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domenica 31 maggio 2020

31 maggio

(Gesù disse ai suoi discepoli:) “Non vi lascerò orfani… Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”.

Giovanni 14:18, 26

 

Io edificherò la mia chiesa.

Matteo 16:18

 

La Pentecoste cristiana

Leggere Atti capitoli 1 e 2

 

Gerusalemme, domenica mattina, giorno della Pentecoste, 50° giorno dopo la risurrezione di Gesù Cristo. Molti Giudei pii, provenienti da nazioni diverse, si ritrovano nella città per celebrare “la festa delle Settimane” (Deuteronomio 16:9-10). I discepoli del Signore sono radunati in una casa. Da quando Gesù è stato elevato al cielo sono pieni di gioia, lodano e benedicono Dio nel tempio (Luca 24:53) e perseverano nella preghiera. Essi aspettano la realizzazione della promessa di Gesù: “Vi manderò lo Spirito Santo” (Giovanni 16:7). Quel mattino, quella promessa diventa realtà: “Tutti furono riempiti di Spirito Santo” (Atti 2:4). La Chiesa è nata.

Allora, la prima cosa che i discepoli fanno è di annunciare “le grandi cose di Dio” alle persone che si trovavano a Gerusalemme (Atti 2:8-11).

“Che cosa significa questo?”, si chiedono in molti. L’apostolo Pietro allora ricorda loro la crocifissione di Cristo, la sua risurrezione e la sua elevazione al cielo. Le sue parole colpiscono numerose persone: “Che dobbiamo fare?”, domandano. Pietro risponde: “Ravvedetevi”, cioè pentitevi e riconoscete che è a causa dei vostri peccati che Gesù è morto. Accettatelo come vostro Salvatore, siate battezzati nel nome di Gesù Cristo e riceverete lo Spirito Santo.

In quel giorno, ben tremila persone ricevono il messaggio del Vangelo e vengono battezzate!


sabato 30 maggio 2020

30 maggio

Ecco (dice Gesù), io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.

Apocalisse 3:20

 

L’hanno lasciato entrare?

 

Un gruppo di turisti stava visitando il “Keble College” a Oxford in Inghilterra. Giunti davanti al celebre dipinto di William Holman Hunt (1827-1910), intitolato “La luce del mondo”, nel quale l’artista rappresenta Cristo che bussa alla porta della nostra vita, ognuno esprimeva la propria ammirazione. Qualcuno rilevava la particolarità dei colori, qualcun altro l’espressione del volto, altri ancora facevano notare che la porta era senza maniglia all’esterno. Soltanto un bambino pose la domanda essenziale: “Papà, l’hanno lasciato entrare?”

Questa domanda, Dio la pone a ognuno di noi. Domanda cruciale che decide il nostro avvenire eterno. Dio ha rivelato il suo amore in Gesù proprio a noi che siamo così spesso schiavi di tendenze cattive, rinchiusi nella paura e nell’amarezza. Gesù ci ama e ci chiama. Ma come nel quadro di Hunt, la maniglia è all’interno! Gesù non forza la porta; sta a noi accoglierlo. Diamogli fiducia. Egli è il Figlio di Dio.

La chiamata di Gesù coinvolge il nostro avvenire eterno. Ma Egli vuole anche essere il movente della nostra vita, la ragione delle nostre scelte, delle nostre parole, dei nostri atti… Aprire la porta, è credere che Gesù vuole comunicare con me. È accettare il fatto che ho bisogno di lui, di gustare la sua presenza e il suo amore, di credere a ciò che ha fatto per me. Aprire la porta è leggere il Vangelo credendo che è stato scritto per me personalmente.

Gesù ha detto: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui” (Giovanni 14:23).


venerdì 29 maggio 2020

29 maggio

Uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.

Atti 3:15

 

Alzate in alto le mani, (Gesù) li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato su nel cielo.

Luca 24:50-51

 

Da Pasqua alla Pentecoste

 

Nel giro di qualche settimana, quasi 2000 anni fa, ebbero luogo avvenimenti d’importanza capitale. Il primo, è la morte di Gesù, in occasione della Pasqua giudaica. Il sole, in pieno mezzogiorno, si oscurò, la terra tremò, le rocce si spaccarono e il velo del tempio si squarciò in due. Che lo vogliamo o no, questo avvenimento ha sconvolto la storia dell’umanità.

Il terzo giorno dalla sua morte, Cristo risuscita. Al fine di consolidare le fede dei discepoli e di accertare l’autenticità dei fatti, Dio permise che, durante quaranta giorni, il suo Figlio risuscitato apparisse a varie persone che diventarono testimoni incontestabili di quel fatto straordinario.

Poi a Betania, sotto gli occhi stupiti dei discepoli, Gesù è elevato al cielo.

I discepoli ritornarono a Gerusalemme per aspettare il compimento della promessa del Padre, la discesa dello Spirito Santo. E là, il giorno della festa della Pentecoste, che si celebrava 50 giorni dopo la Pasqua, lo Spirito Santo scende su di loro. I discepoli, grazie alla potenza dello Spirito si misero a parlare in lingue straniere che non conoscevano e così poterono annunciare le “grandi cose di Dio” (Atti 2:11) a gente di varie nazionalità.

Ecco così che il Dio dei Giudei si rivela come il Salvatore di tutti gli uomini.

Dopo questi grandi avvenimenti, iniziò una nuova era: il periodo cristiano. Ben presto questo periodo finirà, anch’esso con grandi avvenimenti: il ritorno di Gesù Cristo e il rapimento dei credenti.


giovedì 28 maggio 2020

28 maggio

Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà.

Salmo 46:1

 

Dov’è il nostro rifugio?

 

La Bibbia parla delle sette feste che scandivano l’anno del popolo d’Israele. L’ultima festa, la festa delle capanne, si celebrava alla fine del raccolto. Per sette giorni, gli Israeliti vivevano in capanne fatte di rami e di foglie. Essi si ricordavano così che i loro antenati avevano abitato in tende per quarant’anni dopo essere usciti dall’Egitto. Così, lasciavano le loro case, le comodità, le abitudini per una settimana. In questo modo avrebbero avuto lo spirito libero per adorare Dio e per trovare il loro rifugio solo in lui; e avrebbero potuto lodarlo con gioia e ringraziarlo, mentre si riposavano dopo il raccolto.

Questa è una bella lezione per noi. Dove troviamo il nostro rifugio e la nostra sicurezza? Forse nelle nostre case, nelle polizze di assicurazione o nel nostro conto in banca?

È giusto avere un alloggio, sottoscrivere delle assicurazioni, guadagnare, fare progetti, ecc. ma tutto ciò non dev’essere il fondamento della nostra vita. Sarebbe un “falso rifugio”. Questa festa delle capanne ci ricorda che la vita dipende da Dio. Se troviamo in Lui il nostro rifugio, nessuna tempesta potrà sconvolgere la nostra vita. Dio è un rifugio sicuro per tutti coloro che si confidano in lui, accettando per se stessi il sacrificio di Gesù alla croce. In Dio e nel suo Figlio diletto si trovano gioia, pace e riposo, per il presente e per il futuro.

 

Venite con fede al Signore; - il mondo dà falsi piaceri.

Le gioie e i valori più veri – si trovano solo in Gesù.

 

Vicino al Signor troverete, - o cuori già stanchi di pene,

 riposo e d’amore ogni bene. – Venite, v’accoglie Gesù.


mercoledì 27 maggio 2020

27 maggio

Le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze.

2 Corinzi 10:4

 

Prendete… la spada dello Spirito, che è la parola di Dio.

Efesini 6:17

 

Detiene un’arma?

 

Durante la seconda guerra mondiale, erano numerose le retate e le deportazioni di uomini, donne e bambini. Verso la fine dell’estate del 1944, un cristiano francese, padre di tre figli, macchinista ferroviere, mentre si trovava in casa fu arrestato dai nazisti che gli intimarono di seguirlo per un interrogatorio. Mentre lasciava la famiglia gli chiesero: “Lei detiene un’arma?”

“Sì! rispose, la mia Bibbia”. Gli permisero di portarla con sé. Se per i nazisti quell’“arma” era spregevole, per lui aveva un valore inestimabile. Qualche giorno dopo venne fucilato. La sua anima andò presso al suo Salvatore, e il suo corpo fu identificato grazie alla piccola Bibbia inserita nel taschino della sua giacca.

La Parola di Dio, con tutte le certezze, le promesse e gli incoraggiamenti che contiene, fu per lui, senza dubbio fino alla fine, il legame concreto e permanente con il suo Dio, che gli portò la pace in mezzo alla violenza.

E noi, cristiani, consideriamo la Bibbia come l’arma che Dio ci lascia mentre attraversiamo questo mondo? Noi possiamo continuamente servirci della Parola di Dio come di una lampada, di una luce che rischiara il nostro cammino (Salmo 119:105), ma essa è anche la nostra arma: i pericoli che corriamo sono grandi, gli avversari della fede sono forti, tuttavia Dio ci dà per mezzo della sua Parola i mezzi per affrontarli (Efesini 6:10-18). Con essa potremo resistere al diavolo, ed egli fuggirà lontano da noi (Giacomo 4:7).


martedì 26 maggio 2020

26 maggio

Esèrcitati invece alla pietà; perché l’esercizio fisico è utile a poca cosa, mentre la pietà è utile a ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura.

1 Timoteo 4:7-8

 

Buona forma spirituale

 

Mantenersi in buona forma fisica richiede sforzi e disciplina. Con questo scopo, molti nostri contemporanei sanno sottoporsi chi alla ginnastica mattutina, chi al jogging, chi a un rigoroso regime alimentare.

Allo stesso modo, una buona forma spirituale richiede tempo, sforzi e pratica. L’apostolo Paolo raccomandava a Timoteo di “esercitarsi” alla pietà. L’esercizio spirituale dà una gioia, ma implica sempre una certa disciplina: studiare la Parola di Dio, perseverare nella preghiera, partecipare a delle riunioni cristiane, impegnarsi a mettere in pratica nella vita quotidiana ciò che si è imparato… Per consacrarvi del tempo, è necessario rinunciare a delle attività che ci attirerebbero, e fare quindi delle scelte. Ma vale la pena sottoporsi a qualche rinuncia se si considerano i vantaggi che ne derivano. La buona forma spirituale ci aiuta a resistere alle tentazioni e a vivere col Signore. Essa ci dà anche la saggezza di cui abbiamo bisogno per aiutare gli altri nella loro vita cristiana.

Cosa penseremmo di un falegname che dimentica di affilare i suoi utensili, o di un meccanico che non si curi di lubrificare i suoi macchinari? Il figlio di Dio che trascura di fortificarsi con la preghiera, con lo studio biblico e la comunione col suo Signore, non è saggio. Gli strumenti del servizio spirituale si smussano rapidamente. Per questo motivo bisogna “affilarli” ogni giorno!

“Crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo” (2 Pietro 3:18).


lunedì 25 maggio 2020

25 maggio

Il SIGNORE disse: “Ho visto, ho visto l’afflizione del mio popolo… ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni”.

Esodo 3:7

 

(L’apostolo Paolo ha scritto:) Tutti mi hanno abbandonato… Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte.

2 Timoteo 4:16-17

 

Hanno parlato della sofferenza

 

A volte la più grande prova d’amore verso chi soffre è il silenzio della compassione.

Henri Fesquet

***

Sul mio letto d’ospedale, all’improvviso senza occhi e senza mani, ho incontrato Gesù che mi aveva preceduto nella sofferenza e che mi aspettava.

Jacques Lebreton (aveva perso la vista e le mani in seguito all’esplosione di un ordigno)

***

Gesù non è venuto per portarci la teoria della sofferenza, ma per riempire la sofferenza della Sua presenza.

Paul Claudel

***

Cristo non ha cercato di evitare la sofferenza, come fanno gli uomini. Non ha cercato di sfuggirvi, non ha cercato di difendersi da essa, ma l’ha presa nel suo cuore. E ha preso gli uomini sofferenti così come sono, in tutta la loro realtà.

Romano Guardini

***

Gesù ha rivelato l’amore che può sopportare la sofferenza, che preferisce amare anche se bisogna soffrire, piuttosto che non soffrire e non amare.

Louis Evely


domenica 24 maggio 2020

24 maggio

La tua parola è verità.

Giovanni 17:17

 

La tua parola è… una luce sul mio sentiero.

Salmo 119:105

 

Luce e verità

 

Nei paesi cosiddetti cristiani, si stanno rinnegando, uno dopo l’altro, tutti i principi del vero cristianesimo. L’ispirazione divina della Bibbia, la sua autorità, la morte e la risurrezione di Cristo, l’opera della redenzione, la divinità di Gesù Cristo, tutto è rimesso in discussione.

Alcuni, incapaci, malgrado tutto, di non credere in niente, finiscono per credere alle superstizioni pagane, all’evocazione degli spiriti e alla magia, e rendono culto a degl’idoli che essi stessi si sono costruiti.

La Bibbia ci descrive in modo preciso l’ultima fase di questa condizione morale: “Distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole” (2 Timoteo 4:4).

Di fronte a questi sconvolgimenti, la Bibbia rimane l’unica sorgente di luce, e il vero cristiano la riconosce come tale. E se, prima di conoscere questa luce, ha vagato a lungo nelle tenebre, dopo è sempre più convinto che soltanto la Parola di Dio è luce e verità. Infatti essa:

– prima rischiara il profondo del cuore e porta all’anima la pace di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo;

– poi rischiara il cammino del credente, passo dopo passo;

– infine rischiara l’avvenire, tanto che il credente ha la certezza di essere per sempre “con il Signore”.

Gesù diceva: “Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce” (Giovanni 12:36).


sabato 23 maggio 2020

23 maggio

Non c’è nessun giusto, neppure uno.

Romani 3:11

 

Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurvi a Dio.

1 Pietro 3:18

 

Non è colpa mia

 

Due uomini discutevano animatamente nell’ingresso della stazione. Il primo, piuttosto anziano, sembrava molto arrabbiato. L’altro, più giovane, gesticolava per far valere le sue ragioni. “In ogni caso, non è colpa mia!” gridò il primo. E il suo compagno, altrettanto convinto: “Neanche mia!” Avevano perso un treno? Avevano smarrito un bagaglio? Una cosa era certa: nessuno dei due voleva avere torto in quella faccenda.

Quando c’è un litigio, ognuno si sforza di provare la propria innocenza e far valere le proprie ragioni. Al limite, si può accettare di essersi sbagliati, di non essere stati informati o di non aver capito, ma difficilmente si riconosce di aver agito male. Questo accanimento a non voler avere torto dimostra che nel profondo di noi stessi c’è il desiderio di essere giusti agli occhi degli altri.

Ma cosa ne pensa Dio di me? A questo punto devo fermarmi e interrogarmi sui miei errori e sul male che ho commesso e che commetto ancora. Che ne sarà di me quando tutta la mia vita sarà valutata alla luce di Dio? Potrò protestare davanti alla realtà dei miei atti messa a nudo? È necessario che mi affretti a mettermi in regola con Dio riguardo alle mie colpe. Ma come? Ecco cosa insegna Dio: la sola strada da percorrere è confessare di essere peccatori e credere che Gesù è morto per regolare la questione del peccato, per pagare per i colpevoli. Perché “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).


venerdì 22 maggio 2020

22 maggio

Nel principio Dio creò i cieli e la terra.

Genesi 1:1

 

Le sue qualità invisibili (di Dio), la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili.

Romani 1:20

 

Il grande Dio creatore

Estratti del Salmo 104

 

“SIGNORE, mio Dio, tu sei veramente grande; sei vestito di splendore e di maestà…

Egli fa delle nuvole il suo carro, avanza sulle ali del vento… Egli ha fondato la terra sulle sue basi: essa non vacillerà mai…

Tu l’avevi coperta dell’oceano come d’una veste, le acque si erano fermate sui monti. Alla tua minaccia esse si ritirarono… Scavalcarono i monti, discesero per le vallate… Tu hai posto alle acque un limite che non oltrepasseranno; esse non torneranno a coprire la terra.

Egli fa scaturire fonti nelle valli… abbeverano tutte le bestie della campagna… Vicino a loro si posano gli uccelli del cielo…

Egli fa germogliare l’erba per il bestiame, le piante per il servizio dell’uomo…

Egli ha fatto la luna per stabilire le stagioni… tu mandi le tenebre e si fa notte; in essa si muovono tutte le bestie della foresta…

Sorge il sole ed esse rientrano, si accovacciano nelle loro tane. L’uomo esce all’opera sua…

Quanto son numerose le tue opere, SIGNORE! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze…

Duri per sempre la gloria del SIGNORE; gioisca il SIGNORE delle sue opere…

Canterò al SIGNORE finché avrò vita; salmeggerò al mio Dio finché esisterò.”


giovedì 21 maggio 2020

21 maggio

 Fermati e considera le meraviglie di Dio… Conosci tu l’equilibrio delle nuvole, le meraviglie di colui la cui scienza è perfetta?

Giobbe 37:14, 16

 

Pensieri sulla natura

 

Quanto è grande Dio! e quanto il nostro sapere è un nulla!

Ampère (fisico)

 

Più aumenta la conoscenza scientifica, più si moltiplicano le prove indiscutibili dell’esistenza di una onnipotente saggezza creatrice.

Herschel (astronomo)

 

Cercare di spiegare le origini della vita con il caso, è come ammettere che un dizionario si sia potuto formare da solo.

Conklin (biologo)

 

Solo chi si sforza di leggere i pensieri di Dio nel libro della natura può conoscere la sua grandezza e la sua saggezza infinite.

Von Liebig (chimico)

 

L’attività divina prevede tutto, forma tutto, dirige tutto.

Von Huene (paleontologo)

 

La fisica moderna m’insegna che la natura non è in grado di ordinarsi da sola.

Hathaway (fisico)


mercoledì 20 maggio 2020

20 maggio

Fermatevi… e riconoscete che io sono Dio.

Salmo 46:10

 

Nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza; ma voi non avete voluto!

Isaia 30:15

 

Fuga in avanti

 

Tecnologia, informazione, prodotti, tutto cambia sempre più velocemente. E ognuno si dà da fare per non rimanere indietro! I dirigenti d’impresa ripetono senza tregua: maggior dinamismo, cambiamento di vedute, aumento della produzione, creatività, innovazione!

Ci si domanda fin dove arriverà questa corsa forzata, questo folle ritmo. Si potrà sempre “andare avanti” senza sapere dove si arriverà, risentendo sempre più gli effetti negativi del tanto vantato “progresso”? Nessuno può fermare questa “fuga in avanti”, nella quale siamo tutti trascinati?

La Bibbia ci dice che un giorno non lontano Dio interverrà per giudicare il mondo (Atti 17:31), ma che oggi rivolge ancora la sua chiamata a tutti gli uomini: “Venite a me… e voi vivrete” (Isaia 55:3). La risposta non può essere che personale. “Chi mi ascolta starà al sicuro, vivrà tranquillo, senza paura di nessun male” (Proverbi 1:33).

Bisogna fermarsi e prendersi il tempo per ascoltare Dio e leggere la sua Parola.

È Lui che ha fatto il primo passo e che bussa ancora alla porta del tuo cuore. Hai bisogno di calma e di silenzio per avvicinarti al Padre “che è nel segreto” (Matteo 6:6). Gli risponderai con una preghiera sincera? Riceverai Gesù nella tua vita? Ricordati che Egli ha detto: “Colui che viene a me, non lo caccerò fuori” (Giovanni 6:37).


martedì 19 maggio 2020

19 maggio

Così parla il SIGNORE: “Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola; torna a me, perché io ti ho riscattato”.

Isaia 44:6, 22

 

Come ha potuto Gesù amarmi così tanto? (2)

 

«La gioia del mio amico mi disorientò. Avevo la sensazione di essere come un’ombra, poiché vedevo nel mio compagno una realtà che io mi ero lasciato sfuggire. Rientrai a casa con una terribile sensazione di vuoto.

Avevo allontanato Dio dalla mia vita, ed ora essa girava su se stessa come una trottola, una trottola composta da un grosso corpo e da una piccolissima base, e che può stare in piedi solo se gira e gira senza mai fermarsi. Se rallenta, si rovescia su un lato. Per farla funzionare, bisogna farla girare. Il mio vortice era così composto: lavorare – divertirsi – mangiare – bere – dormire – lavorare – divertirsi – mangiare - bere, e così via. Questo ciclo si ripeteva costantemente. Più la mia vita diventava monotona, più acceleravo il ritmo. Pensavo che in questo modo sarebbe stata più vivace… ma mi sbagliavo.

Un giorno mi misi in ginocchio, cercando disperatamente delle parole per rivolgermi a Colui nel quale non avevo mai voluto credere. Finalmente esclamai: “Signore, se veramente esisti, tu vedi come sono infelice. Se puoi fare qualche cosa per me… Se non sono andato troppo lontano… aiutami!”

Compresi improvvisamente che era stata la mia cattiveria a inchiodare Gesù sulla croce, ma anche che Gesù mi amava di un amore indicibile. “Come ha potuto amarmi così tanto?”, mi chiedevo. Ancora oggi non saprei rispondere. Ma da quel giorno, il mio unico desiderio è stato di vivere per Lui. Ciò che ha fatto per me, lo farà anche per voi se lo ricevete nel vostro cuore e nella vostra vita.»

Festo Kivengere


lunedì 18 maggio 2020

18 maggio

Ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato quando è compiuto, produce la morte.

Giacomo 1:14-15

 

Gesù le disse: “… Va’ e da ora in poi non peccare più”.

Giovanni 8:11

 

Sempre più lontano da Dio (1)

 

«Quando ero piccolo, mi piaceva scivolare lungo i pendii ripidi su uno slittino improvvisato fatto di grosse fascine di foglie di banano. Si sale sulla cima del pendio, ci si siede sopra questo slittino rudimentale, ci si dà una leggera spinta e via! si scende. La sensazione è fantastica! Non c’è da fare nessuno sforzo. L’unico problema è risalire. La risalita è faticosa, e le fascine di banano sono pesanti da trasportare.

Nella vita, spiritualmente parlando, è molto facile scendere il pendio. Ma come fare per risalire? Da bambino frequentavo dei cristiani e questo mi ha fatto del bene per un certo periodo. Ma quando mi sono reso conto che dovevo sottomettere la mia vita a Dio, ho preferito seguire la mia strada. E sono scivolato sempre più lontano da Lui fino a dubitare della sua esistenza.

Quando avevo diciannove anni, molte persone si sono convertite al cristianesimo a Rukungiri (Uganda), la città dove abitavo. Il loro entusiasmo mi irritava, ma io sentivo un grande vuoto dentro di me. Un giorno ho visto venirmi incontro, sulla strada polverosa, un mio amico in bicicletta. Fui sorpreso nel vedere il suo volto raggiante di gioia. Si fermò vicino a me e gridò tutto trafelato: “Festo! Da ieri Gesù è diventato una realtà nella mia vita! Ho ricevuto il perdono dei miei peccati!” Poi proseguì: “Adesso, ti prego di perdonarmi”, ed elencò tre casi in cui mi aveva fatto dei torti. “Sono molto dispiaciuto, Festo, non voglio più vivere in quel modo. È molto meglio quello che mi ha dato Gesù! Ci vediamo più tardi!” Risalì sulla bicicletta e si allontanò.»

Festo Kivengere

(segue sul foglietto di domani)


domenica 17 maggio 2020

17 maggio

La fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.

Romani 10:17

 

Se voi non avete fede, certo, non potrete sussistere.

Isaia 7:9

 

La fede

 

La fede è legata alla Parola di Dio come i raggi sono legati al sole che li produce.

(Giovanni Calvino)

***

La fede nella parola di Dio, come pure  nella parola di un uomo, consiste nel fatto di accettare come vera una testimonianza. Ma ciò che fa la differenza, è che quando si riceve la testimonianza di Dio, essa opera, per mezzo dello Spirito Santo, un cambiamento morale completo, una nuova nascita, una nuova vita. Si prende coscienza che Dio è veritiero. Si è nella luce della Sua presenza.

(John N. Darby)

***

La fede implica che abbandoniamo tutto nelle mani di Dio e che ubbidiamo alla sua Parola, in qualsiasi circostanza e senza curarci delle eventuali conseguenze. L’amore e la fede vanno di pari passo. Quando si ama qualcuno gli si dà fiducia.

(Warren Wiersbe)

***

La fede non riporterà mai nelle tenebre quello che ha intravisto nella luce.

(Gustave Thibon)

***

La fede è innanzi tutto una relazione d’amore con Dio, relazione personale che poi si manifesta anche nel modo di affrontare le persone e le situazioni. Credere è realizzare che Dio mi ama di un amore immutabile, più forte della morte.

(Pierre Van Breemen)


sabato 16 maggio 2020

16 maggio

Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele.

Efesini 5:11

 

Vi siete convertiti dagl’idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero.

1 Tessalonicesi 1:9

 

Dalle tenebre alla luce

 

Nato in una famiglia non cristiana, mi sono tuttavia sempre interessato al mondo soprannaturale: occultismo, veggenza, parapsicologia. Ero convinto che quelle teorie e quelle pratiche venissero da Dio. Ma benché avessi raggiunto una buona conoscenza in quel campo, mi sentivo sempre turbato e avvertivo dentro di me un vuoto che non riuscivo a colmare, e non capivo il perché. Mi sentivo senza uno scopo.

Un giorno, in preda alla disperazione, ho pregato così: “Dio, se esisti veramente, fammi vedere la strada da seguire e ciò che posso fare per te”. Ho ricevuto subito la risposta, come una voce interiore che diceva: “Leggi la Bibbia!” Avevo già qualche conoscenza biblica dovuta al mio passato interesse per le religioni, ma non avevo mai letto tutto il Nuovo Testamento, e non conoscevo il senso reale del Vangelo. Ho dunque ubbidito e mi sono messo a leggere la Bibbia. Nonostante avessi compiuto questo passo verso il Signore, sentivo dentro di me come una forza che m’impediva di impegnarmi per Lui. Avevo capito che la Bibbia è la parola di Dio, che è la Verità, ma non riuscivo a metterla in pratica. Perché tanta resistenza, tanta diffidenza, tanti dubbi? Una volta di più il Signore mi ha dato la risposta. Praticando l’occultismo avevo aperto la porta a potenze spirituali malvagie, ed ora dovevo assolutamente confessare questo come un peccato e rifiutare con convinzione tutte quelle pratiche per esserne liberato. Così Gesù mi ha liberato dalla potenza delle tenebre e mi ha salvato. Ecco perché ora Lui è il mio Salvatore, la mia guida e il Signore della mia vita”.

Jo


venerdì 15 maggio 2020

15 maggio

Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro… ma lui (Gesù) non lo hanno visto.

Luca 24:24

 

Perché cercate il vivente tra i morti?

Luca 24:5

 

Cercare nel posto giusto

 

Dopo la morte di Gesù sulla croce, il suo corpo venne deposto in un sepolcro. Nei giorni seguenti si sarebbe dovuto ritrovare in quel luogo, ma al terzo giorno, quando alcune donne si recarono lì per imbalsamarlo, quanto fu grande la loro sorpresa nel trovare la tomba vuota! Gesù era risuscitato. Non bisognava cercarlo nel sepolcro. Egli si presentò a quelle donne vivente, mentre loro erano perplesse e disorientate.

Anche oggi può capitare di cercare Gesù nel posto sbagliato. Lo si può cercare intellettualmente, sottoponendo al proprio spirito critico tutto ciò che lo riguarda. Ma non è così che lo si troverà.

Lo si può anche cercare in una religione, affidandosi a specialisti e a teologi. Ma nemmeno così lo si può trovare.

Si può anche cercarlo nelle differenti opinioni umane espresse a suo riguardo. In questo caso ci sarà solo l’imbarazzo della scelta, però non si troverà Lui.

Ma si può anche cercarlo in preghiera e con la lettura della Bibbia, con fede, disposti ad ascoltarlo, a credere a ciò che Egli dice, chiedendogli di aiutarci a capirlo.

Se è così che tu lo cerchi, con sincerità di cuore, lo troverai certamente. Ascolta la voce che dice: “Cercate senza stancarvi, e troverete… perché chi cerca trova” (Luca 11:9-10).


giovedì 14 maggio 2020

14 maggio

Certo, l’uomo va e viene come un’ombra; certo si affanna per quel ch’è vanità.

Salmo 39:6

 

(Gesù disse:) “Venite a me… e io vi darò riposo”.

Matteo 11:28

 

Virtuale

 

Questa parola si è imposta nel linguaggio corrente in seguito alle moderne  tecnologie informatiche. Sempre più spesso abbiamo a che fare con immagini irreali. Il “virtuale” ha anche invaso la cultura dei nostri bambini. I video-giochi presentano personaggi e scene fantastici che possono disorientare i giovani più fragili, che rischiano di non essere più capaci di fare la differenza fra realtà e finzione.

Il virtuale permette di evadere per qualche momento dalla realtà, e alcuni vi si rifugiano perché vogliono uscire dalla monotonia quotidiana. Ma dove trovare la felicità? “Non esiste – sembrano rispondere gli autori di un virtuale sempre più pieno di violenza e di morte; – è per questo che vendiamo evasione”.

Tuttavia la Bibbia, che è Parola di Dio, propone ad ogni persona la vera felicità.; non una semplice scappatoia che svanirà appena spento lo schermo, ma il Vangelo della grazia di Dio che non è un’illusione, ma una realtà eterna. Il Vangelo non è una trovata illusoria; esso produce un lavorio interiore nella coscienza e nel cuore di chi, credendolo, riceve la salvezza e la vita eterna.

Nel nostro mondo invaso dal virtuale, che si accontenta dell’apparenza, tu puoi conoscere le realtà e le certezze che Dio propone a ogni uomo, prima fra tutte quella di diventare, per mezzo della fede, un “figlio di Dio” (Giovanni 1:12).


mercoledì 13 maggio 2020

13 maggio

Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

Ebrei 13:8

 

Se uno viene a predicarvi un altro Gesù… o un Vangelo diverso… voi lo sopportate volentieri.

2 Corinzi 11:4

 

Un Cristo morto o vivente? (2)

 

“Noi cristiani, dovremmo vergognarci. Abbiamo limitato Cristo ai santuari, ai templi e ai crocifissi; l’abbiamo limitato all’ambito religioso della nostra vita. Non ci interessa un cristianesimo pratico da vivere ogni giorno e non soltanto alla domenica. Adoriamo Dio nell’interno dei muri delle nostre chiese, e lì lo confiniamo per il resto della settimana. Da una domenica all’altra parliamo di Lui raramente. Passiamo ben poco tempo a leggere la sua Parola o a pregare. Noi che ci diciamo cristiani ci comportiamo sovente come se Cristo fosse rimasto morto.”

 Un Cristo morto non avrà mai influenza sul cuore della gente nel mondo agitato in cui viviamo. Il Cristo della Bibbia è un Cristo vivente ed è di Lui che abbiamo bisogno.

Il Gesù insipido e impotente delle chiese di oggi rassomiglia poco al Gesù annunciato dal profeta Isaia; ha poco in comune col Cristo della chiesa primitiva, contro il quale il mondo intero si mobilitava. Quand’era sulla terra, è entrato nel tempio, ma non vi è rimasto; è andato nelle strade a portare la grazia insieme alla verità là dove c’erano i malati e i morenti, dove c’era la gente che aveva dei bisogni. Questa è la nostra missione, amici cristiani.


martedì 12 maggio 2020

12 maggio

Noi predichiamo Cristo crocifisso… Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio.

1 Corinzi 1:23-24

 

(Gesù disse:) “Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli”.

Apocalisse 1:17-18

 

Un Cristo morto o vivente? (1)

 

Un predicatore cristiano, che si esprimeva con un linguaggio severo ed efficace, diceva:

“Abbiamo predicato un Cristo scialbo e insipido. Abbiamo annunciato un Vangelo addolcito e abbiamo indotto i giovani a dubitare dell’ispirazione della Bibbia; abbiamo tolto loro l’autorità delle Scritture, ed è per questo che tanti si domandano per quale motivo dovrebbero essere cristiani.

Il Dio al quale molti credono non è più il Dio della Bibbia, ma un Dio nato dall’immaginazione umana. Abbiamo spogliato Cristo della sua divinità, e il soprannaturale è stato eliminato dalla fede. A questo tipo di cristianesimo i nemici del Vangelo hanno poco da obiettare. Essi sono soddisfatti se il nostro Cristo è solo un Cristo sociale. Non si oppongono a un Cristo inchiodato sulla croce; del resto, è là che vogliono lasciarlo, morente, sanguinante, attaccato a quel legno.

È a un Cristo vivente e risuscitato che gli increduli si oppongono. Quel Gesù risorto che ha mandato i discepoli nel mondo a portare un messaggio completamente nuovo, un Cristo vivente e che dà la vita a chi crede. È il Cristo che anche noi dovremmo annunciare, non solo a Pasqua, ma ogni giorno dell’anno: il Cristo risorto che vuole entrare nel tuo cuore oggi stesso. Ma fa’ attenzione! Egli vuole anche cambiare radicalmente la tua vita, vuole che tu lo segua fedelmente in questo secolo materialista e profano, avido di piaceri e pieno di pregiudizi e di superstizioni.”

(segue sul foglietto di domani)


lunedì 11 maggio 2020

11 maggio

Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture;… fu seppellito;… è stato risuscitato il terzo giorno.

1 Corinzi 15:3-4

 

Ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo.

1 Corinzi 15:57

 

Sconfitta o vittoria?

 

L’annuncio della vittoria inglese del generale Wellington su Napoleone a Waterloo il 18 Giugno 1815 fu innanzitutto trasmessa via nave fino alla costa meridionale dell’Inghilterra. Poi, tramite i semafori appositi, la notizia giunse fino a Londra. Le prime parole del messaggio cominciavano ad essere emesse dalla cima della cattedrale di Wincester quando una fitta nebbia ricoprì la città. Gli abitanti disperati avevano appena capito: “Wellington defeated…” (Wellington sconfitto…). Quando la nebbia si dissolse, il semaforo tornò visibile e si poté “leggere” la frase completa: “Wellington defeated enemy” (Wellington ha sconfitto il nemico). I Londinesi, pieni di gioia, diffusero in fretta la notizia in tutto il paese.

Questo racconto ricorda un’altra battaglia che ebbe luogo il giorno in cui Gesù Cristo morì sulla croce del Calvario. Per coloro che lo avevano seguito, sembrò trattarsi di una sconfitta: “Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele” (Luca 24:21), diranno sconsolati i due discepoli sulla strada di Emmaus. Ma accadde un altro evento che cambiò l’apparente sconfitta in vittoria: Gesù che era stato crocifisso e poi sepolto, uscì vittorioso dalla tomba tre giorni dopo! Egli aveva distrutto “con la sua morte, colui che aveva il potere della morte, cioè il diavolo” (Ebrei 2:14). Questo fatto capitale della vittoria di Gesù su Satana è l’annuncio della pace che possono ricevere tutti coloro che si affidano a Lui (Efesini 2:17). Per mezzo della sua morte e della sua risurrezione, essi sono liberati dalla schiavitù del peccato e della morte.

Questa vittoria può essere la tua se da oggi metti la tua fiducia in Gesù Cristo.


domenica 10 maggio 2020

10 maggio

Voi siete una lettera di Cristo.

2 Corinzi 3:3

 

Una lettera di Cristo

 

I campi di grano di un agricoltore cristiano promettevano un raccolto abbondante. Tuttavia, qualche giorno prima della mietitura una terribile tempesta di grandine si abbatté sull’intera zona. Quando la tempesta si calmò, il coltivatore prese per mano suo figlio e, insieme, andarono a ispezionare i campi. La messe era completamente rovinata e gli occhi del padre si riempirono di lacrime. Il ragazzo lo guardò, aspettandosi di udire da lui aspre parole di protesta; invece lo sentì ripetere le parole di Giobbe: “Il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto, sia benedetto il nome del SIGNORE” (Giobbe 1:21). Dopo molti anni, quel figlio, ormai diventato adulto, disse che quello era stato il sermone più solenne che avesse mai ascoltato. La fede sottomessa e irremovibile che c’era nel cuore del padre aveva avvicinato il suo cuore al Salvatore. Il padre aveva subìto una grave perdita materiale, ma con la sua fede aveva guadagnato il figlio per Cristo!

Amici cristiani, spesso adoperiamo molte parole per parlare della nostra fede e suscitare negli altri un interesse per Cristo, e questa è certo una buona cosa. Ricordiamoci però che tante volte più delle parole sono il nostro comportamento e il nostro modo di affrontare i problemi ad avere il maggior impatto sugli altri; sono quelle cose che mostrano concretamente la nostra fede. Facciamo in modo che le persone che non conoscono ancora il Vangelo possano “leggerlo” nel nostro modo di agire ed essere così conquistate a Cristo, come avvenne per quel ragazzo toccato dalla condotta del padre.


sabato 9 maggio 2020

09 maggio

(Gesù disse:) “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa”.

Matteo 7:7-8

 

Il SIGNORE… non disprezzerà la loro supplica.

Salmo 102:16-17

 

Una preghiera breve

 

In un hotel, una ragazza impegnata nelle pulizie parla con un cliente che a un certo punto le pone una strana domanda:

– Signorina, le capita di pregare?

– Ma, signore, qui c’è talmente tanto da fare che a mala pena si riesce a mangiare; come può pensare che mi resti del tempo per pregare?

– Ebbene, le insegno una preghiera molto breve, di due sole parole: Signore, salvami. Questa preghiera si trova nella Bibbia al capitolo 14 del Vangelo di Matteo, versetto 30. Provi a dirla una volta al mattino e una volta alla sera, e abbia fiducia che il Signore ascolterà e risponderà”.

La giovane glielo promette. Qualche mese più tardi quel signore ritorna nello stesso hotel, ma è informato che la ragazza ha lasciato il lavoro; così si fa dare il suo indirizzo e si reca a farle visita.

“Ah, signore! – esclama la giovane riconoscendolo – se sapesse che effetto ha fatto la preghiera che mi ha insegnato! Per quindici giorni l’ho ripetuta meccanicamente mattina e sera come le avevo promesso. Poi mi sono chiesta cosa volesse dire. Siccome lei mi aveva detto che si trovava nella Bibbia, me ne sono procurata una e l’ho letta. Quella lettura mi ha insegnato due cose: prima di tutto che avevo bisogno di essere salvata, e poi che Gesù lo aveva fatto! Ora non dico più la stessa preghiera perché è già stata esaudita. Così, mattina e sera dico: Signore, grazie di avermi salvata”.

Cari lettori che ancora non avete accettato la salvezza del Signore, vi consigliamo di fare come quella ragazza. Poiché “Dio… vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1 Timoteo 2:3-4), certamente  esaudirà anche la vostra preghiera.


venerdì 8 maggio 2020

08 maggio

Perché mai si giudica da voi cosa incredibile che Dio risusciti i morti?

Atti 26:8

 

Ma qualcuno dirà: “Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?” Insensato, quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore.

1 Corinzi 15:35-36

 

Risurrezione dei morti

 

Si resta stupiti dall’immaginazione e dai sotterfugi usati dall’uomo per rifiutare di ascoltare la voce di Dio.

Alcuni non credono alla risurrezione del corpo; per loro, tutto termina nel buio di una tomba. Altri temono la risurrezione e, per sfuggirvi, si fanno cremare. Essi non sanno che, dalle loro ceneri, così come dalla polvere, e perfino dal fondo del mare, Dio riformerà il loro corpo.

Altri si cautelano per far fronte ad una “eventuale” risurrezione, come fece quel ricco commerciante bulgaro che ordinò ai suoi eredi di mettergli nella bara dei viveri, di prevedere una canalizzazione per l’aria, e di predisporre un telefono in caso fosse risuscitato.

Ma coloro che si sono affidati a Dio e credono alla sua Parola sanno che il loro corpo privo di vita è come un seme che sarà vivificato, un giorno, in risurrezione. Quando il Signore verrà, alla sua voce potente i “morti in Cristo”, cioè i credenti deceduti, risusciteranno e in un istante saranno elevati in cielo insieme a tutti i credenti ancora in vita in quel momento; e così saranno “sempre con il Signore” (1 Tessalonicesi 4:17). Più tardi, anche gli increduli risusciteranno, ma per essere giudicati e condannati ai tormenti eterni.

“Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione” (Apocalisse 20:6).


giovedì 7 maggio 2020

07 maggio

Fino a quando gli schernitori prenderanno gusto a schernire?

Poiché quand’ho chiamato avete rifiutato d’ascoltare…, anch’io riderò delle vostre sventure.

Proverbi 1:22, 24, 26

 

Cercatemi e vivrete.

Amos 5:4

 

La domanda essenziale

 

Prima di togliersi la vita, un giovane aveva lasciato queste parole d’addio: “La morte è talmente bella che nessuno torna indietro”. È vero, non si ritorna, ma credere che tutti vi si trovino bene è una pericolosa illusione. La domanda essenziale che ogni uomo deve porsi è quella del patriarca Giobbe: “Il mortale spira, e dov’è egli?” (Giobbe 14:10).

La morte introduce il credente in presenza di Gesù (Filippesi 1:23). Per lui, Dio “cambia in aurora l’ombra di morte” (Amos 5:8); per questo l’apostolo Paolo ha scritto: “Preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore” (2 Corinzi 5:8).

Per chi non crede è tutt’altra cosa. Il racconto che fa il Signore Gesù nel Vangelo è tale da far riflettere chiunque non abbia ancora regolato con Dio la questione dei propri peccati: “Sono tormentato in questa fiamma” (Luca 16:19-31), esclama il ricco defunto della parabola. È possibile che Gesù si sia espresso in modo figurato, come faceva sovente, ma se questa è la figura, cosa sarà la realtà? L’uomo di questa parabola non può cambiare la propria situazione: egli ora è “nei tormenti”.

È mentre si è in vita che a ciascuno è dato il tempo per pentirsi e per credere al Signore.

Per mezzo della Bibbia Dio parla agli uomini, denunciando la loro colpevolezza e offrendo loro la vita eterna. Se non ascoltano mentre sono in vita, dopo la morte sarà troppo tardi.

Tutti voi che leggete queste righe, siete ancora in tempo: “Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza” (2 Corinzi 6:2).


mercoledì 6 maggio 2020

06 maggio

Egli (Gesù) è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti. Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome.

Atti 10:42-43

 

Sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.

1 Giovanni 5:13

 

Lo sa con certezza?

 

C’era un uomo che, fin dalla sua giovinezza, considerava l’eternità una favola, l’esistenza di Dio un sogno, e l’inferno un frutto dell’immaginazione. Ma, ecco che, caduto malato e giunto in fin di vita, incominciò a vedere le cose in modo diverso. “E se mi fossi sbagliato? – pensò – Se ci fosse davvero un Dio e dovessi incontrarlo, cosa gli dirò?” Fece chiamare un predicatore che gli espose la condizione dell’uomo peccatore e il giudizio che lo aspetta se non accetta Gesù come il proprio Salvatore. Un amico del malato, che stava ascoltando, sbottò:

“Farebbe meglio a tacere! Perché turbare con le sue fantasticherie gli ultimi giorni del mio amico?

– Il suo amico, signore, mi ha fatto chiamare. La salvezza è ancora a sua disposizione, ma il tempo stringe.

– Stia zitto, replicò. Noi viviamo, moriamo, e dopo la morte non c’è più nulla”.

Il predicatore lo guardò fisso e gli disse: “Ciò che lei afferma, lo sa con certezza?”

Sorpreso, quell’uomo non seppe cosa rispondere e uscì dalla camera. Il malato intanto rifletteva su quella domanda rimasta senza risposta: “Lo sa con certezza?” Il predicatore tornò sul problema. Aprì la Bibbia, e gli lesse questo passo: “Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori” (1 Timoteo 1:15). Il malato continuava a ripetersi: “Certa è quest’affermazione… Cristo Gesù è venuto… per salvare i peccatori”. Lasciarsi penetrare da questa certezza, voleva dire credere, credere che Gesù Cristo si è offerto in sacrificio a Dio, al nostro posto, per portare i nostri peccati. Quell’uomo accettò Gesù, e la pace di Dio entrò nel suo cuore.