre


Gesù disse: “Il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo… Io sono il pane della vita”…
Il pane che io darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo.
Giovanni 6:32, 33, 35, 51

Il pane della vita

Durante un viaggio, un credente chiese alle persone che viaggiavano con lui se avrebbero avuto piacere di acquistare il libro che parla di Gesù Cristo. Fra queste c’era uno schernitore che comprò il Vangelo di Giovanni. Lo prese, lo fece a pezzi e li gettò fuori dal finestrino.
In quel momento un uomo stava passando sul marciapiede. Da sette anni cercava la verità senza riuscire a trovarla. Vedendo lungo la ferrovia quei pezzi di carta, ne raccolse uno e lesse le seguenti parole: vita eterna. Ne prese un altro e lesse: pane di vita. Ma che libro era quello che parlava di vita eterna e di pane di vita? Si informò. “È un libro cristiano, gli disse uno. Non lo legga, perché ne sarebbe contaminato”. Ma quell’uomo non si lasciò fermare e andò a comprare un Nuovo Testamento. Lo lesse avidamente e trovò il Salvatore. Era proprio Gesù il pane di vita! È Lui che dà la vita eterna!
Sono molte le persone che, come quell’uomo, vanno alla ricerca di valori spirituali. Ma come senza nutrimento l’uomo deperisce, così senza il Signore non può trovare vere risposte ai suoi bisogni spirituali.
Gesù, pane di vita, è venuto dal cielo per portare la grazia e la verità. E, per poter comunicare questa vita a uomini “morti” nelle loro colpe e nei loro peccati (Efesini 2:1) ha dovuto dare la propria vita. Nutrirsi del pane di vita è accettare con fede il sacrificio di Cristo.
Ma quale sarà la fine di quello schernitore!

domenica 16 settembre 2018

16 settembre

Prendete anche… la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio; pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica.
Efesini 6:17, 18

La Parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio.
Ebrei 4:12

L’armatura del cristiano: la spada

L’unica arma difensiva ed offensiva portata dal soldato romano era la spada. Corta, pericolosa perché ben affilata, talvolta a doppio taglio, era riposta nel fodero, fissato alla cintura, da dove il soldato la poteva estrarre rapidamente nel caso di un corpo a corpo col nemico.
Per il cristiano, la spada è la Parola di Dio, la “spada dello Spirito”. Essa rende il nemico inoffensivo se usata per mezzo dello Spirito e sotto il suo controllo. Per questo è indispensabile conoscerla, memorizzarla, attenersi alle sue dichiarazioni, appoggiarsi sulle sue promesse, applicarla regolarmente alla propria vita. Quando Gesù Cristo è stato tentato nel deserto (leggere Matteo 4:1-11), ha usato il fendente della Parola di Dio per contrastare il diavolo che, citando anch’egli le Scritture, cercava di farlo cadere.
Quando la Parola di Dio abita nei pensieri e nel cuore del credente, egli può mettere in rotta il nemico, vanificando i suoi molteplici attacchi. La Bibbia ha sempre una risposta contro le accuse, lo scoraggiamento, il dubbio, l’opposizione. Non la si può dissociare dalla preghiera, che dà efficacia a tutti gli altri pezzi dell’armatura e porta il cristiano alla vittoria.
Mettiamo in pratica questo insegnamento di Paolo nei versetti citati di Efesini capitolo 6. Egli aveva una lunga esperienza del combattimento cristiano e voleva preparare noi a lottare per rimanere saldi nella fede.

sabato 15 settembre 2018

15 settembre

Prendete… lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza.
Efesini 6:16, 17

L’Eterno è la mia forza e il mio scudo; in lui s’è confidato il mio cuore e sono stato soccorso.
Salmo 28:7

L’armatura del cristiano: scudo ed elmo

Di misura imponente, di forma circolare o rettangolare, fatto di legno, di metallo o di cuoio, lo scudo romano permetteva di bloccare le frecce nemiche, spesso cosparse di pece infuocata. Nella sua vita spirituale il credente può essere preso d’assalto nei suoi pensieri e nelle sue emozioni: tentazioni, pensieri impuri, sentimenti di odio, di rancore, di gelosia, tutte frecce infuocate capaci di distruggere la vita. Le frecce vanno respinte immediatamente, e solo lo scudo della fede può farlo; una fede ferma nelle promesse di Dio, nella sua potenza, nella sua sovranità e nel suo amore. Una fede viva, che si nutre della Parola di Dio, spegnerà le frecce infuocate dell’avversario.
Per proteggersi il capo dalle frecce e dai colpi di spada, il soldato romano portava un elmo di massiccio metallo. La testa è la sede della volontà e comanda tutto il nostro essere. Nel cristiano, Satana tenta di neutralizzare questo centro di controllo, insinuandovi il dubbio riguardo alla salvezza. Per questo ci vuole la convinzione che la salvezza è garantita, ottenuta da Dio definitivamente e per l’eternità, per mezzo della fede in Cristo e del suo sangue versato sulla croce. È con la ferma convinzione che nulla lo separerà dall’amore di Cristo, che il credente sarà irremovibile di fronte ai tentativi del nemico di destabilizzarlo.
L’elmo è l’ultimo pezzo puramente difensivo di quest’armatura “spirituale”. Rivestirne tutti i pezzi è condizione indispensabile per riportare la vittoria.

venerdì 14 settembre 2018

14 settembre


Voi dite: “Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo”; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos’è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce.
Giacomo 4:13, 14

Ai ricchi in questo mondo ordina di… non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio.
1 Timoteo 6:17

Investimenti

Un ricco promotore finanziario aveva firmato un contratto di 99 anni che lo rendeva proprietario delle due maestose torri del World Trade Center a New York. Il suo sogno era diventato realtà! Risultato di sforzi accaniti, questa transazione segnava l’apogeo della sua vita. Ma sei settimane più tardi, l’11 settembre 2001, il sogno si era trasformato in incubo. L’attacco terroristico riduceva le prestigiose torri in un cumulo di lamiere contorte e di macerie, seppellendo quasi 3000 persone.
Chi, di fronte a una tale tragedia, oserebbe negare la precarietà dei nostri progetti e la fragilità della nostra vita? A questo scopo la Bibbia impiega figure di grande forza: il vapore, l’ombra, il fiore dei campi. L’uomo è anche paragonato a un pellegrino, a uno straniero sulla terra. Se accumulare ricchezze è l’unico scopo della sua vita, è definito insensato (Luca 12:16-21).
Non dobbiamo sbagliare obiettivo, ma saper impostare le priorità ed investire in valori sicuri. La vita terrena è solo la prima breve parte della vita; la seconda si svolgerà nell’eternità. Dio offre a tutti la possibilità di assicurarsi un avvenire eterno felice, vicino a Lui; ma si decide mentre si è in vita. Non c’è bisogno di talento, di ricchezze, di fortuna. È sufficiente accettare il dono gratuito di Dio: “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (Romani 10:9).
Se non l’avete già fatto, decidetevi oggi stesso.

giovedì 13 settembre 2018

13 settembre


State dunque saldi… rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace.

Efesini 6:14, 15


Quanto sono belli… i piedi del messaggero… che annunzia la pace, che è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza.
Isaia 52:7

L’armatura del cristiano: corazza e calzari

La corazza, altro pezzo dell’armatura romana, era interamente metallica. Robusta e pesante, copriva tutto il torace proteggendo gli organi vitali. Antenata del giubbotto antiproiettile, era essenziale per la protezione del soldato.
Che bella applicazione ne fa Paolo per il combattente cristiano! Alla conversione il credente è reso giusto davanti a Dio, in conseguenza non delle sue opere, ma della fede nell’opera e nella persona di Cristo (Romani 3:24-26). Questa giustizia divina deve manifestarsi nella sua vita personale con la giustizia pratica, rappresentata appunto dalla corazza. La corazza proteggeva il cuore, simbolo degli affetti e della volontà. Essere onesti e integri, avere rettitudine nei rapporti coi nostri simili, dà una buona coscienza davanti a Dio e davanti agli uomini. I tentativi di Satana per accusare il credente saranno allora senza effetto.
Inoltre il soldato romano portava ai piedi dei calzari solidamente allacciati intorno alle caviglie, che gli davano stabilità e sicurezza nelle lunghe marce. Anche il credente è in marcia, e i calzari raffigurano il suo zelo nel testimoniare del Vangelo. Il nemico tenterà di frenarlo in questo compito, di destabilizzarlo, di bloccarlo nel suo servizio, ma di fronte a questi tentativi rimarrà in piedi e andrà avanti appoggiandosi sul suo Signore e sulle promesse della sua Parola. Fortificato dalla pace del cuore che Dio dà ai suoi figli fedeli, il cristiano può proseguire il suo cammino spedito, annunciando agli altri la buona notizia della pace.

mercoledì 12 settembre 2018

12 settembre

Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere.
Giovanni 1:18

Noi abbiamo conosciuto l’amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto. Dio è amore.
1 Giovanni 4:16

Dio creatore e Dio salvatore

Un viaggiatore assetato non riusciva a trovare né una fontana né un posto di ristoro per calmare la sua sete. Dopo aver camminato a lungo, arrivò a una casetta che gli sembrava disabitata. Aprì la porta. Il pavimento era pulito; in una delle camere c’era un letto rifatto con cura e, sulla tavola, una teiera contenente del tè. L’uomo disse tra sé: “Qui vive ancora qualcuno; l’ordine dimostra che questo luogo è abitato. Non ho il diritto di bere questo tè”. Uscì subito e aspettò che il proprietario tornasse. Osservando l’ordine che regnava nella casa, ne aveva dedotto che qualcuno vi abitava, anche se non l’aveva visto.
Allo stesso modo, benché non possiamo vedere Dio, capiamo che Egli esiste dall’ordine che regna nell’universo. Ogni fenomeno naturale è così equilibrato, così organizzato e pieno di senso, che non si può credere che sia dovuto al caso. Ma è sufficiente sapere e credere che esiste un Dio creatore? No. Questo Dio dobbiamo conoscerlo, perché Egli stesso ha voluto farsi conoscere. Per mezzo della Bibbia Egli si rivela come il Dio d’amore che ha mandato il proprio Figlio Gesù Cristo per salvare gli uomini dalla condanna eterna portando lui sulla croce il peso delle loro colpe. Ma solo chi lo accetta come Salvatore riceve il perdono dei peccati e la salvezza. Il grande Dio Creatore è anche il grande Dio Salvatore.