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martedì 31 luglio 2018

31 luglio


(Gesù disse:) “Io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano e vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Matteo 5:44, 45

La potenza del perdono

“Demetrio era stato un mio compagno di cella, imprigionato come me a causa della sua fede in Cristo. Quand’era in prigione, una guardia lo colpì ripetutamente con un martello sulla colonna vertebrale. Il risultato fu che adesso, purtroppo, Demetrio è paralizzato. Da vent’anni è in un letto senza poter muovere né braccia né gambe.
Caduto il regime politico, l’ufficiale della Securitate (la polizia segreta rumena) che aveva distrutto la sua vita, andò a bussare alla porta della sua abitazione e gli disse: “So che non potrò essere perdonato. Quello che ho fatto è troppo odioso. Ma ascolti solo le mie scuse e me ne andrò”. Demetrio gli rispose: “In questi vent’anni ho pregato tutti i giorni per lei. La stavo aspettando. La perdono”. Questa è l’essenza del cristianesimo! Nient’altro che questo.” (Richard Wurmbrand).
Amici cristiani, ci sentiamo molto piccoli rispetto a Demetrio. Ma impariamo, come lui, a pregare per quelli che ci hanno fatto dei torti. Gesù stesso, quand’era crocifisso, ha pregato per i suoi carnefici. Ha detto: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34). E ha insegnato ai suoi discepoli a fare altrettanto (Matteo 5:44). Pregando, riceviamo la forza per perdonare. Perdonando, gustiamo maggiormente il perdono di Dio verso di noi. Il nostro cuore si scioglie e trova la forza di amare. Il risentimento lascia il posto alla compassione verso coloro che ci hanno offesi. Chissà che un giorno anche loro non si abbandonino all’amore di Cristo!

lunedì 30 luglio 2018

30 luglio


Beato l’uomo a cui la trasgressione è perdonata e il cui peccato è coperto! Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità e nel cui spirito non c’è inganno!
Salmo 32:1, 2

Incontro con Gesù (2)

“Dovetti lasciare il mio paese per proseguire gli studi in una scuola di ingegneri in Costa d’Avorio. Seguendo i consigli di mio fratello, lasciai a casa il mio Nuovo Testamento e presi una copia del Corano. Ma non appena tornai in Nigeria per le vacanze, ripresi il Nuovo Testamento per terminare la mia ricerca.
Un giorno, mentre me ne stavo seduto da solo in un giardino pubblico, mi vidi passare davanti agli occhi tutta la mia vita, e in quel momento mi resi conto che essa era un fallimento totale. Vidi i miei numerosi peccati, la mia incapacità di migliorarmi e di fare il bene, la mia grande incertezza di fronte alla morte. Mi misi a piangere. E per la prima volta pregai Gesù Cristo e gli chiesi perdono.
In quell’istante ebbi la certezza interiore che il mio grido era stato udito. Fui inondato da una pace e da una gioia indescrivibili. Sapevo di essere perdonato! Potevo dire di aver udito la voce stessa di Dio che mi prometteva la salvezza.
Ripresi a leggere la Bibbia, giorno e notte, e acquistai una conoscenza più profonda di Gesù, colui che aveva pronunciato quel sermone sul monte di Matteo 5. Lessi i racconti dei suoi miracoli, della sua morte e della sua risurrezione. Mi convinsi che Lui era davvero il Figlio di Dio. Adesso, a tutti quelli che incontro, racconto che sono diventato cristiano, e lo faccio senza timore, senza vergogna, con una ferma convinzione. Da quel giorno la mia vita è cambiata radicalmente. Cammino con Gesù, nell’attesa del suo ritorno, non per essere giudicato, ma per essere rapito in cielo presso di Lui, nella gioia della sua presenza.”

domenica 29 luglio 2018

29 luglio


Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Matteo 5:5, 8

Il mio percorso (1)

Moulaye Oumar così racconta. “Sono nato in una famiglia musulmana a Niamey, in Nigeria; mio nonno era conosciuto come uno ‘sceriffo’ e disponeva di grandi poteri. Raggiunta l’età di vent’anni, incominciai a pormi seriamente delle domande sul mio avvenire eterno: Cosa ne sarà di me dopo la morte? Come posso fare per entrare in contatto con Dio? Un giorno mi sono avvicinato a un prete cattolico e gli ho chiesto di procurarmi il “libro dei cristiani”. Sapendo che ero musulmano, la mia richiesta lo sorprese. Tuttavia, mi diede un Nuovo Testamento. Era il 4 settembre 1985. Per la prima volta avevo in mano un libro cristiano ed ero molto emozionato.
Subito iniziai a leggere, incominciando dal Vangelo di Matteo; ma dopo aver letto il capitolo 5, parte del “sermone sul monte”, sospesi la lettura. In tutta la mia vita non avevo mai letto parole così belle e così profonde. L’insegnamento era puro, emanava verità e santità. Mi colpivano i precetti riguardanti il perdono, la concupiscenza, e soprattutto l’amore per i nemici. “Se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra”. Quelle parole sembravano uscire dalla bocca stessa di Dio. Ero sconvolto. Sapevo che né io né nessuno di quelli della mia comunità, anche i più religiosi, si atteneva a quei precetti. A partire da quel giorno, nacque nel mio cuore una certezza: nel Libro dei cristiani c’è la verità! Quel libro è veramente parola di Dio.”
(segue e si conclude domani)

sabato 28 luglio 2018

28 luglio


Gesù gli disse: “Io sono la via, la verità e la vita: nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
Giovanni 14:6

La via, la verità, la vita

- Gesù è la via. Nel giardino di Eden, Adamo ed Eva, prima di cadere nel peccato, erano in perfetta relazione con Dio. Le cure e l’amore del Creatore avevano preparato per loro quel meraviglioso giardino, ed essi godevano la gioia che dà la Sua presenza. Non avevano quindi bisogno di una via particolare per incontrarlo. Ma la loro disubbidienza ha interrotto quella bella relazione. Adamo peccatore ha avuto paura di Dio! Non ci poteva più essere comunione tra il Dio santo e l’uomo colpevole. Ma ecco che Gesù è venuto per ristabilire quella relazione, subendo lui il castigo dei nostri peccati che ci separavano da Dio.
- Gesù è la verità. Quando Satana si è presentato ad Eva sotto forma di un astuto serpente, ha usato la menzogna, ha fatto credere che si poteva disobbedire senza correre rischi e che non sarebbero stati castigati, come Dio aveva predetto. Morendo in croce, Gesù Cristo ha dimostrato che Dio non poteva ignorare il peccato. La sua santità e la sua giustizia esigevano che la disubbidienza e il male venissero giudicati.
- Gesù è la vita. Satana, spingendo Adamo ed Eva a disubbidire, ha trascinato tutti gli uomini nella morte. Come dice la Scrittura: “Per mezzo di un sol uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini” (Romani 5:12). Ma col suo sacrificio alla croce, il Signore Gesù libera dalla perdizione coloro che credono, e dà loro la vita eterna. Infatti, “il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23).

venerdì 27 luglio 2018

27 luglio


Voi investigate le Scritture, perché pensate d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me.
Giovanni 5:39

Preso per mano

Se sentite, forse confusamente, che c’è un vuoto nel profondo del vostro essere, è l’assenza di relazione con il vostro Creatore. Non esitate a leggere la Bibbia; vi guiderà a riconoscerlo e ad avvicinarvi a Lui. La fede in un Dio vicino, che si rivela, non è paragonabile a quel poco che possono darci la filosofia o la tradizione religiosa. Occorre andare direttamente alla sorgente. La Bibbia racconta di uomini e donne che hanno cercato Dio e l’hanno trovato. La loro ricerca ha avuto successo, perché il Signore dice: “Chi cerca trova” (Matteo 7:8). La grandezza dell’uomo non risiede in una ricerca continua, destinata a fallire; no, la vera grandezza sta nell’accettazione fiduciosa dell’amore di Dio e dell’interesse che ha per la sua creatura. E Lui che ci cerca! Solo se siamo umili ci lasceremo trovare, e Dio si rivelerà a noi accordandoci una chiara comprensione della sua Parola, la Bibbia. Se non l’avete ancora fatto, incominciate da oggi a leggerla con preghiera, con semplicità, senza preconcetti e senza cercare appagamento intellettuale. Dio parla al cuore e alla coscienza per essere compreso da tutti, anche dalle persone senza cultura e senza specifica preparazione.
Filippo, un discepolo di Gesù, un giorno incontrò Natanaele, un Israelita pio, e tentò di spiegargli che Gesù era il Messia promesso. Natanaele sollevò delle obiezioni, espresse dei dubbi, e allora Filippo gli disse: “Vieni a vedere”. Natanaele fece così e incontrò Gesù; si inchinò davanti a Lui ed esclamò: “Rabbì (Maestro), tu sei il Figlio di Dio!” (Giovanni 1:46, 49).

giovedì 26 luglio 2018

26 luglio


(Gesù disse:) “Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo”.
Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi”.
Giovanni 17:18; 20:21

Ambasciatori per Cristo

L’invio di ambasciatori, la designazione di delegati, di porta-parola tra diversi Paesi, è una pratica molto antica. Nel primo secolo, l’apostolo Paolo si è servito di questa immagine per illustrare ai credenti di Corinto la loro nuova posizione come cristiani. Egli scriveva: “Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro” (2 Corinzi 5:20).
Un ambasciatore non agisce di propria iniziativa; egli rappresenta il Paese che l’ha mandato e serve i suoi interessi, rimanendo sempre uno straniero nel luogo dove abita. Così è per il credente nel mondo. La sua vocazione è di essere cittadino del cielo (Filippesi 3:20), dunque straniero sulla terra. Anche se non sempre ne siamo consapevoli, come cristiani dobbiamo rappresentare Cristo. Molti increduli non tengono la Bibbia in nessun conto, ma non mancheranno  di osservare il nostro modo di vivere, il nostro comportamento. Che conclusione ne trarranno? La mia vita riflette un po’ di quell’umiltà, di quella dolcezza, di quella rettitudine che caratterizzavano Cristo quando era sulla terra? Guardiamo a Lui; ci ha lasciato un esempio perfetto, e ha detto: “Imparate da me… e voi troverete riposo per le anime vostre” (Matteo 11:29).
Noi credenti che abbiamo ricevuto la salvezza, per fede e per la grazia di Dio, siamo ora i portatori di un importante messaggio: il messaggio della salvezza dell’uomo. Chiediamo a Dio lo zelo e la forza per essere testimoni viventi del nostro Signore.

mercoledì 25 luglio 2018

25 luglio

Quanto sono numerose le tue opere, Eterno! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze.
Salmo 104:24

Più potente di tutta l’energia del mondo (2)

Abbiamo parlato ieri dei miliardi di galassie che popolano l’universo. Ma l’infinitamente piccolo è altrettanto prodigioso. Un semplice granello di sale contiene miliardi e miliardi di atomi! Ogni atomo può essere paragonato a un sistema solare al cui centro si trova un nucleo-sole, attorno al quale ruotano gli elettroni a una velocità di circa 300.000 km al secondo. Una forza favolosa, inoltre, tiene uniti i protoni e i neutroni che insieme costituiscono il nucleo. È l’energia nucleare.
Quanto è meravigliosa la materia!. Che potenza, che energia! Tutto quello che il mio occhio può vedere è sede di movimenti e di forze incredibili! E la Bibbia ci dice: “Le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti” (Ebrei 11:3).
Se ci penso, sono stupito e meravigliato. Eppure Dio, che ha creato ogni cosa, è infinitamente più potente, più ricco, più meraviglioso di tutto quello che posso vedere o immaginare.
“Chi può considerare quello che Dio fa, senza rimanerne stupito? Si consideri la potenza di un solo chicco di grano: è un grande cosa. La mente attenta è colta da ammirazione. Ma, poiché gli uomini hanno cessato di considerare le opere di Dio che dovrebbero, ogni giorno, spingerli a lodare il Creatore, Dio, per così dire, si è riservato di compiere un’opera ancora più grande per ridestare gli uomini che sono come addormentati. Un uomo è risuscitato dai morti, Gesù Cristo!” (Sant’Agostino)

martedì 24 luglio 2018

24 luglio


L’Eterno… conta il numero delle stelle, le chiama tutte per nome. Grande è il nostro Signore, e immenso il suo potere; la sua intelligenza è infinita.
Salmo 147:2, 4, 5

“Ecco, io sono l’Eterno, Dio di ogni carne; c’è forse qualcosa di troppo difficile per me?”
Geremia 32:27

Più grande dei miliardi di stelle (1)

Dove siamo? “Appoggiati” su una minuscola superficie del pianeta Terra, che ruota sia intorno al sole, alla folle velocità di più di 100.000 km/h, sia intorno al centro della nostra galassia, alla velocità, ancora più folle, di circa un milione di km/h! Come sappiamo, la terra è piccolissima rispetto al sole. Se il sole fosse grande quanto un’arancia, la terra sarebbe un granello di polvere, situato a 7,50 metri di distanza. Ma non è tutto. Il sole è soltanto uno dei cento miliardi di stelle della nostra galassia, la Via Lattea. E di galassie gli astronomi ne contano un centinaio di miliardi…
Ma colui che ha creato i miliardi di stelle può anche interessarsi di ciascuna delle sue creature, uomini e donne che Lui ama. “Dio è potente, ma non respinge nessuno… Se gli uomini sono talvolta stretti da catene, se sono presi nei legami dell’afflizione, Dio fa loro conoscere il loro comportamento, le loro trasgressioni, poiché si sono insuperbiti; egli apre così i loro orecchi agli ammonimenti e li esorta ad abbandonare il male” (Giobbe 36:5, 8-10).
Caro lettore, Dio non è solo il grande Dio creatore; è anche il Dio d’amore che, per salvarci dal male e dalla morte, ha dato il proprio Figlio, Gesù Cristo. Il suo amore, come la sua potenza, sono infiniti.  Per quanto grande sia, Egli desidera entrare in relazione con te, che ti senti così piccolo. Per lui hai molto valore. Non lo vuoi credere? Non vuoi lasciarti conquistare dal suo amore?

lunedì 23 luglio 2018

23 luglio


A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue… a lui sia la gloria.
Apocalisse 1:5, 6

La predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio.
1 Corinzi 1:18

Due monumenti

Chi va a Millau, nel Massiccio Centrale della Francia, può vedere due monumenti:
Il primo è una grandiosa struttura architettonica: è il viadotto che scavalca la valle del Tarn, il ponte più alto del mondo. Per descriverlo si possono usare tanti superlativi. La sua architettura e la sua realizzazione destano l’ammirazione dei numerosi visitatori che si recano là per ammirare quell’opera straordinaria del genio umano.
Il secondo monumento, più antico, d’aspetto modesto, lo si trova vicino alla strada che conduce al viadotto. È una stele sormontata da una croce con questa iscrizione:
Giubileo 1851
Viva Gesù. - Ci dà il suo sangue,
diamogli il nostro cuore. - Viva la sua croce,
è la nostra salvezza -la nostra consolazione,
la nostra speranza.
Del primo monumento, un giorno, non rimarrà più nulla. Infatti verrà il giorno, di cui parla la Bibbia, in cui “i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate (2 Pietro 3:10). Anche il secondo subirà la stessa fine, ma il messaggio che porta, sempre attuale, a ricordo di un avvenimento che ha avuto luogo 2000 anni fa, sussisterà eternamente! “Tutto quel che Dio fa è per sempre” (Ecclesiaste 3:14).

domenica 22 luglio 2018

22 luglio


V’è… un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti.
Efesini 4:6

C’è un solo Dio e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti.
1 Timoteo 2:5, 6
Sì, Dio è vivo (2)

Tratto dalla Bibbia: Atti 17:22-34
(L’apostolo Paolo disse:) “Ateniesi,… passando e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: ‘Al dio sconosciuto’. Orbene, ciò che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mano d’uomo; e non è servito dalle mani dell’uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra… affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. Difatti, in lui viviamo, ci muoviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: ‘Poiché siamo anche sua discendenza’. Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall’arte e dall’immaginazione umana. Dio dunque… ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti…”
Alcuni se ne beffavano; e altri dicevano: “Su questo ti ascolteremo un’altra volta”… Ma alcuni si unirono a lui e credettero.

sabato 21 luglio 2018

21 luglio


Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.
Giovanni 17:3

Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce.
Salmo 36:9

Per voi Dio è vivo? (1)

Vincolati da molti impegni che ci sono stati imposti, o che abbiamo scelto, viviamo sovente alla giornata, senza porci troppe domande. Ma questo modo di vivere non ha scopo. Come reagire? Come cambiare? Forse, per prima cosa, rendendocene conto.
Ci troviamo proiettati nella vita senza averlo scelto noi. La vita ci si apre davanti, ci circonda da tutte le parti e, paradossalmente, ci porta tutti alla morte. Ma che cos’è questa vita tanto splendida, sorprendente, misteriosa, e anche, a volte, straziante e sconvolgente? Se la morte del corpo è veramente la fine, che senso ha la vita?
Io oggi sono qui; rido, piango, amo, penso, leggo, discuto, rifletto… Da dove viene questo miracolo della riflessione, questa possibilità di evasione della mente umana verso ciò che percepisce essere meraviglioso, fatto di armonia, di pace, di giustizia, di bellezza, d’amore? A queste cose aspiro, e tuttavia mi sfuggono.
Se questa serie di interrogativi sul dono unico e prezioso della vita vi opprime; se, come me, non potete accettare che l’esistenza sia soltanto un’illusione, un passaggio senza avvenire, fate una pausa e chiedete a Dio di parlarvi. Dal più profondo del vostro essere sorgerà una risposta e vi illuminerà. Dio è vicino. Vuole rivelarsi a voi. Lo leggerete domani, in uno scritto dell’apostolo Paolo.

venerdì 20 luglio 2018

20 luglio


Prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo.
Filippesi 1:9-10

Di che cosa occupiamo la nostra mente?

670 omicidi, 15 stupri, 848 rivolte, 419 fucilate o esplosioni, 14 rapimenti, 11 rapine a mano armata, 8 suicidi, 27 scene di tortura… ecco il bilancio di una settimana di trasmissioni televisive in Francia, sui cinque canali (Da Scienza e Vita Junior – dicembre 2004). A ragione l’autore dell’articolo si chiede quali effetti possano avere queste immagini sul telespettatore. Non favoriscono forse l’assuefazione alla violenza, privando quelli che la commettono del senso di responsabilità? L’abuso della televisione falsa la percezione della realtà.
Benché i pareri su questo problema siano molto diversi, possiamo ben pensare che, se i media in cerca di pubblico ci presentano tante scene violente e immorali, è proprio perché all’uomo fa piacere guardarle, se non riprodurle nella realtà, svelando così il suo stato morale.
Il cristiano, chiamato da Dio a fuggire il male, ha la responsabilità di controllarsi. “L’uomo che non ha autocontrollo, è una città smantellata, priva di mura”, scrive Salomone (Proverbi 25:28). Di conseguenza, dobbiamo occuparci di cose sane, come ci invita a fare l’apostolo Paolo nella Lettera ai Filippesi: “Tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (4:8).
Non lasciamoci contaminare dall’ambiente inquinato di questo mondo!

giovedì 19 luglio 2018

19 luglio


L’uomo muore… spira e dov’ è egli?
Giobbe 14:10

Se fossero savi… considererebbero la fine che li aspetta.
Deuteronomio 32:29

Che cosa farete voi quando verrà la fine?
Geremia 5:31

E dopo domani?

Leggo in una pubblicazione questa frase: “È oggi che si prepara il domani”. L’autore invita i suoi lettori a preparare sin d’ora la loro prossima pensione. Non dubito che abbia ragione, ma vorrei considerare la cosa guardando più lontano.
Quando il domani sarà passato, entreremo in un “altro domani”, quello eterno, che inizierà al momento della nostra morte. Il domani che ci consigliano di preparare, quello della pensione, è relativamente breve, e non sappiamo nemmeno se ci sarà. Ma quello che segue non finirà mai. È oggi che bisogna pensarci, perché il futuro non è nelle nostre mani.
La Bibbia dice che “un albero… dove cade, là rimane” (Ecclesiaste 11:3). Questo significa che il destino eterno dell’uomo, quando arriva la morte, è già deciso. Se uno muore incredulo, avendo rifiutato la salvezza offertagli da Dio, sarà lontano da Lui, nei tormenti, per sempre.
Ma chi, durante la vita, accetta il perdono dei suoi peccati per mezzo del pentimento e della fede in Gesù Cristo, riceve da Dio stesso la garanzia di un’eternità di felicità con Lui. La scelta è semplice, ma è da fare adesso. “Badate di non rifiutarvi d’ascoltare colui che parla” (Ebrei 12:25). Dio ci parla così perché ci ama e non vuole la nostra perdizione. Rifiutarsi di ascoltare è una noncuranza imperdonabile che avrà tragiche conseguenze.

mercoledì 18 luglio 2018

18 luglio


Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori.
1 Timoteo 1:15

O paese, o paese, o paese, ascolta la parola dell’Eterno!
Geremia 22:29

Un sola voce da ascoltare

Attraverso i tempi, si sono fatte udire molte voci, ma sempre incerte, sovente contraddittorie. Solo una voce è “certa… e degna di essere pienamente accettata”: è quella di Dio che bisogna ascoltare e a cui si deve obbedire.
Quando gli Israeliti ribelli, morsi dai serpenti, mormoravano nel deserto (Numeri 21:5-9), molte voci si saranno levate per proporre delle cure. Ma soltanto la voce di Dio indicava il mezzo di salvezza: semplicemente guardare un serpente di rame, posto da Mosè in cima a un’asta. Un mezzo che poteva sembrare ridicolo, eppure, solo obbedendo alla parola di Dio, si poteva essere guariti.
Quando Dio, per mezzo del profeta Eliseo, indicò al generale siriano Naaman il mezzo per essere guarito dalla lebbra (2 Re 5), questi pensò che fosse follia: gettarsi sette volte nel Giordano! Ma solo quando ubbidì fu guarito.
Nel mare di Galilea (Giovanni 21:1-7), uomini esperti avevano pescato tutta la notte senza prendere nulla. Delusi, stavano per ritirare la rete e rientrare. Allora la voce di Gesù ordinò loro di gettare la rete “dal lato destro della barca”, e presero una tal quantità di pesci da non riuscire a tirarla su!
Forse siete coscienti di essere peccatori, come ogni altro essere umano, e cercate la pace con Dio. Ascoltate la sua voce che vi dice: “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato” (Atti 16:31)!

martedì 17 luglio 2018

17 luglio


La grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo.
Tito 2:11-12

Legge divina o legge del popolo?

La legge divina è immutabile, perché Dio non cambia: “Non uccidere. Non commettere adulterio. Non rubare… Non concupire…” (Esodo 20:1-17). Essa dice quello che Dio si aspetta dall’uomo, ma in realtà ha dimostrato che l’uomo è incapace di compiere la volontà divina.
Per lungo tempo, la morale che si ispira a questa legge di Dio è servita di base alla legislazione dei paesi cosiddetti cristiani; ma oggi è in gran parte rifiutata. I governi legiferano sotto la pressione di un’opinione pubblica sempre più orientata verso il soddisfacimento delle passioni, senza restrizioni e limiti. Un celebre autore scriveva: “Avrei dovuto ricordarmi che sono i costumi a fare le leggi, e non le leggi a fare i costumi”. La pretesa dell’uomo di decidere egli stesso ciò che è bene o male ha già spinto a banalizzare, e in certi casi a legalizzare, pratiche come il divorzio, l’aborto, la droga, il sesso libero e molte perversioni.  E tutto questo è causa di grande sofferenza per le persone, le famiglie, la società.
Come vivere in questa società in declino? La prima cosa da fare è ricevere “la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini”, come è scritto nella Lettera a Tito. Essa offre ad ogni uomo il perdono dei peccati e una vita nuova. La stessa grazia insegna poi a vivere “moderatamente” (nella vita personale), “giustamente” (nei rapporti con gli altri), e “in modo santo (o piamente)” (nei confronti di Dio). Il credente ha un modello da imitare: Gesù Cristo, l’uomo perfetto!

lunedì 16 luglio 2018

16 luglio


Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo…
Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà.
Matteo 24:36, 44

Ancora quanti giorni?

Ogni giorno, i soldati si chiedevano ansiosi quanto tempo mancasse alla fine della guerra. La maggior parte di voi, cari lettori, non sono militari, anche se la vita è per tutti un vero combattimento. Comunque sia, questo tipo di interrogativo dobbiamo porcelo: quanti giorni ci rimangono ancora? Quanti ne mancano alla fine dell’anno? Quanti al termine della nostra vita?
Un giorno o l’altro dobbiamo pur pensare alla morte e a quello che segue; e ciò non vuol dire essere pessimisti! Ma poiché il “proseguimento della vita” dopo la morte dipende dal presente, è indispensabile pensarci fin d’ora. Dio ci ha concesso un determinato numero di giorni, ed è giusto che ci chieda conto dell’uso che ne abbiamo fatto.
Ognuno di noi ha molto da rimproverarsi. “Come potrebbe il mortale essere giusto davanti a Dio?” (Giobbe 9:2). Non è giusto il delinquente, ma nemmeno l’uomo onesto. “Non c’è nessun giusto” (Romani 3:10). Ma Dio, ben sapendo che nessuno di noi può essere degno della sua presenza, ha fatto il necessario per rimediare a questa situazione e si è avvicinato a noi in Gesù Cristo. Su di Lui ha fatto cadere la punizione che meritavamo per le nostre colpe. Grazie al suo sacrificio alla croce, Dio può perdonare e salvare colui che crede.
Oggi Dio vi invita ad accettare la sua salvezza. “Siate pronti”.

domenica 15 luglio 2018

15 luglio


Eterno! Tutti quelli che ti abbandonano saranno confusi… perché hanno abbandonato l’Eterno, la sorgente delle acque vive.
Geremia 17:13

(Gesù disse:) “Colui che viene a me, non lo caccerò fuori”.
Giovanni 6:37

Il punto di non ritorno (2)

Pur essendo venuto tra gli uomini per portare loro la salvezza, Gesù definisce Giuda “figlio di perdizione” (Giovanni 17:12). Giuda, diventato schiavo e strumento del diavolo, è dunque perduto per l’eternità. Ha raggiunto il punto di non ritorno.
Il comportamento di Giuda ci riempie di orrore, ma non dimentichiamo che anche noi siamo fatti d’argilla (Giobbe 33:6). Forse non è il denaro il nostro idolo, ma potremmo averne altri che trascinano sulla medesima strada. La china è ripida e la fine può essere fatale. Indubbiamente, c’è la grazia di Dio, sempre pronta a soccorrerci, ma questa certezza non deve farci agire con leggerezza. “Non ci si può beffare di Dio” (Galati 6:7). Gli avvertimenti di Dio si ripetono, ma poi arriva l’ultimo!
Sansone, consacrato a Dio che gli aveva dato una forza eccezionale, terminò la propria vita nella vergogna, tradito da una donna perfida, cieco e incatenato (Giudici 16). Davide, il diletto dell’Eterno, commise adulterio e omicidio. Il saggio Salomone ebbe numerose donne e si attaccò ai loro idoli. Sono tutti esempi che devono incitarci a considerare seriamente, davanti a Dio, il nostro comportamento e i moventi delle nostre azioni. “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate” (1 Giovanni 2:1).
Dio ascolta la preghiera di chi si pente veramente. Perdona e rialza. “Tornate a colui dal quale vi siete così profondamente allontanati”, diceva il profeta (Isaia 31:6).

sabato 14 luglio 2018

14 luglio


Anche l’amico… che mangiava il mio pane, si è schierato contro di me.
Salmo 41:9

L’amore del denaro è radice di ogni specie di mali.
1 Timoteo 6:10

Il punto di non ritorno (1)

La storia di Giuda è solenne. Scelto dal Signore come discepolo, è stato per tre anni testimone della potenza e dell’amore di Gesù. Ha visto tutti i miracoli da lui compiuti e ha udito “le parole di grazia che uscivano dalla sua bocca” (Luca 4:22). Gesù gli aveva persino dato l’incarico di tesoriere del gruppo dei discepoli, ma lui era rimasto indifferente a tutti quei segni di amore.
Era “ladro”, e si indignò del gesto di Maria che aveva sparso sul Signore un profumo di gran prezzo (Giovanni 12:5-6). Fu anche per cupidigia che Giuda propose ai sacerdoti di consegnare loro il suo Maestro per trenta sicli (monete) d’argento (Matteo 26:15-16).
All’ultimo pasto della Pasqua, il Signore rivolge ancora un avvertimento al suo discepolo: in un gesto affettuoso gli dà una porzione di cibo (Giovanni 13:26); ma non c’è niente che fermi il traditore. Dopo alcune ore, di notte, al Getsemani, Giuda indica il suo maestro dandogli un bacio, dopo aver detto ai soldati: “Quello che bacerò, è lui; prendetelo” (Matteo 26:48-50). Il cuore di Giuda rimase freddo, tanto che, misurando l’enormità del suo peccato, preso da rimorsi, non chiese perdono, ma riportò ai sacerdoti “il salario della sua iniquità” e poi andò ad impiccarsi (Matteo 27:3-5; Atti 1:18).
Qualche nostro lettore che fosse stato in contatto col Signore, che avesse forse persino partecipato alla santa Cena, e fosse rimasto ancora legato ad un peccato, gridi subito a Lui per esserne liberato.
(segue e si conclude domani)

venerdì 13 luglio 2018

13 luglio


Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme.
Egli non commise peccato… Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi.
1 Pietro 2:21-23

Presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone.
Tito 2:7

Fatemi vedere un cristiano

Si attribuiscono a Gandhi queste parole amare: “Diventerò cristiano il giorno in cui me ne farete vedere uno”. Esse ci spingono a badare al nostro comportamento davanti a Dio e davanti agli uomini. Ma questo giudizio severo rivolto ai cristiani, in certi casi ben meritato, non può essere una scusa per rimanere indifferenti nei confronti di Dio e di suo Figlio Gesù Cristo.
È ad Antiochia che, per la prima volta, i discepoli sono stati chiamati cristiani (Atti 11:26). Essi seguivano da vicino gli insegnamenti del Cristo. Persino i capi religiosi che li minacciavano “riconoscevano che erano stati con Gesù” (4:13). Essi ubbidivano alle ultime parole rivolte loro dal Maestro, nel momento in cui fu elevato in cielo: “Mi sarete testimoni… fino all’estremità della terra” (Atti 1:8).
Essere cristiano è seguire Gesù Cristo. Certo, nessuno può avere la pretesa di essere un cristiano perfetto, senza rimproveri. L’apostolo Giacomo dice che “manchiamo tutti in molte cose” (3:2), ma ci raccomanda di manifestare, col nostro comportamento, la realtà della nostra fede (2:18-20). Uno solo, Gesù Cristo, non ha conosciuto il peccato e non l’ha commesso (1 Pietro 2:22). In Lui non c’era il peccato (1 Giovanni 3:4). Eppure, è stato “fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui” (2 Corinzi 5:21). Solo così possiamo averlo come modello e seguire le sue orme.

giovedì 12 luglio 2018

12 luglio


Dà al tuo servo un cuore intelligente.
1 Re 3:9

Un cuore intelligente

“Dà al tuo servo un cuore intelligente (o che ascolti)”. È la preghiera fatta salire a Dio da un adolescente che sentiva tutta la sua debolezza di fronte al peso della responsabilità che incombeva su di lui. Si tratta del re Salomone, all’inizio del suo regno.
In queste poche parole c’è molto da imparare. Se la Parola di Dio penetra nel cuore, ne è influenzata tutta la vita, poiché è dal nostro essere interiore che provengono i moventi delle nostre azioni e di tutto il nostro modo di procedere. Bisogna che il cuore sia riempito da qualcuno o da qualcosa; non può rimanere vuoto. Ma chi, o che cosa, occupa il vostro cuore? Da questo dipende tutta la vostra esistenza presente ed eterna.
Il cuore può essere riempito da un idolo, e sovente quest’idolo è semplicemente “l’io”, anche se non lo si vorrà ammettere, perché il cuore umano è superbo e orgoglioso. L’egocentrico ha un cuore “stretto”, duro, indifferente, freddo, poiché nulla rende più insensibili che avere se stessi come centro. Un cuore così è troppo occupato dei propri interessi e delle proprie ambizioni per avere il tempo di ascoltare il Signore e gli altri.
D’altra parte, la voce di Dio è sovente come “un mormorio di vento leggero” (1 Re 19:12). È così che Dio si compiace di parlarci; con dolcezza, con tenerezza. Ma se non abbiamo un cuore che ascolta, i rumori del mondo soffocheranno il suono di questa voce divina!