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domenica 30 aprile 2023

Che perdita!

Quale era il piano di Dio nella creazione? E quale quello nella redenzione?

Il piano era: La gloria di Dio e quello di introdurre l'uomo in questa gloria ma il peccato ha ostacolato questo disegno ed ha impedito all'uomo di raggiungere la gloria di Dio.

“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”  Romani 3:23.

Anche la creazione stessa è stata coinvolta nella schiavitù della corruzione e attende.

“Nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio” Romani 8:21.

Il risultato del peccato è che noi siamo privi della gloria di Dio; il risultato della redenzione è che siamo di nuovo sul cammino della gloria.

L'apostolo Paolo così si esprime nell'epistola ai Romani: “Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui” Romani 8:17.

“quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati”   Romani 8:30.

“...questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato” Luca 15:24. 

Il disegno di Dio nella redenzione è stato quello di avere molti “figli” da introdurre nella sua gloria.

Leggendo la parabola del figliol prodigo la maggior parte delle persone rimane impressionata da tutte le difficoltà che egli incontrò. Non sono importanti le circostanze (volute) che il figlio stava attraversando, ma piuttosto quello che il Padre aveva perduto. E' lui che soffre; è lui che perde. 

Se una pecora è perduta, chi ne soffre la perdita? Il Pastore.

Se una dramma è perduta chi ne subisce la perdita? La donna. 

Se un figlio è perduto chi ne sopporta la perdita? Il Padre.

Eppure la maggior parte degli uomini non desidera tornare a Dio, preferisce rimanere lontano e  privi della sua gloria.

30 aprile - Credere e mettersi in cammino

(Gesù disse a Pietro:) “Tu seguimi”.

Giovanni 21:22

 

“Non temere; soltanto abbi fede!”

Marco 5:36

 

Credere e mettersi in cammino

 

Credere è credere alla Parola di Dio che ci insegna che siamo peccatori e che Lui ha fatto tutto perché noi fossimo salvati e avessimo la vita eterna. Mettere la propria fiducia in Gesù, è un atto di fede personale.

Credere è poi mettersi in cammino seguendo Lui, che ci conduce su un sentiero di vita completamente nuovo. Credere è andare avanti in compagnia di altri cristiani, di fratelli e sorelle che ci incoraggiano e ci stimolano. Vivi anche tu per piacere al Signore! Vivi le sue promesse!

Credere è mettersi in discussione alla luce della Parola di Dio, lasciandosi alle spalle paure e pregiudizi.

Credere è sapere che in mezzo alle difficoltà che attraversiamo Dio veglia su di noi e calma le nostre ansie. Tutte le potenze della morte che ci attorniano sono già vinte. Come spesso leggiamo nei Vangeli, quelli che hanno incontrato il Signore non hanno potuto restare muti, ma hanno desiderato condividere con altri la gioia che traboccava dal loro cuore.

Credere è dunque anche testimoniare ciò che Dio ha fatto nella nostra vita.

Caro amico, ancora oggi Gesù ti chiama, ti chiama personalmente, e ti invita a metterti – o a rimetterti – in cammino, seguendo Lui.

sabato 29 aprile 2023

Radunati

“Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse: I figli d'Israele si accamperanno ciascuno vicino alla sua bandiera sotto le insegne delle loro famiglie paterne; si accamperanno di fronte e tutto intorno alla tenda di convegno...”  Numeri 2:1-2.

Non siamo chiamati ad attraversare il deserto solo individualmente, ciascuno per se. Dio vuole radunare i suoi, far loro sentire che appartengono ad un tutto.

Per questo hanno bisogno di un centro. In Israele era l'arca, che la tenda di convegno conteneva e  ciascuno si accampava nel luogo assegnatogli da Dio.

Il gregge si riunisce intorno al pastore; non ci si può radunare secondo il pensiero di Dio se non nel nome del Signore, che promette di essere in mezzo ai suoi (Matteo 18:20).

Il cammino è legato al radunamento: “Poi si metterà in marcia la tenda di convegno con il campo dei Leviti in mezzo agli altri campi. Nella marcia seguiranno l'ordine nel quale erano accampati, ciascuno al suo posto, con la sua bandiera” v.17.

Marcia collettiva, responsabilità gli uni degli altri, testimonianza comune, per Dio, davanti al mondo. Il popolo si accampava davanti all'arca e, quando si metteva in marcia per attraversare il deserto, l'arca procedeva in mezzo a loro.

29 aprile - L’hai dimenticato?

Figlio mio, sta’ attento alle mie parole, inclina l’orecchio ai miei detti… conservali in fondo al cuore; poiché sono vita per quelli che li trovano.

Proverbi 4:20-22

 

L’hai dimenticato?

 

Non continuare a lamentarti! Dio ha creato un mondo meraviglioso, svariato, pieno di luce e di colori, con il mare per i tuoi desideri d’avventura, il deserto per i tuoi bisogni d’immensità, le montagne, gli alberi e i fiori per contemplarne la bellezza, i suoni della natura per farti sognare! Ma cosa ne hai fatto? Nella Bibbia Egli ti ha dato dei semplici consigli per dirigere la tua vita. Li hai seguiti? Ti promette le Sue attenzioni, le Sue risposte, il Suo sostegno. Basta che tu gli parli. Perché non ti fai sentire quasi mai? Ti ha dato la facoltà di capire la differenza fra il bene e il male, di fare delle scelte. Ma come le fai? Vorrebbe avere un posto nella tua vita, un momento speciale con te, ma sei così impegnato! Ti capita di essere stanco, scoraggiato, con problemi di ogni genere… e dimentichi che Egli aspetta le tue richieste di aiuto! Forse ti preoccupi più del tuo denaro che di Lui, ti piacciono i divertimenti superficiali, facili, perfino degradanti. Vuoi vivere libero, senza essere legato da principi che ritieni rigidi o superati. Vuoi “approfittare” della vita, agire senza pensare alle conseguenze, senza pensare al tuo Creatore.

Ma Lui ti ama! Vuole condurti alla felicità che il Signore Gesù ti ha preparato morendo per te. Gesù ha preso su di Sé il peccato della tua indifferenza e della tua ribellione a Dio. Vuole salvarti, darti una nuova vita, correggerti con dolcezza, consigliarti; in una parola, vuole che ti lasci amare. È per amore che ti aspetta, senza stancarsi. Per amore ti ripete: “Seguimi!” Il tuo Dio, Colui che ti ha creato, vuole diventare tuo Padre!


venerdì 28 aprile 2023

Al comando

“Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva: Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese” Apocalisse 1:9-11.

Secondo notizie storiche, Paolo fu decapitato con la spada a Roma, Pietro crocifisso su una croce a testa in giù, Giacomo il fratello di Giovanni decapitato da Erode Agrippa e il giovane Marco, prima trascinato lungo le strade di Alessandria e poi messo al rogo.

E' probabile che Giovanni avesse un  profondo timore per il futuro della chiesa. Forse si stava chiedendo se ci fosse, per lui e per gli altri credenti, abbastanza capacità per opporsi a quei tempi malvagi, quando improvvisamente, il Dio onnipotente, il Creatore di ogni cosa, il Signore della storia e del futuro, lo rassicura con la Sua stessa presenza, assicurandogli che Egli ha sempre il controllo in questo mondo. Il suo ordine è quello di scrivere una lettera alla chiese per rassicurarle di questo. Dio è sempre al comando.

Forse, proprio in questo momento potreste trovarvi ad attraversare qualche problema particolare, magari vi sentite soli, in una situazione disperata. Ed ecco che il Signore viene a voi e vi dice: “Io sono il Signore, non esistono situazioni incontrollabili per la mia potenza e puoi riporre in me tutta la tua fiducia”.

28 aprile - Ricordi indelebili

Diremo alla generazione futura le lodi del SIGNORE, la sua potenza e le meraviglie che egli ha operate… perché ponessero in Dio la loro speranza e non dimenticassero le opere di Dio, ma osservassero i suoi comandamenti.

Salmo 78:4-7

 

Ricordi indelebili

 

Verso la metà del 19° secolo, degli Indiani avevano catturato un gruppo di bambini. Dopo parecchi anni, i rapitori furono localizzati e i genitori dei bambini scomparsi furono invitati ad andare a riconoscerli. Fra le numerose madri che accorsero, ce n’era una che aveva visto sparire due dei suoi figli, un maschio e una femmina. Lei scrutò attentamente tutti quei bimbi, ormai cresciuti, che erano vissuti a lungo nella foresta, sperando di riconoscere qualche tratto di somiglianza con i suoi, ma invano! Stava per lasciare il gruppo con la disperazione nel cuore, quando si fermò di colpo e si mise a cantare il cantico che cantava loro abitualmente quando erano piccoli. Non fece in tempo a terminare la prima strofa che un bambino e una bambina uscirono dal gruppo gridando “Mamma!”

Se le circostanze della vita ci fanno dimenticare tanti avvenimenti, l’insegnamento dato con affetto dai genitori fin dalla più tenera età resta impresso nella memoria dei bambini. E spesso Dio permette che dei versetti della Bibbia o le parole di un canto uditi nel passato riaffiorino nella mente, come una boa di salvataggio, quando ci troviamo in una situazione difficile.

Il Signore dice anche a noi ciò che un tempo disse di Abraamo: “Io l’ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa dopo di lui, che seguano la via del SIGNORE per praticare la giustizia e il diritto (Genesi 18:19). L’abbiamo fatto?

giovedì 27 aprile 2023

Niente sfugge

Il capitolo primo ci mostra quale fu la visione di Ezechiele:  “...Era un'apparizione dell'immagine della gloria del SIGNORE” Ezechiele 1:28.

La visione non è chiara al profeta difatti, come possiamo leggere, la sua descrizione è  tanto approssimativa da costringere Ezechiele a fare tutta una serie di paragoni.

 “Al di sopra della volta che era sopra le loro teste, c'era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo, che vi stava seduto sopra, su in alto. Vidi pure come un bagliore di metallo, come del fuoco, che lo circondava tutto intorno dalla sembianza dei suoi fianchi in su; e dalla sembianza dei suoi fianchi in giù vidi come del fuoco, come uno splendore tutto attorno a lui” Ezechiele 1:26-27. 

Ed è senza dubbio voluto perché la gloria del Signore non poteva essere manifestata chiaramente come lo sarà poi nella persona di Cristo (2 Corinzi 4:6).

Poi sono descritte delle ruote che stavano presso i cherubini e rappresentano il governo di Dio così spesso incomprensibile, ma sempre condotto dall'alto. Lo Spirito animava tutto.

Le ruote costituiscono la parte inferiore del carro, quella che si muove sulla terra. Le ruote sono piene di occhi perché niente nel governo di Dio avviene per caso. Il suo governo non è cieco, così spesso incomprensibile, ma sempre condotto dall’alto.

“L'aspetto delle ruote era come il bagliore del crisolito...I loro cerchi erano alti e imponenti; i cerchi di tutte e quattro erano pieni d'occhi tutt'intorno” v.17-18.

27 aprile - “Amico, prestami tre pani”

(Gesù disse:) “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa”.

Luca 11:9-10

 

“Amico, prestami tre pani”

Alcune parabole: 9. Luca 11:1-13

 

Riassunto. È notte, e un uomo si vede arrivare in casa un amico di passaggio. Ma non ha niente da offrirgli, e così, in piena notte, va da un altro amico a chiedergli in prestito tre pani. Benché lui e la sua famiglia siano a letto, quest’amico, disturbato a quell’ora tarda, si alza e gli dà “tutto ciò di cui ha bisogno”.

Significato. Questa richiesta ardita fatta in un’ora insolita, quando tutti già dormono, illustra il vero senso della preghiera, una preghiera che corrisponde a un reale bisogno. È una richiesta rivolta con piena fiducia a Dio, conosciuto come Colui che dona liberamente. Per questo il Signore può dirci: “Chiedete e vi sarà dato”.

Insegnamento. In che modo preghiamo il Signore? Con parole imparate a memoria, con delle frasi fatte, o cercando di essere spontanei, precisi, concreti? Certo, noi preghiamo per i nostri bisogni, e anche per i bisogni degli altri, come quell’uomo che desiderava del pane per il suo amico. Siamo pronti a rispondere ai bisogni materiali e spirituali di quelli che ne hanno bisogno? Facciamo attenzione a non respingerli, ascoltiamoli amorevolmente. Se ci sentiamo a disagio, preghiamo con loro il nostro Dio, chiedendogli quei “tre pani”, dicendogli ciò che ci manca senza timore di infastidirlo. Con amore, Dio risponde ai Suoi figli e non li delude mai.


mercoledì 26 aprile 2023

Fiducia in Dio

“Io vi ho condotti quarant'anni nel deserto; le vostre vesti non vi si sono logorate addosso, né i vostri calzari vi si sono logorati ai piedi” Deuteronomio 29:4.


Diversi anni fa, circa venti, portai mio figlio a fare una passeggiata. Aveva quattro anni è stavamo camminando avendo come meta un parco pubblico attrezzato con dei giochi adatti ai bambini.

Le strade che percorrevamo erano del tutto nuove per lui. Case colorate, auto che sfrecciavano per le strade, cani che ci osservavano dai cancelli dei cortili. Pensavo che queste cose avrebbero potuto turbarlo. 

“Tutto bene?” chiesi.

Si limitò ad annuire.

“Sai dove siamo?”

“No”.

“Sei preoccupato?”

Senza rallentare il passo mi sorrise stringendomi la mano.

Non gli interessava dove fossimo né si preoccupava dell'ambiente del tutto nuovo intorno a noi, gli bastava essere per mano a qualcuno di cui si fidava.

Una volta Dio fece con i suoi figli ciò che io ho appena descritto.

Li guidò in una terra straniera. Li fece passare attraverso il mare e li condusse attraverso un territorio inesplorato. I suoni erano nuovi e lo scenario inconsueto. Ma una cosa era diversa: essi non erano fiduciosi.

“Riportaci in Egitto” insistevano.

Ma il Padre voleva che credessero in Lui. Il Padre voleva che i suoi figli prendessero la sua mano e si rilassassero. Il Padre voleva che i suoi figli smettessero di preoccuparsi del dove fossero ma contenti del “con chi” fossero.

Egli li aveva liberati dalla schiavitù e aveva aperto una strada nel mare. Aveva dato loro una nuvola da seguire di giorno e un fuoco da vedere di notte. E ogni mattina aveva dato  il cibo necessario per i loro bisogni.

La manna scese ogni mattina. Le  loro necessità sarebbero state soddisfatte giorno per giorno. Ma il suo popolo faticò a credere questo. Si saranno chiesti: “che cosa accadrà se domani se ne dimentica?”  così agendo secondo una logica umana ne raccolsero più del necessario.

“Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all'indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi” Esodo 16:20. 

Dio voleva che mettessero da parte la logica e credessero a Lui, a tutto ciò che diceva.

Poi dichiarò di aver istituito un giorno di riposo per loro, il sabato, e quindi, il venerdì dovevano raccogliere delle porzioni doppie ma alcuni pensarono bene di “non rischiare” se era imputridita era meglio raccoglierla come sempre. Perciò a dispetto del comandamento di Dio “il settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono” v.27.

Desiderava che i Suoi figli avessero fiducia in Lui e stringessero la mano del loro Padre dicendo: “Non sappiamo dove siamo ne conosciamo la strada che percorreremo ma tu lo sai, che avrai cura di noi e ciò ci basta”.

26 aprile - Comportamento nella chiesa

Ti scrivo queste cose… affinché tu sappia… come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente.

1 Timoteo 3:15

 

Nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù. Ora, se uno costruisce su questo fondamento… l’opera di ognuno sarà messa in luce.

1 Corinzi 3:11-13

 

2. Comportamento nella chiesa

 

Il Signore Gesù, come abbiamo detto ieri, edifica personalmente la Sua Chiesa. La perfezione dell’edificio è dunque assicurata e sarà ben presto visibile nel cielo. Nell’attesa, ogni singolo cristiano è paragonato a una pietra vivente, non inerte, di questo edificio. Il Signore si aspetta che ciascuno partecipi alla sua costruzione in modo efficace, ubbidendo a Lui.

Ognuno può trovare tutte le istruzioni necessarie nella Bibbia, in particolare nelle Lettere che gli apostoli ispirati hanno scritto per nostro ammaestramento: nella chiesa c’è un ordine stabilito da Dio. Gli uomini, le donne, i giovani, gli anziani, hanno tutti una funzione precisa e indispensabile. I ruoli sono distribuiti dallo Spirito Santo secondo la saggezza e la sovranità divine; alcuni sono pubblici, altri più nascosti (1 Corinzi 12:4-11). Il mio impegno dev’essere quello di capire qual è il mio e compierlo con fedeltà.

Il servizio di ciascuno sarà valutato dal Signore: “Se l’opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l’opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno” (1 Corinzi 3:14-15). Io m’impegnerò quindi a dare un contributo positivo per essere utile a tutti. E non dimenticherò che il motore che ci deve spingere nel servizio è l’amore per il Signore e per i nostri fratelli, quell’amore che è “la via per eccellenza” (1 Corinzi 12:31), “il vincolo della perfezione” (Colossesi 3:14).


martedì 25 aprile 2023

25 aprile - “Edificherò la mia Chiesa “

Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei.

Efesini 5:25

 

1. “Edificherò la mia Chiesa “

 

Nell’elenco telefonico della mia città, che non ha molti abitanti, trovo una dozzina di chiese diverse. Spesso sento dei cristiani che parlano della “loro” chiesa, anche se nei Vangeli leggo che “Gesù doveva morire… per riunire in uno i figli di Dio dispersi” (Giovanni 11:51, 52). Nelle loro Lettere, gli apostoli parlano di “chiese”, alludendo a gruppi di credenti che si riunivano in varie località; ma la parola “chiesa” (tradotta anche con “assemblea”) al singolare indica anche l’insieme di tutti i veri credenti. Quando il Signore ne annuncia la formazione, dice: “Edificherò la mia chiesa (Matteo 16:18). All’inizio della sua storia, raccontata nel libro degli Atti, “tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune” (Atti 2:44).

Quali conclusioni si devono trarre? Senz’altro che le divisioni sono opera nostra; vi hanno contribuito l’allontanamento dall’insegnamento biblico e l’orgoglio umano, oltre all’opera di Satana che cerca in tutti i modi di demolire quello che Dio costruisce. Ma ciò che mi rallegra, è la certezza che Gesù edifica Egli stesso la Sua chiesa, e ne garantisce l’unità e l’avvenire. “Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei”, “la nutre e la cura teneramente”, “la santifica” (Efesini 5:25-29). È Lui che giorno dopo giorno aggiunge delle nuove “pietre viventi” (1 Pietro 2:5; Atti 2:47) a questo “edificio spirituale”. Lui conosce i veri credenti e ben presto verrà a portarli via da questo mondo per averli in cielo con Sé, per sempre (1 Tessalonicesi 4:16).

 (il seguito domani)

lunedì 24 aprile 2023

24 aprile - L’amore non ha prezzo

Le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore, i fiumi non potrebbero sommergerlo. Se uno desse tutti i beni di casa sua in cambio dell’amore, sarebbe del tutto disprezzato.

Cantico dei Cantici 8:7

 

L’amore non ha prezzo

 

“Le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore”: questo è proprio vero dell’amore di Dio! Nulla ha potuto spegnerlo, e nulla potrà mai farlo! Dio, nell’antichità, ha fatto conoscere il Suo amore per mezzo dei profeti; ma spesso essi sono stati respinti e perseguitati. Allora ci ha parlato mandando il Suo “Figlio diletto” (Marco 12:6), ma neanche Lui è stato rispettato; anzi, è stato odiato, condannato e crocifisso. Ciononostante, l’amore di Dio non si è “spento”. Alla croce, Cristo ha sopportato da parte di Dio il castigo che noi meritavamo a causa dei nostri peccati, e Dio non ha vendicato Suo Figlio, ma ancora oggi lo propone a tutti come l’unico Salvatore. Gesù, in croce, ha pregato così: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34). A sostenerlo e ad animarlo era l’amore. Egli voleva onorare la santità di Dio e dare ai peccatori il perdono dei loro peccati. Un giorno, però, chi oggi rifiuta il Signore dovrà subire il castigo di Dio esattamente come se fosse responsabile della Sua crocifissione.

Non si può dare un prezzo all’amore, tanto più se si tratta dell’amore di Dio! Esso non può essere acquistato, a nessun prezzo, ma si spande liberamente dal cuore del nostro Signore su tutta l’umanità. Tutti, buoni e cattivi, ricchi o poveri, sono sullo stesso livello: incapaci di dare qualsiasi cosa in cambio dell’amore divino. L’amore di Dio si può solo riceverlo, dicendo: “Signore, entra nella mia vita!”, e aggiungendo: “Grazie, Signore”. È quello che Lui si aspetta da te!

domenica 23 aprile 2023

23 aprile - Riconciliazione e perdono

Anche noi un tempo eravamo… odiosi e odiandoci a vicenda. Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati.

Tito 3:3-5

 

Riconciliazione e perdono

 

“Ero un credente, ma avevo un peso sul cuore. Un giorno ho capito che Dio voleva che mi riconciliassi con mio suocero col quale, da un certo tempo, non ero in buone relazioni. Nonostante i miei timori, ho deciso di andarlo a trovare. L’accoglienza è stata fredda. All’inizio mi sono lanciato in una lunga spiegazione, ma alla fine gli ho detto: ‘Tutto questo fa parte del passato, ma ora conosco Gesù come mio Signore. Lui mi ha perdonato; ti prego, perdonami anche tu…’ In un attimo mi sono ritrovato fra le sue braccia.

Da quel giorno ci siamo veramente capiti; l’amore ha trionfato sull’odio.” (Festo Kivengere).

 

“... Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore” (1 Pietro 1:22).

Aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l’affetto fraterno; e all’affetto fraterno l’amore. Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo” (2 Pietro 1:5-8).

sabato 22 aprile 2023

22 aprile - Colpevole

Non v’è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto.

Ebrei 4:13

 

Le vie dell’uomo stanno davanti agli occhi del SIGNORE, egli osserva tutti i suoi sentieri.

Proverbi 5:21

 

Colpevole

 

Stamattina sento la notizia che un ex-ministro è stato chiamato a rendere conto della sua attività. A mezzogiorno, un deputato della sua stessa corrente politica fa delle precisazioni: “Il ministro è semplicemente sotto inchiesta; cioè, è tenuto a rispondere ad alcune domande dei magistrati. Al momento, quindi, non è colpevole”. Effettivamente, da un punto di vista legale, una persona è considerata innocente finché la sua colpevolezza non è stabilita da un tribunale. Ma se commettiamo un atto illegale siamo colpevoli, sia esso stato appurato o no dalla giustizia umana. La mancanza può rimanere nascosta e non essere mai dimostrata, tuttavia è stata commessa.

L’essenziale, pensano alcuni, è restare impuniti. Ma questo durerà poco! Verrà il giorno in cui “Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male” (Ecclesiaste 12:16). Egli “ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia” (Atti 17:31). Questo è futuro, ma avverrà certamente, e il giudizio di Dio sarà giusto. Per questo è di estrema urgenza mettersi in regola con Lui. Egli ha promesso di perdonare e di dimenticare i peccati di quelli che si pentono e che credono in Gesù Cristo, il Figlio Suo. Egli ha pagato il prezzo di questo perdono sacrificando la propria vita per tutti noi colpevoli.

Cari amici, non tardate a riconoscervi colpevoli e ad accettare la grazia che Dio vi offre!   


venerdì 21 aprile 2023

21 aprile - Hai bisogno d’aiuto?

Soccorrici, SIGNORE nostro Dio! Poiché su di te noi ci appoggiamo.

Dio ha il potere di soccorrere.

2 Cronache 14:10; 25:8

 

Hai bisogno d’aiuto?

 

È normale che i giovani desiderino distinguersi, e alcuni lo fanno con delle scritte sui loro indumenti. Recentemente, ho visto uno studente che portava sulla sua maglietta questa iscrizione: “Satana può aiutarvi”. Gesto incosciente, provocatorio, o richiesta di aiuto?

È purtroppo vero che Satana si occupa degli uomini, ma lo fa con il solo scopo di trascinarli con sé lontani da Dio, nell’infelicità eterna. Satana rende schiavi. Qualcuno, addirittura, gli ha venduto la propria anima con l’illusione di ottenere una maggiore prosperità materiale! Follia dell’uomo che dimentica l’eternità!

Forse anche tu hai bisogno d’aiuto. Essere consapevoli della propria debolezza non è una mancanza di coraggio, ma è semplicemente riconoscere la propria incapacità a risolvere da soli tutti i problemi che s’incontrano nella vita. Dio vuole aiutarci. A differenza di Satana, Dio ci ama. Il Suo amore per noi l’ha mostrato quando Gesù Cristo, il Suo unico Figlio, è morto sulla croce (Romani 5:8). Chi crede in Lui è salvato e può avvalersi del Suo soccorso. Un soccorso che ci è promesso e al quale partecipano le tre Persone divine: Dio Padre: “Egli è il nostro aiuto e il nostro scudo” (Salmo 33:20); Dio Figlio: “Io sono con voi tutti i giorni” (Matteo 28:20); e Dio Spirito Santo: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza” (Romani 8:26).

Hai dei dubbi? Allora dì a Gesù: “Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità” (Marco 9:24).


giovedì 20 aprile 2023

Un giorno

“Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” Giovanni 1:29.

Migliaia di anni prima, Dio aveva fatto delle promesse.

“Un giorno” promise Osea, “Un giorno non mi ricorderò più dei loro peccati”.

“Un giorno” Dio confidò a Geremia “questo popolo sarà il mio popolo e io sarò il loro Dio”.

“E un giorno” scrisse Davide “le nostre colpe saranno gettate lontano, tanto lontano quanto è lontano l'oriente dall'occidente”.

E sapete una cosa? Quel giorno era arrivato.

Il Dio che disse: “Io provo forse piacere se l'empio muore?, dice il Signore, DIO. Non ne provo piuttosto quando egli si converte dalle sue vie e vive?” (Ezechiele 18:23), aveva questo grande desiderio: salvare gli uomini.

Per questo che aveva preparato “quel giorno”.

Ora, Dio che aveva tutte le ragioni per gettarmi per sempre nello stagno di fuoco e di zolfo, potrà indicarmi la croce e invitarmi ad andarmene in pace... perdonato...per sempre.

20 aprile - Il padrone, i servi e il figlio

(Gesù) è venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio.

Giovanni 1:11-12

 

Il padrone, i servi e il figlio

Alcune parabole: 8. Matteo 21:33-46

 

Riassunto. Un proprietario pianta una vigna e l’affitta a dei vignaiuoli; poi va in viaggio. Al tempo della vendemmia, manda i suoi servi per ricevere il dovuto, ma i lavoratori li maltrattano e ne uccidono alcuni. Allora il proprietario ne manda altri che subiscono la stessa sorte. Alla fine, manda il proprio figlio, ma anche lui è messo a morte. Il padrone, allora, è costretto a condannare quei vignaiuoli e ad affittare la vigna ad altri.

Significato. La vigna rappresenta il popolo d’Israele che Dio aveva scelto per essergli testimone fra le nazioni della terra (Isaia 5:7). I vignaiuoli raffigurano i responsabili del popolo, e i servi sono i profeti che Dio aveva ripetutamente mandato a Israele; il figlio raffigura Gesù Cristo, respinto e condannato a morte. Dopo questo terribile atto, il popolo d’Israele è stato disperso, e Dio ha affidato la Sua testimonianza alla Chiesa, cioè ai cristiani, raffigurati nella parabola dagli “altri” lavoratori.

Insegnamento. La Chiesa è composta da tutti quelli che hanno creduto e ricevuto il Figlio di Dio come loro Salvatore. Ancora oggi, ciascuno può imparare a conoscerlo leggendo la Bibbia e ascoltando il messaggio dell’Evangelo. Ognuno, personalmente, deve poi decidersi nei confronti di Gesù: o rifiutarlo e fare come quelli che l’hanno crocifisso, subendone la condanna; o riceverlo e amarlo, e allora Egli ci dà la vita e ci unisce a Sé per l’eternità. Dio l’ha stabilito per essere il fondamento della Chiesa. L’atteggiamento individuale nei confronti di Cristo è quello che stabilisce la differenza fra gli uomini e le donne di questo mondo: da una parte quelli che lo amano, dall’altra quelli che lo rifiutano. Egli è il Salvatore dei primi, ma sarà il Giudice degli altri.

mercoledì 19 aprile 2023

Dio vuole benedire (2/2)

Dio ha parlato e parla all’uomo, come ha fatto nel passato con il suo popolo Israele. Ma come lo ha fatto? In un modo che manifesta il suo desiderio che l’uomo si ravveda; infatti, è scritto che Dio parla “per distogliere l’uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia; per salvargli l’anima dalla fossa… perché su di lui splenda la luce della vita” (Giobbe 33:17-18, 30).Quante volte leggiamo che gli avvertimenti sono stati dati da profeti, da Lui inviati, “ogni giorno, fin dal mattino!... del continuo…”, affinché l’uomo rifletta prima che il sole tramonti, che venga la notte, finché si può dire “oggi”. (Leggere: Geremia 7:25, 25:3, 44:4. Possiamo anche vedere lo stesso principio in Levitico 26:1-13,14,18,21,23,27).

Dio ha parlato nel tempo “molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Ebrei 1:1-2). Il Signore Gesù è venuto a cercare e salvare coloro che erano perduti; con il dono della Sua vita è venuto a portare la benedizione, la pace, la gioia ma il mondo lo ha rifiutato.  Il mondo si è dimenticato di Dio, lo ha estromesso. Quante nazioni hanno abolito il riferimento al cristianesimo nella loro costituzione; hanno bandito la Bibbia nel giuramento dei loro presidenti! Il mondo vive come ai tempi dei giudici di Israele, che Dio suscitava per liberare il Suo popolo dai loro nemici: “ognuno faceva quello che gli pareva meglio” (Giudici 21:25). 

In questi giorni, con questa pandemia, il Suo scopo è ancora quello di parlare al cuore degli uomini. 

In un momento, ci sono state imposte limitazioni che hanno fatto risaltare le benedizioni da noi fruite per molto tempo, e forse poco apprezzate nel giusto valore. Chi avrebbe potuto immaginare che il mondo intero potesse fermarsi quasi “in contemporanea”, nel senso letterale del termine? 

Nessun uomo avrebbe mai potuto ottenere un tale risultato per quanto “potente” egli ritenesse di essere. Solo Dio può farlo e lo ha fatto! 

Fermiamoci tutti a riflettere sulla nostra vita, a prender coscienza della nullità dell’uomo di fronte alla grandezza e maestà di Dio: “Riflettete bene sulla vostra condotta” (Aggeo 1:5,7), “riflettete bene su ciò che è avvenuto fino a questo giorno” (Aggeo 2:15, 18). 

Il tempo che Dio ci sta concedendo, utilizziamolo quindi per considerare la necessità di regolare la nostra condizione spirituale davanti a Lui. Abbiamo accettato il dono della grazia che ci ha fatto in Cristo Gesù? Se riconosciamo la nostra colpevolezza davanti a Dio e crediamo che il Signore Gesù è morto per i nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione, saremo salvati e avremo la vita eterna: “Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio” (1 Giovanni 5:13). 

Se in seguito a questo serio avvertimento ci sarà un reale pentimento in noi, allora ci sarà un’inversione  di marcia perché la nostra fiducia sarà posta in Colui che è eterno, immutabile, che è amore e grazia. 

Comprenderemo che “il mio bene è stare unito a Dio” (Salmo 73:28), non porremo più i nostri sguardi sulle cose effimere che sono destinate a scomparire, ma sulle “cose che non si vedono” perché queste sono eterne. Non disprezziamo “le ricchezze della Sua bontà, della Sua pazienza e della Sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ci spinge al ravvedimento” (Romani 2:4). Ricordiamoci che Dio vuole benedire, “metterò la mia gioia nel far loro del bene” (Geremia 32:41) e lo scopo della sua disciplina è “ per farti, alla fine, del bene” (Deuteronomio 8:16).

“Se affligge, ha pure compassione, secondo la Sua immensa bontà” (Lamentazioni 3:32). 

Se facciamo questo, la sua promessa è: “riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla”!

“In questo luogo Io darò la pace” e “da questo giorno io vi benedirò” (Aggeo 2:9, 19)

19 aprile - Calvario

Non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati… ma con il prezioso sangue di Cristo.

1 Pietro 1:18-19

 

È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere.

Efesini 2:8-9

 

Calvario

 

Cosa significa per noi questo termine “Calvario”? Un momento particolarmente doloroso della vita? In origine, questa parola designava una collina vicina a Gerusalemme, chiamata anche Golgota, sulla quale Gesù Cristo è stato crocifisso con terribili sofferenze. Ecco il racconto dell’Evangelo di Giovanni: “Portando egli stesso la croce, giunse al luogo detto del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota, dove lo crocifissero, assieme ad altri due, uno di qua, l’altro di là, e Gesù nel mezzo” (19:17, 18). Un po’ di tempo prima, Gesù stesso aveva annunciato: “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:14-15). Per quale motivo Gesù, uomo perfetto, doveva essere crocifisso?

Davanti a Dio, infinitamente santo, ogni colpa merita di essere punita. Nessuna buona opera, nessuna pratica religiosa, può cancellare un solo peccato. C’era dunque bisogno di un “mezzo di salvezza”, di qualcosa che potesse renderci puri agli occhi di Dio. E ciò poteva essere possibile solo per mezzo della morte di una vittima perfetta. È per questo che “Dio… ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Tre giorni dopo il Suo sacrificio, Gesù è risuscitato, prova che la giustizia del Dio santo era soddisfatta.

Era necessario che Cristo morisse per pagare con la Sua vita il prezzo del perdono dei peccati miei e di tutti quelli che accettano questo sacrificio d’amore. Questo è il vero significato del Calvario.

martedì 18 aprile 2023

Dio vuole benedire (1/2)

Dio, è un Dio che si compiace di benedire!

Quando ha creato l’uomo, è detto che “li benedisse”.  Nelle prime pagine del libro della Genesi troviamo spesso il verbo “benedire” riguardo agli esseri viventi: Dio benedisse i pesci e gli uccelli facendoli moltiplicare grandemente; benedisse l’uomo e benedisse anche il settimo giorno, il giorno del riposo di Dio (1:22, 28, 2:3). Subito dopo il diluvio Dio benedisse Noè e i suoi figli affinché moltiplicassero e riempissero la terra (9:1).

Quando Dio chiama Abramo, dicendogli di lasciare il suo paese e i suoi familiari, gli fa una promessa: “Io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione… e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (12:2). Lui stesso diventerà una benedizione per la sua discendenza, la famiglia della fede, infatti leggiamo “affinché la benedizione di Abramo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù” per mezzo della fede (Galati 3:14).

Dopo il sacrificio del figlio Isacco, Dio conferma ad Abramo la Sua promessa ripetendo: “Io ti colmerò di benedizioni… tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza” (Genesi 22:17,18).

Nel libro dei Numeri, al capitolo 23, nell’episodio di Balac, re di Moab, che aveva assoldato il profeta Balaam per maledire il popolo di Dio, al versetto 20 leggiamo che quest’ultimo, è costretto a dire: “Ecco, ho ricevuto l’ordine di benedire; Egli ha benedetto; io non posso contraddire”, e, per ben tre volte, non può far altro che esprimere una benedizione perché Dio gli ha impedito di pronunciare una maledizione.

Nell’ultimo libro del Vecchio Testamento, il libro di Malachia, Dio invita il suo popolo, che si era sviato, a ritornare a Lui, e dice: “Mettetemi alla prova … e vedrete se io non vi aprirò le cateratte  del cielo e riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla” (3:10). 

 E che dire della vita del Signore Gesù sulla terra? Si può riassumere in poche parole: “E’ andato dappertutto facendo il bene” (Atti 10:38), ma l’uomo lo ha rifiutato. 

 L’ultimo atto del Signore Gesù, prima di ascendere al cielo, è stato quello di benedire i suoi discepoli: “Alzate in alto le mani, li benedisse. Mentre li benediceva si staccò da loro e fu portato su nel cielo” (Luca 24:50-51).

Nel libro degli Atti, dopo aver guarito uno zoppo, l’apostolo Pietro parla al popolo e termina il suo discorso con queste parole: “A voi per primi Dio, avendo suscitato il suo Servo Gesù, lo ha mandato per benedirvi…” (Atti 3:26).

L’apostolo Paolo scrive così agli Efesini: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.”

Nelle ultime pagine dell’Apocalisse, nella descrizione della nuova Gerusalemme è detto che non ci sarà più nulla di maledetto in essa; quindi per contrapposizione possiamo affermare che ci sarà solo benedizione (22:3).

E questi sono solo alcuni esempi, ma ci permettono di dire che dall’inizio alla fine della Bibbia, il pensiero di Dio è sempre stato quello di fare del bene, di benedire. 

Ciò è dimostrato anche dal fatto che quando, nell’Antico Testamento, Dio parla di maledizioni e benedizioni, le benedizioni sono sempre elencate per prime, a sottolineare la bontà di Dio e che la sua priorità è di benedire (Deuteronomio 11:26-29, Levitico 26, Deuteronomio 28 e Giosuè 8:34).

Dio desidera il bene della Sua creatura, ma talvolta, a causa della caparbietà dell’uomo, della sua disubbidienza, delle sue trasgressioni, è “costretto a disciplinare”, a esercitare il giudizio governamentale, una cosa che è definita “l’opera sua singolare, per compiere il suo lavoro, lavoro inaudito” (Isaia 28:21), una cosa che fa con dispiacere “poiché non è volentieri che Egli affligge i figli dell’uomo” (Lamentazioni 3:33).  

Infatti, prima di esercitare questa disciplina avverte, richiama, esorta, riprende, e poi, se non c’è alcun cambiamento, nessun pentimento, agisce.


(segue e termina domani)

18 aprile - Riflessioni

Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa.

Proverbi 4:23

 

Confida nel SIGNORE e fa’ il bene… Sta’ in silenzio davanti al SIGNORE, e aspettalo.

Salmo 37:3, 7

 

Riflessioni

 

L’età avanza e i ricordi sfuggono; ma ci sono due cose che non posso dimenticare: che sono un grande peccatore e che Gesù è un grande Salvatore.

(Isacco Newton)

°°°°°°

L’apprezzamento della grazia di Dio non riempie d’orgoglio chi ne è l’oggetto, ma lo rende umile. Essa mette l’uomo al suo posto e dà a Dio il Suo.

°°°°°°

Per noi, l’eternità ha inizio col nostro ingresso nel mondo. Gli anni della nostra vita ne sono una breve fase, che passa come un’ombra, ma nella quale si decide da che parte ci troveremo definitivamente dopo la morte.

°°°°°°

Dio non vuole né i nostri doni né le nostre buone opere finché non gli diamo noi stessi.

°°°°°°

Trovandosi ciascuno ai piedi del Signore, i credenti si ritrovano gli uni vicini agli altri.

lunedì 17 aprile 2023

17 aprile - Gesù è veramente risuscitato

Crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.

Romani 4:24-25

 

Gesù è veramente risuscitato

 

Il Signor risuscitò, - a Lui sia la gloria!

Solo ai Suoi si presentò, - ai Suoi timorosi.

Le Sue mani allora aprì - e mostrò il costato,

e ciascun la voce udì - del Maestro amato.

 

Il Signore disse allor:- “A voi sia la pace!”,

ricolmando il loro cuor - d’un’immensa gioia.

Oggi è ancora in mezzo a noi - che Gli diamo gloria;

dà certezza a tutti i Suoi - la Sua gran vittoria.

 

Sulla morte è vincitor; - potenza infinita!

Riscattati dal Signor - or gli apparteniamo.

Tutto in Lui glorificò - l’Iddio della gloria;

il Suo amore trionfò, - Sua è la vittoria!

 

Tu fra breve tornerai - come ci hai promesso;

e con Te ci prenderai, - perché t’aspettiamo.

Adorato Salvator, - con un corpo nuovo

noi vedremo il Tuo splendor, - e con Te saremo!

domenica 16 aprile 2023

Una voce potente che...

“Io, Giovanni... ero nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva: Quello che vedi, scrivilo in un libro” Apocalisse 1:9:11. 

In una desolata isola del mar Egeo circa 2000 anni fa, ad un uomo di nome Giovanni, avanti negli anni, udii una “voce potente come suono di tromba”. Il messaggio che recava era evidentemente URGENTE e Giovanni doveva suonare l'allarme.

Queste notizie di urgenza furono spedite alle sette chiese come preavviso, ma Giovanni non voleva avvisare solo le chiese di quel tempo, ciò che scrisse lo scrisse anche per noi.

Apocalisse significa “svelare”, “scoprire” o “rivelare”. Questo messaggio e ciò che l'uomo ha bisogno di udire anche oggi: cioè che il male non rimarrà impunito e che Dio lo giudicherà. Oggi, di fronte al caos e alla malvagità del nostro mondo, molte persone si chiedono nel loro intimo, se esista qualcuno al comando di questo universo. Il messaggio di Giovanni nella “Rivelazione” risponde con tutta chiarezza: Sì, Dio è al comando.

Questo profeta stava mettendo in guardia la sua generazione e la nostra chiamandola al ravvedimento e alla fede. Era preoccupato delle persone, perché sapeva bene che Dio le amava e aveva mandato il Suo Figliuolo a morire sulla croce per loro (Giovanni 3:16).

Per molti il messaggio di Giovanni potrebbe sembrare eccessivamente fosco ma la cosa peggiore che un cristiano possa fare e quella di rassicurare le persone dicendo che tutto fila liscio e che non c'è nessuna ragione di preoccuparsi della malvagità del mondo e del giudizio di Dio. Il nostro caotico e confuso mondo non ha altra necessità, se non quella di udire e accettare il messaggio dell'Evangelo e mantenerlo con fermezza.

Io, sono “nell'ambiente della fede” da più di quarant'anni e ho visto molte persone avvicinarsi a Cristo. Ho visto il loro entusiasmo e mi sono sentito commosso della loro rapida crescita spirituale: poi, ho veduto svanire il loro primo amore. Sì, uomini e donne che avevano abbracciato la fede al primo impulso, l'hanno poi abbandonata a poco a poco, cedendo all'immoralità e all'autodistruzione. Ma ho anche veduto altri che hanno scelto Cristo e che sono rimasti fedeli malgrado le difficoltà che hanno incontrato nella loro vita.

Giovanni scrisse un messaggio udito da “una voce potente” che gridava, avvertiva, metteva in guardia. Il profeta si preoccupava e scrisse della visione che aveva avuto di questo mondo dove regna il male. Scrisse alle sette chiese per avvisarle, per richiamarle a ravvedimento, in primo luogo loro ma desiderando che questo messaggio giungesse poi a tutti gli uomini.

Diamo un'occhiata a ciò che viene detto alle chiese. Ne ho escluse due delle alle quali non viene fatto nessun rimprovero.

"chiesa di Efeso...Io conosco le tue opere...ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore” Apoc. 2:2-4.

La priorità non sarà più Cristo.

“chiesa di Pergamo...ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam...così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti” v.12-15.

Verranno introdotte false dottrine.

“chiesa di Tiatiri...ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione” v.18-20.

Viene segnalata la tolleranza verso la fornicazione (spirituale ma anche carnale).

“chiesa di Sardi...Io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere ma sei morto” cap.3-1.

L'incoerenza fra ciò che diciamo di essere e ciò che siamo.

“chiesa di Laodicea... Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca” v.15-15.

L'assenza di prese di posizione. Va bene tutto, l'importante è rimanere neutrali.

16 aprile - “Ahi, mi hai fatto male!”

Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. Ora voi siete il corpo di Cristo, e membra di esso, ciascuno per parte sua.

1 Corinzi 12:26-27

 

Egli (Cristo) è il capo (o la testa) del corpo, cioè della chiesa.

Colossesi 1:18

 

“Ahi, mi hai fatto male!”

 

In classe, Carolina si dondola sulla sedia. Seduto dietro di lei, Paolo stende le gambe sotto il banco. All’improvviso la sedia di Carolina schiaccia il piede di Paolo che grida: “Ahi, mi hai fatto male!” A Paolo non viene in mente di dire “Hai fatto male al mio piede”. Anche se è il suo piede ad aver subito un danno, è lui, Paolo, che sente il dolore. Il piede di Paolo, o la sua gamba, o il suo braccio, sono lui! Allo stesso modo si dice: “Mi sono bruciato, mi sono tagliato…” Anche se si tratta di un dito, sono io che soffro!

Infatti, il corpo umano costituisce un tutt’uno, legato in modo vitale alla testa. Se è ferito il mio piede, è il mio cervello che percepisce il dolore, ed è il corpo intero a soffrirne. Il corpo e la testa sono strettamente legati, e l’uno non può esistere senza l’altro.

Tutto ciò riveste un grande significato per la vita cristiana; infatti la Bibbia insegna che tutti i veri credenti formano il corpo di Cristo, e che Egli è la testa di questo corpo. Ogni vero cristiano è unito a Gesù Cristo da un legame vitale, ha la Sua stessa vita. Nulla può spezzare questo legame che ha una durata eterna. Ciò che riguarda i cristiani, riguarda direttamente il Signore! Non è forse consolante per ciascuno di noi? Nelle sofferenze della vita, Gesù soffre con noi. Questo pensiero ci incoraggia anche a prodigarci con amore verso i nostri fratelli e sorelle in fede. Essi appartengono allo stesso Signore!