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mercoledì 31 gennaio 2024

Le promesse di Dio

L'autunno è arrivato ma, ieri, vista la bella giornata di sole sono uscito per una passeggiata. Mi sono fermato presso un piccolo torrente nei pressi di un parco quando è arrivata una giovane coppia. Sostenuta dal marito si muoveva a fatica una donna fragile dagli occhi spenti e i lineamenti segnati che denunciavano lo scempio della malattia. Pur non essendo un osservatore preparato in materia la gravità delle sue condizioni mi è apparsa subito chiara; invano e con tanto affetto, suo marito cercava di incoraggiarla a camminare quasi volendo allontanare l'evidenza del suo stato di salute. Le parole di Giobbe rendevano bene l'idea: “Il mio soffio vitale si spegne, i miei giorni si estinguono, il sepolcro m'aspetta” 17:1.

Il povero amore umano non può fare altro che impegnarsi a prodigare dei semplici gesti d'affetto e parole d'incoraggiamento non hanno alcun effetto perché chi le ascolta capisce bene che sono illusorie e prive di speranza. Lei aveva ben compreso che dinanzi non le erano rimasti che pochi giorni e poi.... la morte.

Il povero vaso “di terra” stava per rompersi, ma che ne sarebbe stato della sua anima immortale?

La Bibbia è l'unico “libro” che contiene quelle parole d'incoraggiamento che ogni essere umano così vicino alla morte vorrebbe sentire: “Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Giov. 11:25), perché “l'inverno” arriverà per ogni uomo.

31 gennaio - L’eterna divinità di Cristo

In lui (in Cristo Gesù) sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili… tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.

Colossesi 1:17

 

L’eterna divinità di Cristo

 

Per essere il Creatore di tutte le cose, bisognava che Cristo esistesse già prima. In questo versetto è affermata la sua preesistenza. Giovanni, che presenta la storia della Parola eterna, dice: “Nel principio era la Parola”. Paolo esprime la permanenza del Suo essere: “Egli è prima di ogni cosa”. Si tratta di una nuova prova della sua divinità eterna, come ebbe modo di dire il Signore stesso: “Prima che Abraamo fosse nato, io sono (Giovanni 8:58), e non io ero. Quante cure la Parola dedica nel far risaltare l'incomparabile grandezza del Figlio di Dio!

Ma queste cose che Gesù Cristo ha creato, come sussistono? Chi conserva la loro esistenza? Sussistono da sole? No. Tutto cadrebbe presto nella confusione e nel nulla. La stessa potenza creatrice che le trasse dal nulla impedisce loro di ricadervi; “Egli sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza”.

Eppure il Signore, rivestito di tutti questi attributi esclusivamente suoi, si è abbassato fino a diventare simile a noi per riscattarci dalla schiavitù del peccato e di Satana. Adoriamolo e serviamolo, perché ne è veramente degno!

martedì 30 gennaio 2024

Apparenza

“non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci” Isaia 53:2.

Come potremmo dichiarare di essere suoi discepoli se non portiamo gli stessi suoi caratteri?

“Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza” Colossesi 3:12.  

La forma, la bellezza, l'apparenza, non è forse ciò che l'uomo ricerca nelle relazioni umane e questi criteri sono anche gli stessi che egli introduce nella “sua” religione.

Allora, perché nella cristianità si sono edificati monumenti sontuosi, stabilito cerimonie fastose?

Perché chi officia le riunioni lo fa in ricche vesti e mettendo in mostra ornamenti esteriori che niente hanno a che fare con ciò che piace a Dio? 

Con queste “magnificenze” sono completamente in disaccordo con i caratteri di colui che noi adoriamo e che è venuto per salvarci e lasciarci un esempio, un modello da seguire.

Lo abbiamo ammirato nel suo abbassamento, nella sua povertà, nella sua umiltà, che l'hanno caratterizzato dalla mangiatoia alla croce. Gli uomini pensano nella loro follia, nel loro sviamento, pensano di onorare con il lusso quel Dio che è venuto per insegnare e camminare in modo ben diverso. E' un astuzia del nemico, mescolare nella cristianità ciò che è da Dio con ciò che è dagli uomini. Ciò che è santo con ciò che proviene dall'orgoglio dell'uomo.

30 gennaio - Da dove viene l’uomo?

“Io (l’Eterno) ho fatto la terra e ho creato l’uomo su di essa; io, con le mie mani, ho spiegato i cieli e comando tutto il loro esercito”.

Isaia 45:12

 

Da dove viene l’uomo?

 

Da dove viene questo Homo sapiens sapiens, come gli antropologi definiscono la razza umana, che forse si definisce così perché pensa di essere doppiamente saggio? Secondo gli evoluzionisti, noi discendiamo da un pesce o da un semplice mollusco. Non c’è motivo di esserne fieri! Prima del mollusco, una cellula! Ma anche supponendo vera una simile teoria, dovremmo sempre risalire alla causa primordiale: chi ha formato la prima cellula?

Quale mente onesta e sensata potrebbe mai accettare che un certo accumulo di molecole possa produrre il pensiero? O che questo derivi da un agglomerato di elementi provenienti non si sa bene da dove, e che, sotto l’effetto di forze sconosciute, si sarebbero a poco a poco trasformati in organi e alla fine avrebbero formato l’uomo?

No, un Dio onnipotente e intelligente ha fatto l’uomo a sua immagine. Il concetto di Dio impresso in lui, il che è la prova della sua esistenza. L’essere umano, all’inizio sapiens sapiens, si è degradato ed è diventato quello che è, immorale e malvagio. Ma Dio lo aveva fatto retto. La Bibbia ci ricorda che il timore di Dio è il principio della vera saggezza, e che è nella conoscenza di Dio che risiede l’intelligenza (Proverbi 9:10).

lunedì 29 gennaio 2024

La Chiesa - In una casa (7/7)

"Salutate Priscilla e Aquila, miei aiutanti in Cristo Gesù... e così anche la Chiesa che è in casa loro." Romani 16:3,5.

Infine in Romani 16 leggiamo di Aquila e Priscilla che avevano una chiesa “in casa loro”. Ebbene, se adottassimo l'uso normale della parola, dovevano avere una casa molto grande al punto che al suo interno potevano esserci una chiesa. Ma sappiamo, naturalmente, che non è affatto questa l’idea. Nella loro casa si riuniva una comunità di persone, una raccolta di chiamati si riuniva nella casa di Aquila e Priscilla e lì adoravano il Signore, si incontravano per la preghiera, si incontravano per leggere la parola di Dio, si incontravano per fare le cose gradite a Dio e a Cristo. Penso che sarebbe un tipo di casa onorato.

La mia casa è adatta affinché i cristiani vengano e si riuniscano nel nome del Signore? La tua casa è adatta affinché i cristiani si riuniscano nel nome del Signore? La situazione, l'atmosfera di quella casa sarebbero favorevoli a riunirsi nel nome del Signore, ad adorarlo, a pregarlo, a condurre tutto ciò che è proprio di una compagnia cristiana? Questa è una considerazione molto solenne. Così avvenne in casa di Aquila e Priscilla, così fu in casa di Filemone, anch'egli aveva una chiesa in casa sua (File.2).

Quindi, cari amici, possiamo vedere quanto sia meravigliosa questa verità, sia se la pensiamo nel suo contesto più ampio possibile, cioè che in tutto il mondo, in tutte le nazioni, ci sono persone che appartengono a Cristo, sia nel contesto più piccolo. Siamo stati salvati, apparteniamo a Lui attraverso la Sua opera, (oh, che meraviglia!) e formiamo la Chiesa di Dio sulla terra senza alcuna considerazione dei vari nomi e titoli che abbiamo, perché tutti coloro che appartengono a Cristo sono parte di la Chiesa. Quando pensiamo ad una zona specifica, sia essa una città, un paese o un villaggio, tutte le persone appartenenti a Cristo, realmente, vitalmente salvate e abitate dallo Spirito, formano in quel luogo la Chiesa.

Se teniamo a mente queste cose, ciò ci guiderà nella comprensione di varie parti della parola di Dio.

29 gennaio - Quando?

“Quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?”

“Siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà”.

Matteo 24:3, 44

 

Quando?

 

Conoscete certamente la data della vostra nascita. Ma ci sono due date che non conoscete: quella del ritorno del Signore Gesù e quella della vostra morte; eppure sono ancora più importanti, perché una o l’altra segnerà la fine del tempo in cui potete decidere il vostro futuro eterno.

Dirvi che tutti un giorno dobbiamo morire vi può sembrare banale, ma ci sentiamo in dovere di ricordarvi questa dichiarazione della Bibbia: “È stabilito che gli uomini muoiano una volta”, poi aggiunge “dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27). La seconda parte di questo versetto è certa quanto la prima! Ma Dio non si limita a questo; ecco perché vogliamo ricordarvi il suo messaggio di grazia. Gesù ha detto: “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24). Ora state ascoltando l’appello di Gesù. Nel momento in cui rispondete semplicemente, ma con tutto il cuore: “Sì, io credo in te e ti accetto come Salvatore”, Egli vi dà la vita eterna. Nascere di nuovo è passare dalla morte alla vita.

L’altro avvenimento di cui non conosciamo la data è la venuta del Signore per prendere i credenti, per averli con sé per tutta l’eternità. Ma quando questo avverrà, e può essere da un momento all’altro, il tempo per credere in Lui, finirà, e “la porta” sarà “chiusa” (Matteo 25:10).


domenica 28 gennaio 2024

La Chiesa – Il Corpo di Cristo (6/7)

"Paolo... alla chiesa di Dio che è in Corinto, a quelli che sono santificati in Cristo Gesù, chiamati santi, e a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome di Gesù Cristo nostro Signore, loro e nostro"  1 Cor. 1:1-2.

 "Ora voi siete il corpo di Cristo, e le membra in particolare"  1 Cor. 12:12-14.

 In 1 Corinzi 1 vediamo Paolo che scrive una lettera a un gruppo di persone nella città di Corinto e la indirizza alla "Chiesa di Dio che è a Corinto". Poi ci racconta della gente di quella città, fa un lungo elenco dei loro peccati, e poi dice ai santi di lì: "una volta eravate così, ma ora siete cambiati, siete lavati, mondati, giustificati e santificati" (6,9-11).

 Come è successo? Sottoscrivendo le regole o i regolamenti della Chiesa? È avvenuto grazie a qualche mezzo di riforma? "Oh, no", dice Paolo, "per lo Spirito e per il nome del Signore Gesù Cristo". In altre parole furono salvati, convertiti, e in quella città di Corinto alcuni furono allontanati dalla fede ebraica, cioè uscirono dalla sinagoga, altri si allontanarono dall'idolatria, dal culto degli idoli, furono tutti battezzati. Non furono rigenerati mediante il battesimo. Facendosi battezzare dicevano: “Noi non torniamo alla sinagoga né agli idoli, abbiamo finito con loro, siamo morti con Cristo e ora vogliamo vivere per Lui”. Quando ci riuniamo ci riuniamo nel Suo nome, non ci riuniamo in Mosè o Giove o qualunque altra persona, ma ci riuniamo nel nome di Cristo. La nostra riunione è dominata dal nome di Cristo.' Questo dice Paolo quando scrive la sua prima lettera alla «Chiesa di Dio che è a Corinto» (1,2).

 Mi chiedo se oggi Paolo scrivesse una lettera del genere alla Chiesa di Dio nella mia città, dove verrebbe consegnata? Questa è una buona domanda. Ai tempi di Paolo non c'era nessuna difficoltà, c'era una piccola assemblea e lì erano tutti riuniti nel nome del Signore Gesù; erano uniti insieme, erano una cosa sola. Paolo usò l'illustrazione di un corpo umano nel capitolo 12 per dimostrare il funzionamento della Chiesa, e disse: 'voi siete membra gli uni degli altri'. Un corpo non è mai fatto di parti unite insieme, una gamba qua e un braccio là e membra diverse riunite per formare un corpo. No, il corpo nella Bibbia è sempre presentato come un solo corpo, un organismo vivente. Ora dice: «Voi credenti di Corinto siete come un corpo, membra gli uni degli altri», cioè avete tutti bisogno gli uni degli altri, tutti lavorate insieme, tutti siete governati dalla stessa mente, avete la stessa volontà, tu sei il corpo di Cristo in quella città.

Triste a dirsi, sarebbe molto, molto difficile trovare qualche assemblea nella mia città a cui poter consegnare questa lettera per la triste ragione che la Chiesa di Dio non è più una: la testimonianza della chiesa di Dio è tutta divisa, e non saranno mai più rimessi insieme, non sulla terra. Ci sarà un momento supremo e glorioso in cui tutti i veri credenti in qualsiasi posto nel mondo saranno insieme per non separarsi mai più, lodando Dio per questo; potrebbe accadere molto presto. Tutti i veri credenti attendono la venuta del Signore. Che cosa meravigliosa! ma noi crediamo che agli occhi di Dio (occhi migliori dei nostri), Egli possa guardare qualsiasi posto in questo mondo e possa vedere ogni vero credente, chiunque sia (nato di nuovo, salvato, convertito o qualunque termine tu voglia usare per definire una persona in cui dimora lo Spirito Santo) e vederlo come parte della Sua chiesa. Potrebbe appartenere ad assemblee metodiste, battiste, a qualunque tipo di chiesa, ma soprattutto, senza alcuna di queste etichette che lo definiscano, è un membri del corpo di Cristo. Dio lo vede così: è una pietra del Suo edificio. Questo è il modo in cui Egli lo vede, senza alcuna etichetta, ma come egli è ai Suoi occhi come risultato dell'opera di Cristo e dello Spirito. Questo è qualcosa che dobbiamo tenere sempre presente per regolare il nostro pensiero nei nostri rapporti reciproci come credenti.


(segue domani)

28 gennaio - Cercate un fondamento solido?

Quando le fondamenta sono rovinate, che cosa può fare il giusto?

Salmo 11:3

 

L’Eterno è la mia rocca, la mia fortezza.

2 Samuele 22:2

 

Cercate un fondamento solido?

 

La società in cui viviamo è cambiata così rapidamente, specialmente in questi ultimi anni, che molti si sentono sorpassati e non sanno dove rivolgersi per trovare un equilibrio. I giovani sono insoddisfatti, gli adulti si angosciano di fronte al futuro, e quelli della “terza età” spesso rinunciano a cercar di capire un mondo così diverso dal loro. I mezzi di comunicazione diffondono un’informazione fatta in gran parte di atti di violenza e di guerre. I periodici sono zeppi di scandali, i quotidiani denunciano con forza le miserie di larghi strati della popolazione.

Quanto è attuale l’Evangelo! Anzitutto, esso afferma che Dio è sovrano. Già per questo motivo il vero cristiano non è preoccupato per la sua sorte, e può rimanere tranquillo e incoraggiare quelli che hanno timore del domani. La sua serenità di fronte agli eventi dimostra che la sua fede si basa su aspettative certe, che vanno ben al di là della vaga nozione di speranza di cui molti si accontentano.

L’Evangelo ci dice che la vera risposta ai nostri problemi è solo in Dio. “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio affinché chiunque crede in lui… abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Per questo motivo il credente, che ha ricevuto questo dono di Dio, testimonia di Lui con la sua vita serena e diffonde con gioia il prezioso messaggio del dono di Dio, l’unico vero rimedio per i mali dall’umanità.


sabato 27 gennaio 2024

La Chiesa è la Casa del Dio vivente (5/7)

"Ti scrivo queste cose... affinché tu sappia come devi comportarti nella casa di Dio, che è colonna e sostegno della verità." 1 Tim.3:14-15.

Qui Paolo sta dicendo in pochissime parole: 'Ora Timoteo, questo deve regolare il tuo comportamento'. Quando? Quando Timoteo si deve incontrare con altri credenti? Sicuramente no! Tutti i credenti formano in ogni momento la casa di Dio sulla terra, quindi il loro comportamento deve essere sempre coerente con questa meravigliosa verità. Nella presentazione della Chiesa nel Nuovo Testamento non ha alcuna etichetta di carattere distintivo, è semplicemente la Chiesa del Dio vivente, voglio dire non ha nessun nome che l'uomo le abbia dato; ha questo meraviglioso, alto e glorioso titolo, "la Chiesa del Dio vivente" dato da Dio. E questo per regolare il nostro comportamento.

Nel corso della storia della Chiesa sono stati fatti vari tentativi per distruggerla. La gente ha pensato e detto: 'Oh, sì, sii molto rispettabile, ipocrita e pio quando entri in un grande edificio riservato a scopi religiosi; sì, così ti comporterai bene! E' la cosa giusta da fare, è una cosa rispettabile da fare... ma una volta terminati i servizi, che importanza ha il modo in cui ti comporti? Puoi fare quello che vuoi!'. La parola di Dio non dice questo. Paolo dice: 'Timoteo, voglio che tu capisca come dovresti comportarti in questa meravigliosa adunanza: la chiesa del Dio vivente'. C’è un comportamento che è proprio dell’appartenenza a questa chiesa.

Ora, ci vorrebbe molto tempo a nostra disposizione per ripercorrere tutti gli insegnamenti che troviamo nel Nuovo Testamento su come si mette in pratica questo comportamento ma converrete con me che, se questa adunanza viene chiamata ad essere dimora di Dio, è necessaria la massima rettitudine di comportamento. Ci deve essere santità, libertà dal peccato e libertà dalle cose che sono malvagie e che disonorano il nome di Cristo. Quanto presto nella storia della Chiesa si verificò un attacco di questo tipo. Negli Atti capitolo 5 troviamo un uomo e sua moglie in collusione, dicevano bugie ed erano ipocriti, e questo non era il comportamento corretto che apparteneva alla Chiesa. Nel capitolo 6 si mormorò sul modo in cui i fondi venivano gestiti a beneficio delle vedove e ciò suscitò preoccupazione. Satana stava nuovamente attaccando la Chiesa attraverso questo pregiudizio parziale da parte di alcuni. Quindi troviamo questi attacchi fin dall’inizio e da allora, ovviamente, attacchi del peggior tipo possibile sono stati lanciati contro questa grande realtà: la chiesa del Dio vivente.

"Ora", dice Paolo, "essa è la colonna e il fondamento della verità". Questa è una delle caratteristiche che appartengono alla Chiesa del Dio vivente, la quale sostiene e mantiene la verità. Pilato disse cinicamente al Signore Gesù: "Cos'è la verità?" (Giovanni 18:38). Non era una cosa che governava quei politici romani, invece erano governati dal compromesso, tutto ciò che promuoveva il potere di Roma era lecito, e se significava negare e calpestare la verità allora andava bene. Cos'è la verità? Tutto ciò che si vede personalmente in Cristo è verità, tutto ciò che scaturisce da Lui per l'insegnamento della chiesa oggi, e ogni nota e apice del Nuovo Testamento che abbiamo è per la guida e l'incoraggiamento di coloro che appartengono alla Chiesa. La Chiesa è anche la custode della verità; la Chiesa, non la Chiesa d'Inghilterra, o la Chiesa di Scozia, o la Chiesa Cattolica Romana, o la Chiesa Metodista, o la Chiesa dei "fratelli", o qualsiasi altro tipo di chiesa ma la Chiesa composta da ogni vero credente è la custode della verità.

Recentemente abbiamo avuto il triste spettacolo di un membro molto importante di una chiesa che nega pubblicamente l'incarnazione del Figlio di Dio, la nascita verginale e la risurrezione. Non è la prima volta che ciò viene fatto da eminenti membri della Chiesa. Nel corso dei secoli vari alti dignitari della chiesa hanno negato le verità fondamentali, hanno strappato pezzi dalla Bibbia e hanno detto che erano miti. Altri, in modo più sottile, hanno detto: 'Questa parte della Parola di Dio non ci è realmente necessaria, è superata, antiquata, obsoleta, possiamo farne a meno'. E se ascoltassimo questi attacchi e seguissimo le loro istruzioni, della nostra Bibbia non rimarrebbe altro che due copertine. Tutta la verità della Bibbia è stata negata in un modo o nell'altro, eppure la Chiesa è la custode della verità.

Questi negazionisti sono membri reali e vitali della chiesa? È davvero una questione molto, molto aperta. Le persone hanno una fede viva nel Figlio di Dio nella gloria quando possono negare la Sua nascita verginale, verità così chiaramente affermata nella parola di Dio che nessuna persona intelligente può negarla? Se lo negano è perché desiderano farlo e farne a meno perché non si adatta al loro ragionamento. Che tristezza, e ancora una volta lo dico: tutte le persone che appartengono alla Chiesa del Dio vivente sono responsabili di obbedire a ciò che il Nuovo Testamento insegna riguardo a questa Chiesa. Non possiamo dire che questo non si adatta al nostro particolare modo di pensare, o al nostro particolare modo di riunirci, dobbiamo lasciarci governare da tutto ciò che dice la Bibbia oppure non farlo affatto. Se sostituiamo la nostra immaginazione, la nostra organizzazione, il nostro ragionamento, allora pensiamo di essere migliori dello Spirito di Dio. Lo Spirito di Dio è supremo in saggezza e ci ha fornito indicazioni per riunirci insieme, per funzionare, per il nostro impegno nel mondo e per il nostro comportamento nel mondo. Tutto ciò che riguarda la Chiesa e la sua attività sulla terra ci è dichiarato nella parola di Dio. Siamo più saggi dello Spirito Santo? Siamo più saggi di Cristo? Siamo più intelligenti di Dio? Se Egli ci ha dato la Sua Parola, sicuramente questa sarà la nostra guida suprema. 

Come dobbiamo comprendere e interpretare la Bibbia? Ebbene, non dobbiamo distorcere e manipolare le Scritture per dare loro un'interpretazione 'privata', in particolare per la nostra particolare assemblea, l'interpretazione di cui abbiamo bisogno è la presentazione chiara e diretta della parola di Dio in tutte le questioni relative alla Chiesa ed è una questione così vasta che non possiamo assolutamente approfondirla. Ma voglio dire questo: tutto l'insegnamento che troviamo nel Nuovo Testamento ha il suo centro in Cristo, nelle sue glorie, che sono molteplici, nella sua grandezza, nella sua umanità, nella sua divinità e in tutte le grandi cose connesse con Lui. Oh, quanto è meraviglioso! Se trovi una chiesa professante che non tiene molto a Cristo, allora questa, purtroppo, ha mancato il bersaglio. Lo Spirito di Dio, che opera nella Chiesa, desidera valorizzarlo (Giovanni 15:26), e grazie a Dio ne sappiamo qualcosa nella pratica. Molti credenti lo fanno, e tutti formano la vera chiesa, e ovunque lo Spirito di Dio ha libero esercizio, ovunque i credenti non sono governati da idee e organizzazioni umane e ovunque lo Spirito Santo ha libertà, ci sarà una meravigliosa presentazione di Cristo.

Potresti dire: "Ho già sentito tutto prima". Ho sentito le stesse cose più e più volte.' Ciò che stai ascoltando è la voce dello Spirito che insiste sul fatto che queste cose potrebbero essere mantenute, e se il nostro godimento di queste cose non è quello che dovrebbe essere allora è tempo di esaminare i nostri cuori e le nostre menti, è qui che sta il problema . Lo Spirito di Dio ci presenterà continuamente Cristo nella Sua gloria e nella Sua Persona, nella Sua opera e in tutto ciò che fa; Cristo è al centro di questa meravigliosa realtà, e non solo, ma lo Spirito di Dio ci porterà a comprendere qualcosa della Sua grandezza. Oh, quanto è meraviglioso che creature come noi possano ricevere dallo Spirito il potere di conoscere qualcosa su Dio, il Dio vivente, il Creatore, il grande Dio Onnipotente e il Dio supremo rivelato come Padre! Che meravigliosa vicinanza abbiamo con Lui! Oh, quanto è meraviglioso che i credenti che appartengono a questa Chiesa imparino queste cose, che vengono continuamente ribadite dallo Spirito. Siamo studiosi così ottusi che queste cose devono essere messe davanti a noi ancora e ancora per non dimenticarle, ma credo che la voce insistente dello Spirito ci ripeta queste cose  per garantire quel diritto fino alla fine della vita della Chiesa. storia sulla terra queste sono le cose che devono essere mantenute. Lode a Dio per questo!

E le altre cose, ad esempio la politica? Dobbiamo lasciare questo al politico, che è il suo regno, e anche tutte le altre cose che riguardano questo povero e triste mondo. "Quindi," dici, "non credi nel fare il bene?" Sì, lo sappiamo, moltissimo. C'è una grande quantità di insegnamenti su come fare il bene. Vorrei citare alcuni versi. 

"Ma fare il bene... non dimenticare" (Eb. 13:16),

"Fate del bene a tutti gli uomini, soprattutto a quelli che appartengono alla famiglia della fede" (Gal. 6:10), e infine  dobbiamo essere "zelanti nelle opere buone"  Tit.2,14.

Sì, crediamo nelle buone opere, ma crediamo che quelle buone opere dovrebbero essere compiute sotto la guida e l'aiuto dello Spirito Santo in modo da sapere che qualunque cosa stiamo facendo viene fatta efficacemente per la gloria di Dio e, naturalmente, per il beneficio dell'umanità in qualsiasi momento. Quindi crediamo nel fare del bene. Quando ci riuniamo nel nome del Signore non vogliamo sentire una lunga discussione sul fare il bene, non vogliamo sentire una lunga discussione sulla condizione del mondo, vogliamo conoscere Cristo, questa è la funzione del Chiesa. Vogliamo sapere qualcosa su Dio. Anche questa è la funzione della Chiesa. Allora sapremo in altri modi come queste misure pratiche devono essere attuate da ciascuno, e il campo davanti a noi è molto, molto ampio.

La Chiesa , ossia l'insieme di persone chiamate dalle nazioni (quella ebraica come quelle "gentili"), è questa meravigliosa realtà in cui Cristo è supremo. È il capo della Chiesa: il Papa afferma di essere il capo della chiesa sulla terra. A parole ci parlerà di Cristo come capo della Chiesa, ma ci dirà anche che Maria è capo a sua volta. Che cosa orribile, espressione blasfema! Ci dirà che Maria è corredentrice, che ha avuto parte dell'opera di Cristo sulla croce! Ah, forse non conosciamo le bestemmie che vengono da Roma! Vogliamo tenercene alla larga, non abbiamo nulla a che fare questa, e la reputiamo una falsa chiesa, ed è triste vedere le cosiddette chiese protestanti correre alla rinfusa dietro a Roma. Che spettacolo davvero triste. Che sistema malvagio! Non voglio occuparmene, ma questi sono fatti che dobbiamo conoscere. È una chiesa blasfema, dà poco a Cristo, dà molto a Maria e dà molto al Papa qui sulla terra. 

Non abbiamo bisogno di un Papa, né di un Moderatore, né di un Arcivescovo: Cristo è il Capo della Chiesa! Quando sentiamo parlare di leader nella chiesa ne parliamo sempre al plurale, mai al singolare. Quando un gruppo di credenti afferma di avere un leader e gli obbedisce implicitamente senza esaminare ciò che dice riguardo alla Parola di Dio, sarà sicuramente indotto in errore. Ascolta ciò che sto sottolineando: Cristo occupa un posto "unico"!. Egli è il Capo del corpo, è il Figlio sopra la casa di Dio e la Chiesa mantiene per Cristo l'unica gloria che a Lui appartiene. Ha la competenza per ordinare gli affari della Chiesa senza il nostro misero aiuto. È abbastanza saggio da dirigere la Chiesa, possiede un'intelligenza suprema per dichiarare alla Chiesa cosa vuole che sia fatto e come vuole che sia fatto, e lo ha già fatto nella Sua Parola. Quindi siamo grati di non appartenere ad organizzazioni umane per quanto riguarda la gestione della Chiesa, questa è nelle mani di Cristo e nelle Sue mani possiamo essere sicuri delle Sue benedizioni.


(segue domani)

27 gennaio - Conoscere e praticare

Mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com’era.

Giacomo 1:22-24

 

Conoscere e praticare

 

Siamo esortati ad essere pronti ad ascoltare ciò che Dio dice nella sua Parola; però abbiamo il dovere di mettere in pratica quello che udiamo. Dobbiamo essere degli “esecutori” della Parola e non solo uditori. È l’eco delle parole del Signore: “Se sapete queste cose, siete beati se le fate” (Giovanni 13:17). Qualcuno ha detto che questa dichiarazione è talmente evidente da sembrare quasi banale; ma nella vita nulla è più necessario di questo. Spesso ci accontentiamo di approvare e ammirare le belle azioni o le belle abitudini di altre persone, ma non ci impegniamo a fare altrettanto.

Chi si vanta di conoscere la Parola senza metterla in pratica, non fa che illudersi sulla sua vera condizione davanti a Dio. Si serve della Parola come di uno specchio nel quale uno ammira il proprio viso, ma subito dopo ne dimentica le fattezze. La sua vita di ogni giorno non è governata dalla volontà e dai pensieri di Dio.

La conoscenza della volontà di Dio fine a se stessa non fa altro che aumentare la nostra responsabilità davanti a Lui. Lasciamoci illuminare dalla sua luce e penetrare a fondo da questa Parola che è una “spada a doppio taglio” che “giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Ebrei 4:12).


venerdì 26 gennaio 2024

Chi appartiene alla Chiesa? (4/7)

"Pietro disse loro: Pentitevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei peccati, e riceverete lo Spirito Santo... E il Signore aggiungeva ogni giorno alla Chiesa coloro che dovevano essere salvati " Atti 2:38,47.

Ora dunque, che tipo di persone furono aggiunte alla Chiesa? Tremila persone che ascoltarono il ministero di Cristo, che si pentirono della loro vita malvagia e del loro rifiuto del Messia e che accettarono il messaggio che udirono, ricevettero il dono dello Spirito Santo e furono aggiunti al Signore e aggiunti alla Chiesa . C’è la materia che il Signore Gesù sta costruendo.

Paolo, scrivendo sugli uomini che costruiscono, disse che lui stesso era un capomastro che pose un fondamento molto, molto buono (1 Corinzi 3:10), e il fondamento è il Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio; non c'è nessun altro fondamento (v.11). «Ma», dice Paolo, «voi operai, voi che lavorate per il Regno, che lavorate per la Chiesa, non edificate con materia falsa» (vv.12-15). C'è il pericolo che la Chiesa nelle nostre mani sia soggetta al fallimento, ma non nelle mani del divino Costruttore. "Io costruirò", ha detto il Signore Gesù, e il materiale che usa è il materiale migliore, il materiale che resisterà alla prova, cioè le persone salvate (1 Pt 2,5).

Non voglio criticare, ma penso che tutti qui siano perfettamente consapevoli che in molte delle cosiddette chiese oggi cristiani veri, impegnati, nati di nuovo si siedono con persone non convertite che affermano di essere cristiane, e tuttavia sono ugualmente accettate come membri delle cosiddette chiese. Non sto dicendo nulla di stravagante, non sto criticando indebitamente, sto affermando un dato di fatto. Lo sanno bene coloro che in passato hanno fatto parte di queste chiese. Questo è assolutamente sbagliato.

Non si tratta di fare una confessione di qualche genere o di diventarne membro per rispettabilità o per qualsiasi altro motivo, le uniche persone che si uniscono alla Chiesa, all'unica Chiesa, sono le persone che si salvano, cioè i loro i peccati vengono perdonati mediante la fede in Cristo e dopo essere stati perdonati ricevono il dono dello Spirito Santo e si uniscono tra loro e si uniscono a Cristo nella gloria nella potenza dello Spirito. Questo è l'insegnamento uniforme del Nuovo Testamento. Quindi appartenere consapevolmente a qualsiasi società che affermi di essere una chiesa e sedersi in piena cosiddetta 'appartenenza alla Chiesa' con persone non convertite è qualcosa che non dovrebbe essere fatto.

 Dobbiamo tenere conto del fatto che possono esserci persone che sembrano cristiane ma non lo sono, come nel caso di Simone lo stregone negli Atti 8 che fu poi scoperto e rifiutato. Non sempre siamo in grado di individuare chi è un vero cristiano e chi no, la parabola della zizzania e del grano che crescono insieme ce lo ricorda (Mt 13,24-30), ma quando si sa che una tale persona non è un cristiano vivo, reale, vitale, allora tale persona non dovrebbe far parte di alcuna chiesa conosciuta. Atti 2 sottolinea ancora una volta il materiale vitale con cui il Signore Gesù edifica, e dobbiamo solo fare riferimento a 1 Pietro 2 per ricordare ai nostri cuori che Cristo stesso è una pietra viva (v.4), e tutti coloro che sono edificati su di Lui sono pietre vive (v.5a), e formano questo meraviglioso edificio chiamato «la casa di Dio».

Ancora una volta dobbiamo sottolineare che la casa di Dio nel Nuovo Testamento non è un edificio materiale, la casa di Dio è un insieme di persone in cui abita lo Spirito Santo, connesse con Cristo nella gloria dove Dio dimora. Ora, Dio è santo e non dimorerà dove c'è qualcosa che è empio o qualcosa che è contrario alla Sua mente e volontà, ma Dio si compiace di dimorare in mezzo a coloro che appartengono veramente a Lui, alla Sua Chiesa. In 1 Timoteo 3 è descritta come «la Chiesa del Dio vivente», cioè un insieme di persone che appartengono al Dio vivente, nelle quali Egli si degna di abitare. Questa è una cosa davvero meravigliosa. Che cosa straordinaria è la Chiesa di Dio!

Quando entriamo in una cattedrale o in qualche edificio di questo tipo, istintivamente gli uomini si tolgono il cappello e ci sono altri segni di rispetto e reverenza che tributiamo all'edificio, è una sorta di sentimento istintivo che si prova, e suppongo nel campo della cortesia è del tutto corretto, ma oh, quanta più riverenza e timore reverenziale dovremmo provare quando ci riuniamo insieme! Ci avviciniamo alla presenza di Dio, Egli abita in mezzo a noi, anche Cristo ha garantito la sua presenza a coloro che si riuniscono nel suo nome: «dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» ( Matteo 18:20). Questo non dovrebbe creare uno spirito di stupore e riverenza nei nostri cuori mentre ci riuniamo? L'ambiente circostante potrebbe essere molto squallido e ordinario, ma non è questo il punto, non siamo governati dall'ambiente circostante, siamo governati dalla verità di ciò che dice la Bibbia e, se un gruppo di credenti forma la casa di Dio in qualche particolare zona e si riuniscono. Dio garantisce loro la Sua presenza, così fa Cristo. Oh, quanto dovremmo essere riverenti e non lasciarci segnare dallo spirito di una visione disinvolta della questione! Ecco qualcosa che la Bibbia ci insegna e che dovrebbe governare i nostri spiriti, i nostri cuori, le nostre menti, le nostre azioni e tutto ciò che siamo in presenza di tali meravigliose verità.

 Queste prime osservazioni sul Signore Gesù ci danno un’idea di cosa sia la Chiesa nella mente di Cristo e di come Egli si aspetti che noi reagiamo ad essa, di come dobbiamo esserle obbedienti e di come dobbiamo esserne preparati al fine di non lasciarci governare da pensieri di uomini che magari sono frutto di tradizioni ma che non reggono al vaglio della Parola di Dio.


(segue domani)

26 gennaio - Ridotti in pezzi, ma pieni di speranza!

Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adulteri… erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio.

1 Corinzi 6:9-11

 

Ridotti in pezzi, ma pieni di speranza!

 

«La mia vita sta per finire (ho 35 anni), stroncata dal flagello dell’AIDS. Non do la colpa a nessuno, solo a me stesso. Da tempo la mia volontà è stata come una sfida a Dio. Ho seguito sempre gl’impulsi del momento, ho voluto vivere libero da ogni legge morale, risoluto a soddisfare ad ogni costo la mia sete di gioia. A ogni costo, cioè senza preoccuparmi dell’offesa fatta all’amore di Cristo per me, né dello sfacelo della mia anima e del mio corpo, né delle ferite che infliggevo agli altri…

Ho trovato nella grazia infinita di Dio la forza di riconoscere a fondo il male che ho commesso, di chiedergli perdono. Ho anche trovato in Lui la forza per vivere nella speranza, nell’attesa del momento in cui il Creatore “asciugherà ogni lacrima” dai miei occhi. Ma mi fa male vedere dove vanno a finire migliaia di ragazzi, ingannati da una falsa idea di libertà e spinti a poco a poco verso la perdita di ogni possibilità di conoscere le gioie di un vero amore. Cari ragazzi, l’amore, quello vero, si costruisce nella fedeltà e non può portare alla morte. Sono gli uomini che uccidono l’amore riducendolo a un piacere egoista, effimero e suicida. Voi che avete il futuro davanti e che volete costruire sul solido, dite “sì” a Dio. Prendete oggi l’impegno di consacrargli il vostro cuore, la vostra mente, il vostro corpo. Lui è fedele e vi ama; e vi darà la forza per farlo.»

(da uno scritto di Dominique Morin)

Lettore, forse tu dirai: È troppo tardi, ormai ho rovinato la mia esistenza. No! Rivolgiti al Signore Gesù oggi stesso; sarà Lui a rimettere in sesto i cocci della tua vita e a guarire le tue ferite.


giovedì 25 gennaio 2024

La Fondazione della Chiesa (3/7)

"Pietro...disse loro... Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret, uomo approvato da Dio in mezzo a voi mediante miracoli, prodigi e segni, che Dio compì per mezzo di lui in in mezzo a voi, come anche voi stessi sapete: colui che, essendo stato liberato mediante il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi avete preso e con mani malvagie avete crocifisso e ucciso: colui che Dio ha risuscitato...essendo mediante la destra di Dio è stata esaltata...Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso” (Atti 2:14-36)

Facendo seguito alla dichiarazione contenuta in Matteo 16 dobbiamo chiederci: quando il Signore Gesù cominciò a costruire? Immediatamente dopo che il Signore ha detto queste parole viene affermato che “da quel momento in poi Gesù cominciò a mostrare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi sacerdoti e degli scribi, ed essere ucciso e risuscitare. ancora il terzo giorno” (v.21). Immediatamente Egli parlò della chiesa, parlò dei mezzi con cui sarebbe stata fondata, quindi quando passiamo ad Atti 2 troviamo la formazione della chiesa.

Nella parte che leggiamo in Matteo 16, il Signore Gesù rispose a Pietro quando Pietro fece una meravigliosa confessione della Sua Persona, "tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente", dicendo: "su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa".

Il Signore Gesù indicò molto presto che la chiesa avrebbe affrontato l’attacco di Satana e dobbiamo solo leggere la storia della chiesa per sapere qualcosa del terribile attacco che Satana le ha sferrato contro, da allora fino al momento presente. È continuamente sotto attacco. Il grande desiderio di Satana è quello di eliminare tutti coloro che formano la Chiesa e tutto ciò che la Chiesa rappresenta. Sia lodato Dio che dopo duemila anni non ha avuto successo.

Il Signore dice: "su questa pietra edificherò la mia chiesa".

L'affermazione papista ci direbbe che questo era Pietro, il primo Papa, e su Pietro cominciò a essere costruita la chiesa. Ebbene, crediamo che ciò sia totalmente falso e lo dimostreremo tra poco. Quando passiamo al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli, Pietro, al quale il Signore rivolse queste parole, si alzò davanti a una folla immensa e cosa disse? Ha detto: 'Io sono Pietro, il primo discepolo, su di me il Signore Gesù ha promesso che sarà edificata la chiesa'? Nemmeno per un momento. Ha presentato Cristo, ha presentato il Signore Gesù come il Figlio del Dio vivente. Ha raccontato al pubblico ciò che ha fatto il Signore Gesù, come ha vissuto una vita meravigliosa gradita a Dio, come è morto sulla croce, come è risorto dai morti e come Dio Lo ha posto nel posto più alto nella gloria. Questo è ciò che predicava Pietro. Non c'è una parola su di lui; non una sola cosa, e quando più tardi predicò nella casa di un centurione gentile, Cornelio, predicò esattamente la stessa cosa. Ecco perché, quando Paolo scrive le sue lettere, dice che la chiesa è "edificata sul fondamento degli apostoli e dei profeti" (Ef 2,20), cioè il ministero degli apostoli e dei profeti, e il loro ministero era Cristo .

Quindi negli Atti 2 vediamo la formazione della chiesa. C'erano i discepoli, quelli che il Signore aveva scelto per stare con lui, e Pietro stava in mezzo a loro, predicando Cristo, e si dice che tremila anime furono salvate e furono aggiunte in quel particolare momento. Lì vediamo la crescita della chiesa nascente.


(segue domani)

25 gennaio - Precarietà o stabilità?

Io grido a te, o Eterno; Rocca mia, non essere sordo alla mia voce.

Salmo 28:1,2

 

L’Eterno è la mia rocca… in cui mi rifugio.

Salmo 18:2

 

Precarietà o stabilità?

 

Ci stringe il cuore vedendo tante persone in situazioni precarie; senza casa, senza lavoro, senza famiglia, costrette a vivere giorno per giorno in condizioni difficili, in mezzo alle guerre, senza stabilità e senza sicurezza. Il credente non può rimanere insensibile di fronte a tali sofferenze, e dovrebbe agire con generosità. È l’insegnamento del Signore Gesù nell’Evangelo: “Dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle” (Matteo 5:42).

Ma se riflettiamo bene, ci rendiamo conto che ogni uomo, indipendentemente dallo stato sociale, vive in una situazione precaria riguardo all’eternità. Chi può essere sicuro che domani sarà ancora vivo? Basterebbe un incidente o una malattia improvvisa… “Ogni carne è come l’erba, e ogni sua gloria come il fiore dell’erba. L’erba diventa secca e il fiore cade; ma la parola del Signore rimane in eterno” (1 Pietro 1:24,25). Questo versetto ci paragona a un fiore effimero, ma ci dice anche dove possiamo trovare ciò che dura e rimane stabile: in Dio e nelle sue promesse. Dio non offre soluzioni precarie ai problemi degli esseri umani, ma assicura la vita eterna: “Chi crede nel Figlio (di Dio) ha vita eterna” (Giovanni 3:36). Chi crede in Gesù Cristo acquisisce una posizione di stabilità assoluta: diventa figlio del gran Dio sovrano, e sente giorno dopo giorno che il suo Padre celeste si fa carico di tutti i problemi, sia per la vita presente che per il futuro eterno.


mercoledì 24 gennaio 2024

La Chiesa - Distinta da Israele (2/7)

"Anche voi, come pietre viventi, siete edificati come una casa spirituale, come un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio mediante Cristo Gesù." 1 Pietro 2:5.

Voglio sottolineare la differenza tra la benedizione di Israele e la benedizione della Chiesa, e a questo proposito voglio attirare l'attenzione su tre cose.

Prima di tutto la benedizione della nazione d'Israele era terrena, le sue speranze e aspirazioni erano legate ad un'alleanza stipulata con Abramo molto prima che la nazione si formasse. Questa benedizione era tipicamente terrena, aveva a che fare con la terra promessa.

In secondo luogo, era una forma materiale di fede, nel senso che prevedeva sacrifici materiali, un edificio materiale, abiti materiali e un destino materiale e temporaneo. Tutto ciò che riguardava la loro fede era materiale. Lasciamelo spiegare. I sacrifici materiali erano gli agnelli, le capre e i tori, tutte queste cose che offrivano. Avevano il tabernacolo che si trovava nel deserto e il tempio che era nel paese, entrambi erano edifici materiali. I sacerdoti indossavano una forma particolare di bellissimi abiti di cui Dio aveva dato il modello, ma erano materiali. Poi c'era l'incenso materiale e tutto questo ascendeva come forma di adorazione a Dio. Chiaramente tutte queste cose erano materiali.

In terzo luogo, la benedizione di Israele, poiché era materiale, era temporale. La benedizione della Chiesa, invece, è eterna.

Quando vieni in chiesa queste tre cose sono completamente diverse. Cioè, ciò che offrono in termini di sacrificio, ciò che hanno in termini di edificio, ciò che hanno in termini di abbigliamento e il loro destino sono tutti spirituali. Tutto è cambiato quando arriviamo in chiesa. Non è materiale. 1 Pietro 2 ci dice che abbiamo una casa spirituale, cioè una casa governata dallo Spirito Santo. Stiamo offrendo sacrifici che sono interamente spirituali e tali sacrifici sono incentrati su Cristo. Il nostro abbigliamento è di natura spirituale.

L'adorazione che abbiamo non è incenso materiale, ma sono preghiere spirituali, adorazione spirituale, tutte centrate in Cristo e che ascendono al nostro Dio. Ora questo indica chiaramente la grande distinzione tra Israele e la chiesa.

Ecco quindi la chiara distinzione tra la Chiesa e Israele. È molto importante vedere questa distinzione e mantenerla perché, dai tempi di Costantino, la benedizione di Israele e la benedizione della Chiesa sono state interamente confuse; ma la Bibbia non confonde le cose, sono gli uomini a farlo, ma noi vogliamo essere chiari e distinti su cosa significa chiesa.

Sottolineiamolo ancora una volta, la benedizione di Israele è di carattere materiale, ma la benedizione della chiesa è di natura spirituale. La chiesa non è un edificio costituito da pietre e travi e legno e vetro con campane e qualunque altra cosa ti piaccia pensare, la chiesa è un insieme di persone chiamate dal giudaismo e dalle nazioni "gentili" per formare una dimora per Dio, per formare il corpo di Cristo. Se teniamo sempre presente questa distinzione, penso che ci sarà di grande aiuto.

24 gennaio - Gerusalemme e Betania

Maria, presa una libbra d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell’olio.

Giovanni 12:3

 

Gerusalemme e Betania

 

Nel primo secolo d. C., a Gerusalemme, capitale del paese d’Israele e sede del tempio di Dio, le più alte autorità religiose, il sommo sacerdote, i capi dei sacerdoti e gli anziani, tengono una riunione. Nel palazzo del sommo sacerdote, essi deliberano di “prendere Gesù con inganno e di farlo morire” (Matteo 26:3,4). Che vergogna! Quelli che avrebbero dovuto proclamare la gloria del Signore vogliono metterlo a morte.

A qualche chilometro di distanza, nel piccolo villaggio di Betania, alcune persone sono riunite in una casa: Gesù, i suoi discepoli e pochi amici. L’ora è solenne. Oscure minacce incombono sul Maestro. Per testimoniargli il loro affetto gli offrono una cena (Giovanni 12:2).

Ed ecco che durante la cena Maria, sorella di Marta e Lazzaro, si avvicina a Gesù. Ha in mano un vaso pieno di nardo puro, un profumo dal valore equivalente al salario di un anno di lavoro. Ella spezza il vaso e spande il profumo sulla testa di Gesù, come si farebbe per ungere un re o imbalsamare un corpo. Il profumo riempie la casa. I discepoli s’indignano: “Perché si è fatto questo spreco?” (Marco 14:4); si sarebbe potuto vendere il profumo e dare il denaro ai poveri. No, dice il Signore al disonesto Giuda: “Lasciala stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura” (Luca 12:7). Maria aveva compreso le priorità: anzitutto amare il Signore e adorarlo, poi fare del bene agli altri.


martedì 23 gennaio 2024

La Chiesa: una nuova opera (1/7)

"Simon Pietro disse: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù, rispondendo, gli disse... Io ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa; le porte degli inferi non prevarranno contro di essa."  Matteo 16:16,18.

 Innanzitutto, qual è il significato della parola “chiesa”? Suppongo che se chiedessimo a dieci persone a caso per strada, loro risponderebbero: "È lì lungo la strada". È un edificio adibito esclusivamente a scopi religiosi, e in città ci sono diverse chiese che hanno nomi diversi ma sono tutte chiese'. Suppongo che quasi tutti darebbero questa risposta, ma non dobbiamo lasciarci governare nel nostro modo di pensare da quella che è l'idea abituale di chiesa, dobbiamo essere governati da ciò che la Bibbia dice al riguardo perché, dopo tutto, la Bibbia è la rivelazione, parola infallibile di Dio, e quando Dio ispirò la Bibbia mediante il Suo Spirito scelse parole precise con un significato preciso per trasmettere verità in modo che potessimo comprenderle in un modo molto semplice.

 Questa parola 'ecclesia' o 'chiesa', talvolta tradotta 'assemblea', significa semplicemente un insieme di persone chiamate fuori, se volete, 'chiamate fuori'. Contesti diversi indicano pensieri diversi legati a questa parola. Ad esempio in Atti 7 leggiamo della “assemblea che era nel deserto” (v.38), e questo è un riferimento alla nazione di Israele. Fu richiamato dall'Egitto con l'intenzione di spostarsi attraverso il deserto e infine possedere la terra promessa.

 Se passiamo ad Atti 19 troviamo la parola usata in un altro senso, lì troviamo una legittima assemblea di cittadini riuniti per trattare questioni riguardanti la città di Efeso. Questa è un'idea politica o locale che governa gli affari degli abitanti.

 Quando arriviamo alla chiesa di Dio, la chiesa di cui Gesù parla qui, pensiamo a qualcosa di distintivo. Non è collegato alla nazione di Israele, né è collegato all’idea usuale di un’assemblea nelle nazioni dei Gentili, ciò che il Signore Gesù costruirà è qualcosa di completamente nuovo, non era mai esistito prima. È molto, molto importante vederlo.

 Ci sono molte persone oggi che pensano che la chiesa cristiana sia semplicemente un'aggiunta alla chiesa ebraica, ma il Signore Gesù qui indica che non è così. Se così fosse avrebbe detto: "Costruirò qualcosa che posso aggiungere alla fede ebraica", ma non dice questo, dice: "edificherò la mia chiesa". Non era collegato a ciò che era accaduto prima, non era collegato a nulla che esistesse in quel momento, era qualcosa di nuovo e sarebbe stato fatto in futuro.


(segue domani)

23 gennaio - Il massimo della dedizione

Cristo… è morto per gli empi.

Romani 5:6

 

Il buon pastore dà la sua vita per le pecore.

Giovanni 10:11

 

Il massimo della dedizione

 

Una giornalista, presa in ostaggio in Iraq, aveva appena ottenuto la liberazione. Ma all’improvviso, sulla strada dell’aeroporto, una fucilata! Per salvarla, l’agente che si era occupato di lei le fa scudo con il proprio corpo… Lui muore, ma lei si salva. La giornalista che gli deve la vita non dimenticherà mai il nome del suo salvatore.

Questo ci fa pensare a un’altra dedizione, molto più sublime e di portata eterna. È quella di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Tutti gli uomini sono peccatori e, in quanto tali, meritano la morte eterna, cioè l’allontanamento definitivo dalla presenza di Dio nei tormenti senza fine; perché Dio, che è santo, non può passare sopra il peccato senza punirlo. Allora Gesù Cristo, per amore per ciascuno di noi, ha voluto scendere dal cielo per subire la condanna e il giudizio al nostro posto. Non essendoci in Lui alcuna traccia di peccato, era il solo in grado di portare quello degli altri; e così ha fatto. Quando gli uomini l’hanno messo in croce dopo un processo assurdo e ingiusto, le tenebre hanno invaso la terra; e là, per tre ore, l’ira di Dio contro il peccato si è riversata su di lui, perché carico dei nostri peccati. “Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni… il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui” (Isaia 53:5). Così ora Dio può perdonare tutti quelli che accettano Gesù come Salvatore, e dare loro la vita eterna. Non cessiamo di ringraziarlo e adorarlo!


lunedì 22 gennaio 2024

Tunnel

Ho trascorso un infanzia serena anche se devo ammettere che a volte ho fatto cose un po' “azzardate”, come tutti i ragazzi della mia età avevo uno spiccato senso per l'avventura.

Abitando in Toscana avevo a portata di mano un'infinità di colline e alture da esplorare.

Avevo circa quattordici anni e ricordo che con tre miei amici andavamo “in esplorazione” su delle colline poco distanti. Il territorio degli appennini durante la seconda guerra mondiale è stato teatro di aspri scontri fra i partigiani e le truppe dell'esercito invasore.

Su queste colline si trovavano con facilità bossoli e resti di fortificazioni partigiane.

Ma la scoperta più entusiasmante che facemmo fu un tunnel.

Un profondo buco nero nascosto in mezzo ad un intricato groviglio di rovi e per di più per raggiungerlo dovevamo calarci giù da una parete di terriccio che dava su di una piccola sporgenza.

Passammo molti giorni avendo un solo argomento di discussione, il tunnel. Avevamo scoperto sia l'imboccatura d'ingresso che quella d'uscita ma il tutto era solo una convinzione teorica, occorreva verificare, dimostrare la veridicità delle nostre convinzioni.

Troppo lungo?  Abbastanza alto? Pieno di rocce? Insomma, era praticabile? 

L'unico modo per saperlo era che un volontario ci passasse per primo. Se la memoria non mi tradisce questo volontario fu quello che all'epoca era per così dire il leader del gruppo e si chiamava Alberto.

Fu un momento di grande tensione. Noi tre eravamo in piedi mentre Alberto, dopo aver ispezionato per l'ennesima volta l'entrata del tunnel e tirato un lungo respiro accese la sua torcia elettrica e si immerse risoluto nel tunnel. Trattenemmo il respiro mentre vedevamo le sue scarpe da ginnastica sparire nel buco.

Nessuno parlò mentre aspettavamo, i nostri occhi erano puntati sull'uscita del tunnel.

Alla fine quando la testa mora e riccioluta del nostro amico emerse dall'altra parte esplodemmo tutti in un urlo di gioia. Ricordo il suo grido di vittoria con tanto di pugno alzato.

“E' sicuro, e tutta solida roccia ed è fantastico” ci urlò con il volto invaso dall'euforia.

Ora non c'era più niente da temere. Non vi erano più incognite o preoccupazioni, il tunnel era sicuro e lo si poteva attraversare. 

E chi dopo una simile prova e testimonianza avrebbe temuto ad entrare? 

Davanti agli occhi vedevamo vivo e vegeto colui che lo aveva attraversato. 

Ci entrammo tutti.

In una testimonianza vivente c'è qualcosa che dà coraggio.

E' forse per questo che Gesù viene chiamato anche il nostro pioniere?

Forse è anche questa una delle ragioni che lo hanno portato ad entrare nello spaventoso tunnel della morte?

Forse le sue parole, benché persuasive non erano sufficienti. Le sue promesse, anche se vere, non bastavano ad allontanare le paure dei suoi. Agli occhi degli uomini la morte restava ancora un velo nero impenetrabile che gli avrebbe separati dalla gioia. I dubbi che la tetra entratura del tunnel della morte sollevava nella mente degli uomini dovevano essere sciolti. Questo compito fu lascito al Figlio di Dio. Stanco di vedere l'umanità senza speranza e piena di paure, entro nel tunnel della morte per dimostrare che c'è una via d'uscita. E mentre il mondo si oscurava e la creazione tratteneva il respiro l'attraversò vittorioso. Cristo emerse dal tunnel della morte trionfante.

“Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto.” Atti 2:24.

“e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita” Ebrei 2:15.

“ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati” 1 Corinzi 15:20-22.

22 gennaio - “Ho trovato la roccia”

Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono”. Poi disse: “L’IO SONO mi ha mandato da voi”.

Esodo 3:14

 

Egli è la rocca, l’opera sua è perfetta.

Deuteronomio 32:4

 

“Ho trovato la roccia”

 

Il 22 gennaio 2007 moriva l’Abbé Pierre, conosciuto anche in Italia per la sua vita spesa in favore dei diseredati. Ricordiamo qui una sua conversazione in cui racconta il suo incontro con Dio:

«A 15-16 anni ho messo tutto in questione leggendo il “Discorso del metodo” di René Descartes (Cartesio). La rigorosa logica cartesiana si è fatta strada nel mio spirito ed è sfociata in questo pensiero: “Se tu fossi nato in un ambiente musulmano, buddista o ateo, saresti pronto a impostare la tua vita in altro modo”. Quanti dubbi! Ero affascinato da tutte le scuole di pensiero più o meno panteiste, dalle loro aspirazioni all’unità, all’universalità. E mentre mi perdevo in queste fantasticherie, mi trovai per caso, leggendo la Bibbia, di fronte alla scena in cui Mosè sente provenire dal pruno in fiamme la voce di Dio, che gli ordina di andare dal Faraone a chiedergli di liberare il popolo d’Israele. Mosè obietta: “Se mi dicono: ‘Qual è il suo nome?’, che cosa risponderò?… Dirai: ‘L’Io sono mi ha mandato’”. Questo nome di Dio “Io sono” è stato per me come una folgore. Mi ero immerso in un pantano di idee sbagliate, ma ora avevo trovato una roccia.»

Questa roccia è Dio. Se riceviamo con fede la sua grazia manifestata in Gesù Cristo, anche noi potremo dire: “Ha fatto posare i miei piedi sulla roccia” (Salmo 40:2). E la nostra vita, come una casa fondata sulla roccia (Luca 6:48), resisterà ai venti e alle inondazioni.

domenica 21 gennaio 2024

Le tre ore

“Or la Pasqua de' Giudei era vicina, e Gesù salì a Gerusalemme.” Giovanni 2:13.

Per oltre una settimana un fiume di pellegrini è fluito attraverso le porte della città di Gerusalemme, muovendosi lungo le strade con animali e carri stracarichi, erano diretti al tempio, si apprestavano tutti a portare i loro sacrifici. La pasqua era vicina, una festa solenne che ricordava l'agnello offerto per la loro liberazione. Anche Gesù salì a Gerusalemme e ben sapeva che la sua offerta sarebbe stata diversa da tutte le altre.

“Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” Giovanni 1:29.

Si stavano per avvicinare le ore più cruciali della storia dell'umanità.

Perché la croce, è lo zenit della storia. Tutto il passato punta su di essa e tutto il futuro dipende da lei. Essa è il grande trionfo del cielo: Dio è venuto sulla terra. Ma, la croce, è anche la grande tragedia della terra: l’uomo ha respinto Dio.

Dio era venuto nella loro città, aveva camminato lungo le strade, aveva bussato alle porte, ed essi avevano rifiutato di farlo entrare.

“Dall'ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona. E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e gli diede da bere. Ma gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo». E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe s'aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, furono presi da grande spavento e dissero: «Veramente, costui era Figlio di Dio»” Matteo 27:45-54.

L'aria è fredda, il cielo è nero e c'è la percezione che stia per accadere qualcosa di soprannaturale.

Che cos'è quest'orrenda oscurità? Che cosa ha provocato questa misteriosa eclissi?

Che cos'è successo alla luce? 

La terra trema le rocce si schiantano, ma cosa sta accadendo? 

Permettimi di farti una domanda: come ti rapporti con questo giorno della storia? Che cosa ne pensi di questo avvenimento?

Se è realmente accaduto...Se Dio si è abbassato a tal punto...Se è venuto apposta per cercare e salvare l'uomo e se per fare questo è stato disposto a mandare suo Figlio con un compito così estremo...Se quell'uomo inchiodato sopra una croce era “veramente il Figlio di  Dio”, come vi rapportate con quello che è accaduto in questo giorno?

Quelle tre ore non furono tre ore qualsiasi. Furono le tre ore più cruciali della storia.

21 gennaio - “Voi che non avete denaro, venite!”

Tu dici: “Mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” Tu non sai, invece, che sei infelice, miserabile, povero, cieco e nudo. Perciò io ti consiglio di comperare da me dell’oro purificato dal fuoco… delle vesti bianche per vestirti… e del collirio per ungerti gli occhi e vedere.

Apocalisse 3:17, 18

 

“Voi che non avete denaro, venite!”

 

Nel versetto di oggi l’apostolo Giovanni descrive il cattivo stato dei cristiani di Laodicea. Ma non è forse lo stesso in cui si trovano molti esseri umani?

Chi non conosce Dio è “infelice, povero, cieco e nudo”. È infelice e, per nascondere la sua infelicità, si stordisce nei piaceri senza mai trovare la pace. La sua povertà è evidente; anche se accumula ricchezze, alla fine non gli resta nulla. “Uscito nudo dal grembo di sua madre… se ne va com’era venuto; di tutta la sua fatica non può prendere nulla da portare con sé” (Ecclesiaste 5:15). Infine, è spiritualmente cieco perché ha preferito le tenebre alla luce che solo Gesù Cristo può dare (Giovanni 3:19).

Il rimedio non può venire che da Dio. Egli invita ciascuno di noi a cercare presso di Lui ciò che ci manca. “O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro… vino e latte” (Isaia 55:1). Tutto ciò che è necessario per avere la vita eterna è gratuito perché il prezzo lo ha già pagato Gesù Cristo. Basta riconoscere la nostra incapacità, e credere al Salvatore che, col sacrificio della sua vita, ha espiato i nostri peccati. È lui che dà, a chi crede, la felicità d’una coscienza liberata, perché lo riveste della Sua giustizia, la sola che possa sostenere lo sguardo del Giudice, e lo arricchisce delle “immense ricchezze della sua grazia” (Efesini 2:7).


sabato 20 gennaio 2024

L’Eredità

Un uomo aveva ereditato, in Germania, una foresta appartenuta da generazioni alla sua famiglia. Gli alberi erano stati piantati più ci centocinquanta anni fa dal suo bisnonno. 

Questa eredità è come se facesse parte di una catena. 

Si può razionare o piantare.

Quest'uomo fece la sua scelta e scelse di continuare ad averne cura, da essa prenderà ciò che gli sarà necessario e pianterà nuovi alberi per i propri cari.

Possiamo trarre un insegnamento da questo semplice episodio. Chi è nato in una famiglia di credenti è cresciuto possedendo “una eredità”. Alcuni saranno orgogliosi di essere vissuti con un tale possesso, altri non ne faranno nessuna stima. Alcuni ereditano una “terra” già coltivata, altri devono fare loro per primi il lavoro.

Come è la nostra foresta?

Che sensazione vi dà possedere una simile ricchezza?

Parliamo ora di qualcuno che invece ha avuto un eredita tragica.

1) Suo nonno si chiamava Oblio (Manasse), era malvagio aveva sacrificato uno dei suoi figli facendolo passare per il fuoco.

Si abbandonò interamente a fare ciò che è male a gli occhi dell’Eterno.

Eresse altari a tutto l’esercito del cielo nei cortili della casa dell’Eterno.

Si dette alla magia e agli incantesimi. (2 Re 21:5,7)

Il suo regno malvagio durò 55 anni. 

Che spiegazione daremo a una durata così eccezionale se non quella della sorprendente pazienza di Dio.

2 Cronache 33 ;12 ci mostra che il fine di questa pazienza il pentimento dell’anima ma se c’è ancora tempo per pentirsi non c’è più molto per servire e tanto meno per piantare foreste. 

Il suo cattivo esempio aveva ormai condizionato il popolo. 

“Nondimeno il popolo continuava ad offrire sacrifici su gli alti luoghi”.(v.17)

2) Suo padre venne ucciso a 24 anni dai suoi servitori e non conobbe mai il significato della parola umiliarsi dinanzi a Dio.

Una eredità tutta altro che invidiabile: la gente adorava le stelle e si affidava ai maghi per ricevere consigli.

Si potevano trovare templi di ogni tipo e si poteva adorare qualsiasi cosa e in ogni posto, ciò di cui si era persa però la conoscenza era il solo e vero unico Dio.

Che tempi bui, non so se è quando Giosia (colui del quale Dio ha cura) salì al trono ma probabilmente qualcuno avrà pensato: “Farà la fine di suo padre.”

Il mondo certo aveva visto re più saggi di lui. La storia aveva conosciuto re più ricchi di lui.

Ma la storia non aveva ancora conosciuto un re coraggioso come lui.

Il suo regno era estremamente fragile, il tempio giaceva nell’abbandono e il popolo camminava per vie che conducevano lontano. Il compito che aveva dinanzi era gigantesco, della foresta che doveva piantare non esisteva neppure la terra.

Eppure Giosia fece una scelta straordinaria.

Consultò l’album di famiglia e iniziò a strappare delle pagine fino ad arrivare a qualcuno che valeva la pena imitare e alla fine lo trovò.

Finalmente egli aveva trovato il suo modello.

“Egli fece ciò che è giusto a gli occhi dell’Eterno come aveva fatto Davide suo padre.” 2 Re 22:2.

Non possiamo certo scegliere i nostri genitori ma possiamo senza dubbio scegliere il nostro esempio.

Giosia scelse Davide e così infranse altari bruciò ossa, distrusse idoli e ricostruì.

In 2 Cronache 34;8 Giosia incaricò il sacerdote Shafan di restaurare la casa dell’Eterno il suo Dio.

Non il Dio di Davide.

“Siate dunque imitatori di Dio come figlioli suoi diletti” Efesini 5:1.

20 gennaio - La luce del mondo

Gesù parlò… dicendo: “Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.

Giovanni 8:12

 

Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.

Matteo 5:16

 

La luce del mondo

 

La condotta dei discepoli di Gesù Cristo in questo mondo dev’essere come una luce visibile a tutti. In cosa consiste questa luce che i credenti sono tenuti a far brillare? È il loro agire in armonia col pensiero di Dio, sono i loro discorsi, è ogni manifestazione visibile della loro fede. È la luce della vita di Cristo che è in loro.

Quando Egli era sulla terra, i suoi discepoli hanno visto irradiarsi dal loro Maestro questa luce che dissipava i loro dubbi, cacciava i timori, fortificava la fede. Dopo la sua risurrezione, il calore del suo amore ha riscaldato il loro cuore e ispirato i loro atti. La comunione che avevano col Salvatore li ha resi capaci di portare al mondo la Sua luce di vita.

Martin Luther King ha detto: “L’oscurità non può cacciare l’oscurità; soltanto la luce può farlo. L’odio non può cacciare l’odio; solo l’amore può farlo”. Noi, come discepoli del Signore, siamo tenuti a manifestare questo amore e a vivere seguendo le indicazioni del Signore nei capitoli da 5 a 7 del Vangelo di Matteo. Allora i nostri vicini e conoscenti potranno constatare che cosa significa credere in Dio e cercare di onorarlo. E saranno indotti a riconoscere che la nostra luce è la Sua luce, e le nostre azioni il risultato della Sua opera in noi. Così anch’essi glorificheranno Dio (Matteo 5:16)!