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giovedì 30 giugno 2016

30 Giugno

Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare, dice Dio, il Signore. Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, rafforzerò la malata.
Ezechiele 34:15-16

Bisogno di rilassarsi

Le vacanze non sono lontane. Ma forse io vorrei fermarmi proprio oggi e dire a tutti: “Alt! Basta! Non ne posso più dello stress quotidiano, delle preoccupazioni, del lavoro e di tutto il resto. Voglio dimenticare tutto e andare lontano, pensare alla mia salute. Ho proprio bisogno di vacanze!”
Sapete che è proprio quando si arriva al limite che Dio interviene? Che è proprio quando rinunciamo a trovare delle soluzioni da soli che Egli può cominciare ad agire? Che è quando riconosciamo il nostro bisogno di lui che Egli si rivela? Il Dio della Bibbia è un Dio vivente, che sa parlarmi, sia per mezzo di un versetto del santo Libro che mi cade sotto gli occhi, sia per mezzo di qualche parola udita “per caso” dai miei famigliari, o attraverso un avvenimento inatteso, o ancora per mezzo di quella voce interiore, autorevole, che si impone al cuore e alla coscienza. Questo Dio si rivela quando tutto va male, facendo sentire la sua presenza, come la mano di un amico, o quando mi rivolgo a lui con la preghiera. Sì, il nostro Dio è un Dio vivente e vero, che vuole donarmi il riposo di cui ho bisogno. Volete fare oggi anche voi quest’esperienza? “Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi” (Giacomo 4:8). “Cercate l’Eterno mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino” (Isaia 55:6).

Ai suoi discepoli che avevano lavorato molto, Gesù disse: “Venitevene ora in disparte… e riposatevi un poco” (Marco 6:31). 

mercoledì 29 giugno 2016

29 Giugno

Sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati… ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.
1 Pietro 1:18, 19

Salvezza gratuita?

Spesso si sente dire che il perdono di Dio è gratuito. Sicuramente ciò è giusto; la Bibbia lo ripete fino all’ultimo capitolo: “Chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” (Apocalisse 22:17). E ancora: “Tutti coloro che credono… sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù” (Romani 3:22, 24).
Ma se la salvezza è gratuita per chi viene a Dio e gli confessa i suoi peccati, lo è in virtù del fatto che il suo prezzo è già stato pagato; pagato dallo stesso Figlio di Dio, che ha dato il suo sangue, la propria vita. Nessuno potrà mai misurare ciò che è costato al nostro Salvatore il riscatto di un solo peccatore. Non solo Gesù ha dovuto subire il supplizio infamante della crocifissione, ma soprattutto ha accettato il giudizio terribile della giustizia divina per ogni nostro peccato. Alla fine delle tre spaventose ore di tenebre durante le quali “l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti” (Isaia 53:6), ha esclamato: “È compiuto” (Giovanni 19:30). Quest’espressione è la traduzione di una parola greca che si apponeva in fondo a una fattura saldata e che vuol anche dire: “Pagato”.

Amici lettori, pensiamo all’interesse che ha per noi il Figlio di Dio, che non si è tirato indietro davanti al prezzo da pagare per la nostra salvezza! Non dimentichiamo mai ciò che è costato al nostro caro Salvatore il riscatto della nostra anima. Questo ci condurrà sempre alla lode e all’adorazione. 

martedì 28 giugno 2016

28 Giugno

Quanto sono numerose le tue opere, Eterno! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze.
Salmo 104:24

Questioni sempre attuali

Il mondo evolve rapidamente, e la nostra generazione si trova a vivere in un ambiente molto diverso da quello in cui si viveva qualche decennio fa. Tuttavia alcuni interrogativi ritornano sempre: “Da dove veniamo? Dove andiamo? Perché siamo sulla terra?”
Davanti a certe questioni riguardo all’origine della vita, alcuni parlano del caso e di leggi naturali. Ma così non si giunge forse a deificare il caso e le leggi naturali? Si è ironizzato dicendo che se il caso è riuscito a fare l’uomo partendo dal Big Bang, passando per le stelle e le prime cellule della vita, lo stesso caso avrebbe potuto far vincere ricchi premi alla lotteria migliaia di volte. Altri che credono di poter fare affidamento sulla scienza, giungono a mettere una N maiuscola alla natura, o una M maiuscola alla materia… Non è forse la nascita di un nuovo dio?
Ma c’è anche un’altra risposta. Nel corso dei secoli, uomini e donne hanno creduto in Dio. Senza rifiutare la ragione, hanno creduto in un Dio che supera qualsiasi ragionamento. Perché non accettare un Dio intelligente piuttosto che un caso cieco? E soprattutto, perché non cercare Dio stesso?
Egli si lascia trovare da chi va a lui. Fategli conoscere tutte le vostre domande, i dubbi, i rimpianti. Non solo scoprirete che Egli esiste, ma che si prende cura di voi e che risponde alla preghiera. Sì, Dio è buono per tutti quelli che si affidano a lui.

lunedì 27 giugno 2016

27 Giugno


I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani.
Salmo 19:1

Gesù le disse: “Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?”
Giovanni 11:40

La consapevolezza della gloria di Dio

Una delle lacune più tragiche nella vita dei nostri contemporanei, almeno in Occidente, è la perdita della consapevolezza di Dio. A loro, l’universo sembra vuoto. Non intravedono più la gloria di Dio nella bellezza della natura, né la sua azione nella loro vita. Questo accecamento produce diversi mali: perdita dei punti di riferimento morali, senso d’insicurezza, conflitti di ogni genere.
Certamente Dio è invisibile, e la sua gloria supera infinitamente i nostri pensieri. Ma se noi non possiamo immaginare chi è Dio, Egli si rivela a chi si confida in lui. Dio si rivela per mezzo della creazione, ma lo fa in modo più completo nella Bibbia. Soprattutto Dio si fa conoscere nel suo Figlio Gesù Cristo.
Sapete che la gloria di Dio è la base di una gioia e di una felicità ineguagliabili? Se contemplando la natura ci sentiamo commossi e pieni di gioia, che dire quando siamo messi in contatto con l’Autore di tutte queste bellezze?

Ma il male, che in noi è innato, spesso ci rende ciechi e sordi alle testimonianze di Dio. Per questo motivo Gesù è venuto sulla terra da parte di Dio. È morto e risuscitato per portare la luce agli uomini e renderli sensibili all’amore di Dio. Così, ancora oggi, tutti coloro che si confidano in Gesù conoscono Dio e la sua grazia meravigliosa. Presto saranno come immersi in essa, “a lode della gloria della sua grazia” (Efesini 1:6). 

domenica 26 giugno 2016

26 Giugno

Amate dunque la verità e la pace.
Zaccaria 8:19

Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto.
1 Pietro 3:15


Tolleranza e verità

Ho ricevuto dagli uffici del comune un biglietto d’auguri che riproduce un disegno fatto da bambini: il globo terrestre circondato di bambini che, tenendosi per mano danzano su un ramo d’ulivo dove è scritto: “Amore, Pace, Fratellanza, Felicità”. All’interno, altri disegni illustrano le parole “Pace e Tolleranza”.
È importante insegnare ai bambini il valore di queste parole, ma alla parola “tolleranza” bisogna aggiungere la parola “verità”. Infatti, che cosa si penserebbe di un tribunale che rinunciasse a ricercare la verità in nome della tolleranza? O di un medico che trascurasse di fare una diagnosi per non contrariare il suo paziente?
Oggi l’interesse per le cose spirituali è in aumento. Ma spesso questa nuova spiritualità si presenta come una mescolanza di filosofie orientali e di moderne tecniche di marketing. Questo miscuglio si compie a detrimento della verità, in quanto tutto è presentato come ugualmente vero, nonostante le contraddizioni.

Non dobbiamo temere di affermare che certe convinzioni sono false e pertanto pericolose. Non serve a nulla nascondere tutto sotto il manto della tolleranza. Bisogna essere chiari e ricercare onestamente la verità, approfondendo l’insegnamento contenuto nella Bibbia, senza fermarci a delle considerazioni generali che non provano nulla. Studiamo la vita del Signore Gesù, ricordandoci che ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita” (Giovanni 14:6).

sabato 25 giugno 2016

25 Giugno

Cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio.
Ecclesiaste 12:1

Dio… illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate… qual è verso di noi che crediamo, l’immensità della sua potenza.
Efesini 1:18-19

Dove posiamo il nostro sguardo?

Oggigiorno la pubblicità invade tutto, le strade, i centri commerciali, gli schermi dei televisori e del computer. È difficile non vedere queste immagini, spesso una più provocante dell’altra. I cristiani devono essere vigilanti; la Bibbia ci mette in guardia contro la concupiscenza degli occhi che eccita i nostri sensi e può portarci a commettere il peccato (1 Giovanni 2:16; Giacomo 1:15). Ricordiamoci di ciò che il Signore Gesù diceva con forza ai suoi discepoli: “Se l’occhio tuo ti fa cadere in peccato, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nella geenna” (Marco 9:47). Lot, il nipote di Abraamo, “alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano”; a causa di questo si allontanò dal cammino della fede e finì per stabilirsi a Sodoma, abitata da uomini “perversi e grandi peccatori contro l’Eterno”. Lot fu salvato in extremis nel giorno del giudizio della città, ma sua moglie perse la vita guardando indietro verso quel luogo al quale il suo cuore si era attaccato (Genesi 13:10-13; 19:15-26).

Consideriamo invece l’esempio di Mosè: “gli occhi del suo cuore” erano rivolti verso il cielo: “aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. Per fede abbandonò l’Egitto, senza temere la collera del re, perché rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile” (Ebrei 11:26-27). Seguiamo l’invito della Parola di Dio, fissiamo “lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta” (Ebrei 12:2).

venerdì 24 giugno 2016

24 Giugno

(Gesù disse:) “Io me ne vado, e torno da voi”.
Giovanni 14:28

Il Signore è vicino.
Filippesi 4:5

“Sì, vengo presto”.
Apocalisse 22:20

Futuro prossimo

Durante una lezione di sintassi, l’insegnante parla ai suoi alunni dei diversi modi per esprimere un avvenimento futuro. Fa l’esempio del futuro prossimo: “Io verrò… Noi partiremo…”. Fa riferimento anche al possibile uso del presente per esprimere un’azione che sta per accadere: “Sono da te fra un istante…”. Se qualcuno si esprime così, vuol dire il suo arrivo è davvero imminente.
Nei versetti citati oggi, chi dice “Sì, vengo”, è il Signore Gesù. Lui, il Figlio di Dio, è già venuto una volta sulla terra, vi è stato crocifisso e sepolto; ma è uscito dalla tomba ed è risalito al cielo. Ma, “ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà” (Ebrei 10:37).
Per coloro che hanno creduto in lui, che lo hanno accettato come loro personale Salvatore, allora questa promessa è un grande motivo di gioia. Il nostro Signore non darà a nessun altro la responsabilità di venire a prendere coloro che egli ama per portarli con sé nel cielo!
Ma per coloro che rifiutano ancora la sua grazia, il pensiero che Egli ritorna, e che il tempo utile per essere salvati sta per finire, è molto solenne. Non aspettate che il periodo della grazia sia finito! Poiché nel giorno in cui il Signore Gesù ritornerà a prendere i suoi, essi saranno rapiti e introdotti nella felicità eterna, ma gli altri saranno lasciati sulla terra sulla quale cadranno i giudizi di Dio, “l’ira di Dio” (Efesini 5:6).

Se quel giorno fosse oggi, dove ti troveresti domani?

giovedì 23 giugno 2016

23 Giugno

Si alzino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici a ogni novilunio; ti salvino essi dalle cose che ti piomberanno addosso! Ecco… il fuoco li consuma.
Isaia 47:13-14

Non vi rivolgete, né agli indovini; non li consultate.
Levitico 19:31

Credere all’oroscopo?

Molte riviste pubblicano settimanalmente un oroscopo, e numerosi lettori lo consultano; quasi tutte le reti televisive lo trasmettono. Sembra che una persona su due creda all’influenza della posizione degli astri al momento della nascita. Il nostro carattere, come pure tutti gli avvenimenti della nostra vita, dipenderebbero da questo. Se ciò fosse vero, due gemelli avrebbero necessariamente lo stesso avvenire e lo stesso carattere. Che assurdità! Basta paragonare la storia di Giacobbe con quella di suo fratello Esaù, come si legge nella Bibbia. Inoltre le affermazioni spesso si contraddicono da un giornale all’altro, o sono tanto vaghe da non assumere alcun preciso significato, per non parlare poi delle predizioni che non si sono mai avverate.
Dio condanna formalmente questa forma di divinazione, come pure la cartomanzia o la chiaroveggenza. Se ci dedichiamo a queste cose, ci facciamo intrappolare da Satana che è chiamato nella Bibbia “il padre della menzogna”. Perché non affidarsi invece a Dio, il solo che conosce l’avvenire? L’uomo che si affida a Dio non sente il bisogno di sapere ciò che gli accadrà, poiché sa che il suo Padre celeste si occupa di lui, e ciò lo riempie di pace e di tranquillità, anche nelle situazioni difficili.

Se avete qualche contatto con questi ambienti pericolosi, fermatevi; cessate ogni pratica occulta e volgetevi verso il Dio vivente e vero, l’unico che salva e libera. Vedrete la differenza!

mercoledì 22 giugno 2016

22 Giugno

Maria… sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola.
Luca 10:39

Tutti… si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.
Luca 4:22

La buona parte
(Luca 10:38-42)

Gesù si ritrovava volentieri a Betania dove due sorelle pie, Marta e Maria, gli testimoniavano un grande affetto. Due sorelle molto diverse. Marta vedeva la fatica del Signore e desiderava offrirgli qualcosa; Maria desiderava ricevere da lui.
Marta si prodigava per Gesù, ed Egli apprezzava la sua dedizione, ma non voleva che questo servizio la tenesse in disparte, né privasse Maria di ciò che ella desiderava: conoscere meglio il suo Maestro. Maria restava seduta ai suoi piedi rapita dalle parole di grazia che egli pronunciava. E Gesù dichiara: “Maria ha scelto la parte buona”.
Niente fa più piacere al Signore di vedere i suoi riscattati apprezzare i tesori della sua grazia che offre loro. Egli non è più fisicamente in mezzo a noi, ma quando leggiamo la sua Parola Egli ci parla. Ci invita a leggerla e a riceverla come faceva Maria. Anche noi possiamo parlargli per mezzo della preghiera, con la certezza che egli ci ascolta sempre. Ricerchiamo questa buona parte, impariamo a rimanere tranquilli nella sua comunione. Così attingeremo forza e saggezza per servirlo compiendo con fedeltà “le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:10).

martedì 21 giugno 2016

21 Giugno

Ma tu esponi le cose che sono conformi alla sana dottrina: i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, sani nella fede, nell’amore, nella pazienza.
Tito 2:1-2

Alla sera di una vita cristiana

Signore, sto invecchiando; concedimi di essere modesto e di non credere che la mia esperienza mi autorizzi ad esprimere un parere su tutto. Dammi anche di essere saggio nella valutazione delle situazioni e delle persone.
Signore, sto invecchiando. Fa’ che io non diventi una persona triste, austera, pensierosa, sempre rivolta al passato, ma un esempio di pazienza, di dolcezza e di comprensione.
Signore, sto invecchiando; aiutami a rispettare sempre più i tuoi insegnamenti. Dammi il coraggio di diffonderli e soprattutto di viverli in un mondo sconvolto, senza riparo né speranza. Concedimi soprattutto di essere in qualche misura un esempio di quell’amore vero e disinteressato che tu ci hai lasciato.
Signore, sto invecchiando; che la lettura della Bibbia diventi per me non il compimento di un dovere senza gioia, ma la sorgente alla quale attingo sempre più volentieri per rinnovarmi di giorno in giorno.
Signore, sto invecchiando; rendimi più sensibile ai bisogni di coloro che mi attorniano, la mia famiglia, i miei vicini, tutti coloro che attraversano la solitudine o la sofferenza. Aiutami a pregare per loro con fede e costanza.

Signore, sto invecchiando; dammi di aspettare non la morte per essere liberato dai miei problemi, ma il momento gioioso in cui ti vedrò e potrò essere con te per sempre.

lunedì 20 giugno 2016

20 Giugno

Uno solo è il vostro Maestro… una sola è la vostra Guida, il Cristo.
Matteo 23:8, 10

Non videro più nessuno con loro, se non Gesù solo.
Marco 9:8

I cristiani hanno un solo Maestro

Ai suoi amici che si facevano chiamare “luterani”, il riformatore Martin Lutero rispondeva: “Vi prego di tralasciare il mio nome e di chiamarvi “cristiani”. Io non sono stato crocifisso per nessuno, né sono venuto per essere il Maestro di qualcuno. Cristo è il nostro solo Maestro”.
Davanti a una folla entusiasta che voleva adorarli, gli apostoli Barnaba e Paolo avevano reagito con vigore: “Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani come voi” (Atti 14:15). Come ci viene naturale seguire un uomo, specialmente se ha l’ardire di presentarsi ai suoi simili come “maestro di pensiero”, o come intermediario fra Cristo e gli uomini. Quando Gesù era sulla terra, invitava coloro che lo incontravano a seguirlo, sottolineando il pericolo di seguire degli “estranei” (Giovanni 10:5).

Cristiani, non prendiamo degli abbagli; uno solo è il nostro maestro, Gesù Cristo che ha dato la sua vita per noi. Noi dobbiamo rispettare tutti gli uomini, onorare i nostri fratelli e tenere i servitori di Dio “in grande stima e di amarli a motivo della loro opera” (1 Tessalonicesi 5:13); ma chi dobbiamo seguire è Cristo, il solo degno di essere adorato e servito. “Signore, da chi andremmo noi?” aveva risposto a Gesù il discepolo Pietro: “Tu hai parola di vita eterna” (Giovanni 6:68). Solo lui è il nostro Dio Salvatore.

domenica 19 giugno 2016

19 Giugno

Non amate il mondo… Il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.
1 Giovanni 2:15, 17

Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori.
1 Timoteo 1:15

Il mondo, un nemico per l’uomo?

La storia del mondo è fatta di guerre e di conflitti. In tutte le epoche ci sono stati uomini che hanno voluto dominare con tutti i mezzi. In passato, grandi imperi hanno regnato su miliardi di esseri umani. Anche oggi la situazione non è molto diversa.
Si parla di “globalizzazione” come di una necessità, che risolverebbe i più grandi problemi dell’umanità; si pensa di riuscire a guarire mali e sofferenze predicando la solidarietà universale, mentre si continua a fare la guerra, a uccidere! Le migliori intenzioni potrebbero cambiare il volto del mondo? Satana ne è il capo (Giovanni 12:31), e gli uomini, inconsapevolmente, sono al suo servizio.

Fin dal principio dell’umanità, un uomo, Caino, irritato contro il fratello Abele, lo ha ucciso perché Dio aveva gradito quest’ultimo e non lui. Da allora il cuore dell’uomo non è cambiato, e il mondo rimane un vivaio di violenza. Dio dichiara nella Bibbia: “Il cuore è ingannevole… e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io, l’Eterno” (Geremia 17:9). Pensate di fare eccezione a questa valutazione? È ancora Dio a rispondere: “Non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:22-23), ma Egli non si ferma a questa dichiarazione. Egli è il Dio Salvatore, e dà a ogni uomo una speranza vivente che non è legata a questo mondo, ma al suo cuore di Padre: egli ha dato il suo Figlio Gesù Cristo per liberarci dall’influenza e dalle conseguenze del male.

sabato 18 giugno 2016

18 Giugno

Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.
Giovanni 17:3

Dio, una persona

Immaginate forse Dio come una potenza, un’autorità, un’immensa unità, o come l’universo stesso? Il Dio dei cristiani, colui che si è fatto conoscere nella sua Parola, la Bibbia, è una “persona”. Una persona nel senso di un essere cosciente, che ha pensieri, sentimenti, progetti, qualcuno che agisce e che ha relazioni attive con gli altri. Con una persona si può parlare e si ottengono delle risposte, così la si può conoscere. In questo senso, la Bibbia ci rivela chiaramente Dio come una persona.
Dio pensa: “Io so i pensieri che medito per voi, dice l’Eterno, pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza” (Geremia 29:11).
Dio agisce: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra” (Genesi 1.1), e la Bibbia è piena degli atti che ha compiuto in favore della sua creatura.
Dio ha dei sentimenti: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
Dio comunica: “Dio… ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Ebrei 1:2).

Vale la pena, addirittura è indispensabile, conoscere questa persona. Non accontentatevi di ciò che vi viene raccontato di Dio. Cercatelo, ed Egli si rivelerà a voi, poiché vuole adottarvi come figli e figlie. “Sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente” (2 Corinzi 6:18).

venerdì 17 giugno 2016

17 Giugno

Chi mai dice una cosa che si avveri, se il Signore non l’ha comandato?
Lamentazioni 3:37

Perché contendi con lui? Egli non rende conto dei suoi atti.
Giobbe 33:13

Miracolata

Su una pagina di un giornale locale si legge questo titolo a grossi caratteri: “Una miracolata”. L’autore dell’articolo riferisce un incidente avvenuto il giorno prima. Egli non fa il nome della persona coinvolta, ma io la conosco bene, e il resoconto dell’accaduto m’interessa molto da vicino. Una semplice distrazione e la vettura era finita fuori strada; in quel punto la strada costeggia una ripida scarpata. Trenta metri più in basso scorre un fiume. Dalla vettura distrutta e capovolta viene estratta la vittima, ferita ma viva. Il giornalista conclude: “Salvata dalla cintura di sicurezza”.
Come cristiano, seppure ben consapevole dell’efficacia della cintura, direi piuttosto: “Salvata da Dio”. Dio è onnipotente e mostra la sua potenza, qualsiasi possa essere lo strumento di cui si serve.
La nostra visuale è limitata. Sovente confondiamo i mezzi con la mano che li utilizza. “Non v’ingannate fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto” (Giacomo 1:16-17).

Facciamo attenzione a non attribuire al caso questo o quell’avvenimento. Il caso non esiste. “Dio è più grande dell’uomo” e ogni cosa è al suo servizio (Giobbe 33:12; Salmo 119:91).

giovedì 16 giugno 2016

16 Giugno

Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.
Proverbi 28:13

Il male e il bene

“Fanno tutti così, dicono tutti così”. È questo un criterio sufficiente per distinguere il bene dal male? L’opinione della maggioranza, diffusa dai mezzi di comunicazione, non è l’insegnamento di Dio.
Cambiare il vocabolario, definire avventura un adulterio, interruzione volontaria di gravidanza un aborto, o praticare l’eutanasia attiva, non è altro che ingannare la coscienza. Non è una novità; ai suoi tempi, l’apostolo Paolo scriveva così ai Romani: “Si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato” (Romani 1:21).
Ma c’è qualcosa di ancora più grave. Molti rifiutano di accettare i comandamenti di Dio, in nome, dicono loro, della propria coscienza. Rifiutano le verità bibliche. È riferendosi a loro che Gesù ha detto: “La luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie” (Giovanni 3:19).

Per chi sa bene di aver commesso degli errori, come tutti gli esseri umani, e rifiuta la fede capace di salvare, non c’è salvezza. Ma chi riconosce di essere un peccatore, e di questo chiede perdono, trova la luce, la fede e la salvezza portate dal Cristo. Non permettete che la vostra coscienza sia sviata dalle idee del momento e da ciò che, forse, può venirvi comodo. Cercate nella Parola di Dio la verità che è rivelata nel tempo a fedeli uomini di Dio, e soprattutto portata nel mondo da Gesù Cristo.

mercoledì 15 giugno 2016

15 Giugno

(Gesù disse:) “Io sono il buon pastore, e conosco le mie (pecore), e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore”.
Giovanni 10:14-15

L’Eterno è il mio pastore: nulla mi manca… Egli mi ristora l’anima.
Salmo 23:1, 3

Il mio Pastore

Gesù dichiara: “Io sono il buon pastore”. Quest’immagine esprime tutta la tenerezza e la dedizione del Signore Gesù per ognuno dei suoi. Il pastore conduce il gregge, provvede al suo nutrimento facendolo pascolare; lo protegge dai predatori ma, ancora di più, si occupa in particolare di ogni pecora: una relazione affettiva si stabilisce fra il Pastore e ciascuna delle sue pecore. Egli le conosce e le chiama per nome (Giovanni 10:3), perché ognuna ha per lui un valore unico.
Ogni credente può riconoscersi nella pecora perduta che il Pastore ha cercato e trovato (Luca 15:4-7). Essa ha per lui il valore che corrisponde al prezzo che ha pagato dando la sua vita alla croce per riscattarla.
Il buon Pastore non vuole che la pecora resti isolata, la conduce insieme al gregge. Ciò che le dà sicurezza non è certo l’appartenenza al gregge, ma la sua relazione col Pastore. Per profondo che sia il legame di un credente con i fratelli e le sorelle in fede, la sua sola sicurezza è quella di appartenere a Cristo. Il Signore paragona la sua relazione con le pecore a quella che esiste fra lui e suo Padre. Questa relazione è così intima che Gesù dice: “Conosco le mie, e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre” (Giovanni 10:14-15).

Poiché anch’io ero una pecora perduta e il mio Salvatore ha dato la sua vita per me, io so che Egli mi ama, e ho fiducia che non smetterà di prendersi cura di me.

martedì 14 giugno 2016

14 Giugno

Beato l’uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto! Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità e nel cui spirito non c’è inganno.
Salmo 32:1-2

La mia felicità, un dono di Dio (II)

Passarono alcuni mesi. Tornai al gruppo di preghiera perché c’era qualcosa che mi attirava. Per la prima volta mi rivolsi a Dio: “Dio, se esisti veramente, se puoi fare qualche cosa per me, fallo adesso”. All’istante sentii una grande pace. Rientrato a casa, avevo l’impressione che Gesù fosse accanto a me.
Quando lo raccontai ai miei, mi diedero del pazzo. Ma ciò che mi preoccupava era la mia situazione: avevo messo in piedi un commercio poco pulito… Dovevo interrompere tutto? E in questo caso che ne sarebbe stato di me? Passai sei mesi terribili. Non riuscivo a smettere di drogarmi, anzi giunsi ad aumentare le dosi per far tacere i combattimenti interiori. Poco tempo dopo, ricevetti una telefonata da mia sorella. Senza sospettare nulla di ciò che mi era capitato, mi raccontò che aveva trovato la fede e che era veramente felice. Mi confidai con lei spiegandole la mia situazione ed ella mi promise che avrebbe pregato per me. Un giorno decisi di tornare dai miei genitori. Gettai via la droga che mi restava e, a partire da quel momento, il desiderio di riprenderla mi lasciò definitivamente.
Il cambiamento che si è prodotto in me in pochi mesi è inspiegabile agli occhi dei miei conoscenti. Chi avrebbe potuto credere che, nel giro di cinque anni, io potessi avere un lavoro onesto e che mi piace, essere sposato, felice e tranquillo? La felicità che ora provo è un dono di Dio!

Domenico

lunedì 13 giugno 2016

13 Giugno

Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il recupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi.
Luca 4:18-19

Liberato dalla droga (I)

Ho iniziato a drogarmi durante l’adolescenza e, nel giro di dieci anni, mi sono trovato preso in quella tremenda spirale. Credevo di essere felice, ma non si trattava che di un piacere fugace che bisognava rinnovare continuamente. “Viaggi”, evasioni dalla realtà, cure di disintossicazione, ecco come si svolgeva la mia vita… E ciò mi costava caro!
A un certo punto, il più importante spacciatore del luogo divenne il mio migliore amico. Un giorno, egli interruppe tutto: smise di andare al solito bar mal frequentato, di drogarsi e, ovviamente, di spacciare la droga. “È Gesù che mi ha cambiato”, diceva. Io mi beffavo di lui e pensavo che si comportasse così per discolparsi. Smisi di frequentarlo, ma egli veniva a trovarmi per parlarmi di quel Gesù che lo aveva trasformato. Quel ragazzo, che non era mai stato capace di mettere ordine nella sua vita, aveva trovato un lavoro, un alloggio, e sembrava felice.
È stata la sua gioia a farmi invidia. Mi invitava continuamente al suo gruppo di preghiera, e un giorno mi lasciai trascinare. Notai subito che i partecipanti erano diversi dagli altri; non erano come la gente nella strada che spesso cammina a testa bassa, senza cercare contatti. Guardavano gli altri negli occhi, erano sorridenti, parlavano di Dio in modo semplice. Ciò non mi impedì di sentirmi a disagio; mi domandavo cosa facessi in quel luogo…

(continua)

domenica 12 giugno 2016

12 Giugno

Al mattino fammi udire la tua bontà, perché in te confido; fammi conoscere la via da seguire, poiché io elevo l’anima mia a te.
Salmo 143:8

Il Signore… risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli.
Isaia 50:4

La rugiada del mattino

“Le pecore possono restare anche dei mesi senza bere, purché un’abbondante rugiada copra l’erba tutte le mattine. Le prime ore del mattino sono favorevoli per la presenza della rugiada nei pascoli, e le pecore possono essere soddisfatte della quantità d’acqua depositata sull’erba, a condizione che esse continuino a brucare dall’inizio alla fine dell’alba.” (Filippo Keller)
Queste sono le parole di un pastore che ha allevato greggi in zone aride. Per l’uomo, l’acqua è un elemento vitale, non può privarsene a lungo senza che vi siano danni per le funzioni del suo organismo. Ma l’uomo ha anche bisogno di smorzare la sua sete spirituale. Gesù ha detto: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva” (Giovanni 7:37). Venire a Gesù vuol dire credere ciò che Egli ci dice di sé e di noi, nel suo libro, la Bibbia. Per questo motivo bisogna leggerla. Il cristiano deve farlo regolarmente per mantenere una buona salute spirituale.

Il momento migliore per leggere la Bibbia è senza dubbio l’inizio della giornata. Nella calma del mattino, quando lo spirito riposato non è ancora assalito dalle preoccupazioni quotidiane, la lettura di qualche versetto della Bibbia è un refrigerio particolare. Impegniamoci a riservarci tali momenti perché, come la rugiada del mattino evapora ai primi raggi del sole, questo momento di refrigerio spirituale sparisce nell’istante in cui gli impegni quotidiani vengono ad assorbirci completamente. Affidare a Dio la giornata che comincia, ricevere da lui una parola, sarà la nostra “rugiada del mattino”. 

sabato 11 giugno 2016

11 Giugno

Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano.
1 Corinzi 2:9

Ancora nel guscio

L’anima, all’interno del corpo umano, può essere paragonata al piccolo uccello ancora nascosto all’interno del guscio dell’uovo. Se in qualche modo l’uccellino potesse venire a sapere che all’esterno di quel guscio si trova un vasto mondo pieno di luce, di fiori, di prati, di fiumi e di colline; se gli si dicesse che tutto è magnifico, che i suoi “genitori” vivono in quel mondo, del quale farà parte anche lui non appena uscirà dalla sua prigione, non capirebbe nulla e non crederebbe a niente di quello che gli venisse raccontato. Se gli si potesse spiegare che un giorno vedrà tutto ciò con i suoi occhietti, e che volerà con le sue ali, ancora imperfette, non crederebbe nemmeno a questo; nessuna prova lo convincerebbe.
Così, molte persone non credono alla vita futura e all’esistenza di Dio perché non possono vedere tutto ciò mentre sono ancora nel loro involucro terreno. La loro immaginazione, simile a occhi chiusi, ha delle ali troppo deboli, è incapace di levarsi in alto, al di là dei limiti posti dalla loro ragione; con gli occhi fisici non possono vedere le cose splendide ed eterne che Dio prepara per coloro che lo amano.

L’uomo, creatura limitata, ha bisogno della fede per elevarsi al livello dei misteri del Dio infinito. È impossibile per l’intelligenza limitata dell’essere umano penetrare nella profondità dei segreti divini con i soli mezzi che possiede. 

venerdì 10 giugno 2016

10 Giugno

(Eliseo disse:) “Quell’uomo venga pure da me…” Naaman dunque venne con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della casa di Eliseo. Ed Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: “Va’, lavati sette volte nel Giordano… e tu sarai puro”.
2 Re 5:8-10

Grandezza umana
Leggere 2 Re 5:1-14

Naaman, capo dell’esercito del re di Siria, soffriva di lebbra, malattia incurabile all’epoca. Venuto a conoscenza che in Israele c’era un profeta capace di fare miracoli, decide di andare a trovarlo. Con tutto il fasto legato al suo rango, Naaman si presenta alla porta della casa del profeta il quale gli fa trasmettere l’ordine di lavarsi sette volte nel Giordano, senza altre spiegazioni. Naaman, colpito nel suo orgoglio, prima rifiuta energicamente; poi, persuaso dai suoi servitori, va… e il miracolo si compie.
Ancora oggi, Dio vuole salvare gli uomini dalla terribile malattia del peccato. Per essere guariti, la nostra posizione sociale e i nostri ragionamenti sono degli ostacoli. Per salvarci, Dio ci chiede di diventare come piccoli fanciulli. Tali sono quelli che entrano nel regno dei cieli (Matteo 18:3).

Questo principio è sempre valido anche per la testimonianza cristiana. Se siamo fieri della nostra posizione sociale, rassomigliamo a Naaman con i suoi cavalli e i suoi carri. Non saremo credibili quando affermiamo che non siamo stati riscattati “con argento o con oro”, ma “con il prezioso sangue di Cristo” (1 Pietro 1:18-19). Dare importanza a ciò di cui l’uomo può vantarsi, è come alterare il messaggio dell’Evangelo. Credenti, non dimentichiamo che eravamo corrotti dal peccato come gli altri uomini, e che siamo soltanto oggetti dell’immensa grazia del nostro Dio.

giovedì 9 giugno 2016

9 Giugno

Dio l’Eterno ordinò all’uomo: “Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai”.
Genesi 2:16-17

Il Creatore e la sua creatura

Quando Dio creò l’uomo, lo creò a sua immagine. L’intenzione divina era quella di poter intrattenere delle relazioni di fiducia con la sua creatura. Egli non ha creato un essere programmato per rispondere sempre esattamente alla volontà del suo Creatore. L’uomo in questo caso sarebbe un robot che compie sistematicamente le funzioni per le quali è stato formato. Non è così l’essere umano. Essendo fatto a immagine del suo Creatore, è dotato di una capacità decisionale che lo rende responsabile dei suoi atti. Per dimostrare questa responsabilità, Dio aveva fissato al primo uomo Adamo un campo d’azione preciso, ben provvisto delle risorse necessarie al suo benessere. Il solo limite era il divieto di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.

Purtroppo il test ha messo in evidenza, già al tempo dei nostri progenitori, la diffidenza, l’orgoglio, l’insubordinazione dell’essere umano che hanno causato la rottura delle sue relazioni con il Creatore, e di conseguenza la perdizione eterna. Ma Dio ha voluto offrire all’uomo il rimedio della sua grazia. Per questo motivo ha elaborato il piano della salvezza per mezzo del sacrificio volontario di Gesù Cristo che sarebbe venuto sulla terra prendendo forma umana. La sua vita perfetta, senza peccato, gli diede il diritto di presentarsi come Vittima santa, l’unica capace di soddisfare la giustizia e la santità di Dio, dando libero corso al suo amore. La sua morte permette ora a Dio di perdonare il peccatore.

mercoledì 8 giugno 2016

8 Giugno

Ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura.
Colossesi 1:12-15

Maestà del Figlio di Dio

Il vero cristianesimo non è una religione o un insieme di regole alle quali si aderisce, ma è la conoscenza reale di Cristo, per amarlo, ubbidirlo e imitarlo. Noi siamo stati messi in relazione con una Persona ineguagliabile: il Figlio dell’amore del Padre. Egli ci ha donato un’eredità con sé nella luce, un posto nel suo regno, il perdono dei peccati. La pace l’ha fatta lui per mezzo del suo sangue; la fede in lui ci dà la vita eterna. Ciò che fa la grandezza di una tale opera è la grandezza di Colui che l’ha compiuta.

Il primo capitolo della Lettera ai Colossesi raggruppa in uno splendido quadro alcune glorie del Figlio di Dio: ciò che Egli è, ciò che è divenuto, ciò che ha fatto per noi e di noi. Questi versetti affermano il suo duplice primato: sull’universo creato e sulla sua Chiesa, il suo duplice titolo di Primogenito di ogni creatura (cioè di Erede universale) e di Primogenito dai morti. Per mezzo di lui la vita è uscita dal nulla quando ha creato ogni cosa; ed è anche uscita dalla tomba quando è risuscitato. Egli è il Creatore di tutte le cose nei cieli e sulla terra (v. 16). Egli è il Riconciliatore di tutte le cose sulla terra e nei cieli (v. 20). Infine, è il Dominatore che deve avere il primo posto in tutte le cose: nei cieli, sulla terra e nel nostro cuore (v. 18).

martedì 7 giugno 2016

7 Giugno

Vi esortiamo… a cercare di vivere in pace, di curare i vostri beni e di lavorare con le vostre mani.
1 Tessalonicesi 4:11

La suocera di Simone era a letto con la febbre; ed essi subito gliene parlarono; egli, avvicinatosi, la prese per la mano e la fece alzare; la febbre la lasciò ed ella si mise a servirli.
Marco 1:30-31

Stress

È una parola di moda. L’uomo moderno, almeno nelle grandi città, è stressato dal mattino alla sera. Costretti a vivere in un mondo rumoroso e agitato, in mezzo alle attività febbrili di quest’epoca, corriamo il rischio di essere presi nell’ingranaggio e spendere così tutte le nostre energie, e alla fine perdere la consapevolezza del valore delle benedizioni eterne.
Gesù ha detto: “Nessuno può servire due padroni”; “dov’è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore” (Matteo 6:24; Luca 12:34).
Lettori divorati dalle preoccupazioni, provate anche voi il rimedio che Gesù proponeva ai suoi discepoli stressati. Mettetevi tranquilli, fosse anche per pochi momenti, per cercare la compagnia del Signore; il vostro spirito potrà riprendersi e sperimenterete allo stesso tempo un notevole beneficio anche per il vostro corpo. Se possibile, riservatevi regolarmente un po’ di tempo per la preghiera e la lettura della Parola di Dio; sarà immenso il beneficio che ne avrete!

“L’Eterno è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca. È bene aspettare in silenzio la salvezza dell’Eterno” (Lamentazioni 3:25-26). Cerchiamo di sperimentare la realtà di questa promessa, e domandiamo a Dio quella serenità fatta di fiducia in lui, di umiltà e di pazienza, lasciando che sia lui a prendere in mano i problemi che ci agitano.

lunedì 6 giugno 2016

6 Giugno

Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno, e la cui fiducia è l’Eterno. Egli è come un albero piantato vicino all’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume; non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell’anno della siccità non è in affanno e non cessa di portar frutto.
Geremia 17:7-8

Crescita spirituale

Robert Browning, autore inglese del 19° secolo, ha scritto: “La crescita è allo stesso tempo una prova e un’esigenza della vita”. Ma molto prima di lui, gli apostoli invitavano i cristiani a crescere nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo (2 Pietro 3:18).
Perché vi sia crescita, bisogna che prima vi sia vita. Se piantassimo una pietra in un terreno fertile, col passare degli anni essa non cambierebbe, mentre un seme, nelle stesse condizioni, diventerebbe una pianta o un albero. Ma la crescita spirituale implica una continuità. Il credente è come un bambino; se un bimbo smettesse di crescere sarebbe malato, e i suoi genitori si preoccuperebbero.

A che punto è la nostra crescita spirituale? Essa fa parte del piano di Dio per noi; Egli ci ha anche dato i mezzi per crescere. Gesù ci invita ad osservare i gigli dei campi e considerare come crescono. Qual è il loro segreto? Essi spuntano, poi fioriscono spontaneamente nutrendosi delle sostanze fornite dal terreno. L’applicazione spirituale è chiara. Quando leggiamo regolarmente la Bibbia, mettendo in pratica ciò che impariamo, contribuiamo al nostro sviluppo spirituale, nutriamo la nostra anima. Anche la respirazione è una funzione essenziale per la crescita di un essere vivente. Per il credente, la preghiera può essere considerata il “respiro dell’anima”; essa gli permetterà di sopravvivere nell’atmosfera di un mondo che è contrario a Dio.

domenica 5 giugno 2016

5 Giugno

Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al Vangelo.

Marco 1:15


Inizio del ministero di Gesù


Dopo i quaranta giorni della tentazione nel deserto inizia il ministero pubblico di Gesù Cristo. Ecco il suo primo messaggio:
– Il tempo è compiuto. È la fine di un periodo. Dio ha constatato il fallimento morale della razza umana. Egli manda il suo Figlio Gesù Cristo che inaugurerà un nuovo ordine di cose, stabilito sulla base della sua perfezione e del dono della sua vita per presentare dei figli al suo Dio e Padre (Ebrei 2:10-12).
– Il regno di Dio è vicino. Questo regno è anzitutto una sfera spirituale nella quale il credente è introdotto per fede, un dominio in cui i princìpi sono quelli formulati dal Signore stesso nel suo discorso sulla montagna (Matteo capitoli 5 a 7) e, in generale, quelli del Nuovo Testamento.
– Ravvedetevi. Quest’ordine si ricollega alla predicazione di Giovanni Battista: non si può beneficiare delle benedizioni del regno grazie a meriti personali. Ci vuole un cambiamento di idee, un giudizio portato sulle proprie inclinazioni: ecco il pentimento.
– Credete al Vangelo. La parola “vangelo” significa “buona notizia”. Quale notizia è migliore di questa: “Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori” (1 Timoteo 1:15)?

Ecco la sostanza fondamentale del messaggio presentato dal Messia. Sarà accettato? Che ciascuno apra le orecchie e il cuore per rispondere a quest’ordine: “Credete al Vangelo”!

sabato 4 giugno 2016

4 Giugno

Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua?

Matteo 16:26


Riforma sociale, o pentimento?

I problemi sociali sono tanti e angosciosi, ma c’è un problema, d’ordine morale, al quale dovremmo prestare attenzione. Abbiamo voltato le spalle al nostro Creatore, e ciò ha determinato la maledizione sulla terra, le sofferenze e le ingiustizie, la morte alla quale nessuno può sfuggire.Ma c’è ancora di più! Leggiamo con attenzione il versetto del giorno, tratto dalle parole di Gesù, e lasciamoci interrogare da esso. Come possiamo essere così sensibili ai pericoli della vita presente, e restare invece indifferenti davanti a quelli che minacciano il nostro avvenire eterno? Come non preoccuparsi di sapere ciò che accadrà di noi quando dovremo rendere conto a Dio della nostra vita? È oggi che dobbiamo regolare questa questione, con una scelta personale. Non voler ascoltare gli avvertimenti di Dio è già una scelta… ma è quella sbagliata! Dio non si accontenta di avvertirci. Egli ci offre il solo mezzo di salvezza. Non si tratta di una riforma sociale decisiva. No! Dio ci chiede di pentirci, di riconoscere sinceramente che non siamo degni di lui, e di affidarci a lui per essere pieni della vita stessa di Cristo!Sì, il vero problema è di ordine morale e non sociale. È in relazione al nostro rapporto con Dio, dal quale dipende tutta la nostra vita. Perché non preoccuparcene adesso? Sacrificando suo Figlio, Dio ci ha teso la mano. Resteremo insensibili?