Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

mercoledì 31 gennaio 2018

31 gennaio

Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
Giovanni 10:10

Gesù e le sette

Viviamo in un'epoca in cui svariate sette fanno danni incalcolabili, talvolta sotto un'apparenza di cristianesimo e facendo riferimento alla Bibbia. Alcune addirittura insinuano che Gesù Cristo stesso sia fondatore di una setta, come altri. Ricordiamo dunque alcuni punti del suo insegnamento:
– Il Signore Gesù ha respinto fermamente le sette della sua epoca (Farisei, Sadducei). Ha messo in guardia contro quelli che sarebbero venuti nel suo nome, pretendendo di essere il Cristo.
– Egli non chiede di ubbidire a un "guru", né di dare del denaro per diventare membro di un'organizzazione. Insiste invece sulla responsabilità individuale di ognuno davanti a Dio, che nessuna appartenenza ad un gruppo può annullare.
- Il suicidio, sia individuale che collettivo, così come l’omicidio sono totalmente opposti alla sua volontà.
- Egli condanna le relazioni sessuali al di fuori del matrimonio e insiste sulla fedeltà.
- I suoi discepoli stessi insegnano che l'educazione dei bambini spetta ai genitori e non a un gruppo o a una chiesa.
- Quando è stato interrogato dai giudici, Gesù ha detto: "Io ho parlato apertamente al mondo... non ho detto nulla in segreto" (Giovanni 18:20).

L'insegnamento di Gesù Cristo e del Dio che egli rivela si trova nella Bibbia, libro universalmente conosciuto. Essa ci dice che si è sacrificato per amici e nemici, per voi e per me. Leggete la Bibbia, tutta la Bibbia. Esaminate, fate il confronto con gl'insegnamenti delle sette, e credete a Gesù Cristo!

martedì 30 gennaio 2018

30 gennaio

Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Beato l'uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato.
Romani 4:7-8
Chiunque crede in lui (Gesù Cristo) riceve il perdono dei peccati.
Atti 10:43

Un Dio di perdono

Giacomo II, re d'Inghilterra nel 17° secolo, fu un monarca autoritario. Detronizzato, dovette fuggire in Francia e morì al castello di Saint-Germain-en-Laye nel 1701. Incline alla vendetta, disse un giorno a un ufficiale che si era ribellato: "Signor Aylasse, voi sapete che è in mio potere perdonarvi". "Sì – rispose l'ufficiale – so che questo è in vostro potere, ma so pure che non è nel vostro carattere".
Perdonare non è nel carattere di un uomo, ma lo è talmente nel carattere di Dio che il perdono può essere associato al suo nome! Il profeta Nehemia diceva: "Ma tu sei un Dio di perdono, misericordioso, pieno di compassione" (9:17), e il profeta Isaia conferma: "Il nostro Dio non si stanca di perdonare" (55:7).

La Bibbia c'insegna che condizione necessaria per ottenere il perdono è il pentimento. Il perdono nessuno lo merita; ma è concesso come una grazia, in virtù del sacrificio di Gesù Cristo. "Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati" (1 Giovanni 1:9). Se riconosco di essere colpevole, la fede nel Signore Gesù e nel suo sacrificio mi salva totalmente. Dio salva soltanto quelli che credono (1 Corinzi 1:21). Così Dio ha fatto tutto il suo percorso verso me. A me non resta che fare un solo passo verso di lui, quello della fede. Perché non farlo subito? 

lunedì 29 gennaio 2018

29 gennaio

"I miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie", dice l'Eterno. "Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri".
Isaia 55:8-9

Le contestazioni contro la Scrittura.

Un collega a cui avevo parlato dell’importanza della Bibbia confessò di averne letto soltanto qualche piccola porzione. Quasi per giustificarsi aggiunse: "Ciò che mi dà fastidio della Bibbia è che Dio si è scelto un popolo per rivelarsi all'umanità". Allora gli chiesi semplicemente: "Che cosa avresti fatto tu al posto di Dio? Avresti scelto due popoli, o tre popoli, o tutti i popoli?" Dopo un breve silenzio rispose: "Veramente non saprei".
Questa risposta è stata istruttiva, non so per lui, ma certamente per me. Mi son reso conto che contestare un punto della Bibbia era come mettersi a pensare al posto di Dio, e questo senza esserne all'altezza: una pretesa senza senso. Così ora, quando mi viene in mente un pensiero critico, mi dico: "Non sei in grado di sapere cosa avrebbe dovuto fare Dio; resta al tuo livello, non avere pretese!" E mi impegno a stare al mio posto, dando fiducia a Dio, il mio Salvatore. Lui è Dio, e io sono una sua creatura.

Prendendo questo atteggiamento, mi rendo conto che i pensieri di Dio sono totalmente al di sopra di ciò che posso immaginare. Sono tanto più grandi e più belli! Com'è stato buono Dio ad essersi rivelato a noi nella Bibbia! Non ci ha lasciato in balia alle nostre idee. Ci attira a sé, verso l'amore e la luce. 

domenica 28 gennaio 2018

28 gennaio

In ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.
Filippesi 4:6

(Gesù disse:) "Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto".
Giovanni 15:7

Parlate: Dio vi ascolta

La preghiera è fondata sull'immenso privilegio di avere con Dio degli interessi comuni. Essa coltiva e sviluppa tutte le grazie di Dio:
l'umiltà, quando gli parliamo sinceramente delle nostre miserie,
la fede, che si appropria di tutte le promesse di Dio,
la speranza, che si rallegra in anticipo per il loro adempimento,
l'amore, per il tenero Padre che abbiamo nel cielo e per tutti quelli di cui gli parliamo,
la pazienza, perché si rinuncia a fare di testa nostra per lasciare che sia Dio ad agire.
Se abbiamo dei sentimenti di animosità e di rancore contro qualcuno, cacciamoli via! È anzitutto a noi che essi fanno del male. Anzi, preghiamo per quella persona, e saremo resi capaci di amarla. "Padre, perdona loro...", chiedeva Gesù per quelli che lo avevano appena crocifisso (Luca 23:34).
Conoscere bene la Sacra Scrittura è il mezzo per conoscere la volontà di Dio, quindi poter pregare in armonia con essa e di conseguenza essere esauditi.
Ma se non rinunciamo alla nostra volontà, se abbiamo già un nostro progetto riguardo all'argomento della nostra preghiera, rischiamo di sentirci dire: "Domandate e non ricevete perché domandate male" (Giacomo 4:3).

sabato 27 gennaio 2018

27 gennaio

(Pietro disse:) "Gesù Cristo, il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti…
Non vi è sotto il cielo nessun altro nome per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati".
Atti 4:10,12

Risurrezione di Cristo

Persino dopo la morte di Gesù, i capi sacerdoti e i Farisei, accecati dall'odio e spinti da Satana, non si sentono tranquilli. Eccoli farsi avanti presso il governatore Pilato; gli dicono: "Ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: Dopo tre giorni, risusciterò" (Matteo 27:63). Col permesso di Pilato, mettono sotto stretta sorveglianza la tomba in cui il corpo di Gesù era deposto. Sigillano la pietra che Giuseppe d'Arimatea aveva rotolato contro la porta (Marco 15:46) e mettono una folta guardia per impedire ai discepoli di venire a sottrarre il corpo del loro Maestro e sostenere poi che fosse risuscitato (Matteo 27:64).Follia dell'uomo che si sforza di fermare il braccio di Dio! A dispetto di tutte le precauzioni prese, Cristo risuscita ed esce dalla tomba. Un angelo scende dal cielo e rotola la pietra che la chiude, perché tutti possano constatare che la tomba è vuota. Poi si siede su quella pietra con l'autorità e la maestà che Dio gli aveva conferite.Cari lettori, il messaggio della risurrezione di Cristo, proclamato con vigore dai suoi apostoli, è giunto fino a voi. Credetelo! Perché "se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati" (1 Corinzi 15:17).

venerdì 26 gennaio 2018

26 gennaio

Finiamo i nostri anni come un soffio. I giorni dei nostri anni arrivano a settant'anni; o, per i più forti, a ottant'anni; e quel che ne fa l'orgoglio non è che travaglio e vanità.
Salmo 90:9-10

Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!
2 Corinzi 6:2

La vecchiaia. Un naufragio?

La durata della nostra vita è nelle mani del Dio sovrano (Salmo 31:15), ma dobbiamo prendere coscienza del fatto che tutti procediamo inesorabilmente verso la vecchiaia, quel tempo in cui molte cose si complicano. Alle difficoltà fisiche si aggiunge la diminuzione delle facoltà mentali, come la memoria e la capacità di riflessione. Dunque, è prima di arrivare alla sera della nostra vita terrena che dobbiamo occuparci della nostra sorte eterna.
La Parola di Dio ci preavvisa: "Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni cattivi e giungano gli anni dei quali dirai: Io non ci ho più alcun piacere" (Ecclesiaste 12:3). Lasceremo passare il tempo senza preoccuparci della nostra anima, e senza renderci conto che c'è una scadenza che si chiama morte, al di là della quale non è più possibile far nulla?

Fra i nostri lettori ci sono persone che hanno già raggiunto un'età avanzata, e forse alcuni pensano al passato con rimpianto. A loro diciamo: È vero, non potete ricominciare un solo minuto della vostra vita, però non è troppo tardi per pensare a Colui che forse avete dimenticato o trascurato, il vostro Creatore, che vuol essere anche il vostro Salvatore. Per voi come per tutti, Egli ha dato il suo Figlio unico perché non periate, anzi, perché abbiate la vita eterna (Giovanni 3:16). Ancora oggi vi dice: "Volgetevi a me e siate salvati" (Isaia 45:22).

giovedì 25 gennaio 2018

25 gennaio

La tua parola mi fa vivere.
Rinnova la mia vita secondo la tua parola.
Salmo 119: 50,107

Risposte bibliche ad alcune domande (II)

Come possiamo essere certi che i nostri peccati sono completamente perdonati?
"Anche se i nostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve" (Isaia 1:18).
"Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità" (1 Giovanni 1:9).
"Com'è lontano l'oriente dall'occidente, così egli ha allontanato da noi le nostre colpe" (Salmo 103:12).
Cos’avviene a colui che accetta Gesù Cristo nella propria vita?
"Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, sono diventate nuove" (2 Corinzi 5:17).
"A tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome" (Giovanni 1:12).
"Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli all'Eterno, che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare" (Isaia 55:7).
Come possiamo sapere che Dio ci ascolta?
"Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato" (Romani 10:13).
"Invocami, e io ti risponderò, ti annunzierò cose grandi e impenetrabili" (Geremia 33:3).

"La mano dell'Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire" (Isaia 59:1). 

mercoledì 24 gennaio 2018

24 gennaio

La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.
Salmo 119:105

Risposte bibliche ad alcune domande (I)

Come possiamo saperne di più sulla vita eterna?
"Investigate le Scritture! poiché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me" (Giovanni 5:39).
Cosa dice la Bibbia sull'aldilà?
"È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio" (Ebrei 9:27).
E allora come fare per sfuggire al giudizio?
"Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato" (Atti 16:31).
Le buone opere non sono sufficienti per ottenere la vita eterna?
"È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere, affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8-9).
"Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia" (Tito 3:5).
Si può essere sicuri di avere la vita eterna?
"Vi ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio" (1 Giovanni 5:13).
Dio accetta chiunque, senza tener conto del passato?
"Mentre eravamo peccatori, Cristo è morto per noi" (Romani 5:8).

"Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37).

martedì 23 gennaio 2018

23 gennaio

Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva... Gesù sgridò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!" Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?". Ed essi furono presi da gran timore.
Marco 4:37-41

Paura e stupore

Quando ci trovassimo in una circostanza come quella descritta nei versetti citati, subito tenteremmo di togliere l'acqua che abbiamo imbarcato per evitare di andare a fondo; e soltanto dopo esserci resi conto che le nostre risorse sono insufficienti faremmo ricorso al Signore.
Il Signore Gesù non rimprovera i discepoli perché lo hanno svegliato, ma per la loro mancanza di fede. Dubitavano del suo amore, dell'interesse che Egli aveva per loro.
Cosa si aspettavano i discepoli da Gesù quando lo risvegliarono? Che li aiutasse a dirigere la barca, a togliere l'acqua, a manovrare i remi... ma non pensavano che potesse calmare la tempesta! Allora lo stupore che provano davanti a Colui che comanda alla natura supera la paura di morire annegati. Si chiedono: "Chi è dunque costui?", perché non conoscono veramente Colui che era al loro fianco.
I discepoli dunque sono stati spaventati dalla forza della tempesta e poi stupefatti e intimoriti dalla potenza di Gesù.
Per noi cristiani, il Signore desidera che abbiamo fiducia nella sua potenza e nel suo amore. Questo non significa che non dovremo più affrontare le bufere, ma stiamo certi che in quei momenti Egli sarà accanto a noi.

E poi, cerchiamo di conoscerlo di più. Invece della paura, faremo allora l'esperienza del salmista che diceva: "Solo in Dio trova riposo l'anima mia" (Salmo 62:1).

lunedì 22 gennaio 2018

22 gennaio

Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio!
1 Giovanni 3:1

A quelli che sono soli Dio dà una famiglia.
Salmo 68:6

Il nostro Padre che è nei cieli (II)

Dio ci offre non soltanto la possibilità di entrare in una relazione personale, intima, con lui che è il nostro Padre, ma anche di vivere felici, godendo dell'affetto che regna in una famiglia.
Non è un'autorità religiosa che ci consente di entrare nei privilegi di questa famiglia, ma la fede soltanto; e, in questa famiglia, ogni membro:
- è iscritto all’"anagrafe" del cielo, perché ha creduto in Gesù Cristo,
- vive con una relazione affettiva come quella di un figlio che ha un padre che conosce bene e ama,
- ha una posizione di figlio, che ha accesso ai segreti dei progetti del Padre rivelati nella sua Parola,
- ha dei diritti come erede, coerede di Cristo nella gloria futura del cielo,
- ha un posto preparato nella casa del Padre, dimora di pace e di amore,
- vive attivamente il legame che lo accomuna agli altri membri della stessa famiglia: "Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri" (Giovanni 13:34).
In questa famiglia, è responsabilità dei figli manifestare le caratteristiche del Padre (santità, luce ed amore) aspettando il ritorno di Gesù Cristo.

Non guardate queste realtà da lontano: sono ricchezze alla vostra portata. 

domenica 21 gennaio 2018

21 gennaio

Il Padre stesso vi ama.
Giovanni 16:27

Hai visto che l'Eterno, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta suo figlio; per tutto il cammino.
Deuteronomio 1:31

Il nostro Padre che è nei cieli (I)

Un giovane che era cresciuto in una famiglia disunita mi diceva: "Questi versetti sono certamente belli, ma non mi dicono niente. Non oso nemmeno raccontarle ciò che è stato mio padre per mia madre e per me".
Col proliferare dei divorzi e degli abbandoni in ambito famigliare, molti giovani sono cresciuti come quel ragazzo, privati delle gioie dell'infanzia, senza sapere che cosa significhi avere un padre.
Lettori, sapete che c'è un padre che non vi deluderà mai e che è pronto ad accogliervi oggi stesso? Apritevi all'amore di Dio, e farete l'esperienza che Egli è:
Il solo che sia fedele: gli uomini cambiano, Lui resta lo stesso.
Il solo che possa esercitare un'autorità competente: "Il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno" (Matteo 6:8). Questo ci basta; Egli si interessa ai minimi dettagli della nostra vita. La sua autorità piena di dolcezza rassicura e spinge al timore di Dio, un rispetto che ridà ruolo e dignità all'uomo.
Il solo che unisce la bontà alla forza: se avrete piena fiducia nella sua onnipotenza, potrete contare anche sulla sua comprensione per tutti i vostri problemi.

Il solo che è sempre attento ai lamenti più segreti e inespressi; ogni suo figlio è oggetto del suo amore.

sabato 20 gennaio 2018

20 gennaio

Il Dio che disse: "Splenda la luce fra le tenebre", è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo".
2 Corinzi 4:6

Alcuni aspetti della gloria di Cristo

Nel libro dei Proverbi (8:22-31) Salomone, parlando della "Saggezza", enuncia alcune delle glorie del Figlio di Dio. La “saggezza” è "fin dall'eternità" (v. 23); del Figlio di Dio l'apostolo Giovanni parla in questi termini: "La Parola (Gesù Cristo) era Dio. Essa era nel principio con Dio" (Giovanni 1:1-2). Al capitolo 8 di Proverbi la vediamo presso a Dio come suo "artefice" nell'opera della creazione. Giovanni dice: "Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei (la Parola); e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta" (Giovanni 1:3). Anche Paolo scrisse: "Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui" (Colossesi 1:17).
In presenza di Dio, la “saggezza” si rallegrava "in ogni tempo", e a questa sua gioia se ne aggiunge un'altra, che non ci saremmo aspettati: si rallegrava "nella parte abitabile della sua terra" (Proverbi 8:31). Davanti a sé aveva l'immenso universo che si stava formando, quando Dio "disponeva i cieli... tracciava un circolo sulla superficie dell'abisso... assegnava al mare il suo limite... poneva le fondamenta della terra" (v. 27-29); ma il suo interesse si concentrava su quel piccolissimo spazio in cui abitavano gli uomini.

Gesù Cristo sapeva in anticipo quanto avrebbe dovuto soffrire su questa terra, sulla quale un giorno sarebbe sceso per cercare e salvare degli uomini peccatori e ribelli; ma si rallegrava di fronte alla prospettiva dei risultati del sacrificio che avrebbe compiuto per salvarli: "Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio" (Ebrei 12:2).

venerdì 19 gennaio 2018

19 gennaio

Eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo.
Efesini 2:1-2


L'arsenale di Satana

Senza che se ne renda conto, l'uomo è messo di fronte a un terribile nemico che la Bibbia chiama Satana (termine ebraico che significa avversario). Fin dall'origine dell'umanità, nel giardino di Eden, Satana ha ingannato l'uomo e continua a farlo tendendogli ogni sorta di insidie (Efesini 6:11). Lo attacca con le armi più svariate, sia con tentazioni e incitamenti a commettere peccati grossolani, sia con ciò che lusinga la personalità:
- passioni che rendono schiavi e degradano,
- concupiscenze che spingono alla violenza, alla corruzione, all'avidità,
- occultismo, pratiche di sedicenti guaritori o veggenti,
- dipendenza da Internet, video giochi e simili,
- frequentazioni mondane, spettacoli osceni, giochi d'azzardo,
- sete di potere, onori, prevaricazione negli affari, ecc.
Satana fa leva sulle nostre tendenze, sui punti deboli del nostro carattere e sulle cose che ci attirano. Si serve di tutto, anche dei doni che Dio ci ha dato, spingendoci a dare ad essi un posto eccessivo nel nostro cuore e nella nostra vita.

Ma Satana è stato vinto definitivamente da Cristo, e lui lo sa. E il credente in Cristo, mediante la Parola di Dio, può respingere tutti i suoi attacchi. "Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi" (Giacomo 4:7). 

giovedì 18 gennaio 2018

18 gennaio

Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: «Dammi da bere», tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva. Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete".
Giovanni 4:10, 14

O uomo, prossimo mio!

So che tu aspiri al bene, che vuoi conoscere il vero riposo, che sei sincero nel tuo desiderio di aiutare gli altri. Soffri davanti all'ingiustizia, eppure sei tentato di fare il male. Hai una vita di alti e bassi, di speranze e delusioni; qualche volta il passato ti abbatte e il futuro ti spaventa. Non hai certezze, non sai se la Verità esiste; forse pensi che sia giusto che ognuno abbia la sua verità… Ma questo non ti rende felice.
Certo, io non sono migliore di te. Tu dunque sei il mio prossimo, cioè colui che è vicino a me. Per questo vorrei condividere con te una notizia straordinaria che può trasformare la tua vita, come ha trasformato la mia: un giorno, circa 2000 anni fa, qualcuno ha dato la sua vita per salvarmi: è Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Egli è morto e risuscitato per me. Un giorno, io lo vedrò e vivrò eternamente con lui nella felicità perfetta. Oggi ho la certezza che Dio mi ama e mi ha perdonato. Io gli parlo come a un Padre. E so che egli vuole salvare anche te, perché ti ama. Vuole anche la tua felicità presente ed eterna.

O uomo, mio prossimo, se non conosci ancora il Dio d'amore, bisogna che tu sappia che Egli vuole rivelarsi a te tramite la Bibbia. Non è una nuova religione che ti propone, ma una vita nuova.

mercoledì 17 gennaio 2018

17 gennaio

L'Eterno è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?
Salmo 27:1

In te è la fonte della vita.
Salmo 36:9

Tu m'insegni la via della vita; ci sono gioie a sazietà alla tua presenza; alla tua destra vi son delizie in eterno.
Salmo 16:11

Un'eredità da trasmettere

Su una barella vediamo un ragazzo esanime; ha appena tentato il suicidio. Spiegherà così il suo scoraggiamento: "Non c'è niente che valga nella nostra società, soltanto materialismo. Non voglio vivere così". Quanti giovani oggi pensano la stessa cosa, smarriti di fronte al futuro, senza alcun sostegno morale di fronte alla morte e all'aldilà! È possibile che Dio ci lasci senza certezze? Certamente no!
La Bibbia m'insegna che Dio "è la fonte della vita" (Salmo 36:9), dunque la vita è la sua origine e il suo scopo. Leggo che Dio cerca di entrare in contatto con me, che mi ama. Dice che il suo progetto per me è insegnarmi "la via della vita", che la sua presenza sarà la fonte della mia gioia, indipendentemente dalle circostanze, e che ha preparato delle delizie per me se cammino in sua compagnia (Salmo 16:1). Questo non significa che tutto andrà sempre bene; ma se sarò costretto a fermarmi, troverò in lui l'energia per ripartire: "L'Eterno è il baluardo della mia vita" (Salmo 27:1). Il Signore Gesù, quando è venuto sulla terra, ci ha dimostrato che la nostra vita ha per lui un tale valore che ha dato la sua vita per salvarci.

Non trascuriamo questa parte di “eredità” che dobbiamo trasmettere ai nostri figli, perché una vita puramente materiale, anche se agiata, li lascerà smarriti di fronte ai veri problemi. 

martedì 16 gennaio 2018

16 gennaio

Chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie.
Giacomo 1:6-8

Una fede dubbiosa?

Uno stato di bisogno che ci porta a ricorrere a Dio diventa un’occasione per sviluppare la nostra fede. Perciò siamo esortati non soltanto a domandare a Dio, ma a farlo con fede, senza dubitare. Rivolgendoci a Dio, dobbiamo contare su una sua risposta. Dubitare che Dio risponda, sebbene a suo tempo e a modo suo, proverebbe che dentro di noi siamo come un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. L’onda è in balia dei venti da qualsiasi direzione provengano.
Quando preghiamo, non lasciamoci influenzare dalle difficoltà delle circostanze o dalla potenza del male che è contro di noi. Con una fede semplice, guardiamo al Signore Gesù che è al di sopra di tutte le influenze contrarie, a Lui che può camminare sulle onde del mare agitato e calmare le tempeste. Solo Lui è in grado di darci la sapienza per agire secondo la sua volontà.
Le preghiere che rivolgiamo a Dio sono sovente ostacolate dall’incredulità che guarda alle circostanze come ad elementi più grandi della potenza stessa di Dio. Se siamo incerti e incostanti nei nostri pensieri, lo saremo anche in tutte le nostre vie, e ci lasceremo trascinare da una parte all’altra secondo le circostanze, favorevoli o no.

Confidiamo in Lui e in Lui solo. Non rivolgiamo le nostre preghiere ad altri che a Dio e al Signore Gesù.

lunedì 15 gennaio 2018

15 gennaio

In passato voi siete stati disubbidienti a Dio, e ora avete ottenuto misericordia.
Romani 11:30

(Gesù disse:) “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio".
Giovanni 3:3

Cristiani non si nasce, si diventa

Come si fa per diventare cristiani? Molti pensano di essere cristiani perché sono stati battezzati e hanno un conoscenza approssimativa di certi principi, avendo seguito un insegnamento religioso. Altri perché riconoscono l'esistenza di un Dio creatore, e si conformano più o meno ai precetti biblici. Altri ancora perché si attaccano a certe pratiche religiose e le osservano scrupolosamente, o seguendo riti e tradizioni, senza porsi troppi problemi.
Non si nasce cristiani soltanto perché i genitori sono cristiani. Non lo si diventa neppure frequentando degli studi teologici, forse in un seminario o in un istituto biblico.
Ma allora, come si diventa cristiani? Accettando Gesù come proprio Salvatore. La Parola di Dio ci dice che così si diventa “figli di Dio”. Io sono perduto, sono lontano da Dio perché peccatore. Ho bisogno di essere salvato, di avere una relazione con Lui. E questo, solo Dio può donarmelo, purché io gli dia fiducia.

Affidarsi a Gesù Cristo, credere al suo sacrificio, è veramente una cosa diversa dal praticare una religione! “A tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio" (Giovanni 1:12).

domenica 14 gennaio 2018

14 gennaio

Che altro richiede da te l'Eterno, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?
Michea 6:8

Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.
Giovanni 17:3

Il successo o l'assenza di sofferenza?

I bambini fanno spesso delle domande sul senso della vita. Avevo 11 o 12 anni; ricordo che all'improvviso fui colpito da un pensiero: "Bisogna vivere per avere il massimo successo, o per soffrire il meno possibile?" Questo dilemma mi ha occupato per qualche tempo, poi l'ho dimenticato. Mi tornò in mente molti anni dopo, perché un collega mi parlò della sofferenza sostenendo che era un ostacolo alla fede.
Come risponde la Bibbia a questo? Riguardo al successo nelle cose materiali è molto chiara: "Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua?" (Matteo 16:26). In fondo, vivere per avere successo significa vivere da egoisti. È disconoscere l'amore di Dio e il profondo senso della testimonianza cristiana, che deve manifestarsi anche nella solidarietà verso i più deboli.

Allora, bisogna evitare la sofferenza ad ogni costo? È quello che noi cerchiamo di fare. Ma Dio non ce lo chiede. La Bibbia parla della sofferenza perché anch'essa fa parte del piano di Dio in relazione col nostro passaggio sulla terra. La Bibbia ha un messaggio di compassione senza pari per tutti quelli che soffrono. Ma è Dio stesso che dev'essere lo scopo della nostra vita, non il bene che ci fa, e neppure le sofferenze che permette o no che ci avvengano. Siamo ben riconoscenti per tutto ciò che può alleviare la sofferenza, ma sappiamo che il vero bene consiste nel vivere in relazione con Lui.

sabato 13 gennaio 2018

13 gennaio

Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Romani 5:8

È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti.
Efesini 2:8-9

Salvati solo per grazia, non coi nostri sforzi

"Aiutati che il ciel t'aiuta". Questo motto ben conosciuto, tratto da una favola di La Fontaine, sembra pieno di buon senso. È uno sprone all'impegno e all'intraprendenza. Lascia pensare che la fortuna o, meglio, la provvidenza divina, sorrida a quelli che si danno da fare. Questo può essere vero per gli affari del mondo, ma non è il messaggio che la Bibbia dà per sfuggire alla giusta condanna di Dio a causa dei nostri peccati.
Per questo, Dio ha provveduto a tutto. Ha preso l'iniziativa e ha compiuto ogni cosa. Le religioni umane sono estranee a questa verità. Parlano dell'aiuto di Dio (o degli dei) in favore degli uomini, ma non concepiscono l'idea di un aiuto immeritato, senza il concorso dell'uomo. Il più delle volte cercano di esaltare l'uomo, spesso affermando che i nostri atti, i nostri proponimenti, le nostre qualità concorrono a questa liberazione facendoci meritare l'aiuto di Dio.

La grazia di Dio, rivelata nella Bibbia, è tutt'altro. L'uomo non merita l'aiuto di Dio, ma Dio ha fatto tutto, perché ci ama. La nostra liberazione deriva da ciò che Dio ha fatto, non da ciò che fa l'uomo. Non possiamo capire perché Dio ci abbia tanto amato. Noi accettiamo il suo amore con semplicità, con adorazione. Non possiamo comprendere il "perché" della grazia che ci salva, ma ne conosciamo il "come": in virtù della morte redentrice e della risurrezione di Gesù Cristo. 

venerdì 12 gennaio 2018

12 gennaio

Anche ridendo, il cuore può essere triste.
Proverbi 14:13

Io mi rallegrerò grandemente nell'Eterno, l'anima mia esulterà nel mio Dio; poiché egli mi ha rivestito delle vesti della giustizia.
Isaia 61:10

Il cuore allegro rende gioioso il volto.
Proverbi 15:13

"Tutto allegro"
(leggere Atti 8:26-40)

Una delle caratteristiche del nostro tempo è l'assenza pressoché generale di gioia reale e profonda. È raro incontrare delle persone veramente felici. Eppure la nostra società offre molti divertimenti e distrazioni, e cerca così di smorzare gli affanni della vita. Ma l'allegria che risulta da questi diversivi, del tutto artificiale, nasconde sovente la tristezza; il cuore rimane insoddisfatto.
Il volto riflette spesso ciò che sentiamo dentro. Se la nostra espressione porta l'impronta di affanni, preoccupazione e pene, è perché non conosciamo la vera gioia. Le povere gioie di questo mondo sono effimere, non possono bastarci.

Vorremmo condividere con voi, lettori, delle gioie ricche e durature: la conoscenza del Signore Gesù, l'amore di Dio, l'esperienza cristiana, che danno una vera ragione di vita. La Bibbia ci presenta, in questo capitolo 8 degli Atti, l'esempio di un uomo al quale è stato annunciato Gesù come Salvatore. È proprio questo contatto con Dio tramite Gesù Cristo che mancava alla sua anima; ma lo trovò per mezzo della fede, e così "continuò il suo viaggio tutto allegro" (v. 39). Felice incontro, che procura la vera gioia nel cuore! Questo incontro, lo potete fare anche voi, ora.