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lunedì 31 ottobre 2016

31 Ottobre

Cristo… morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per sé stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.
2 Corinzi 5:15

Vittoria sulla morte

“L’uomo, non riuscendo a sconfiggere la morte, ha deciso di non pensarci più” (Blaise Pascal). Così si cerca di sfuggire al pensiero della morte inventando mille modi per essere sempre più impegnati: lavoro, sport, svaghi, viaggi, ecc. Non si tiene conto che un giorno comunque dovremo affrontare la morte. Per l’uomo, che non era stato creato per morire, è una vera e propria tragedia, e al solo pensiero ne è terrorizzato.
Ma “non pensarci più” non è la soluzione; chiudere gli occhi davanti ad un incidente inevitabile non evita che esso accada, e nemmeno le sue conseguenze. La saggezza umana, invita l’uomo ad accettare la morte come un evento inevitabile, quindi spinge ad utilizzare la vita cercando il massimo del divertimento, perché poi finisce. E questo è fatale.
Per noi credenti, invece, è una grande sicurezza sapere che Gesù Cristo ha vinto la morte con la sua risurrezione, garantendola anche a noi; infatti, dopo la morte, il nostro corpo rimane nell’attesa della risurrezione. In quel momento noi credenti avremo finalmente la risposta ad ogni nostro “perché”. Non è un pensiero consolante sapere che un giorno capiremo pienamente i pensieri e le vie di Dio? E saremo allora pieni di gioia e di lode per tutto quello che Egli ha fatto per noi durante la nostra vita, e comprenderemo quanto ci è stato vicino in ogni circostanza.

Vale la pena vivere per Lui fin da adesso.

domenica 30 ottobre 2016

30 Ottobre

Non c'è uomo… che abbia potere sul giorno della morte.
Ecclesiaste 8:8

Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo.
2 Timoteo 1:10

Di fronte alla morte

La vita? È come una foschia passeggera, è come un fiore che appassisce, si secca e cade a terra! La morte? Alcuni la occultano, facendo di tutto per non pensarci, altri ci pensano ed hanno paura, sono angosciati, ma nessuno vi si potrà sottrarre.
Temiamo tanto la morte perché dobbiamo abbandonare tutto ciò che abbiamo e tutti coloro che amiamo? Oppure, abbiamo paura dell’aldilà perché sconosciuto? È bene essere preoccupati, perché con la morte non finisce tutto, come alcuni potrebbero pensare!
Ma chi può rispondere alle domande che si pongono tutti quelli che sono preoccupati dell’aldilà? La Bibbia, Parola di Dio. Essa dichiara: “Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23). Gesù ha promesso che risusciterà tutti coloro che hanno messo la loro fiducia in lui perché siano con lui per l’eternità, perché Cristo è morto per dare loro la vita. Dio lo ha risuscitato dai morti per la nostra giustificazione (Romani 4:25). Questa è una certezza per quelli che hanno accettato la salvezza che Dio dà per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo. Ancora oggi Dio concede a quelli che lo accettano il perdono, la salvezza, la pace dell’anima ed una speranza viva (1 Pietro 1:3).

Lettori, oggi, ancora una volta, ascoltate la voce del Signore che vi chiama. Non rifiutate di lasciarlo entrare nel vostro cuore.

sabato 29 ottobre 2016

29 Ottobre

Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele.
Efesini 5:11

La festa di Halloween
Cosa si nasconde dietro la zucca?

Halloween… una festa sempre più in voga: ci si traveste da fantasmi, Dracula, streghe. Questa “nuova” festa, importata dagli Stati Uniti (il nome deriva da All Hallows’ Eve, cioè vigilia di Ognissanti), ha radici pagane, celtiche. Coincide con la vigilia celtica del nuovo anno, celebrata in onore di Samhain, il principe della morte. La festa aveva lo scopo di placare Samhain e gli spiriti dei defunti.
Tutti i simboli che la caratterizzano (pipistrelli, gatti neri, streghe, fantasmi, scheletri ecc.) attingono dal mondo dell’occulto, tanto che gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 ottobre il capodanno di Satana e la festa dei morti!
Probabilmente ignari di tutto ciò, tanti adulti, ragazzi e bambini festeggiano questo giorno e rischiano di trovarsi coinvolti in qualche modo con il mondo dell’occulto. Ma attenzione, questo è il modo di agire di Satana; così li abitua a familiarizzarsi con simboli macabri, rendendoli meno sensibili e prudenti verso l’occultismo, che Dio aborrisce (Deuteronomio 18:10-12).

Non associamoci quindi ai suoi rituali, anche se si presentano sotto forma di innocui divertimenti, perché ci porterebbero a camminare nelle tenebre e diventare suoi schiavi. Crediamo piuttosto in Gesù Cristo che è verità e luce! Solo chi ascolta i suoi insegnamenti avrà la luce della vita e sarà liberato dagli inganni di Satana. Dio “vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (1 Pietro 2;9).

venerdì 28 ottobre 2016

28 Ottobre

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.
2 Corinzi 5:17

Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo.
Galati 5:22

(Gesù disse:) “Senza di me non potete far nulla”.
Giovanni 15:5

Cambiamento radicale

Un etnologo che stava studiando i costumi e le usanze degli appartenenti ad una tribù indigena, rimase stupito dal fatto che essi avessero abbandonato le loro divinità e i loro riti per convertirsi al cristianesimo e seguire Gesù Cristo. Lo studioso, un po’ seccato, chiese al capo tribù il perché di questa scelta; lui rispose che senza quel cambiamento radicale, lo scienziato sarebbe servito come cibo alla tribù, sacrificato ai piedi dell’albero sacro del villaggio, secondo il loro vecchio rito.
L’incontro con Gesù Cristo innesca un cambiamento radicale nella nostra vita. Il nostro temperamento, l’insieme delle qualità e dei difetti che sono innati o acquisiti nel tempo, è una delle cose più difficili da cambiare con i propri sforzi; ma dal momento in cui diamo la nostra vita a Cristo, riceviamo una nuova natura. Il Signore Gesù stesso viene ad abitare in noi, e la potenza dello Spirito Santo prende il controllo del nostro essere interiore, trasformandolo alla gloria di Dio.

Gli effetti di questa trasformazione saranno visibili nel credente nella misura in cui egli dimora in Cristo; più siamo in stretto contatto con Lui, più la potenza dello Spirito Santo si manifesterà nel nostro modo di essere. Ecco come fare per mantenere questo contatto sempre attivo: leggendo costantemente la Parola di Dio comprenderemo il suo amore e ciò che desidera da noi; con la preghiera, saremo in contatto con Dio, per confessargli i nostri peccati, per affidargli il peso delle nostre preoccupazioni e per lodarlo e ringraziarlo per ciò che Egli è e per tutte le sue benedizioni.

giovedì 27 ottobre 2016

27 Ottobre

Non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri… a motivo dell'indurimento del loro cuore. Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.
Efesini 4:17-19

L’aria che respiriamo

Negli ultimi anni, sono state organizzate molte campagne per sensibilizzare la popolazione delle metropoli al problema dell’inquinamento atmosferico; a causa dell’aumento vertiginoso delle polveri e dei gas tossici immessi nell’atmosfera, dal traffico e dalle industrie, l’aria delle nostre città è sempre più irrespirabile.
Sappiamo che non possiamo respirare qualunque cosa senza che la nostra salute ne sia compromessa. Conosciamo bene anche altre forme di inquinamento che sono altrettanto nocive, perché l’uomo ha la tendenza ad inquinare tutto: l’aria, l’acqua, il terreno. Ma l’uomo inquina anche i pensieri dei suoi simili, mostrando senza ritegno né pudore immagini vergognose che turbano la sensibilità e stimolano al male. Le immagini di violenza e la pornografia, tanto diffuse dai “media”, rischiano di lasciare delle tracce indelebili in questa generazione. Come per l’inquinamento dell’aria, anche per l’inquinamento morale i nostri bambini e ragazzi sono i più sensibili, quindi dobbiamo preservare i loro cuori e le loro menti da immagini che potrebbero segnarli per sempre.

L’aver escluso Dio dalla nostra società è all’origine di ogni tipo di inquinamento, e ha portato l’uomo a capovolgere le barriere morali che il Creatore aveva stabilito per il suo bene. Quanto sono attuali quei versetti della Bibbia che denunciano lo stato di deriva del mondo e ordinano ai credenti di allontanarsi dall’immoralità e vivere nella purezza! Il credente è preservato dal male morale nella misura in cui gusta l’amore che il Signore ha per lui, e ricerca la compagnia dei fratelli e delle sorelle in fede.

mercoledì 26 ottobre 2016

26 Ottobre

Egli (Gesù) era nel mondo… ma il mondo non l'ha conosciuto.
Giovanni 1:10

Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero… Egli è il vero Dio e la vita eterna.
1 Giovanni 5:20

Quanto conosciamo Gesù?

Gesù, il Figlio di Dio, è venuto dal cielo sulla terra prendendo forma umana; è nato, è cresciuto ed è vissuto trentatré anni facendo del bene a tutti, dando in molti modi prova di essere il Messia annunciato dai profeti. Nonostante quello che ha fatto mentre era sulla terra, la maggioranza delle persone dell’epoca lo ha rifiutato, facendolo condannare alla crocifissione da un tribunale iniquo.
Che si pensa oggi di Gesù? Per alcuni, è stato un emarginato, un incompreso; per altri, una persona per bene come tante altre della storia; molti provano indifferenza o si beffano di lui.
Un giorno Gesù fece una domanda importante ai suoi discepoli: “E voi, chi dite che io sia? Simon Pietro rispose: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Matteo 16:15-16). È così che i credenti di ogni epoca riconoscono Gesù Cristo come Figlio di Dio, venuto nel mondo per aprire all’uomo la via di accesso al cielo per mezzo del suo sacrificio espiatorio alla croce. Gesù, compiuta la sua opera, non è rimasto nella tomba, ma è risuscitato ed è tornato dal Padre (Marco 16:6-19). Per coloro che hanno messo la fiducia in Lui, è il Salvatore della loro anima, la guida della loro vita, ed è Colui che aspettano che ritorni per portarli con sé nel cielo, la casa del Padre.

La domanda fondamentale che tutti si devono porre è: Chi è Gesù per me? Ognuno deve rispondere personalmente; è una domanda troppo importante per lasciare che altri se ne occupino al posto nostro. Dalla mia risposta dipende il mio avvenire eterno. 

martedì 25 ottobre 2016

25 Ottobre

Io… (Paolo) che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento… misericordia mi è stata usata.
1 Timoteo 1:13

Colui che una volta ci perseguitava, ora predica la fede, che nel passato cercava di distruggere.
Galati 1:23

Conversione di un killer

Un missionario svolgeva in Colombia un’attività che non era gradita ad un gruppo di ribelli locali. Un giorno decisero di ingaggiare un killer professionista per liberarsi di quel servitore di Dio. Per ben cinque volte il criminale, per poter incassare la somma che gli era stata promessa da quelli che lo avevano assoldato, tentò di colpire a morte il servitore del Signore, ma invano. “Non ho mai visto nulla di simile – disse tra sé – è incredibile che quell’uomo riesca sempre a sfuggirmi. Dio protegge quella gente, è meglio che io la smetta”. Così informò i suoi mandanti che rinunciava all’incarico.
Sapete di che cosa si occupa quell’uomo ora? Come Saulo (l’apostolo Paolo) sulla via di Damasco fu fermato dal Signore Gesù mentre dava la caccia ai cristiani per imprigionarli (Atti 9:4), così lui ha volto il suo cuore a Dio per avere la vita eterna. Ora quelli che perseguitava sono diventati suoi fratelli, e insieme a loro predica il messaggio dell’Evangelo per la salvezza delle anime.

Senza dubbio voi non siete persecutori dei credenti, anzi, probabilmente li stimate, ma questo non basta per essere salvati. Magari siete stati battezzati e partecipate regolarmente alle funzioni religiose, ma anche questo non può salvarvi. Per essere salvati bisogna che ognuno si metta personalmente davanti a Dio, per confessargli i propri peccati, riconoscere la propria colpevolezza di fronte a lui e credere che solo il sacrificio di Cristo mette al riparo dal giusto giudizio di Dio. 

lunedì 24 ottobre 2016

24 Ottobre

Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose?
Isaia 40:26

Poich'egli (Dio) parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa apparve.
Salmo 33:9

Dov'eri tu quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza.
Giobbe 38:4

Il Dio creatore è anche il Dio salvatore

È attraverso il creato che Dio si è rivelato agli uomini di ogni tempo; è attraverso le sue meravigliose opere, che vanno dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, che Dio ha mostrato la sua grandezza. Noi, che siamo così piccoli in confronto all’immensità dell’universo, possiamo solo contemplare queste meraviglie ed elevare i nostri pensieri verso Colui che ha creato ogni cosa. Chi, guardando il cielo in una notte stellata, non è rimasto impressionato dalle miriadi di stelle che Dio ha sparso nella volta celeste? E quello che vediamo è un’infinitesima parte!
Ma il Dio onnipotente, che si è rivelato attraverso le sue opere grandiose, ci vuole parlare anche di tante altre cose, e lo fa attraverso la sua Parola, la Bibbia, facendoci conoscere per mezzo di essa i suoi pensieri e i suoi piani eterni. Per mezzo di Gesù, venuto in mezzo a noi dal cielo, Egli si è rivelato come un Dio di amore, come il Dio che “ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).

In quanto creature di Dio, siamo meravigliosi, ma siamo per natura peccatori, quindi schiavi del peccato. Dio, che ci ama, si è preso cura di noi offrendoci la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo. Per ottenerla, è sufficiente riconoscere sinceramente il nostro stato di peccatori ed accettarlo come personale Salvatore, lasciando che sia lui a dirigere la nostra vita.

domenica 23 ottobre 2016

23 Ottobre

La speranza della vita eterna promessa prima di tutti i secoli da Dio, che non può mentire.
Tito 1:2

Cristo Gesù, nostra speranza.
1 Timoteo 1:1

La speranza del cristiano

Una delle caratteristiche che dovrebbe essere evidente in ogni vero credente è la dimostrazione di avere una speranza viva (1 Pietro 1:3) che gli è riservata nei cieli (Colossesi 1:5). La speranza del credente è una certezza che si basa sulle promesse di Dio che non può mentire, non una vaga speranza in qualcosa che desidereremmo si realizzasse.
Riguardo al passato, il credente ha la certezza che il Signore Gesù sulla croce ha cancellato i suoi peccati, mentre il presente è per lui una tappa vissuta con il favore di Dio, con il quale è in pace. Lo scopo della vita del credente è una persona, Gesù Cristo, il suo Salvatore, che gli ha promesso di restare con lui “tutti i giorni” (Matteo 28:20).
Per il futuro, l’obiettivo del credente è il ritorno del Signore Gesù, che verrà a prendere tutti i suoi riscattati per portarli con sé nella casa del Padre. Prima di lasciare i suoi il Signore li ha incoraggiati dicendo loro: “Tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:3). Fra poco il Signore stesso scenderà dal cielo per compiere questa promessa; in vista di quel momento, Egli rinnova ogni giorno a noi credenti la forza per affrontare le difficoltà della vita, perché non siamo tristi come quelli che non hanno speranza (1 Tessalonicesi 4:13). 

sabato 22 ottobre 2016

22 Ottobre

Poiché tu, o Signore, sei buono, pronto a perdonare, e misericordioso verso quanti t'invocano.
Salmo 86:5

È una grazia dell’Eterno che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite.
Lamentazioni 3:22

Dio: è forse troppo buono?

Il salmista Asaf non comprendeva per quale motivo il malvagio prosperasse (Salmo 73:3-12), e il fedele, spesso, avesse tribolazioni.
Il profeta Geremia si rammaricava dicendo: “Perché prospera la via degli empi? Perché sono tutti a loro agio quelli che agiscono perfidamente?” (Geremia 12:1).
Il profeta Giona si adirò contro Dio perché aveva perdonato gli abitanti di Ninive, città ribelle ma che si pentì (Giona 4:2). Dio è sia giusto che Salvatore (Isaia 45:21).
Il re Salomone fece questa triste constatazione: “Siccome la sentenza contro un'azione cattiva non si esegue prontamente, il cuore dei figli degli uomini è pieno della voglia di fare il male” (Ecclesiaste 8:11). Nonostante questo, Dio è paziente.
Oggi come ieri, gli uomini fanno gli stessi ragionamenti e gridano contro le ingiustizie del mondo accusando Dio; ma di che cosa? di essere forse troppo buono? Dio viene accusato, dall’umanità: talvolta di essere troppo buono e talvolta di essere troppo cattivo, in funzione del proprio punto di vista. Non si comprende che quanto più Dio è buono, tanto più siamo responsabili se rifiutiamo ciò che con amore ci offre gratuitamente: la salvezza dell’anima per la fede in Gesù Cristo. 

venerdì 21 ottobre 2016

21 Ottobre

Nella mia angoscia invocai l’Eterno, gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio, il mio grido giunse a lui, ai suoi orecchi.
Salmo 18:6

Sappiamo che egli ci esaudisce.
1 Giovanni 5:15

Soli, però mai abbandonati

Il sommozzatore è collegato alla barca da un cavetto, ed è sufficiente che dia due strattoni per essere tirato in superficie e riportato a bordo; è un dispositivo di sicurezza per non correre rischi.
È un sollievo per gli ammalati avere a portata di mano un pulsante per chiedere l’intervento del personale dell’ospedale, in qualunque momento del giorno e della notte.
Le persone anziane che vivono sole hanno sempre a portata di mano il numero di telefono da comporre in caso di bisogno: il medico, l’ospedale, i figli; sanno di poter contare su quei numeri in caso di necessità o di problemi improvvisi. Oggi poi ci sono degli apparecchi individuali collegati ai centri di soccorso.
Ma può capitare che le linee siano intasate e funzionino male, o che le persone che stiamo cercando siano distratte o sommerse di lavoro, e così non sempre otteniamo risposta.

Uno solo ha sempre la linea libera; chiamandolo non troveremo mai la segreteria telefonica o l’apparecchio non collegato, anzi, è all’ascolto di ogni nostro minimo segnale e di ogni nostro sospiro rivolto a lui. Lui risponde personalmente con bontà e compassione, è Dio, il Dio che “ascolta la preghiera” (Salmo 65:2). Gli avete lanciato la vostra chiamata urgente, il vostro S.O.S. (“Save Our Souls”, cioè “salvate le nostre anime”)? Lui solo può e vuole salvare la vostra anima!

giovedì 20 ottobre 2016

20 Ottobre

Fu letto un brano della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo.
Nehemia 8:18

Ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture.
Atti 17:11

Ogni giorno ti benedirò e loderò il tuo nome per sempre.
Salmo 145:2

Programma della giornata

Per alcuni, le giornate sono frenetiche; presi da mille attività, non si accorgono del passare delle ore. Per altri invece, costretti all’inattività per malattia, avanzata età o disoccupazione, le ore sembrano non passare mai. La Parola di Dio propone, ad entrambe le categorie di persone, delle attività giornaliere che si possono svolgere in ogni condizione.
Troviamo nella Bibbia molti versetti che possono istruirci a riguardo, ma già con questi che seguono troviamo la risposta alla domanda: “Come occupare le nostre giornate?”, perché ci ricordano: la lettura della Bibbia per il nostro nutrimento spirituale e per conoscere i pensieri di Dio, la preghiera per esporgli i nostri bisogni, la lode e i ringraziamenti per il suo immenso amore, il servizio che possiamo fare in favore dei nostri fratelli e sorelle, o a quelli che sono nella sofferenza.
“Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi (la manna, figura della Parola di Dio); il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata” (Esodo 16:4).
“Daniele… tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio” (Daniele 6:10).
“Cantate all’Eterno, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza” (Salmo 96:2).

“Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire: «Oggi»” (Ebrei 3:13).

mercoledì 19 ottobre 2016

19 Ottobre

Io benedirò L’Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà sempre nella mia bocca.
Salmo 34:1

L’abito della domenica

Quando ero in vacanza dai miei nonni, la domenica partecipavamo al culto di adorazione; indossavamo il nostro abito più bello e percorrevamo due chilometri a piedi per andare alla sala delle riunioni. Al ritorno, prima di metterci a tavola per il pranzo, bisognava cambiarsi per non rovinare “l’abito della domenica”, e indossavamo gli abiti che usavamo durante gli altri giorni della settimana. L’abito non è nulla, è vero, ma per noi era un segno di rispetto verso il Signore.
Quanti giorni della settimana indossiamo “l’abito della domenica”? O meglio, quanti giorni viviamo come dei credenti che desiderano onorare Dio? Durante la settimana, cancelliamo forse tutto ciò che ci ha tenuti occupati la domenica? Smettiamo di lodare il Signore, di cantare, di pregare e di leggere la Bibbia? Se così fosse, il nostro culto sarebbe più che altro un rito, avremmo una “apparenza di pietà” (2 Timoteo 3:5). Un comportamento simile ingannerebbe noi stessi, dandoci forse l’illusione di meritare un certificato di buona condotta morale, ma non ingannerebbe Dio che conosce il nostro cuore. Stiamo attenti a non essere di quelli che pensano di conoscere Dio ma lo rinnegano con le loro opere (Tito 1:16).

Impegniamoci perciò ogni giorno a “indossare l’abito della domenica”, con umiltà, senza ipocrisia, e vigiliamo affinché nei nostri contatti con il mondo corrotto in cui viviamo non ne rimaniamo coinvolti, conformandoci a pensieri o azioni che possano “sporcare il nostro abito più bello”. Teniamo sempre presente che siamo sulla terra per testimoniare dell’amore del Signore Gesù che ha dato se stesso per in nostri peccati; onoriamolo ogni giorno!

martedì 18 ottobre 2016

18 Ottobre

Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi. La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

Filippesi 4:4-7

La pace di Dio supera ogni intelligenza

Da molto tempo corrispondo con una persona, Michela, che da oltre cinquant’anni è completamente paralizzata. Quand’era bambina, si era ammalata di poliomielite, e per le conseguenze della malattia non ha più potuto vivere una vita normale. Dalla sua famiglia ha ricevuto molto affetto, e poiché era molto attenta e dotata di una memoria fuori dal comune, era sempre pronta a prevenire le dimenticanze di tutti. Michela ha anche buone capacità artistiche che utilizza per dipingere dei graziosi quadretti; con l’aiuto di qualcuno che le passa i pennelli, li dipinge con la bocca, visto che non è in grado di servirsi delle mani. Con la forza della perseveranza ha imparato anche a scrivere servendosi di un pennello. È così che ho appreso che appartiene al Signore e che ha messo tutta la sua fiducia in Colui che è morto per lei sulla croce del Calvario.

Nelle sue lettere mi diceva spesso che non si annoiava mai, nemmeno quand’era sola, perché il Signore era sempre vicino a lei, e la colmava con la sua pace e la sua gioia; e non mi ha mai mostrato insofferenza o ribellione per il suo stato, come sarebbe comprensibile. Michela mostra chiaramente cosa significa “la pace di Dio che supera ogni intelligenza”, ed è un esempio straordinario per tutti noi che spesso, per molto meno, perdiamo la pace. 

lunedì 17 ottobre 2016

17 Ottobre

Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli.

2 Corinzi 5:1

Elisir di giovinezza

Restare giovani è per molti un’ossessione. Quanti sforzi per trovare “l’elisir” che rallenti il processo ineluttabile d’invecchiamento del corpo umano! Per chi crede nel Signore Gesù, la legge naturale che determina il degrado del corpo ha un senso diverso; essendo stato riscattato, egli ha messo la sua fiducia nelle sue promesse, e sa che il suo corpo sarà trasformato e reso simile al Suo. Nell’attesa di questo evento straordinario, il corpo dei credenti è il tempio dello Spirito Santo, la dimora di Dio; sa che Dio vuole che lo utilizziamo per la sua gloria e non per noi stessi.
Diversamente avviene per la nostra anima, la parte che ci mette in relazione con Dio; essa non è soggetta all’invecchiamento e alla fatica dovuta all’età. A questo riguardo l’apostolo Paolo scrive: “Anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno” (2 Corinzi 4:16). Il nostro “uomo interiore”, se attinge ogni giorno alla sorgente inesauribile, sarà rigenerato dalla potenza dello Spirito che fa vivere Cristo in noi, e si preoccuperà sempre meno della sua condizione esteriore, perché per la fede vede già la gloria futura. Lo sguardo dell’anima si deve distogliere dalle cose che si vedono e si deve soffermare sulle cose invisibili ed eterne. Il credente aspetta dal cielo il Salvatore, colui che trasformerà il suo corpo mortale rivestendolo di un corpo glorioso. Tutto ciò che è mortale in quel giorno sarà vivificato (2 Corinzi 5:4).

domenica 16 ottobre 2016

16 Ottobre

L’Eterno è pietoso e clemente, lento all'ira e ricco di bontà… Egli non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe… Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere.

Salmo 103:8,10,14

Riflessioni

Non siamo mai così vicini ad una sconfitta come quando abbiamo appena conseguito una vittoria, se consideriamo la vittoria un nostro successo.
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L’uomo non può voltare le spalle a Dio senza volgere il suo sguardo verso Satana.
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Un cuore che confida in Dio è la risposta alla sua grazia.
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Può l’uomo lamentarsi di Dio perché non lo ha creato esente dalla possibilità di peccare? No, perché Dio gli offre la salvezza gratuitamente, chiedendogli solo di avere fede.
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La fede si affida a Dio non solo per le cose difficili, ma anche per quelle “impossibili”. Non si preoccupa delle circostanze della vita o dei mezzi a disposizione, ma si affida completamente alla volontà di Dio.
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È solo quaggiù che abbiamo il privilegio di glorificare Dio, rimanendo fedeli anche nelle difficoltà; nel cielo godremo della presenza di Dio senza impedimenti.
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Per Dio, gli angeli sono dei servitori, ma i credenti sono dei figli e delle figlie.

sabato 15 ottobre 2016

15 Ottobre

Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.
Efesini 6:18

Non cessate mai di pregare.
1 Tessalonicesi 5:17

Puoi scrivermi questa preghiera?

Un nostro amico, quando era scoraggiato, aveva l’abitudine di ritrovarsi insieme ad altri credenti per pregare. Un giorno, colpito dalle parole di una delle preghiere, chiese: “Puoi scrivermela perché io la possa recitare?”
Questa domanda può sembrare ingenua, ma è rappresentativa, se pensiamo a quanti ritengono che pregare sia recitare delle frasi “preconfezionate”, e non pensano di potersi rivolgere a Dio con la semplicità delle proprie parole. Benché i versetti di oggi non ci diano delle indicazioni precise su come pregare, come possiamo immaginare di “standardizzare” le nostre preghiere quando i bisogni delle persone sono così vari?
A chi gli chiese: “Signore, insegnaci a pregare”, Gesù, col “Padre nostro”, diede una traccia degli argomenti per cui pregare, come l’interesse per la gloria di Dio, i bisogni quotidiani, la confessione dei peccati o l’essere preservati dalle tentazioni; ma questa sua risposta non deve essere presa come un testo fisso, perché se fosse ripetuta meccanicamente perderebbe la sua forza.

Rileggendo le numerose preghiere dei credenti che troviamo nella Bibbia, vediamo che ognuna di esse era adatta alle circostanze in cui si trovava la persona in quel momento. Non impariamo delle preghiere a memoria, ma rivolgiamoci a Dio con semplicità parlandogli di ciò che ci preoccupa, senza dimenticare mai di ringraziarlo per tutte le sue benedizioni, e soprattutto per il suo immenso amore che ci ha dato la salvezza! 

venerdì 14 ottobre 2016

14 Ottobre

Fammi conoscere le tue vie, affinché io ti conosca.
Esodo 33:13

Tu m'insegni la via della vita.
Salmo 16:11

Guidati da Dio

Immaginiamo il popolo d’Israele, più di un milione di persone, uomini, donne, bambini e anziani, che lasciano l’Egitto partendo a piedi verso un paese lontano e a loro sconosciuto, che Dio aveva loro promesso. Ignoravano completamente quale fosse il percorso da seguire, ma partirono comunque, perché non dubitavano della promessa di Dio. Con la sua guida, nulla è impossibile; infatti Dio, la loro guida attraverso il deserto, era nella colonna di nuvole che andava davanti a loro. Quando la colonna di nuvole si fermava (a volte rimaneva ferma anche dei mesi) il popolo si accampava, e quando si alzava il popolo riprendeva il cammino. Questo era l’ordine che avevano ricevuto da Dio (Numeri 9:15-23).
La cosa era semplice; non dovevano fare calcoli o previsioni; era sufficiente alzare gli occhi verso la “nuvola”, cioè verso Dio, e seguirlo, senza temere per la fatica, gli approvvigionamenti, i pericoli.

Anche oggi, nulla è cambiato! Nel nostro cammino verso la patria celeste dobbiamo fissare i nostri occhi su Gesù (Ebrei 12:2) e seguirlo. La Bibbia ci insegna chi è il Signore, come è venuto sulla terra e cosa ha fatto per noi; ci mostra che Lui stesso era totalmente dipendente da Dio, in preghiera, e faceva la sua volontà in ogni cosa. “Ecco, io vengo... Dio mio, desidero fare la tua volontà, la tua legge è dentro il mio cuore” (Salmo 40:7-8). Seguendo il Signore, nostro esempio perfetto, anche noi, come il suo popolo nel deserto, possiamo camminare senza temere nulla. 

giovedì 13 ottobre 2016

13 Ottobre

Domandate dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre!
Geremia 6:16


Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giovanni 14:6

“Tutte le strade portano a Roma!”

È ciò che si diceva ai tempi dell’Impero Romano, che per primo al mondo si era dotato di importanti vie di comunicazione costruendo oltre 80.000 chilometri di strade che collegavano la capitale con le principali città dell’Impero. Nell’uso corrente, il proverbio citato significa che ognuno può scegliere la via che vuole per raggiungere il suo scopo.
Per chi ha un orizzonte puramente terreno, perché pensa che la morte sia la fine di tutto, in un certo senso è vero; infatti, qualunque strada decida di percorrere, arriverà alla sua meta: la tomba!
Ma poiché dopo la morte tutti dovremo incontrare Dio, se vogliamo incontrarlo come padre e non come giudice dobbiamo scegliere la strada giusta finché siamo in tempo, cioè adesso! Viviamo un tempo in cui ogni regola morale è messa da parte; si dice che il messaggio dell’Evangelo è superato, perché insiste troppo sul peccato e mette delle regole eccessivamente restrittive per l’uomo moderno, che sarebbe in grado di fare delle scelte autonome.
Non facciamoci ingannare! Tutte queste argomentazioni sono ispirate da Satana per soffocare le coscienze e spingerci ad intraprendere la strada sbagliata.
La strada giusta? È credere che Gesù Cristo è venuto sulla terra per dare la sua vita alla croce per noi peccatori e che Dio lo ha risuscitato dai morti. “Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo” (1 Giovanni 4:9).

Scegli la strada giusta oggi stesso!

mercoledì 12 ottobre 2016

12 Ottobre

E a quale degli angeli disse mai: “Siedi alla mia destra finché abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi?”
Ebrei 1:13

Ecco, il mio servo prospererà, sarà innalzato, esaltato, reso sommamente eccelso.
Isaia 52:13

“Elevato nella gloria”

Leggendo sul giornale gli annunci funerari, sono rimasto colpito da una citazione biblica: “Siedi alla mia destra” (Salmo 110:1). Questa citazione può essere applicata esclusivamente a Gesù Cristo il Figlio di Dio che, dopo aver compiuto l’opera alla croce per la nostra redenzione, “è stato elevato in gloria” (1 Timoteo 3:16). Egli è stato accolto da Dio, che lo ha onorato per aver fatto la sua volontà in maniera perfetta, dandogli quel posto di onore che solo Dio può assegnare.
Quando un credente muore, la sua anima abbandona il corpo per andare a stare con Cristo, entrando in quel riposo e in quella gioia che Gesù stesso aveva promesso al ladrone che era crocifisso con Lui dicendogli: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:43). Quando poi il Signore ritornerà per prendere i credenti, l’anima di tutti i riscattati rivestirà un corpo nuovo, glorioso, simile al suo; e in eterno, attorno al suo trono, tutti i credenti canteranno le lodi all’Agnello che è stato immolato (Apocalisse 5:9-10). Dopo la morte, la destinazione di tutti coloro che hanno accettato Gesù Cristo come loro Salvatore è meravigliosa, ma non è da paragonare con la posizione del Signore, che ammireremo alla destra di Dio Padre. Noi siamo “figli di Dio”, ma il Signore Gesù è “il primogenito tra molti fratelli” (Romani 8:29).

E noi, mentre siamo ancora sulla terra, gli riconosciamo il primo posto nella nostra vita? 

martedì 11 ottobre 2016

11 Ottobre

Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!
Luca 11:28

Gesù gli rispose: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.”
Giovanni 14:23

Mettere in pratica la Parola di Dio

 Saul, il primo re d’Israele, era un uomo di bell’aspetto, forte e coraggioso; aveva tutte le qualità per essere un grande re, invece è morto in guerra insieme a tre dei suoi figli in una terribile disfatta. Perché una fine così tragica? Perché aveva disubbidito a Dio non facendo quello che gli aveva chiaramente ordinato di fare; non aveva messo in pratica la parola dell’Eterno (1 Samuele 28:18).
Forse dirai che Dio non ti ha mai parlato; è certo però che oggi Dio ti sta parlando, e lo fa specialmente per mezzo della Bibbia. Credenti, per osservare la Parola di Dio è necessario innanzitutto leggerla e meditarla seriamente per comprendere ciò che ogni giorno ci vuole dire, e poi mettere in pratica i suoi insegnamenti nella nostra vita di ogni giorno. Gesù dice che la Parola deve dimorare in noi, perciò dobbiamo osservarla conformando i nostri pensieri ai suoi.

La Parola di Dio, se letta con umiltà e accompagnata dalla preghiera, può trasformare la nostra vita interiore e aiutarci a portare dei frutti facendo del bene alla gloria di Dio. Nella lettura troveremo versetti che stimoleranno le nostre azioni, che ci fortificheranno e che ci spingeranno a correggere i pensieri e le azioni, portando così dei risultati immediati. Meditiamo sempre i brani che leggiamo e riflettiamo sul loro insegnamento, morale o pratico che sia, per poi agire di conseguenza. Così facendo, quando dovremo attraversare momenti difficili o ci troveremo di fronte a scelte importanti, lo Spirito Santo, per mezzo della Parola, ci guiderà per fare le scelte giuste, dandoci pace e serenità nel cuore.