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giovedì 31 agosto 2017

31 agosto

L’Eterno è pietoso e clemente.
Salmo 103:8

Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.
Proverbi 28:13

(Dio dice:) “Io sono con voi per salvarvi; … io vi farò trovare compassione”.
Geremia 42:11-12

Afferra la corda!

Tutto era iniziato con una passeggiata al porticciolo dei pescatori. Improvvisamente, il dramma: il giovane Marcello scivola su una lastra di pietra bagnata del molo e cade nell’acqua scura. Non sa nuotare. Fa movimenti disordinati, affonda, riappare e affonda di nuovo. Dalla sua barca ancorata al molo, un pescatore vede la scena. Subito prende una corda e la butta in direzione del ragazzo. I genitori gridano sgomenti: “Marcello, afferra la corda e fatti trainare!” Esausto, il figlio si aggrappa alla corda. Ora una mano sicura lo riporta fuori dall’acqua. È salvo!
La misericordia divina è simile a una corda tesa verso noi, miseri peccatori. Forse stai lottando da solo, come uno che sta per annegare, per liberarti dalla presa dell’alcol, della droga, di una passione degradante. Per un momento metti la testa fuori dall’acqua. I tuoi sforzi sembrano fruttuosi. Poi sprofondi nuovamente: è la ricaduta. Hai bisogno di aiuto. E l’aiuto c’è: te lo offre Dio. Afferralo, come Marcello ha afferrato la corda. Nessuno può farlo al tuo posto.

Dio ti ama così come sei e aspetta che tu lo chiami: ti vuole aiutare. Parlagli della tua miseria, chiedigli perdono per ciò che ti rende schiavo e che non vuoi più. Affidagli la tua vita. Dio ti farà conoscere Gesù Cristo, il suo Figlio, il Salvatore meraviglioso, il liberatore. Vieni a lui senza tardare.

mercoledì 30 agosto 2017

30 agosto

A chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste, quasi fossimo pari?
Isaia 46:5

Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.
Isaia 55:9

Dio si rivela

“Puoi forse scandagliare le profondità di Dio, arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente?” (Giobbe 11:7). Non dobbiamo pensare di poter scoprire Dio con i nostri mezzi. Egli è infinitamente al di là di ogni nostro pensiero. Ma un Dio così grande c’è speranza di conoscerlo? Sì, c’è.
Dio si rivela per mezzo del creato. “I cieli raccontano la gloria di Dio” (Salmo 19:1). Considerando l’infinito del cielo, come ogni meraviglia della natura, siamo portati al rispetto per il Creatore e alla preghiera.
– Dio ha parlato ancora più da vicino, per mezzo dei profeti, e in modo definitivo nel suo Figlio, Gesù Cristo. Gesù rivelava Dio con le sue parole: “Tutti… si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca” (Luca 4:22). "Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità” (Marco 1:22).
– Gesù rivelava Dio anche con i miracoli, i quali attestano che Egli è proprio l’inviato di Dio, il Messia promesso.
Gesù ha rivelato Dio con la sua morte. La vita di Gesù non poteva salvarci dalla perdizione eterna. Occorreva il dono della sua vita, cioè la sua morte, per togliere tutte le barriere che ci separavano da Dio. “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi” (1 Giovanni 3:16).

– Alla fine, Dio si è rivelato risuscitando Gesù Cristo dai morti: “Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò, noi tutti siamo testimoni” (Atti 2:32). 

martedì 29 agosto 2017

29 agosto

Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.
Matteo 6:33

(Gesù gli disse): “Seguimi”. Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e si mise a seguirlo.
Luca 5:27,28

Vantaggio immediato o eterno

“Meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Questo proverbio esiste in parecchie lingue, sotto varie forme. Significa che è meglio preferire un dono immediato, modesto ma sicuro, alla promessa incerta di un guadagno migliore in avvenire. Partendo dal fatto che non possiamo essere sicuri di nulla, neanche di una parola data, il buon senso popolare dice che bisogna afferrare ciò che abbiamo davanti, senza aspettare altro.
Questo può essere vero quando abbiamo a che fare con gli uomini, ma non lo è per ciò che riguarda Dio. Le sue promesse sono sicure, per la vita presente e per l’eternità; e sarebbe un grave errore perdere dei beni eterni preferendo dei piaceri effimeri e passeggeri. Pensiamo a Esaù, il fratello gemello di Giacobbe: stanco dopo una giornata di caccia, vendette il diritto di primogenitura (la sua doppia eredità e la benedizione data da Dio) per mangiare subito una vivanda che gli piaceva molto (Genesi 25:29-34). Invece l’autore della Lettera agli Ebrei incoraggiava i cristiani dicendo: “Accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura” (Ebrei 10:34).

Dio dà delle certezze: il perdono dei nostri peccati e un posto con Gesù, in paradiso. Cos’è la soddisfazione delle concupiscenze, così presto deluse, in confronto a tali benedizioni? Riflettiamo bene sulle nostre priorità.

lunedì 28 agosto 2017

28 agosto

Chi dice una cosa che si avveri, se l’Eterno non l’ha comandata?
Lamentazioni di Geremia 3:37

Tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio.
Romani 8:28

Il caso risolve molti problemi?

Questa frase, ovviamente senza il punto interrogativo, è citata volentieri dagli ottimisti per dire che in generale le cose tendono spontaneamente verso il lato favorevole. Ma parlare così significa mettere Dio da parte, coscientemente o no. Sarebbe comprensibile se a dire questo è un incredulo, ma non è accettabile se a parlare in questo modo è uno che professa di credere in Dio.
No, non c’è un destino cieco che organizza a caso le circostanze, ma c’è un Dio che conosce tutto e che può tutto. Egli ha un progetto globale che include ogni sua creatura. La Bibbia è chiara: non ci capita niente senza la volontà di Dio. Le circostanze della vita che giudichiamo favorevoli ci sono concesse dal nostro Dio, che è buono; se vediamo in queste solo il prodotto di un caso cieco, perdiamo l’occasione di ringraziarlo per la sua bontà. Anche le circostanze che riteniamo negative provengono da Dio, che forse si serve di esse perché ci esaminiamo e ci avviciniamo a Lui, se ce ne siamo allontanati .

In ogni situazione, impariamo a rivolgerci a Dio, cercando nella preghiera e nella lettura della Bibbia ciò che Egli vuole insegnarci. Non perdiamo mai di vista che il suo scopo è sempre di farci del bene. Dobbiamo essere certi che ogni cosa coopera al bene di quelli che amano Dio, anche se non meritiamo nulla.

domenica 27 agosto 2017

27 agosto

Non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio… perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni buona opera.
Colossesi 1:9,10

Alcuni proverbi di Salomone
(dal Libro dei Proverbi)

“Figlio mio, custodisci le mie parole, fa’ tesoro dei miei precetti. Osserva i miei precetti e vivrai; custodisci il mio insegnamento come la pupilla degli occhi” (Proverbi 7:1,2).
“Il timore dell’Eterno è odiare il male” (8:13).
“Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente” (10:19).
“Dall’orgoglio non viene che contesa, ma la saggezza è con chi dà retta ai consigli” (13:10).
“Il cuore dell’uomo medita la sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi” (16:9).
“Altri ti lodi, non la tua bocca; un estraneo, non le tue labbra” (27:2).
“Morte e vita sono in potere della lingua” (18:21).
“Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro” (27:17).
“Chi spinge i giusti a percorrere una via sbagliata cadrà egli stesso nella fossa che ha scavata” (28:10).
“Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia” (28:13).
“Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (3:5).

“L’Eterno dà la saggezza” (2:6).

sabato 26 agosto 2017

26 agosto

La pace di Cristo… regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti.
Colossesi 3:15

Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza.
Isaia 30:15

La nostra forza: serenità nel Signore

Chi non si lamenta di avere una vita troppo agitata? Viviamo tutti freneticamente, e anche la nostra vita di credenti può risentirne. Talvolta anche la nostra ricerca del Signore, del vero bene e del servizio per il prossimo è ansiosa invece di essere fiduciosa e tranquilla. Eppure il servizio cristiano è più fecondo, e anche più facile, se impariamo a conservare la pace del Signore in tutte le situazioni, perché così si è più sottomessi all’azione dello Spirito Santo e Dio può agire in noi più efficacemente.
Dio ha preparato in anticipo per noi delle buone opere (Efesini 2:10). In un certo senso, è tutto pronto, ma siamo noi che sovente non lo siamo. Se permettiamo al Signore di farci godere della sua pace, Egli agirà per mezzo nostro. Ma è anche importante da parte nostra un’attenta cooperazione. Mettiamo le nostre capacità a disposizione di Colui che amiamo, senza voler risolvere da soli ogni problema! Beato chi rimane tranquillo sotto lo sguardo di Dio, facendo affidamento sulla saggezza e sulla potenza del Signore (Ebrei 13:20,21)!

Un eccesso di impegni, per quanto buoni, sovente denota la mancanza di pace. Impegniamoci ad avere quelle disposizioni di spirito e di cuore che permettono a Dio di agire in noi. Solo allora potremo portare frutto, e un frutto che rimane (Giovanni 15:16).

venerdì 25 agosto 2017

25 agosto

In quel tempo eravate senza Cristo… senza speranza e senza Dio nel mondo.
Efesini 2:12

Per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio.
1 Pietro 1:20,21

Il Capo di Buona Speranza

Fino al 1497, la punta meridionale dell’Africa fu chiamata Capo delle Tempeste: in quel punto di congiunzione tra l’Oceano Indiano e l’Oceano Atlantico, le tempeste erano frequenti e violente. Ma nel 1497, il navigatore Vasco da Gama riuscì a superare il capo e scoprì la via delle Indie Orientali. Da allora il Capo delle Tempeste fu chiamato Capo di Buona Speranza; molte preziose ricchezze – seta, tè, spezie, soprattutto oro – diventavano accessibili.
Nella vita di ognuno c’è speranza di miglioramento, ricerca di soluzioni. Senza speranza non c’è avvenire. Ma quante speranze deluse! Sperare in un mondo migliore si è rivelato illusorio e utopico. Possedere grandi beni materiali non soddisfa i bisogni affettivi. Compiere dei riti religiosi non dà certezze all’anima.

Eppure, oggi come in passato, tanti uomini, tante donne hanno posto la loro speranza in una persona: Gesù Cristo, e non hanno mai rimpianto di averlo fatto. Diventato il loro Salvatore personale, Gesù ha dato un senso alla loro vita. La Bibbia, con le promesse che contiene, è stata una guida in tutte le loro circostanze. Hanno superato le tempeste appoggiandosi sulla fedeltà di Dio, il Dio vivente. Riguardo all’aldilà, chi ha veramente creduto nell’opera di Cristo possiede la certezza della salvezza eterna, di un avvenire eterno di felicità. È questa anche la vostra speranza?

giovedì 24 agosto 2017

24 agosto

A te, che esaudisci la preghiera!
Salmo 65:2

Se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chieste.
1 Giovanni 5:14,15

Nella sua mano

Quel giorno dovevo andare, per una riunione di lavoro, in un’azienda dell’interland di Bologna. Arrivato nel complesso industriale con quasi un’ora di anticipo, dissi tra me: “Perché non passare da Adriana per salutarla?” Adriana, quand’era ancora giovanissima, era stata assunta al suo primo impiego in quell’azienda dove io avevo lavorato qualche anno. Conoscevo la sua famiglia, erano credenti come me.
Mi informo, arrivo al suo ufficio, busso, entro… e trovo Adriana che mi viene incontro con un’espressione meravigliata. Dopo brevi convenevoli, mi dice: “Ho un grosso problema sul lavoro e non so con chi parlarne. Questa mattina ho chiesto al Signore di mandarmi qualcuno che mi aiutasse”. Analizziamo insieme la situazione, e riesco a darle alcuni consigli.
Il tempo trascorre velocemente e devo andare alla riunione prevista. Ci lasciamo un po’ precipitosamente, ma entrambi riconoscenti al Signore. Egli ascolta la preghiera e risponde meravigliosamente: dopo qualche giorno Adriana mi telefona che il suo problema era ormai superato. Così Dio ha fortificato la sua e la mia debole fede.

Ma cos’è più gratificante? Beneficiare di una risposta alla preghiera, o essere inconsapevolmente uno strumento nelle mani del Signore per soccorrere qualcuno dei suoi? Sperimentare la realtà della sua presenza, la sorpresa delle sue risposte, lo stupore di fronte alla sua approvazione, è la più bella delle esperienze che un credente possa fare.

mercoledì 23 agosto 2017

23 agosto

Gesù si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!”
Luca 22:41-42

Gesù, solo nella morte

“Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8). È venuto a prendere il nostro posto e a subire la condanna di Dio per i nostri peccati. Nessuno poteva partecipare a una tale opera, né venire in suo aiuto. Troviamo un’illustrazione di questo nel modo in cui il popolo d’Israele ha attraversato il fiume Giordano (simbolo della morte). In quel momento l’arca (che rappresenta Cristo) è entrata per prima nelle acque, e Dio ha chiesto al suo popolo di tenersi a distanza (Giosuè 3:4).
Nel giardino del Getsemani, il Signore si è allontanato dai suoi discepoli e, a tu per tu col Padre, ha accettato di “diventare peccato” (2 Corinzi 5:21) per noi. Aveva detto: “Non berrò forse il calice che il Padre mi ha dato?” (Giovanni 18:11). Chi avrebbe potuto seguirlo quando andava incontro al supplizio della croce, per subire al nostro posto il giudizio e la morte? Per tre ore, tutto il paese è stato invaso da tenebre profonde. Nessuno doveva vedere quella scena unica in cui il Signore, crocifisso, abbandonato dal suo Dio, portava la condanna di tutti quelli che credono.

Alla fine di quelle tre ore, Gesù esclamò: “È compiuto!” Ora la giustizia di Dio è definitivamente soddisfatta e il credente è in pace, in comunione con il suo Salvatore che, risuscitato, non è più solo, ma associa a sé tutti quelli che gli credono. “Pace a voi!” (Giovanni 20:19), ha detto quando è apparso ai discepoli. “Pace a voi” ripete anche oggi a coloro che gli appartengono.

martedì 22 agosto 2017

22 agosto

Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza…; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio. Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: “Io non ci ho più alcun piacere”.
Ecclesiaste 12:1,3

Per voi, giovani!

Nell’Ecclesiaste, l’autore narra come si sia tormentato per cercare la felicità nella vita che si svolge “sotto il sole”. Re ricco e potente, ha esplorato la saggezza, la follia e la stoltezza (2:12). Ma ha concluso: “Anche questo è vanità e un correre dietro al vento” (2:26). Egli considera tutti gli aspetti della condizione umana: la nascita e la morte, il lavoro e il riposo, la gioia e il dolore, la ricchezza e la povertà, l’amore e l’odio, la giovinezza e la vecchiaia. Niente di quanto ha trovato sulla terra ha potuto dargli pace e certezza: Salomone si è reso conto che ogni uomo deve avere a che fare con Dio e che nessuno può sfuggire al suo sguardo. In tutte queste cose, Dio dà, Dio fa, Dio giudicherà.
L’autore dell’Ecclesiaste conclude la sua riflessione sull’esperienza umana dicendo: “Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l’uomo. Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera” (12:15,16). Ma prima rivolge un richiamo che possiamo rileggere in testa a questo foglietto.

Già da quando si è giovani bisogna conoscere Dio, il Creatore di ogni cosa, e anche il Dio Salvatore. Egli vuole risparmiare dolorose esperienze e amare delusioni, e per questo propone di ascoltarlo e di rispondere al suo affettuoso invito. Egli dice: “Figlio mio, dammi il tuo cuore” (Proverbi 23:26).

lunedì 21 agosto 2017

21 agosto

“Com’è vero che io vivo”, dice Dio, l’Eterno, “io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste?”
Ezechiele 33:11

Dio giudice di tutti

Presto o tardi bisognerà incontrare Dio, “il giudice di tutti”, che giudicherà le sue creature. “Dio è luce” e questo fa sì che ogni malvagità venga evidenziata. Egli è il Dio vivente, grande e terribile, al cui sguardo nessuno può sottrarsi. Considerandolo così, l’uomo non può provare che spavento. Tant’è vero che quando un giorno Dio sarà visto come giudice, certi uomini, nella loro disperazione, grideranno terrorizzati ai monti e alle rocce: “Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; poiché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?” (Apocalisse 6:16).

La Bibbia ci rivela questi caratteri di Dio per rendere l’uomo attento e serio; però essa completa questo quadro glorioso manifestando anche le Sue compassioni infinite verso la sua creatura che l’ha abbandonato seguendo la via della disobbedienza. Infatti la Scrittura ci dice che Dio è amore, che fa grazia ed è misericordioso. Come giudice, con la sua potente luce, Dio penetra nelle pieghe nascoste del mio essere, mette in evidenza uno stato di contaminazione e di peccato che comporta un giudizio inevitabile e terribile; però la tranquilla luce del suo amore, manifestatosi in Gesù, porta al mio cuore pace e gioia. Dio è luce ma è anche amore, e agisce secondo la sua natura. Egli mi colma delle ricchezze della sua grazia. 

domenica 20 agosto 2017

20 agosto

Ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, … senza speranza e senza Dio nel mondo. Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. Lui, infatti, è la nostra pace.
Efesini 2:12-14

Cristianesimo in fallimento?

Abbiamo letto: “Le prospettive erano promettenti. Molti vedevano nel cristianesimo una potenza d’amore in grado di guidarci verso un mondo migliore. Ma i risultati sono deludenti. I conflitti, le ingiustizie e la corruzione non sono affatto in diminuzione nei nostri paesi europei cristianizzati.”
Sarebbe facile concludere che il cristianesimo non ha mantenuto le promesse e dichiararne il fallimento, ma non è così. Delusi e scoraggiati, molti si rivolgono ad altre ideologie, a nuove religioni, alle filosofie orientali, e tutto ciò non deve sorprenderci. Il cristianesimo non è una religione di popoli o un insieme di riti dati per unire gli uomini e trasformare la società. Nella Bibbia, Dio mostra chiaramente che aderire a Cristo come si aderirebbe a un’ideologia, senza pentirsi e senza obbedirgli, è un grave sviamento, dagli effetti ingannevoli.

Ma “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:8). Duemila anni fa è venuto sulla terra come un uomo per ristabilire, tra l’uomo e Dio, la relazione che era stata rotta dal peccato. È questo il vero cristianesimo, una relazione autentica e personale con un Dio vivente. Ancora oggi, Dio chiama e salva tutti quelli che mettono la loro fiducia in Gesù Cristo.

sabato 19 agosto 2017

19 agosto

Prima che m’invochino, io risponderò; parleranno ancora, che io già li avrò esauditi.
Isaia 65:24

Io t’invoco, perché tu mi esaudisci, o Dio; inclina verso di me il tuo orecchio, ascolta le mie parole!
Salmo 17:6

Gridarono a Dio, che li esaudì, perché avevano confidato in lui.
1 Cronache 5:20

Any problem? Call 311
(Avete un problema? Chiamate il 311)

Il municipio di New York ha creato un “numero per tutte le preoccupazioni”, il 311, che pretende di risolvere, a tempo di record, tutti i problemi della vita quotidiana nella metropoli. E le chiamate si contano a milioni! Un mensile cristiano propone “il numero diretto del cielo, il 50.15!”. Si riferisce al Salmo 50 versetto 15: “Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai.”
Certo, ci fa piacere trovare risposta ai nostri problemi quotidiani, ma i bisogni morali e spirituali sono ancora più impellenti. Purtroppo molti si fanno illusioni e si affidano a cose vane. Vi consigliamo di utilizzare l’118.8, ossia la preghiera che dice: È meglio rifugiarsi nell’Eterno che confidare nell’uomo” (Salmo 118:8)!
Dio è fedele, e non delude mai chi si rivolge a lui. “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà” (Salmo 46:1). Sono tanti quelli che, in ogni tempo, l’hanno sperimentato. “Nel giorno che ho gridato a te, tu mi hai risposto, mi hai accresciuto la forza nell’anima mia” (Salmo 138:3).

Il peccato vi opprime e sentite la vostra colpevolezza davanti al Dio santo? Dio ha trovato il rimedio, perché vi ama: ha dato per voi il suo Figlio Gesù Cristo. Se credete in lui e nell’efficacia del suo sacrificio, siete liberati dalle vostre colpe. Potrete dire: “Nel tuo amore… ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati “ (Isaia 38:17).

venerdì 18 agosto 2017

18 agosto

Le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero, fino a renderlo ubbidiente a Cristo.
2 Corinzi 10:4,5

La fortezza dei pensieri

Dall’antichità fino ai nostri giorni l’uomo ha sempre costruito delle fortezze. Un tempo si trattava di luoghi fortificati dove ci si rifugiava in caso di attacco nemico. Vi si rinchiudevano anche dei prigionieri. Anche oggi vengono costruite delle fortezze, ma sono sotterranee: si chiamano bunker.
Il versetto citato sopra parla di altre fortezze. Non sono di pietra, e nemmeno sottoterra, tuttavia sono reali. Tutti corriamo il rischio di diventarne prigionieri; sono i modi di pensare, i ragionamenti, gli schemi mentali. Quando sente parlare di liberazione, di emancipazione, d’indipendenza, l’essere umano fa presto a lasciarsi catturare; ma si fa catturare anche da pensieri che sono in totale disaccordo con i pensieri di Dio. La Bibbia dice che l’uomo che non conosce i pensieri di Dio giace nelle tenebre. Chi di noi può uscire da una tale fortezza che ci tiene prigionieri?
Dio vuole farci uscire. Se crediamo in Gesù Cristo, Dio ci dà una nuova vita, con nuove motivazioni. Il suo Spirito ci rinnova e ci libera a poco a poco dai nostri pensieri errati e deviati. Stiamo attenti ai messaggi che provengono dall’esterno; ma attenti soprattutto a quello che Dio ci dice nella Bibbia. Lasciamoci lavorare e avvertire dal suo Spirito, perché siamo sempre in pericolo di accomodare il messaggio biblico alle nostre idee personali. Impariamo a fondare sempre di più la nostra vita sulla volontà di Dio, per la nostra felicità e per la sua gloria.

giovedì 17 agosto 2017

17 agosto

La parola della predicazione di Dio voi l’accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete.
1 Tessalonicesi 2:13

Prendete la spada dello Spirito, che è la parola di Dio.
Efesini 6:17

Un libro indispensabile

Maud Fontenoy partì il 17 gennaio 2005 dal porto peruviano di Callao per attraversare, da sola, il Pacifico su una barca a remi: 8000 chilometri, fino alla Polinesia! Aveva preparato con cura i bagagli e aveva preso solo quattro libri, uno dei quali era quello scritto da Heyerdahl, l’uomo che aveva attraversato il Pacifico nel 1947 sulla celebre zattera Kon-Tiki. E voi, che libro avreste scelto?
C’è un libro che porta luce sui problemi essenziali dell’uomo e una saggezza tale da chiudere la bocca ad ogni contraddittore. Qual è il libro che risponde ad ogni domanda? È quello che rivela la grazia di Dio, che insegna la strada per arrivare a Lui, che dà la pace della coscienza, la consolazione nei momenti difficili (Salmo 119:50). È la Bibbia, la Parola di Dio, che ci porta la piena rivelazione dei pensieri di Dio per mezzo di Gesù Cristo. Essa ci illumina nel cammino (Salmo 119:105) e ci assicura che se crediamo con fede all’opera della redenzione compiuta da Gesù Cristo per noi, presto saremo per sempre con Lui nel cielo (1 Tessalonicesi 4:15-18). La “spada dello Spirito, che è la parola di Dio”  è la Bibbia.

Questo è il libro veramente indispensabile! Non perdiamo tempo a cercare altrove.

mercoledì 16 agosto 2017

16 agosto

Gesù di Nazaret; Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza… egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute.
Atti 10:38,39

Gesù Cristo

Di lui sono state dette molte cose; si è discusso addirittura sulla sua esistenza, e a volte è stato considerato un mito. Questo significa disprezzare tutte le testimonianze storiche su Gesù e l’esperienza di numerosi credenti di tutti i tempi e anche di oggi.
La Bibbia offre una quadruplice testimonianza sulla sua vita sulla terra con i quattro Vangeli. Ci parla anche della tendenza al male che risiede nel cuore dell’uomo e che lo esclude del tutto dalla presenza di Dio. Condannato a causa della sua natura peccatrice, l’uomo è disperatamente solo e per sempre “privo della gloria di Dio” (Romani 3:23). È lì che interviene Gesù, sostituendosi a noi per ricevere, al nostro posto, la punizione meritata dalle nostre colpe. Egli muore per noi, ma è anche risuscitato ed è vivente. La sua opera salva ancora oggi quelli che confidano in lui e dà loro una dignità nuova, che permette di entrare alla presenza di Dio come suoi figli. Il Signore Gesù è presentato nel versetto del giorno come colui che andava verso i malati per portare la guarigione, come il medico divino che libera e che salva.

Ma occorre riconoscere la propria indegnità e il bisogno di essere guariti, perdonati. Ci sono malati che rifiutano di curarsi… a rischio della propria vita. Non fate come loro! Contemplate Gesù nei Vangeli e chiedetegli di fare anche in voi quello che ha già fatto in tante altre persone!

martedì 15 agosto 2017

15 agosto

Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno.
Luca 13:24

Domanda importante

Mentre Gesù proseguiva la sua strada verso Gerusalemme, insegnando nelle città e nei villaggi, uno di quelli che l’ascoltavano gli chiese: “Signore, sono pochi i salvati?” (Luca 13:23)
La domanda fatta a Gesù era pertinente, ma ancora più importante era sapere chi sarebbe salvato e in che modo poteva esserlo. Gesù rispose dicendo: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno” (v. 24). Gesù, umiliato e respinto, era la porta; bisognava credere in lui e riceverlo, riconoscendo il proprio stato di peccato. In questa porta stretta si può entrare solo se ci si è spogliati di tutto quello che costituisce l’orgoglio dell’uomo naturale o la sua indifferenza.
“Molti cercheranno di entrare e non potranno” perché vorrebbero usare altri mezzi: opere buone, religione umana, fede basata sull’intelligenza. Sembrano essere un accesso più facile della porta stretta, che è la croce di Gesù Cristo, ma tutto ciò che proviene dalla natura peccatrice dell’uomo non può entrare alla presenza di Dio. Non c’è nessuno che voglia entrare per la porta stretta e non ci riesca.
Per essere salvati non ci sono due porte, non ci sono due mezzi. L’apostolo Pietro lo dice ai Giudei nel libro degli Atti 4:12: “Non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati”.

lunedì 14 agosto 2017

14 agosto

Voi investigate le Scritture, perché pensate di avere per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me.
Giovanni 5:39

Tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza.
Romani 15:4

Il ruolo dell’Antico Testamento

Un uomo si avvicina allo stand dove si vende la Bibbia e chiede: “Perché proponete l’Antico Testamento? A cosa ci serve, visto che già conosciamo la salvezza? Noi conosciamo Gesù e ci basta!”
È vero, Gesù solo è la via, la verità e la vita. È proprio questa la buona notizia che il Nuovo Testamento ci annuncia. Avete anche voi le stesse certezze di quel credente? Esse si basano sul sacrificio di Cristo alla croce.
Ma sentiamo cosa dice Gesù Cristo delle profezie dell’Antico Testamento. “Si dovevano compiere tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi” (Luca 24:27). “Allora aprì loro la mente per capire le Scritture” (v. 44-45). Gesù stesso si riferisce dunque all’Antico Testamento chiamandole “le Scritture”. I Vangeli e le Lettere apostoliche, a quel tempo, non erano ancora stati redatti. Quante volte leggiamo nel Nuovo Testamento: “affinché la Scrittura fosse adempiuta”, o “quello che era stato detto dai profeti”! Con simboli e figure l’Antico Testamento ci presenta la perfezione della persona e dell’opera di Gesù, le sue sofferenze e i diversi aspetti del suo sacrificio. Inoltre le cose che vi sono scritte sono “scritte per ammonire noi” (1 Corinzi 10:11). Vari racconti illustrano come i credenti devono comportarsi per piacere a Dio; come lui stesso rialza e consola quelli che hanno fatto un passo falso. Tutta la Scrittura è ispirata da Dio. Leggiamo la Bibbia con preghiera, perché lo Spirito ci aiuti a capirla e a metterla in pratica!

domenica 13 agosto 2017

13 agosto

Nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.
2 Pietro 1:20-21

Adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia.
Apocalisse 19:10

Capire la Bibbia: le profezie

Dio domina il tempo e lo spazio: può parlare contemporaneamente del passato, del presente e dell’avvenire. Dei 66 libri della Bibbia, 17 sono interamente profetici, e molti altri lo sono parzialmente.
Prima della venuta di Cristo, i profeti annunciavano avvenimenti futuri che spesso si realizzavano durante la loro vita, ma parlavano anche di avvenimenti molto più lontani. Erano ispirati dallo Spirito Santo e trasmettevano la Parola di Dio. Essi parlavano in anticipo persino del Messia, testimoniando delle sue sofferenze e delle sua glorie (1 Pietro 10:12). Ogni profeta aveva il proprio messaggio, ma tutti annunciavano qualche punto particolare riguardo al Messia: uno precisava il luogo della sua nascita (Michea 5:2), un altro l’epoca e le circostanze della sua venuta (Daniele 9:26), un terzo i caratteri del suo ministero pubblico (Isaia 42:1-4). Quasi tutti hanno intravisto la sua divinità e la sua morte.
Ecco cosa c’è di meraviglioso nelle profezie: si completano a vicenda e gettano in anticipo una viva luce sulla persona e sull’opera del Signore Gesù. Costituiscono dunque una testimonianza sicura resa da Dio stesso all’autenticità della Bibbia come sua Parola. La profezia è come una lampada che risplende in un luogo buio, nell’attesa del grande giorno del Signore (2 Pietro 1:19). Questa luce è sufficiente per illuminare la nostra via nella storia del mondo, dirigendo i nostri sguardi verso Gesù Cristo che ne è il centro.

sabato 12 agosto 2017

12 agosto

Signore, tu mi hai esaminato e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero.
Salmo 139:1,2

Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Matteo 22:37

Con tutta la tua mente

“L’uomo è chiaramente fatto per pensare; è tutta la sua dignità e il suo merito; e il suo dovere è di pensare come si deve”. Queste parole di Blaise Pascal fanno eco a parecchi versetti della Bibbia, che sottolineano l’importanza dei pensieri in tutta la vita dell’uomo.
I pensieri sono alla radice di ogni parola, come anche di ogni atto. Sono i pensieri che determinano quello che facciamo e che siamo. Le persone che ci frequentano vedono le nostre azioni, odono le nostre parole, ma Dio ne vede l’origine, conosce i moventi che ci fanno agire. Questo può spaventare, ma è anche rassicurante. Dio conosce gli aspetti più nascosti della nostra personalità; tuttavia ci ama, voi e me. Il suo sguardo su di noi è uno sguardo benevolo. Dio ha orrore del peccato, ma ama il peccatore.
Spesso siamo bloccati dai nostri pensieri di diffidenza, di paura, a volte anche di odio. Ma Dio desidera farci uscire da questa prigione. Se crediamo nel Signore Gesù, Egli ce ne libera e ci dà una vita nuova. Allora i nostri pensieri sono trasformati per mezzo del suo Spirito. Che cambiamento quando la pace, l’amore per Dio, per il prossimo, e per tutto quello che è giusto, ci riempie la vita! È così che Gesù ci libera. Respingiamo tutto quello che ci distrae dal suo amore! Leggiamo ogni giorno i Vangeli e ne saremo ripieni!