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venerdì 31 dicembre 2021

L'ultimo a morire

Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Galati 2:20).


Sapete che cosa muore per ultimo nell'uomo? E' l'amor proprio.

L'amor proprio secondo il dizionario è il sentimento che si ha della propria dignità, del proprio valore. La vanità e l'orgoglio sono i suoi parenti prossimi, l'egoismo e il proprio interesse sono i suoi figli. E' l'io, imbevuto della sua propria importanza, che fa della sua persona il centro dell'universo, come lo esprimono le due parole: amor proprio.

Alla luce della Parola di Dio, l'amor proprio è condannato nella sua definizione stessa. Il sentimento della nostra importanza esclude quello della gloria di Dio e l'onore dovuto al Signore Gesù soltanto.

“Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?” Giovanni 5:44.

Nel cuore, l'amore di se prende necessariamente il posto dell'amore per Dio e per il prossimo.

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio (1Giov. 4:7).

Se uno dice: Io amo Dio, ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto (ver. 20).

In un credente l'amor proprio non dovrebbe essere ciò che muore per ultimo. Al contrario, questo avviene all'inizio quando ha coscienza della propria indegnità e si comprende di essere morti con Cristo, il credente è chiamato a manifestare la vita divina: umiltà, disinteresse, amor fraterno, amore e gloria data al Signore solo.

31 dicembre - Certezze

Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio.

Romani 8:28

 

Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è.

1 Giovanni 3:2

 

Certezze

 

Non posso darvi prova dell’esistenza di Dio, né dirvi come si è rivelato a me, ma “una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo” (Giovanni 9:25).

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Mi succede di vedere il futuro oscuro, ed è sempre più difficile vivere da credenti in questo mondo dove Dio è disonorato; ma “so che il bene è per quelli che temono Dio, che provano timore in sua presenza” (Ecclesiaste 8:12).

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O Signore, io vedo intorno a me delle situazioni intricate, senza soluzioni umane, ma “riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno” (Giobbe 42:2).

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Sono preoccupato perché alcuni dei miei cari hanno intrapreso un cammino sbagliato, ma prego per loro e per tutti quelli che amo, perché “so in chi ho creduto” (2 Timoteo 1:12).

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A poco a poco vedo andarsene tutti i miei amici, e il pensiero solenne della morte qualche volta mi rattrista, ma come diceva il patriarca Giobbe, io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere. E quando… sarà distrutto il mio corpo, senza la mia carne vedrò Dio. Lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno i miei occhi, non quelli d'un altro” (Giobbe 19:25, 27).

giovedì 30 dicembre 2021

Ne abbiamo bisogno

“Sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto schiavo al peccato. Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio” Romani 7:14-15.


All'inizio della nostra carriera cristiana siamo preoccupati delle nostre azioni e non della nostra natura; siamo rattristati più da quello che abbiamo commesso che non da quello che siamo. Immaginiamo che se potessimo solo riparare a certe azioni potremmo essere dei buoni cristiani e ci sforziamo quindi di cambiare il nostro modo d'agire. Ma il risultato non è quello che speravamo. Ci accorgiamo con scoraggiamento che il male non proviene solo dalle difficoltà esteriori, ma che c'è, in effetti, una causa più grave nell'interiore. Noi desideriamo piacere al Signore, ma troviamo in noi qualche cosa che non desidera piacergli. Cerchiamo di essere umili, ma c'è qualcosa nella nostra natura che rifiuta l'umiltà. Sorridiamo e cerchiamo di apparire gentili, ma intimamente sentiamo di essere lontani dalla vera bontà. Più cerchiamo di correggere i nostri atti esteriori, più ci accorgiamo quanto profonde siano le radici del male.

Dobbiamo far crescere il nostro “essere nuovo”. Come? Alimentandolo con la Parola di Dio e con un servizio per Lui. 

I due discepoli sulla via di Emmaus (Luca 24)  si stavano allontanando da Gerusalemme, i loro cuori erano afflitti. Il Signore resuscitato, si accostò  iniziando a camminare a loro fianco, ma “I loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano” ver. 16.  E il Signore, con pazienza, “Cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo concernevano” ver. 27. Quando la Parola di Dio opera in noi i nostri cuori ardono. “Ed essi dissero l'uno all'altro: Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?” ver. 24. 

Ora la gioia li pervade! Hanno le sue parole e la sua persona. Non possono serbare questa gioia per se stessi, bisogna che ne rendano partecipi gli altri. Si alzano e ritornano a Gerusalemme. Nulla li può trattenere: ne la notte, ne la stanchezza, ne gli affari. Ecco qui un esempio per noi affinché anche i nostri cuori possano ardere. Camminare vicino al Signore, ascoltare la Sua voce e compiere un servizio utile per gli altri. Ciò che abbiamo appreso di Lui non possiamo tenerlo solo per noi stessi; il cuore, ora felice, ha bisogno di comunicarlo.

30 dicembre - Bisogno di essere perdonato!

Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti.

Romani 4:7

 

Il Figlio dell'uomo (Gesù Cristo) ha sulla terra autorità di perdonare i peccati.

Marco 2:10

 

Bisogno di essere perdonato!

 

In occasione della pubblicazione del suo libro “Che cosa strana è il mondo”, un giornalista chiedeva a Jean d’Ormesson, scrittore di fama internazionale: “Che cosa vorreste che vi dicesse Dio quando comparirete davanti a Lui?” Lo scrittore rispose: “Che mi dica: Ti perdono. Cosa sperare di meglio?” La sua risposta era l’ammissione implicita che aveva delle cose da farsi perdonare, e che la sua vita non rispettava le esigenze divine.

Anche noi sentiamo che i nostri pensieri e le nostre azioni sono macchiate da errori. Tutti abbiamo bisogno del perdono di Dio. La Sua Parola ci dice chiaramente che, dopo la morte, non potremo più ottenere il perdono dei nostri peccati, ma dovremo rendergliene conto quando compariremo davanti a Lui. È sulla terra che ogni essere umano decide la sua sorte eterna.

Noi siamo creature intelligenti e responsabili; è nostro dovere riconoscere il nostro Creatore e conoscere quello che Lui ci dice. Se io rifiuto di credere che sono un peccatore colpevole e che ho bisogno della Sua grazia, come Dio dichiara, lo faccio bugiardo. Com’è scritto in Romani 2:4, la bontà di Dio mi deve spingere al pentimento, senza farmi l’illusione che, alla fine, tutti saranno perdonati e andranno in cielo.

“In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Egli ha amato noi e ha mandato suo Figlio per essere la propiziazione per i nostri peccati” (1 Giovanni 4:9-10).

mercoledì 29 dicembre 2021

Fondamenta

Sono molti, ai nostri giorni, quelli che pur guardando al cristianesimo con simpatia non sono convinti della sua verità e hanno nell'intimo il vago sospetto che non abbia valore perché parla di un uomo che visse, soffrì e morì per altri uomini. 

Ma è veramente così? Era un uomo esattamente come noi?

“e guardie risposero: Nessuno parlò mai come quest'uomo!” Giov. 7:46.

“Cristo...un esempio...Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente” 1 Pietro 2:21,23.

La vita del Signore è l'unica che possa essere esaminata in piena luce senza che vi si possa discernere la minima macchia. Egli non ha deviato dalla missione determinata che era venuto a compiere: Fare la volontà di Dio. “Io vengo, o Dio, per fare la tua volontà” Ebrei 10:7,9. Mai preso alla sprovvista, sempre pronto ad intervenire con bontà accessibile a tutti. Egli diceva a ciascuno ciò che era necessario, come era necessario e quando era necessario. I suoi stessi nemici riconoscono la sua imparzialità; il giudice del tribunale umano lo dichiara innocente; un brigante ed un ufficiale romano confessano che Egli è giusto.

In Cristo è Dio che visita la terra, Dio che è luce e amore. Al Signore niente può essere nascosto. Egli conosce la storia e lo stato morale di ciascuno. Egli conosce i nostri pensieri. Non nasconde nulla dei propri sentimenti. Non li maschera. Come vero che è Dio, altrettanto è vero che è uomo, l'uomo sottomesso al Padre. Ha compassione degli uomini, soffre per loro, prega per loro, morirà per loro. E si dirige risolutamente verso quella morte ignominiosa della croce. Ma la morte non lo può trattenere, perché Lui è il principe della vita ed è venuto quaggiù per donarla agli uomini. Per fare questo il granello di frumento dovrà cadere in terra e morire per produrre molto frutto.

Ora è in cielo; è l'uomo glorificato, perché ha glorificato Dio quaggiù. Tornerà fra breve, per prendere con sé, per l'eternità, coloro che hanno creduto in Lui, discernendo nella persona del Signore Gesù, l'Uomo perfetto, Dio manifestato in carne, il Figlio di Dio venuto per salvarci.

29 dicembre - La nostra unica possibilità

Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.

Giovanni 3:17-18

 

La nostra unica possibilità

 

Diverse religioni affermano che c’è un luogo, tra la terra e il cielo, dove vengono accolti coloro che non hanno soddisfatto completamente le condizioni di Dio per ottenere la salvezza. Lì verrebbero purgate le pene, per un periodo che solo Dio può stabilire, prima di poter entrare in paradiso.

Ma chi beneficerebbe di questa seconda possibilità? I non credenti o anche i credenti? Quali sarebbero le colpe accettabili e quali quelle imperdonabili? Se si potesse contare su una seconda possibilità ci si potrebbe permettere ogni peccato. Ma allora, per chi è necessario il sacrificio di Cristo? Per quali peccati è sufficiente?

La Parola di Dio, la Bibbia, ci insegna che vi sono solo due alternative: o si crede al Signore Gesù e al valore del Suo sacrificio, e allora si va in paradiso, o non si crede e allora si va all’inferno. Non c’è nessun luogo intermedio, nessuno seconda possibilità di ravvedersi dopo la morte né di cancellare delle colpe.

Leggendo la Parola di Dio con attenzione scoprirete che la grazia di Dio è offerta a tutti noi, mentre siamo in vita. La salvezza che Dio offre, grazie al Sacrificio del Suo Figlio, è garantita e pienamente efficace; non tiene conto della nostra buona volontà o della nostra religiosità, ma solo della nostra fede. L’unica condizione per beneficiarne è che riconosciate adesso Gesù Cristo come vostro personale Salvatore. Allora si potrà dire anche di voi: “È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio” (Efesini 2:8).

martedì 28 dicembre 2021

Guerra e pace

Il soggetto di un'accesa discussione era ‘la Guerra e la Pace’ e tutti erano d'accordo nel promuovere la causa della pace. Si discusse a lungo sulla possibilità di evitare le guerre. Si giunse anche a chiedersi: perché non si possono abolire le armi? Fare la pace senza le armi, ecco un obiettivo auspicabile.

Un po’ intimidito, un credente lì presente, fece notare che Caino uccise suo fratello Abele prima ancora che le armi esistessero. Seguì un attimo di silenzio, nessuno trovò una spiegazione adatta per questo avvenimento, però venne mantenuta l’idea che le armi dovrebbero comunque sparire.

Cosa dice la Bibbia su questo argomento? Essa ci spiega che la vera causa di tutte le guerre risiede nel cuore dell’uomo. A motivo del peccato, il cuore dell’uomo è diventato una sorgente dalla quale scaturisce il male. Ognuno può scoprire, volendo essere sincero, che nel proprio cuore vi sono gelosie, odio e inimicizie. Già all’inizio, tra i fratelli Caino e Abele c’erano gelosia e inimicizia. Questa fu la vera causa del primo omicidio ed è sovente, ancora oggi, la causa delle guerre.

Alla nascita del Salvatore, gli angeli annunciarono ai pastori di Betlemme: “pace in terra!”

“Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini che Egli gradisce” Luca 2:14.

Ma gli uomini hanno respinto il “Principe della pace”, il Signore Gesù Cristo, e di conseguenza hanno rinunciato alla pace sulla terra. Sulla terra ci sarà pace soltanto quando Cristo verrà, una seconda volta, per stabilire il suo Regno di pace, non prima però di aver punito con terribili giudizi i malvagi e gli increduli.

Chi accetta personalmente Gesù Cristo come Signore e Salvatore, riceve già fin da adesso un nuovo cuore e una pace che questo mondo non può dare.

28 dicembre - Gesù, il Figlio di Dio

Il Figlio di Dio… mi ha amato e ha dato se stesso per me.

Galati 2:20

 

“Questi è veramente il Salvatore del mondo”.

Giovanni 4:42

 

Gesù, il Figlio di Dio

 

Leggendo l’Evangelo di Giovanni vediamo che il Signore Gesù ci viene presentato come Figlio di Dio. Nei primi versetti lo ammiriamo nella Sua gloria di Creatore di ogni cosa, la “Parola” in cui era la vita (1:1-2). Nell’ultimo capitolo lo vediamo nella gloria di Uomo risuscitato.

Egli poteva dire ai discepoli: “Io depongo la mia vita… nessuno me la toglie,… ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla” (Giovanni 10:17-18). Gesù da un lato è stato preso da coloro che sono andati ad arrestarlo, ma dall’altro si è dato volontariamente. Vedendoli arrivare ha detto loro: “Chi cercate? Gli risposero: Gesù il Nazareno!” (Giovanni 18:4-5). “Presero dunque Gesù; ed egli, portando la sua croce, giunse al luogo detto del Teschio” (Giovanni 19:17). Nessuno avrebbe potuto, con la forza e con la violenza, condurlo al luogo del supplizio, se Lui non avesse accettato di esservi condotto come Vittima volontaria.

Avendo compiuta l’opera che glorificava Dio e salvava i peccatori, ha potuto dire: “È compiuto! E, chinato il capo, rese lo spirito” (Giovanni 19:30). Anche questo era un atto della Sua divinità.

Di porpora un manto beffardo, di spine una vile corona,

e dentro ai tuoi occhi lo sguardo che soffre, sopporta e perdona.

La croce, Signore, ti han dato al posto di un trono di gloria,

ignari che il loro peccato segnava per Te la vittoria.

Ti amo, Signore, ti adoro perché hai tanto sofferto per me,

ti lodo, Signore, con tutto il mio cuor per l’incomprensibile amor!

 

(dal CD “Al di là delle nuvole”)

lunedì 27 dicembre 2021

Un amore che si perde

“Una donna dimentica ella il bimbo che allatta, cessando d'aver pietà del frutto delle sue viscere? Quand'anche le madri dimenticassero, non io dimenticherò te. Ecco, io t'ho scolpita sulle palme delle mie mani”  Isaia 49:15-16.


Ho letto di recente il racconto di un giovane che si è visto recapitare per posta l'anello di fidanzamento con alcune brevi righe di accompagnamento: 'non ti amo più e non me la sento di trascorrere altro tempo accanto a te'.

Immagino che una simile lettera possa far crollare tutti i sogni e i progetti fatti riguardo al nostro futuro. 

Con Dio questo non accadrà mai.

Dio non ti lascerà andare. Ti ha legato a se con legami d'amore e Lui possiede l'unica chiave. Non hai bisogno di conquistare il suo amore. Ce l'hai già. E poiché non puoi conquistarlo non puoi neppure perderlo.

La Bibbia ci spiega perché questo amore giunse. Perché questo amore sopportò.

Come questo amore provvide ai nostri bisogni. Dio ci ama di un amore non terreno.

La sua città natale lo cacciò via. Un “amico” lo tradì. Fu accusato di cose che non aveva commesso. Definirono colpevole Colui che è perfetto. 

Come poté il Signore sopportare tutte queste beffe? Perché Dio ha tanto amato...”.

Con la tua bontà non puoi conquistare l'amore di Dio. E con la tua disubbidienza non puoi perderlo. Però puoi resistere al Suo amore. Non farlo. Lascia che sia questo amore a riempire la tua vita, non essere cosi cieco da resistergli.

27 dicembre - Lo sguardo sulla nostra vita

Il SIGNORE guarda dal cielo; egli vede tutti i figli degli uomini… Ecco, l’occhio del SIGNORE è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benevolenza.

Salmo 33:13, 18

 

Lo sguardo sulla nostra vita

 

I bambini giocano in terrazzo; i genitori discutono tra loro animatamente e non si accorgono del leggero ronzio della telecamera dello zio che li sta filmando già da un po’. È la sua specialità. A Natale poi, durante la festa di famiglia, il video sarà proiettato. Allora, ognuno si vedrà e si ascolterà, e forse non tutti faranno una bella figura!

Sapere di poter essere filmati 24 ore su 24 senza che ce ne accorgiamo, in vista di una proiezione pubblica, per la maggioranza di noi sarebbe una cosa poco simpatica. Ora, vogliamo dirvi che la nostra vita sulla terra è tutta registrata dal cielo, in ogni suo minimo particolare. Già Bossuet, scrittore e teologo francese (1627-1704), diceva: “Una mano invisibile trascrive la nostra storia. Sforziamoci di farla bella”. Aveva ragione, ma c’è un dettaglio da considerare: la nostra vita non può essere bella se non ne lasciamo la direzione al Signore. Di vita da vivere ne abbiamo solo una, e quando la nostra storia terrestre sarà finita, non avremo più la possibilità di ricominciarla. È questo che dà una così grande importanza al nostro comportamento attuale.

“Per questo ci sforziamo di essergli graditi… Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male” (2 Corinzi 5:9-10).


domenica 26 dicembre 2021

Certezze

L'uomo ha bisogno di certezze. Dove le troverà se non nella Parola di Dio?

Il primo “certo” pronunciato da Dio si riferisce al salario del peccato: la morte. “Per certo morrai” Gen.2:17. Satana invece ha subito affermato il contrario: “No, non morirete affatto” (3:4). Chi aveva ragione? I nostri cimiteri sono lì per rispondere. Siamo dunque sicuri che anche gli altri “certo” si adempiranno.

Il salmo 39 ne contiene alcune desolanti:

“certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità” (v.5). Benché in piedi oggi, anche lui domani sarà nella tomba. L'uomo è re solo per un ora. Vivrà vantandosene, ma come un attore che ha appena recitata la sua parte, sarà costretto a togliersi la corona, il travestimento e il trucco.

“Certo, l'uomo va e viene come un'ombra” (v.6a). (letteralmente: vive fra ciò che è inconsistente). In questo caso non abbiamo solo l'attore ma anche lo scenario. Il mondo è solo apparenza. Anche questo passerà.

“Certo, s'affanna per quel ch'è vanità” (v.6b). In questo passo abbiamo l'opera stessa dell'uomo. Di tutta questa folle agitazione che cosa resterà? Niente, perché niente si potrà portare dietro.

Noi ricordiamo, senza stancarci, la buona notizia: “Certa è questa parola e degna d'essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo” 1 Tim. 1:15. Il Signore è venuto nel mondo per salvare dei peccatori. Dio si compiace ancora oggi di salvare tutti coloro che crederanno in Lui (1 Cor.1:21). Dio vi apre la porta del cielo. Rimarrete fuori?

E' vero che potrete fare un'altra scelta e deviare dalla via che Dio vi indica, ma questo significa “calpestare il Figliolo di Dio” Ebrei 10:29. In questo caso renderete conto a Dio del  rifiuto del dono che vi è stato fatto. La più grande accusa scritta contro di voi nel libro del giudizio, non sarà l'enumerazione delle vostre colpe, per quanto gravi possono essere, ma sarà il fatto che avete rifiutato la salvezza offerta in Cristo. Avete disprezzato il dono di Dio.

Badate bene il giudizio è alla porta. Non chiudete gli occhi. Davanti a voi stanno due vie: o rimanere “nei vostri peccati” come dice il Signore (Giovanni 8:24) e allora, sappiatelo, “è cosa spaventevole cadere nelle mani dell'Iddio vivente” Ebrei 10:31, o accettare la salvezza che Dio vi offre. Questa scelta comporta la felicità per oggi, domani e in eterno. Mai nella vostra vita siete stati posti dinanzi ad una scelta così importante. Tutto questo riguarda cose certe. Trovate il tempo, fin da ora, per riflettere e accettare il Suo dono.

26 dicembre - L’era cristiana

Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe.

2 Corinzi 5:19

 

Il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo,… scenderà dal cielo.

1 Tessalonicesi 4:16

 

L’era cristiana

 

Durante la visita ad un museo, un documento antico ha attirato la mia attenzione. La data era scritta così: “L’anno 1782 dell’era cristiana…”. Forse non ci pensiamo, ma ogni volta che scriviamo una data su un documento facciamo riferimento a Gesù Cristo. La Sua nascita è, infatti, il punto di partenza della numerazione degli anni utilizzata nel calendario gregoriano, in vigore nella maggior parte del mondo.

L’era cristiana è iniziata quando Gesù Cristo, il Figlio di Dio, si è fatto uomo ed è morto sulla croce. Lì ha subito il giudizio che tutti noi meritavamo a causa dei nostri peccati, “è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Romani 4:25).

Da più di 2000 anni, Dio continua a far proclamare la Sua offerta di perdono e di grazia. Perché non accettarla? Perché non credere al valore del sacrificio del Figlio di Dio? “Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati)” (Efesini 2:5).

Questa “era cristiana” terminerà quando Gesù Cristo verrà a prendere tutti quelli che hanno creduto; risusciterà i credenti morti, trasformerà quelli viventi, e li porterà tutti con Sé nel cielo.

Tu sarai preso? Se perdi questo appuntamento dovrai incontrarlo come Giudice e non più come Salvatore!

sabato 25 dicembre 2021

Chiese

“Dopo essere passati per Amfipoli e per Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c'era una sinagoga dei Giudei; e Paolo, com'era sua consuetudine, entrò da loro, e per tre sabati tenne loro ragionamenti tratti dalle Scritture, spiegando e dimostrando che il Cristo doveva morire e risuscitare dai morti. «E il Cristo», egli diceva, è quel Gesù che io vi annuncio. Alcuni di loro furono convinti, e si unirono a Paolo e Sila; e così una gran folla di Greci pii, e non poche donne delle famiglie più importanti” Atti 17:1-4.


Intanto c'è una sostanziale differenza fra un gruppo che si raccoglie e una chiesa. Quando il missionario o il fondatore se ne va via, la chiesa continua a sussistere, poiché ha altri, che la guidano. Un gruppo, invece, è coagulato intorno a una certa persona, che lo tiene insieme; andando via lui, tutto implode e si disperde. Essere chiesa o essere gruppo non dipende dal numero dei credenti, ma dalla capacità di sussistere, perché guidato da conduttori stabili. 

La chiesa si raccoglie intorno al Signore, ne riconosce l'autorità e rispetta gli insegnamenti contenuti nella Sua parola.

Il mondo contemporaneo è decisamente mal disposto verso la predicazione in genere. Le parole sono state sostituite da immagini e i libri dai tablet. Perché la predicazione viene considerata una forma obsoleta di comunicazione che qualcuno ha definito: "un'eco di un passato abbandonato". Chi vuole ormai ascoltare dei sermoni? La gente è attratta dalla televisione dalle immagini, ostile all'autorità e sospettosa delle parole.

Le chiese vivono, crescono (spiritualmente) e prosperano per la Parola di Dio ma senza di essa languono o periscono. La predicazione cristiana deve essere una predicazione biblica, una esposizione della Parola di Dio. Non saliamo sul pulpito per esporre delle teorie o ventilare delle nostre opinioni.

Come è possibile che un Libro come la Bibbia sia pian piano messo da parte?

La Bibbia (dal greco, biblos = libro) poggia la sua autorità su due pilastri: da una parte gli scrittori della Bibbia affermano che le loro parole provengono da Dio, dall’altra essa contiene centinaia e centinaia di profezie che si adempirono esattamente come preannunciate nel corso dei tempi. Entrambi gli argomenti dovrebbero aprirci la mente sull'importanza della lettura e meditazione di questo Libro. 

Mai venne pronunciata una profezia biblica perché la persona che la scrisse volesse farlo. Gli scrittori sacri furono mossi dallo Spirito di Dio a dire quello che Dio incaricò loro di trasmettere (2 Pietro 1:21). I libri della Bibbia si basano quindi, come dice Pietro, non su iniziative personali dei profeti – profeta è per definizione colui che parla per conto di Dio – ma furono generati dallo Spirito di Dio tramite degli scrittori umani. 

Mettere da parte la Bibbia vuol dire mettere da parte Dio e la sua Parola.

25 dicembre - Nascita divina

Gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo.

Luca 1:31-32

 

In lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità.

Colossesi 2:9

 

Nascita divina

Testo tratto dall’Evangelo di Luca (2:5-19)

 

“Maria… diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

C'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia».

E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce!» Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere». Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo.”

venerdì 24 dicembre 2021

Piccolo

“Poi Samuele disse a Isai: Sono questi tutti i tuoi figli? Isai rispose: Resta ancora il più giovane, ma è al pascolo con le pecore. Samuele disse a Isai: Mandalo a cercare, perché non ci metteremo a mangiare prima che sia arrivato qua” 1 Samuele 16:11. 


La storia di Davide occupa il secondo posto nella Bibbia, quanto a spazio (circa sessanta capitoli; metà dei salmi gli vengono attribuiti), dopo quella del Signore.

Il termine qui usato “il più giovane” (haqquaton), non definiva sola la sua età ma anche il suo rango. Era come dire: l'ultima ruota del carro.

I criteri di valutazione della società in cui viviamo non sono diversi.

Si è giudicati in basa alla nostra altezza, all'apparenza, alle dimensione della nostra casa, alle nostre conoscenze o al nostro conto in banca. Ma in questo passo, il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo: l'uomo guarda all'apparenza, ma il Signore guarda al cuore.

Noi dovremmo prendere in considerazione la sua fede che fin dalla fanciullezza ha rappresentato l'energia del suo cammino. Davide, nel Nuovo Testamento, viene definito l'uomo secondo il cuore di Dio (Atti 13:21).

Saul era stato unto con un vasetto opera dell'uomo, Davide con un corno frutto di una bestia uccisa che ci ricorda l'opera di Dio (1 Sam 16:1, 1 Re 1:39).

Era un pastore. Formato alla scuola di Dio e la sua fede fu messa alla prova quando, tutto solo, sorvegliava il suo gregge, aveva combattuto contro il leone e l'orso. Nell'intimo del suo cuore, Davide ha una convinzione : “L'Eterno mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell'orso” 1 Sam. 17:37. Aveva sperimentato prima, in privato, Dio nella sua vita. Ora poteva iniziare il suo lavoro in pubblico fra il suo popolo.

24 dicembre - Chi è Gesù Cristo?

 Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna.

1 Giovanni 5:20

 

Chi è Gesù Cristo?

 

Nel libro più importante mai apparso nel mondo – la Bibbia – è parlato di Gesù Cristo in modo molto dettagliato. Gli Evangeli, in particolare, ci rivelano chi era, ciò che ha detto e ciò che ha fatto.

Egli è il Dio di ogni eternità. Ma è anche diventato uomo per rivelare Dio. Nella Sua vita, ha mostrato che Dio è amore, che è santo e che ama la Sua creatura.

Come abbiamo già detto ieri, con la Sua nascita Gesù ha preso un vero corpo umano, però senza peccato. La Sua vita perfetta ha mostrato ciò che Dio si aspettava da noi, sue creature, che abbiamo fallito su tutto. Ma la Sua vita santa non sarebbe bastata a cambiare il nostro stato, e neanche a liberarci dai nostri peccati.

Perché Gesù è stato odiato e respinto nonostante facesse del bene a tutti? Perché gli uomini non sopportavano la luce divina che metteva in evidenza la cattiveria dei loro cuori (Giovanni 3:19). Hanno organizzato un complotto contro di Lui, l’hanno condannato a morte e l’hanno inchiodato ad una croce. È lì che Gesù, bersaglio dell’odio degli uomini, ha sopportato il giudizio di Dio per espiare i peccati di tutti quelli che credono in Lui. Ma ora Gesù è vivente! È morto ma poi è risuscitato per dare la vita eterna a noi esseri umani che eravamo condannati a restare lontani da Dio per l’eternità.

Come fare per beneficiare dei risultati di quest’opera meravigliosa? Bisogna riconoscere le proprie colpe e accettare che soltanto Lui, grazie al Suo sacrificio, ha permesso a Dio, perfettamente giusto, di perdonare i peccatori e dare loro la vita eterna.


giovedì 23 dicembre 2021

Progetto divino

    Nella Genesi vediamo Dio che chiama individualmente Abramo a lasciare il luogo dove vive per diventare straniero e pellegrino, nell'attesa di una “patria migliore”. Così è per il credente oggi, chiamato dal Signore Gesù fuori dal mondo e diventato “straniero e pellegrino” in marcia verso il cielo (Ebrei 11:13-16).

    Nell'Esodo Dio ci mostra che non chiama gli uomini solo “individualmente”, ma desidera avere “un popolo” sulla terra. Questo popolo egli l'ha prima liberato dalla potenza del nemico (Faraone), poi l'ha riscattato dal giudizio grazie al sangue dell'agnello (Pasqua, Esodo 12), infine l'ha separato dal mondo (Egitto) con il mar Rosso, conducendolo nel deserto.

Dio non ha ancora una dimora fissa, seguirà il popolo sotto una tenda, la tenda dell’alleanza e per sette capitoli Dio ci parlerà del Tabernacolo. Questo per farci capire quanto sia importante l'attenzione che dobbiamo avere nel “costruire” secondo il Suo disegno. Tutti gli arredi che lo compongono, verranno eseguiti con cura, secondo indicazioni precise, utilizzando quattordici materiali messi a disposizione degli israeliti: oro, incenso, bronzo, pietre preziose e tessuti pregiati. Tutti secondo quel piano divino in quantità ben precise, non di più né di meno. Ogni cosa, ogni singolo materiale o colore non fa altro che parlarci di Cristo e delle sue perfezioni. Solo grazie a questo Dio può abitare in mezzo ai suoi.

Anche oggi Dio abita in mezzo ai suoi riscattati, che formano un tutto unico: la casa di Dio fatta di pietre viventi, fondata sulla Roccia e ognuno di noi è chiamato ad essere imitatore di Cristo, a “costruire” questa casa secondo i Suoi disegni e la Sua volontà.

23 dicembre - Dio è diventato uomo

La Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.

Giovanni 1:14

 

Dio è diventato uomo

 

Il versetto citato sta al centro della fede cristiana perché contiene una verità sorprendente e meravigliosa. La “Parola” è il Signore Gesù, il Cristo. Perché è chiamato “la Parola”, “il Verbo”? Perché è l’espressione dei pensieri di Dio, “l’immagine del Dio invisibile” (Colossesi 1:15). Egli “era Dio... era nel principio con Dio”. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di Lui… In Lui era la vita (Giovanni 1:2-4).

“La Parola è diventata carne” (v. 14). È un miracolo che esula dalla nostra ragione. Nessun altro è mai esistito prima di essere stato concepito, ma Cristo, che esiste da ogni eternità, ha preso il corpo che Dio gli ha preparato tramite Maria. “Senza dubbio, grande è il mistero della pietà: Colui (Gesù Cristo) che è stato manifestato in carne… è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria” (1 Timoteo 3:16).

Gesù era veramente un uomo? Sì, tant’è vero che “ha abitato fra noi”. I discepoli hanno avuto il privilegio di contemplare la Sua gloria. Nascosta dal velo dell’umanità, la Sua gloria risplendeva in modo così eclatante, nelle parole e nelle opere potenti, che ha portato i discepoli alla convinzione che Egli era molto più di un semplice uomo, molto più di un benefattore dell’umanità o di un grande profeta: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” ha confessato Pietro (Matteo 16:16).

“Egli, che è lo splendore della gloria di Dio e l’impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi” (Ebrei 1:3).

mercoledì 22 dicembre 2021

Piccolezze pericolose

“Pigliateci le volpi, le volpicine che guastano le vigne, poiché le nostre vigne sono in fiore” Cantico de’ Cantici 2:15.

Una piccola spina può provocare molto dolore. Una nuvoletta può nascondere il sole. Le volpicine rovinano le vigne, e i piccoli peccati danneggiano anche il cuore più tenero. Questi piccoli peccati scavano nell’anima e la riempiono di ciò che è contrario a Cristo, al punto che Egli non può avere con noi una comunione serena. 

Un piccolo peccato può, piano piano, rendere un cuore indifferente alla Sua voce. 

Ricordo quello che diceva un vecchio insegnante: “Ciò che rende veramente inutile uno studente è l'indifferenza. Può essere allegro, gentile, amichevole, ma  resta vuoto. Non c'è niente che attiri la sua attenzione o riscaldi il suo cuore. Rimane insensibile a tutte le sanzioni. Non ho conosciuto nessun altra condizione più disarmante per un maestro”.

Alcuni credenti godono molto raramente della presenza del loro Salvatore. Come può accadere? Sicuramente per un bambino è doloroso essere separato dal padre. Sei un figlio di Dio, e ti senti a tuo agio continuando a non vedere il volto del Padre? Come? Chiediti, dunque, cosa abbia potuto allontanare Cristo da te. Egli nasconde il Suo volto dietro il muro dei tuoi peccati. Quel muro può essere costruito da grandi pietre o da piccoli ciottoli. Il mare è fatto di gocce, le rocce sono fatte di granelli: il mare che ti separa da Cristo può essere stato riempito dalle gocce delle piccole cose che tu hai “tollerato”, è questa barriera che ha fatto naufragare la tua barca. Può essere stata creata dal lavorio quotidiano di amicizie, abitudini trascurate ed ecco, è subentrata l'apatia e l'indifferenza. Se vuoi vivere con Cristo, camminare con Cristo ed avere comunione con Cristo, presta attenzione alle “volpicine” che guastano le vigne, poiché le nostre viti hanno i rami teneri. Il Signore Gesù ti invita ad ascoltare la Sua voce. Lui ti parla di continuo, non essere indifferente e veglia maggiormente sui tuoi passi.

22 dicembre - Il bambino santo

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio… a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe… L”angelo le disse: “… Tu concepirai e partorirai un figlio… Lo Spirito Santo verrà su di te… perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio”.

 

Luca 1:26, 27, 30, 35

 

Il bambino santo

 

Quando Maria riceve la meravigliosa notizia che sarà la madre del Salvatore, non dubita, ma pone una domanda pratica: “Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?” (Luca 1:34). Luca precisa infatti che l’angelo era stato inviato ad una vergine fidanzata. Giuseppe e Maria, ubbidienti a Dio, non avevano avuto relazioni sessuali prima del matrimonio.

Anche Matteo testimonia della verginità della madre di Gesù Cristo: “Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo” (1:18).

Giuseppe pensò di essere stato tradito. Da uomo retto qual era, pensava di rompere il fidanzamento; ma amava Maria e, per non “esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente”. “Mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe… non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo»” (Matteo 1:19-20).

Il Vangelo precisa che anche in questa nuova situazione Giuseppe rispettò Maria e quell’essere santo che lei portava in seno; così “prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio” (Matteo 1:24-25). Il Signore Gesù non è solo stato concepito in una vergine, ma è nato da una vergine. La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele, che tradotto vuol dire: Dio con noi” (Matteo 1:23). Perché tutto questo? Perché Gesù era il Figlio di Dio, santo, puro, senza alcuna traccia di peccato nella Sua natura umana; è per questo che poteva salvare gli uomini peccatori.

martedì 21 dicembre 2021

L'ancora

“Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse” Ebrei 2:1.

Qual'è il pericolo che corre ogni persona che prova a “galleggiare” spiritualmente?

Andare alla deriva!

Uscire dalla rotta!

Se lasciamo trascorrere del tempo senza consultare la “nostra bussola” ci troveremo dopo poco fuori rotta.

Bisogna che ci applichiamo, altrimenti si corre il pericolo di essere trascinati via dalla parola, dai suoi insegnamenti, da ciò che è verità.

Controlliamo bene le nostre ancore, la nostra imbarcazione galleggia perennemente su di un mare in tempesta dove le correnti di questo mondo sono perennemente in movimento e in contrasto fra loro. 

Bisogna, cioè è assolutamente necessario che ci applichiamo alle cose udite.

Sicuramente avrete visto persone trascinate via dalle correnti, io ne ho conosciute molte, persone che hanno gradualmente “allentato” i loro ormeggi e sono state portate via dalle correnti.

Ci sono di quelli che hanno “fatto naufragio quanto alla fede” 1 Timoteo 1:19, oppure di quelli che avendo perduto il riferimento alla Parola di Dio sono “stati sballottati qua e là da ogni vento di dottrina” Efesini 4:14.

Controllate gli ormeggi e non perdete di vista la vostra ancora.

Bisognerebbe anche chiederci: che ne è della nostra rotta? Il nostro sguardo da che parte è rivolto? Dove ci siamo soffermati? Paolo non fissava lo sguardo sulle cose che si vedono ma su quelle invisibili che sono eterne (2 Cor. 4:18).

21 dicembre - Il fondamento della pace e della gioia

 Io so che il mio Redentore vive.

Giobbe 19:25

 

So in chi ho creduto.

2 Timoteo 1:12

 

Il fondamento della pace e della gioia

 

Il fondamento della pace e della gioia per il credente è Gesù. Egli rimane fedele anche quando noi distogliamo momentaneamente gli occhi da Lui e non godiamo più di questa pace e di questa gioia. Egli è sempre pronto ad accoglierci; sta a noi ritornare a Lui e mettere in Lui la nostra fiducia. Non consultate i vostri sentimenti per sapere se siete salvati, ma guardate a Cristo, confidate in Lui. La fede non è il frutto di un’elaborazione mentale, o uno slancio del cuore prodotto dall’emozione. No, la fede è vana se non è in Gesù Cristo.

Un Padre abbiam pietoso, il cielo è Sua dimora;

prima del tempo nel Cristo ci amò!

Egli è l’Iddio di grazia che il cuore nostro adora,

che sulla terra il Figlio rivelò.

Quell’infinito amore che nel Tuo seno ardeva

Schiavi ci vide di duro oppressor;

 Gesù che in croce vinse, salvezza ci porgeva.

Tuoi figli or siam, diletti del Tuo cuor!

D’amor fedele, o Padre, di grazia e di potenza

i figli Tuoi Tu circondi quaggiù.

A gloria Tua chiamati, li porti con pazienza

e notte e dì li guarda Tua virtù.

(da Cantici Spirituali n. 108)


lunedì 20 dicembre 2021

Un pensiero angosciante

Una sessantina di medici, biologi, sociologi, psicologi e psichiatri si erano riuniti in un congresso a Nizza per discutere sul tema: “Il tabù della morte” (Per tabù si intende un argomento di cui si ha timore di parlare). Essi riconobbero che l'uomo ha paura della morte! Ha già fatto di tutto per allontanare dalla sua mente lo spettro spaventoso di essa: i funerali sono svolti con più semplicità di un tempo, gli abiti a lutto sono stati quasi del tutto eliminati. E' certamente possibile che l'uomo, ascoltando la voce del padrone che si è scelto e che è “il padre della menzogna”, cioè Satana, guardi con sempre meno terrore la fatale scadenza. Facendo questo l'uomo si sta sempre di più allontanando da Dio e dalla verità.

La morte è un avversario troppo forte, non importa quanto duramente la si combatta o quanti sforzi si facciano nel tentativo di ignorarla la realtà è che un giorno essa busserà alla nostra porta.

Nella migliore delle ipotesi fra trent'anni io sarò morto e fra cento lo sarete tutti voi. Tutte le speranze dell’uomo svaniranno e in poco tempo saremo dimenticati. 

Fra tutte le creature viventi siamo le più ridicole perché lo sappiamo, ne siamo coscienti. Io lo so e voi lo sapete e facciamo di tutto per reprimere questi pensieri.

 La morte verrà a prendere voi e i vostri cari e non c’è niente che possiamo fare per evitarlo.

Ma c’è qualcuno che ha affrontato la morte e ha vinto. C’è qualcuno di così grande  e potente da entrare nella sua roccaforte e sconfiggerla. Si è addossato i nostri peccati e ne ha pagato il prezzo esattamente per ciò per cui la morte è entrata nel mondo. 

Il suo sangue è stato versato, e ora la sporcizia del tuo peccato può essere lavata.

20 dicembre - Resistere al diavolo

Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita.

Proverbi 4:23

 

Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.

Giacomo 4:7

 

Resistere al diavolo

 

Nella corrispondenza di un credente furono rinvenuti degli scritti, indirizzati a lui quand’era giovane e convertito da poco, che lo esortavano a seguire il retto sentiero e ad evitare pensieri e comportamenti che lo avrebbero portato alla rovina, quella “strada larga e spaziosa” che a prima vista potrebbe sembrare interessante e facile da percorrere. Citando un ricordo della sua gioventù, e la vittoria riportata su un’abitudine che avrebbe potuto trascinarlo nel peccato, l’anziano credente autore di quegli scritti invitava il suo giovane amico a difendersi dalle seduzioni e dalle varie forme che il peccato riveste per attirarci e farci cadere.

È un fatto innegabile: una piccola deviazione dal sentiero della rettitudine, o una leggera trasgressione, possono condurre alla rovina della propria esistenza che avrebbe potuto essere felice. Ciò che a prima vista può sembrare solo un gioco, può rivelarsi uno strumento di Satana per il nostro male.

Il bambino che ruba una piccola cosa che gli è stata negata compie lo stesso gesto che, in proporzioni diverse, porterebbe un adulto in carcere, perché l’impulso a peccare è radicato nella natura umana. Chi si indebita per cose futili, o impiega il proprio denaro al gioco d’azzardo, o commette atti immorali, finirà i suoi giorni nella miseria e nel disonore. Nessuno può sentirsi sicuro di saper resistere al male dopo avergli dato spazio nel proprio cuore; poiché il diavolo, quando ha iniziato la sua opera, non dà tregua.

“Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7). 

“Domandate… dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre!” (Geremia 6:16).

domenica 19 dicembre 2021

Test

Fate questo test:

Scrivete i nomi di dieci persone che hanno vinto il premio Nobel.

Oppure scrivete i nomi di dieci premi Pulitzer.

Scrivete i nomi di dieci scienziati o ricercatori saliti alla ribalta negli ultimi anni.

Che ne è stato dei premi oscar per la fotografia o per i testi degli anni passati?

Non è andata bene vero?

Nessuno di noi ricorda troppo bene i vincitori del passato, è sorprendente quanto in fretta dimentichiamo, non è vero?

Eppure gli esempi menzionati sopra erano i migliori nel loro campo, ma gli applausi si spengono, i trofei si ossidano, i traguardi vengono dimenticati e gli attestati vengono sepolti con i loro proprietari.


Proviamo con un altro test:

Pensate a tre persone con le quali vi piacerebbe trascorrere del tempo.

Nominate dieci persone che vi hanno insegnato qualcosa di significativo.

Scrivete cinque amici che vi hanno aiutato in un momento difficile.

Più facile?


La lezione?

Le persone che fanno la differenza sono quelle hanno dimostrato un vero interesse per voi, che vi hanno aiutato, che si sono spese investendo tempo e risorse per voi.

“Infatti voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventare ricchi” 2 Corinzi 8:9.

19 dicembre - Un cuore aperto

Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo.

Atti 16:14

 

Un cuore aperto

 

Commerciante di tessuti preziosi, certamente ricca, Lidia era stata attirata dalla religione giudaica; “temeva Dio”, che riconosceva come il solo vero Dio, e si sforzava di obbedire alla legge di Mosè. Così, nel giorno di sabato, si univa ad altri per la preghiera in riva al fiume vicino alla città di Filippi dove abitava. È in quel luogo che udì l’apostolo Paolo parlare di Gesù, il Messia promesso dai profeti, il Figlio di Dio, venuto quaggiù come Salvatore, morto per i peccatori, risuscitato e glorificato.

Milioni e milioni di orecchie hanno udito lo stesso messaggio che ha udito Lidia e che è annunciato ancora oggi; ma quanti vi prestano attenzione? All’udirlo, alcuni rimangono impressionati, ma solo per un attimo, e subito cambiano discorso. Altri sono convinti che il modo in cui “servono Dio”, cercando di fare del loro meglio, sia il solo efficace, e respingono la salvezza gratuita, “per grazia”, come l’apostolo Paolo l’annunciava.

Lidia “stava ad ascoltare”. Quel nuovo messaggio rispondeva ai bisogni profondi della sua anima, e ci è detto che “il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo”. Voleva saperne di più, e il Signore fece penetrare nel suo cuore quelle parole di perdono e di grazia.

Occorre l’opera di Dio perché la Parola divina produca del frutto, come il chicco di frumento in terra fertile. Ma badate bene che Dio, se non costringe nessuno, tuttavia comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno nel quale giudicherà il mondo con giustizia” (Atti 17:30-31). Dio ha aperto il cuore di Lidia, e quel cuore non si è indurito. S’indurirà il tuo cuore?

sabato 18 dicembre 2021

La Parola di Dio

Diversi anni fa’ una nave inglese naufragò su un’isola in Papua Nuova Guinea e gli indigeni accolsero benevolmente i naufraghi. Il capitano, una volta entrato nella tenda del capo tribù, vide un Nuovo Testamento ed espresse la sua sprezzante opinione su quel libro che riteneva antiquato. Ma il capo tribù rispose: «Non farti beffe di questo libro! Se tu fossi arrivato prima che noi lo avessimo ricevuto, vi avremmo uccisi e mangiati!»

Ognuno, seguendo l’insegnamento di Gesù, può personalmente sperimentarne la forza capace di cambiare la vita e renderla stabile; per questo è importante conoscerlo. Gesù ammaestrò il popolo illustrando i Suoi insegnamenti attraverso numerosi esempi tratti dalla quotidianità. Una laurea in teologia non è un presupposto per poter capire il Suo messaggio. Mark Twain, uno scrittore americano, disse una volta: «Nella Bibbia mi inquieta non tanto quello che non capisco, ma quello che capisco». Naturalmente in un libro così antico ci possono essere dei punti difficili da comprendere, ma anche un lettore inesperto può afferrare abbastanza per rivoluzionare la su vita attraverso l’applicazione della Parola di Dio.

Fondamentalmente posso conoscere Dio solo esaminando ciò che Egli dichiara riguardo a sé stesso. Dio si è rivelato a noi in Gesù le cui parole e opere rappresentano un preciso ritratto di Dio. Giovanni scrive riguardo a Gesù: “Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio di Dio, che è nel seno del Padre, è quello che lo ha fatto conoscere” Giovanni 1:18. Gesù è l’unico a conoscere Dio veramente e ce lo ha manifestato; e attraverso Gesù Dio annuncia in maniera del tutto concreta la Sua volontà per la nostra vita.

“La Parola è divenuta carne e ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità” Giovanni 1:14.

La parola chiave del versetto è fra. Egli visse fra noi. Indossò la più folle delle vesti: un corpo umano. Fece di una mangiatoia un luogo straordinario per tutta l'umanità. Prese individui ordinari e rese santi anch'essi. Avrebbe potuto vivere su noi o lontano da noi. Ma non lo fece. Visse fra noi. Divenne fratello dei poveri camminò in mezzo ai peccatori.  Toccò le loro ferite sentì le loro lacrime e pagò per i loro errori. Entrò in un sepolcro e ne uscì e ci assicurò che lo avremmo fatto anche noi. Non è facile credere che Dio possa spingersi a tanto pur di portarci nella sua casa. Come rispondiamo noi? Alcuni fingono che non esista.

Nessuna religione ringiovanisce gli uomini vecchi, nessuna religione mette nel cuore dei meno giovani tanta gioia, nessuna religione rende stabili i passi di un giovane vacillante. Nessuna religione può fare questo, ma Cristo sì!

18 dicembre - Dio ha un piano

Il SIGNORE fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra.

Salmo 135:6

 

Sono Dio, e nessuno è simile a me. Io annuncio la fine sin dal principio… Io dico: Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà.

Isaia 46:9-10

 

Dio ha un piano

 

Se è vero che Dio controlla la storia dell’uomo, perché non impedisce il diffondersi del male? Perché non fa trionfare la Sua giustizia? A queste domande la Bibbia dà una risposta. Essa prima di tutto ci dice che l’uomo, creato libero, è responsabile delle proprie azioni. Dio ha fatto delle promesse, ha rivelato i Suoi pensieri, ma non ci costringe a credere in Lui; un giorno, però, ci chiederà conto della nostra incredulità. Per il momento, aspetta pazientemente che l’uomo prenda coscienza del suo allontanamento da Dio e che ritorni a Lui con un atto di pentimento e di fede.

La Bibbia ci dice che la storia segue i progetti di Dio. In un giorno futuro, ma non lontano, Egli metterà fine alla gestione disastrosa della terra da parte dell’uomo, e manderà di nuovo il suo Figlio Gesù Cristo, non più a soffrire e a morire, ma a stabilire il Suo regno per il bene dell’umanità dopo aver giudicato tutti quelli che hanno rifiutato di riceverlo come l’inviato di Dio.

La Bibbia descrive anche gli avvenimenti futuri, in particolare quelli che segneranno la fine della storia dell’uomo sulla terra. “Io vi ho predetto ogni cosa” ha detto Gesù ai suoi discepoli (Marco 13:23).

Essendo così bene informati, non possiamo non sentire la responsabilità di mettere la nostra vita in regola con Dio, riconoscendo in Gesù il solo che può riconciliarci con Lui e darci la pace e la beata e sicura prospettiva di essere ben presto alla Sua presenza.

venerdì 17 dicembre 2021

Mancanza di pace

Un grande psichiatra di fama mondiale ha detto: Durante questi ultimi trent'anni è venuta a consultarmi gente di tutti i paesi. Di tutti i malati, la maggior parte dei quali al di sopra dei trentacinque anni, non ne ho trovato uno il cui problema non fosse “un'agitazione interiore”.

Questa dichiarazione non fa altro che confermare quello che la Bibbia dice: “L'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del SIGNORE” Deut. 8:3.

Forse non siete mai andati a consultare un medico perché vi sentite depressi. Può darsi che agli occhi dei vostri simili sembriate persone allegre, ben equilibrate. Eppure non siete felici, non lo potete essere. Non si può essere felici lontano da Dio. E più avanzate nel cammino della vita, più vi sembrerà pesante il carico della vostra inquietudine. 

Anche molti di noi che si sono lasciati vincere dalle preoccupazioni della vita corrente e non sanno più trovare il tempo per pregare e leggere la Parola di Dio sperimentano una sensazione simile.

La pace e la gioia possono essere veramente la vostra parte solo se rimanete vicini a Dio.

17 dicembre - Dio comunica

I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani.

Salmo 19:1

 

(Dio) ha parlato a noi per mezzo del Figlio.

Ebrei 1:2

 

Degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.

2 Pietro 1:21

 

Dio comunica

 

Il termine comunicazione è molto di moda. Il linguaggio visivo si sviluppa: dei pittogrammi identici in tutti i paesi del mondo permettono di farsi capire senza parole. Questo linguaggio “non verbale” è universale e supera le differenze di origine o di cultura. Ciononostante, il miglior modo di comunicare rimane ancora lo scambio verbale diretto.

Anche Dio si rivolge agli uomini in diversi modi. Da sempre ha utilizzato un linguaggio “non verbale”: l’universo che ci circonda, ad esempio, ci parla della grandezza del Creatore. Dal più piccolo dettaglio di un fiore o di un insetto, all’ammirevole disposizione dei pianeti e delle galassie, tutto proclama la saggezza e la gloria dell’Architetto che ha concepito e realizzato tutto ciò che esiste. Ma ancor di più, Dio ci ha parlato direttamente per mezzo del Suo Figlio: “La Parola (Gesù Cristo) è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi… La grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo” (Giovanni 1:14, 17). Ciò che Dio aveva da dirci di Se stesso lo ha detto senza altri intermediari se non Gesù, il Figlio Suo. Egli è venuto a condividere la condizione umana per fare conoscere ciò che Dio è: amore e luce. Attraverso le Sue parole, così come attraverso le Sue azioni, Gesù ha rivelato sia la santità di Dio che lo obbliga a condannare il peccato, sia il Suo amore che ha trovato un mezzo per salvare il peccatore. Inoltre, Dio ci ha lasciato per iscritto tutto il Suo messaggio. La Bibbia, libro scritto da autori ispirati dallo Spirito Santo, è a nostra disposizione. Leggiamola e ascoltiamo ciò che Dio vuole comunicarci.

giovedì 16 dicembre 2021

Indignati

“Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedute le meraviglie che aveva fatte e i bambini che gridavano nel tempio: «Osanna al Figlio di Davide!», ne furono indignati” Matteo 21:15.


La presenza del Signore nel tempio produce vari effetti: anzitutto un'immediata purificazione; ma nello stesso tempo anche la guarigione in grazia degli infermi che vanno a Lui. Poi la lode dei piccoli fanciulli. Infine l'indignazione dei nemici della verità.

Il Signore mostrò che Dio non richiedeva l'adempimento delle forme religiose esteriori ma che ci si accostasse a Lui purificandosi, accettando da Dio la Sua guarigione e allora e solo allora la Sua casa sarebbe divenuta una casa di preghiera.

“E disse loro: È scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera, ma voi ne fate un covo di ladri” v.13.

Loro si indignarono ritenendo che la casa dell'Eterno fosse profanata da Cristo. Erano diventati così ciechi da non rendersi  più conto della loro condizioni e del loro bisogno.

“venne a lui una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d'olio profumato di gran valore e lo versò sul capo di lui che stava a tavola. Veduto ciò, i discepoli si indignarono” Matteo 26:7-8. 

L'obiezione non proviene da “alcuni fra i giudei” ma dai discepoli. Dobbiamo stare attenti anche noi a non indignarsi per qualcosa che piace al Signore. Col tempo, è possibile assumere un senso del valore talmente squilibrato da farci ritenere “uno spreco” quello che in effetti è uno splendido atto di amore e devozione a Cristo.

16 dicembre - Una mano tesa

Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.

Romani 5:10

 

Una mano tesa

 

Spesso dobbiamo affrontare dei conflitti sia in famiglia sia al di fuori. Le cause sono molteplici: può essere la nostra superficialità o un nostro atteggiamento aggressivo, oppure siamo noi vittime di violenze o di calunnie. In questi casi il perdono sembra impossibile; il risentimento produce rabbia e ci logora. Come continuare a vivere una relazione sapendo che nulla sarà più come prima, che qualcosa di fondamentale è stato rovinato? Come rimettere in piedi un rapporto distrutto?

Se siete tormentati da questi problemi, noi vorremmo parlarvi del messaggio di riconciliazione proposto dall’Evangelo. Esso permette un nuovo inizio, una nuova prospettiva di vita.

La venuta di Gesù sulla terra è stata la mano che Dio ha teso verso gli uomini, una mano che ci risolleva e ci riconcilia con Lui. Dio non è nostro nemico, siamo noi suoi nemici a causa dei nostri peccati e dei pensieri malvagi a Suo riguardo. Alla base di questa riconciliazione c’è la morte di Gesù. Egli ha portato il nostro peccato e, da quando abbiamo creduto in Lui, il nostro atteggiamento verso Dio non è più quello di prima. Avendo capito quanto Dio ci ha amati (“Egli ci ha amati per primo” – 1 Giovanni 4:19), anche il nostro atteggiamento verso gli altri deve necessariamente cambiare. Ora possiamo perdonare perché siamo stati perdonati, e possiamo tendere la mano della riconciliazione verso il nostro prossimo perché Dio ci ha riconciliati con Sé. Noi amiamo perché sappiamo di essere amati da Dio, il nostro Padre.

Questo cammino del perdono e della riconciliazione, come anche quello della richiesta di essere perdonati, è tutt’altro che facile ma, se lo vogliamo, Dio può darci la forza necessaria.

mercoledì 15 dicembre 2021

Che abito indossi?

“Sappiate che avete la vita eterna” 1 Giov. 5:13.


Come? Come possiamo avere la certezza?

Curiosamente, dipende tutto dal vestito che indossiamo. Il Signore Gesù presentò questa necessità in una delle sue parabole. Narrò la storia di un re che organizza una festa nuziale per il figlio. Vengono inoltrati gli inviti, ma la gente si rifiuta di partecipare: “Mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze; ma questi non vollero venire” Matteo 22:3.

Il re è paziente e manda un ulteriore invito. Questa volta i servitori del re vengono maltrattati e uccisi.  La conseguenza fu un giudizio su questi invitati. 

L'applicazione della parabola non è complicata. Dio invitò per primo il suo popolo Israele a questa festa. Ma essi non vollero saperne e non soltanto rifiutarono l'invito uccisero i suoi servi e crocifissero il suo Figlio. La conseguenza fu il giudizio divino. Gerusalemme fu data alle fiamme e il popolo disperso.

La parabola prosegue con il re che offre un altro invito. Questa volta le nozze sono aperte a chiunque “buoni e cattivi”, ebrei e gentili.

“E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu piena di commensali. Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze. E gli disse: Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze? E costui rimase con la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti” ver. 10-13.

E' a questo punto che si può notare una cosa inquietante. Vediamo un uomo al posto giusto, circondato dalla gente giusta, ma con indosso l'abito sbagliato. E a causa dell'abito sbagliato viene allontanato dalla presenza del re. 

Questo abbigliamento non ha niente a che vedere con i vestiti che indossiamo o che si trovano in negozio. Dio si interessa del nostro abbigliamento spirituale. Ci offre una veste celeste che soltanto il cielo può vedere e che soltanto il cielo può dare.

“Ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri” Romani 13:14. 

“Siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù. Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” Galati 3:26-27.

Tutto dipende con ciò che Dio ti da quando accetti Cristo nella tua vita. 

Dio dona una “veste” nuova. Non è una veste comune, neppure una veste angelica ma è una veste che parla a Lui del Suo stesso Figliolo.