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venerdì 31 luglio 2020

31 luglio

Le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio.

Isaia 59:2

 

L’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge.

Romani 3:28

 

È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti.

Efesini 2:8, 9

 

Volete conoscere Dio?

 

Per certe persone, oggi, i segni dell’esistenza di Dio sono confusi e addirittura indecifrabili. La bellezza e l’armonia della natura o un cielo stellato non li fanno pensare spontaneamente a Dio. E comprendono ancora meno il messaggio del Vangelo, quello del perdono di Dio.

Allora molti sono tentati di farsi un’idea personale riguardo al problema centrale dell’esistenza di Dio. Gli uni la rifiutano, negando la sua esistenza o rimproverandogli tutte le calamità che si abbattono sulla terra. Altri rimangono indifferenti. Altri ancora ci pensano ogni tanto. Desidererebbero conoscerlo, forse, ma non sanno come fare. Qual è la via per andare a Lui?

È la via del pentimento e della fede. Per conoscere Dio dobbiamo pentirci, ossia prendere coscienza dei nostri limiti e delle nostre colpe. La Bibbia ci dice che sono i nostri peccati che ci separano da Dio e aggiunge che non è con le nostre opere, né con i nostri sforzi che potremo essere accettati da Dio. Egli ci chiede di ricevere quello che lui ci dà gratuitamente: il perdono, per mezzo della fede nel suo unico Figlio, il Signore Gesù. Infatti, anche se i nostri peccati ci chiudevano l’accesso al Dio santo, il suo amore ha varcato l’abisso che ci separava da lui. Dio è venuto a noi in Gesù, che ha sofferto ed è stato condannato al nostro posto. Per questo Dio può ora offrirci il suo perdono, una vita in abbondanza (Giovanni 10:10) e la vita eterna.


giovedì 30 luglio 2020

30 luglio

Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori.

Ebrei 3:15

 

Cercate prima il regno di Dio, e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date il più.

Matteo 6:33

 

Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza.

2 Corinzi 6:2

 

Mancanza di ambizione

 

Uno studente si avvicinò a Spurgeon, il noto predicatore inglese, al termine di un suo sermone: “Ho capito bene che bisogna che un giorno io incontri personalmente il Cristo e che cambi vita”. Spurgeon si stupisce: “Un giorno? E perché non oggi?” Il ragazzo rispose imbarazzato: “Prima vorrei vivere un po’”. Allora Spurgeon replicò con veemenza: “Lei manca di ambizione, giovanotto. Io, al suo posto, vorrei vivere pienamente subito e non vivere un po’ nell’attesa”.

È questo molto spesso il grande errore. Noi immaginiamo che, dal momento in cui Gesù entra nella nostra esistenza, cessiamo di vivere. È il contrario. Conoscere Cristo e incontrarlo cambia la vita, è vero, ma le dà un vero “senso”. L’unico rimpianto che si prova è di non aver sperimentato prima un tale cambiamento.

Gesù dice di essere venuto perché quelli che lo ascoltano abbiano la vita e che l’abbiano “in abbondanza” (Giovanni 10:10). Ecco quanto propone a ognuno di quelli che si volgono a Lui. Se prima della mia conversione “esistevo” solamente, ora, con la vita che Gesù dà, posso “vivere” una vita entusiasmante e conoscere una vera felicità. Sono passato dalla morte alla vita (Giovanni 5:24).

Ascolta la chiamata di Cristo oggi; non rimandare a domani la tua risposta. Non lo rimpiangerai mai!


mercoledì 29 luglio 2020

29 luglio

Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano.

Matteo 7:13, 14

 

Una via visibile alla fede

 

“Gli uomini tracciano delle vie sempre più visibili. Le autostrade, ad esempio; da lontano si scorgono queste opere d’ingegno che superano audacemente tutti gli ostacoli, seguendo precise traiettorie che attraversano fiumi, monti e boschi. D’altro canto vi sono, ad esempio in montagna, dei sentieri che rimangono nascosti. Tanto nascosti che sono visti soltanto da chi vi sta camminando.” (P. Zeissig).

Anche Gesù parla di una via. E cosa dice? “Pochi sono quelli che la trovano”. Eppure è la via che conduce alla vita. La sua entrata si chiama la porta stretta. È stretta perché, per oltrepassarla, devo rinunciare al mio egoismo, alle mie passioni, alle mie pretese. Trovare quella porta è accettare di mettere a nudo davanti a Dio, alla Sua luce, tutta la propria vita. In che modo? Andando a Gesù, così come si è, riconoscendo che si ha bisogno della sua grazia e del suo perdono. Allora, cade il peso! È Gesù che ha portato il castigo della mia colpa. La sua pace sostituisce le mie angosce.

Se Gesù è la porta, è anche la via per il credente. La Sua vita sulla terra, descritta nei quattro Vangeli, illumina i suoi passi. Dio è amore e luce. La vita di Gesù ne è stata la trascrizione perfetta. Ecco, la mia via è tracciata.

 

Per chi ha scelto la strada della luce,

per chi ha scelto una vita di fé,

v’è la mano di Dio che lo conduce,

v’è la guida di Cristo suo Re.

Molte altre strade son davanti a noi

che conosciamo oggi il Signor,

ma quella stretta è per i suoi,

strada di gioia e di ristor.


martedì 28 luglio 2020

28 luglio

Se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.

Apocalisse 20:15

 

(Nel cielo) nulla di impuro… vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello.

Apocalisse 21:27

 

Il gran trono bianco (2)

Leggere Apocalisse 20:11-15

 

La Bibbia è molto chiara: davanti al tribunale di Dio, ogni uomo sarà giudicato secondo quello che avrà fatto nella sua vita. Non c’è dunque nessun modo di sfuggire alla condanna? Sì, oggi ce n’è uno: è ricevere Gesù Cristo come Salvatore, e così avere il proprio nome scritto nel libro della vita. Però, al momento del giudizio finale, sarà troppo tardi. Il libro della vita sarà sì aperto, ma solo per fare questa constatazione: i nomi di quelli che sono giudicati non sono scritti in quel libro!

La giustizia di Dio è inconfutabile, perché la condanna sarà pronunciata su due testimonianze incontestabili e concordanti:

da una parte l’elenco delle opere malvagie: tutte le azioni degli uomini registrate nei libri;

dall’altra parte, l’assenza del nome del colpevole nel libro della vita.

Per entrare un giorno in paradiso, bisogna essere iscritti nel libro della vita. Altrimenti… Che pensiero terribile dover essere giudicati secondo le proprie azioni! Chi può essere orgoglioso di tutto quello che ha fatto? Anche le azioni migliori non sono senza macchia agli occhi di Dio che leggono nei nostri cuori. Spesso mescoliamo ad esse sentimenti poco nobili: il desiderio di apparire, l’obbligo sociale o persino l’orgoglio.

Dunque, non esitiamo più a volgerci a Dio per avere il suo perdono. Egli ha dato Gesù, “il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna… Chi crede in lui non è giudicato” (Giovanni 3:16, 18).


lunedì 27 luglio 2020

27 luglio

Vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza… Vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono.

Apocalisse 20:11, 12

 

Il grande trono bianco (1)

Leggere Apocalisse 20:11-15

 

Che cos’è questo grande trono bianco di cui parla l’Apocalisse? È il tribunale di Dio per il giudizio finale. Vi compariranno tutti quelli che non hanno accettato la grazia di Dio. Non ne mancherà uno, grande o piccolo. Ci saranno, in posizione di accusati, quelli che avranno bestemmiato contro Dio e negato la sua esistenza. Grandi, che avranno fatto tremare il mondo e ricevuto gli omaggi della folla, e anche piccoli, se avranno rifiutato il Vangelo.

I grandi sono menzionati per primi. Quanto a loro, la giustizia umana è troppo spesso indulgente e impotente. Ma la giustizia di Dio giudicherà tutti senza parzialità e non accetterà nessuna scusa per il male compiuto. Saranno aperti dei libri, non libri umani, ma il registro divino di tutte le azioni degli uomini.

Noi immaginiamo facilmente che le nostre colpe scompaiano col tempo. Non illudiamoci: in quel giorno tutto tornerà a galla. Nessuno potrà contestare i fatti rimproverati.

L’accusa non avrà bisogno di essere appoggiata da un procuratore. Il giudizio sarà senza appello. Ognuno sarà posto davanti alla realtà di quello che ha fatto. Quelli che non hanno voluto saperne di Gesù, il Salvatore, si troveranno di fronte a Gesù, il Giudice. È oggi che bisogna credere e dire: “Signore Gesù, così quale sono, senza niente di mio, io vengo a te”.

Il Signore Gesù ha detto: “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna” (Giovanni 5:24).

(segue)


domenica 26 luglio 2020

26 luglio

La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità in eterno… Quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio; io ho fatto del Signore, DIO, il mio rifugio.

Salmo 73:26, 28

 

Solo in Dio trova riposo l’anima mia.

Salmo 62:1

 

Agitazione e calma

Dal Salmo 77

 

La mia voce sale a Dio e io grido; la mia voce sale a Dio ed egli mi porge l’orecchio.

Nel giorno della mia afflizione ho cercato il Signore; la mia mano è stata tesa durante la notte senza stancarsi, l’anima mia ha rifiutato di essere consolata.

Mi ricordo di Dio, e gemo; medito, e il mio spirito è abbattuto.

Tu tieni desti gli occhi miei, sono turbato e non posso parlare.

Ripenso ai giorni antichi, agli anni da lungo tempo trascorsi. Durante la notte mi ricordo dei miei canti; medito, e il mio spirito si pone delle domande: “Il Signore ci respinge forse per sempre? Non mostrerà più la sua bontà?

La sua misericordia è venuta a mancare per sempre? La sua parola ha cessato per ogni generazione?

Dio ha forse dimenticato di aver pietà? Ha egli soffocato nell’ira il suo amore?”

Io rievocherò i prodigi del SIGNORE; sì, ricorderò le tue meraviglie antiche, mediterò su tutte le opere tue e ripenserò alle tue gesta.

O Dio, le tue vie son sante; quale Dio è grande come il nostro Dio?

Tu sei il Dio che opera meraviglie; tu hai fatto conoscere la tua forza tra i popoli….

Tu apristi la tua via in mezzo al mare, i tuoi sentieri in mezzo alle grandi acque e le tue orme non furono visibili.


sabato 25 luglio 2020

25 luglio

Ringraziando il Padre che… ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione (per mezzo del suo sangue), il perdono dei peccati.

Colossesi 1:12-14

 

Schiavo!

 

L’uomo che non conosce Dio è schiavo. Direte che questa parola è dura. Come trattare da schiavo l’uomo, un essere intelligente, responsabile delle sue azioni? Lui che ha la facoltà di inventare, di capire, di conoscere il mondo circostante, di fare delle scelte? Schiavo, semmai, è colui che è vittima della droga, succube della televisione, di internet, o che ha un difetto ben radicato, come la maldicenza, ad esempio. Ognuno ha le sue pecche. Come pretendere che l’uomo, solo perché è senza Dio, sia schiavo, quando si è liberato da vecchie credenze e vecchi tabù?

La Bibbia dichiara: “Uno è schiavo di ciò che lo ha vinto” (2 Pietro 2:19). Dice che l’uomo senza relazione con Dio è schiavo del peccato. Peccare, è non fare la volontà di Dio, è voltare le spalle allo scopo che Dio prevedeva per il bene della sua creatura.

Ma Dio cerca una relazione con te e con me, vuole rialzare e liberare. Si è avvicinato a noi in Gesù Cristo, morto sulla croce per espiare le nostre colpe e liberarci dal peccato. Ora egli aspetta che ognuno sia cosciente del suo allontanamento da Dio, che glielo confessi e accetti il dono della salvezza, pagato da Gesù a caro prezzo. Chi si appropria del valore del sacrificio di Cristo non è più schiavo del peccato, ma affrancato, liberato, rilasciato. Ora si lascia guidare dallo Spirito di Dio che gli insegna a dire, come all’apostolo Paolo: “Corro verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Filippesi 3:14).


venerdì 24 luglio 2020

24 luglio

Gesù… sopportò la croce, disprezzando l’infamia.

Ebrei 12:2

 

Quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale il mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo.

Galati 6:14

 

La croce, uno scandalo

 

A Roma è stato trovato un graffito del secondo secolo sul muro di una casa. Gli specialisti pensano che questa casa fosse una scuola per i giovani della corte imperiale. Il graffito si trova nel museo Kircher di Roma. Il primo disegno che possediamo sulla crocifissione è una caricatura di Gesù in croce. Sotto sono scarabocchiate in modo irregolare queste parole: “Alexamenos adora il suo Dio”. Testimonianza eloquente degli scherni e dell’incomprensione subiti dai primi cristiani. Eppure, costoro hanno difeso l’importanza centrale della croce.

È davvero ragionevole, per avere la vita eterna, affidarsi a un uomo morto su una croce? Riconoscerlo come il Messia promesso da Dio? Perché occorre una morte così terribile per salvare gli uomini? Forse sono queste le nostre domande segrete. Ma che cosa dice la Bibbia, la Parola di Dio?

“In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati” (1 Giovanni 4:10). La morte di Gesù Cristo sulla croce supera tutti i pensieri umani e rimane per molti uno scandalo. Ma il credente accoglie con rispetto questo fatto insondabile: Cristo, il Figlio di Dio, è morto per i nostri peccati (1 Corinzi 15:3). Ha portato il giudizio al posto di tutti quelli che credono in Lui. “Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti” (1 Pietro 3:18). La croce di Gesù, scandalo per la ragione umana, è l’espressione suprema dell’amore di Dio per l’uomo.



giovedì 23 luglio 2020

23 luglio

(Adamo disse a Dio:) “Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto”.

Genesi 3:10

 

Ma presso di te è il perdono; perché tu sia temuto.

Salmo 130:4

 

Dalla paura al timore di Dio

 

La Bibbia menziona spesso la paura, il terrore; riporta episodi di fuga, grida di angoscia. Essa è, come oggi si dice, realista. Ci insegna che la paura è fondamentalmente legata al fatto che l’uomo non ha rispettato il suo Creatore. La prima volta che la Bibbia parla di paura è riguardo ad Adamo, dopo che ha disobbedito a Dio. Prima di aver ascoltato il tentatore, Adamo non si nascondeva davanti a Dio, ma da allora Dio è percepito come avente il diritto di controllare il comportamento della sua creatura, e come una minaccia per la sua libertà.

Certe persone dicono con facilità di non aver paura di Dio. Asseriscono questo nel tentativo di scartare dai loro pensieri l’idea stessa di Dio. La loro coscienza è resa insensibile, non considerano di dover comparire davanti a Dio. Eppure, molte circostanze, come la morte di una persona cara o la vista di un incidente stradale, fanno risuonare di nuovo la voce della coscienza e riaffiorare la paura della morte e dell'aldilà.

Il vero cristiano non ha paura di Dio, perché lo conosce come suo Salvatore. Non ha paura di lui, perché sa che Dio ha perdonato tutte le sue colpe grazie alla morte di Gesù. La paura lascia il posto alla pace e alla fiducia in questo Dio d’amore. Ma, cosciente di quello che Dio è e di quello che gli è dovuto, il credente teme di dispiacergli e di disonorarlo. Questo è il timore di Dio.

“Il timore del SIGNORE è fonte di vita” (Proverbi 14:27).


mercoledì 22 luglio 2020

22 luglio

L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia.

Romani 1:18

 

Il Signore Gesù Cristo… ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio.

Galati 1:3, 4

 

Inquinamento

 

Ancora più grave dell’inquinamento fisico, l’inquinamento morale e spirituale invade il mondo di oggi: egoismo, amore del denaro, degrado dei costumi, violenza, ateismo, occultismo. Tutto questo è già menzionato in una lettera scritta dall’apostolo Paolo ai Romani verso l’anno 58. Ispirato da Dio, Paolo rivela la causa di tale situazione e ne dà il rimedio.

- La causa? Gli uomini si sono ribellati contro Dio.

“Pur avendo conosciuto Dio non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato…; e il loro cuore… si è ottenebrato” (Romani 1:21, 22). Dio non ha fatto di noi dei robot; se non vogliamo fare la sua volontà, ci lascia fare la nostra. E così, l’uomo ribelle è in balia dell’impurità, delle passioni infami, dell’immoralità (v. 24, 26, 28). È sgradevole tutto questo? Eppure è il ritratto dell’umanità: i giornali, i settimanali, i film, la televisione, internet, ne dipingono il quadro ogni giorno.

- Il rimedio? Non ve n’è altro se non la fede nel Vangelo di Gesù Cristo, che è la potenza di Dio per salvare chi crede (v. 16).

Più che mai, giovani e meno giovani constatano che la droga, la libertà sessuale, i nuovi stili di vita e la violenza non hanno fatto altro che accrescere le loro frustrazioni e la loro insoddisfazione. Ma ancora oggi il Signore Gesù offre il perdono e la vita eterna. Vuole liberare dalla schiavitù del peccato quelli che l’ascoltano e dare finalmente un senso alla loro vita.


martedì 21 luglio 2020

21 luglio

Così parla il SIGNORE…”Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola; torna a me, perché io ti ho riscattato”.

Isaia 44:6, 22

 

La grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere.

Giovanni 1:17, 18

 

Perché credere in Dio?

 

Parecchie persone pensano che la scienza abbia dimostrato che Dio non esiste. Dimenticano, o non sanno, che è tanto impossibile dimostrare che Dio esiste quanto provare che non esiste. Questo perché si tratta di una questione al di fuori del campo limitato della scienza che non può rispondere a tutte le domande. Ad esempio, non spiega perché c’è un creato e non ci sarebbe qualcuno che l’ha fatto. Credere in Dio è del tutto ragionevole. Affermare che non esiste può essere solo un partito preso.

La fede in Dio dà un senso alla vita e all’uomo tutta la sua dignità. Spiega il mondo che ci circonda e ci permette di andare oltre alle cose visibili. Così le relazioni umane conoscono il loro vero livello.

È pur vero che la fede in Dio può esporci a rischi: quello di essere incompresi, respinti e persino, in certi paesi del mondo, imprigionati. Tuttavia quello che trattiene maggiormente dall’avanzare verso Dio, dal credere in lui, è che si percepisce, più o meno consciamente, che tutta la nostra vita sarà portata alla luce, con le colpe e le brutture che nascondiamo con cura agli altri e talvolta a noi stessi. Se fosse questo il vostro caso, desideriamo dirvi: Non abbiate timore! Se Dio mette in luce le nostre colpe, è per liberarcene. Venite per fede alla croce dove Gesù ha sofferto per voi e per me!

Solo la fede ci fa scoprire chi è il Dio di pace, di amore e di luce; e Gesù, che ce l’ha fatto conoscere.


lunedì 20 luglio 2020

20 luglio

“Non temere; soltanto abbi fede”.

Marco 5:36

 

“Non temere, piccolo gregge”.

Luca 12:32

 

“Il vostro cuore non sia turbato”.

“Pace a voi!”

Giovanni 14:1; 20:19

 

Pace a voi!

 

Voi che avete posto la vostra fiducia in Gesù, il Salvatore, dovete ora imparare, alla sua scuola benedetta, a non temere.

Poiché avete creduto in lui e sapete che è morto per voi, non avete più da temere il giudizio futuro. Avete la vita eterna. Il vostro avvenire è sicuro e luminoso.

Ma, ad ogni passo su questa terra, vi capita di temere e di tremare per le cose di quaggiù. Quanti motivi di turbamento per il vostro debole cuore!

La malattia? La salute dei vostri cari? Le preoccupazioni finanziarie? L’ansia in presenza degli avvenimenti di cui il mondo si spaventa? Il lutto che spezza gli affetti, l’attesa che mina la speranza, la lotta incessantemente rinnovata per l’esistenza umana?

Non temete. La stessa potenza per la quale Gesù è uscito dalla tomba vi assicura la vittoria. È la sua voce che dice “Non temere!”. Le sue prime parole rivolte ai discepoli, quando si è trovato con loro il giorno della risurrezione, sono state: “Pace a voi!”

Ma forse voi temete ancora di più di venir meno, di non serbare la fede, di mancare in quello che il vostro Maestro vi chiede. “Non temete. Pace a voi!”

“La mia grazia ti basta” ha detto il Signore all’apostolo Paolo (2 Corinzi 12:9). E lo ripete anche a noi.


domenica 19 luglio 2020

19 luglio

Cercate il bene e non il male... odiate il male, amate il bene.

Amos 5:14

 

Il bene bisogna amarlo

 

Quella che avete appena letto è un’esortazione rivolta al popolo d’Israele, ma ripetuta per noi nel Nuovo Testamento con accenti ancora più forti: “Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene” (Romani 12:9). Quando si vive in una società dove certi peccati sono la norma, anche il credente, poco alla volta, potrebbe perdere la nozione della loro gravità. Se manca un continuo esercizio spirituale, il giudizio sul male si attenua, e in questo modo la via che porta a cadere nel peccato si fa sempre più breve.

È soltanto il fatto di essere in relazione con Dio Padre per mezzo della fede in Cristo e nella sua opera redentrice, – quindi di essere diventati “partecipi della natura divina” (2 Pietro 1:4) – che ci mette in grado di evitare il male e di compiere il bene. Sono le “capacità potenziali” che il credente ha ricevuto da Dio, per manifestarle in comportamenti e in azioni conseguenti.

“Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Romani 12:21). Se non vegliamo, potremmo essere sorpresi da Satana durante un periodo di “sonno” spirituale; se non indossiamo “la completa armatura di Dio” (Efesini 6:11-17), ci troveremo a combattere con le sole nostre forze. In entrambi i casi, Satana riuscirebbe a vincerci. Non mettiamoci nelle condizioni di essere vinti!

Fondamentale per non cadere nel peccato è il controllo dei pensieri, prima ancora che delle azioni, perché sono le idee che poi si traducono in atti. Bisogna dunque, seguendo l’esortazione che l’apostolo Paolo faceva ai credenti della chiesa di Filippi, orientarli verso le cose vere, onorevoli, giuste, pure, amabili, le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode (Filippesi 4:8); e poi fare quelle cose: ecco cosa onora Dio e preserva dal commettere il male.


sabato 18 luglio 2020

18 luglio

Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunziata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito.

Ebrei 2:3

 

Eppure è scritto in rosso!

 

Alcuni turisti sguazzano, noncuranti, nel letto di un piccolo fiume di montagna. Sulla riva, proprio nel luogo dove hanno deposto i loro indumenti, un cartello ben visibile, scritto in rosso, indica: “Vietato bagnarsi”. Nel tempo, alcuni avevano perso la vita a causa di buche profonde.

Indubbiamente, i bagnanti hanno ritenuto che quella proibizione fosse esagerata e che non ci fosse pericolo. Non si sentono dunque implicati.

Anche la salvezza offerta da Dio è scritta in rosso; è al prezzo del sangue di Gesù Cristo, versato sulla croce, che Dio perdona agli uomini i loro peccati.

Ma come quei bagnanti, molti uomini disinvolti disprezzano l’annuncio di un pericolo e non si sentono implicati dalla croce di Gesù Cristo. Ci vedono solo un avvenimento dell’antichità, senza relazione con oggi. Eppure, Dio fa annunziare a tutti gli uomini che devono essere salvati da Gesù Cristo, per sfuggire al giudizio meritato dai loro peccati. La negligenza di un pericolo può comportare tragiche conseguenze. Tenere conto o no di un segnale di avvertimento può essere una questione di vita o di morte. La coscienza del messaggio della croce è una necessità vitale che condiziona l’avvenire eterno di ciascuno di noi.

Voi che leggete questo foglietto, prestate attenzione agli avvertimenti di Dio! Egli vi previene, perché vi ama e invita ciascuno a pentirsi. Non trascurate i suoi richiami.

venerdì 17 luglio 2020

17 luglio

(Gesù Cristo) vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.

1 Pietro 2:9

 

Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza… fra le nazioni e i suoi prodigi fra tutti i popoli.

Salmo 96:2, 3

 

Tutto dice che Egli è meraviglioso

 

Nella Bibbia, l’aggettivo “meraviglioso” è usato spesse volte per i progetti di Dio verso l’umanità e per Colui che è venuto a compierli, Gesù Cristo. Già l’Antico Testamento parla di quel Dio che “opera prodigi” (Salmo 72:18), di cui è detto: “Meravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua saggezza” (Isaia 28:29).

Otto secoli prima della venuta di Gesù, Isaia annuncia che Dio desiderava portare la luce in questo mondo di tenebre, e che un giorno sarebbe nato un bambino, un figlio, latore di un messaggio di pace e di perdono. Il profeta precisa che lo avrebbero chiamato “Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace” (Isaia 9:6), e anche “Emmanuele”, che significa Dio con noi (7:14). Aggiunge ancora che il Signore “asciugherà le lacrime da ogni viso” (25:8) e sarà vincitore sulla morte.

Queste promesse meravigliose si sono compiute quando il Cristo è venuto sotto forma di un bambino. Gesù è il nome meraviglioso di Colui che ha reso visibile sulla terra quel Dio che mai nessuno aveva visto, e che, molto tempo prima, aveva fatto conoscere i suoi pensieri meravigliosi verso l’umanità. Persino i suoi nemici dovettero riconoscere “le meraviglie che aveva fatte” (Matteo 21:15) e inchinarsi davanti all’evidenza: “Se quest’uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla” (Giovanni 9:33).

Benché rigettato dal mondo, Gesù oggi è vivente. È lui il solo mezzo di salvezza, il fondamento della Chiesa che Dio costruisce (1 Pietro 2:4-10).


giovedì 16 luglio 2020

16 luglio

“Gesù Cristo… che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti…; in nessun altro è la salvezza”.

Atti 4:10, 12

 

La tua Parola è verità.

Giovanni 17:17

 

Sincerità

 

L’importante è essere sinceri! Ecco una scappatoia frequente quando la conversazione cade sulla fede. Certo, è meglio essere sinceri che ipocriti o simulatori. Ma la sincerità non basta. Posso essere sinceramente persuaso che una scala sia solida, ma questo non le impedirà di rompersi se il suo legno è tarlato.

Con la sincerità bisogna avere la verità. È cosa evidente nella vita corrente, ma è ancora più importante nel campo morale e spirituale. La verità esiste, non dobbiamo temere di affermarlo, a costo di essere accusati di presunzione o di fanatismo. Ricerchiamola, senza lasciarci fermare da nessun ostacolo.

Certo, la verità riguardante Dio, l’aldilà, noi stessi e le nostre origini, rimane fuori dalla portata dell’uomo abbandonato alle sue sole risorse. Ma Dio ha parlato, e Gesù Cristo ha detto rivolgendosi a Lui: “La tua Parola è verità”. Essa comunica quello che è inaccessibile alla nostra sola intelligenza, soprattutto sul piano morale.

Quando leggiamo la Bibbia umilmente e con fede, Dio si rivela alla nostra mente. Tutto quello che Dio ci fa conoscere è verità. Non cerchiamo l’insegnamento di una religione. La verità non è una religione, neppure un sistema di pensieri; è una persona: Gesù Cristo il Figlio di Dio. Conosceremo la verità su Dio, su noi stessi, sul senso della nostra vita, sull’aldilà, solo se crederemo a Gesù che ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita” (Giovanni 14:6).