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lunedì 31 luglio 2017

31 luglio

La pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù… Tutte le cose vere, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama… siano oggetto dei vostri pensieri; e il Dio di pace sarà con voi.
Filippesi 4:7-9

Controllare i propri pensieri?


La vostra mente è assalita da pensieri negativi, impuri o violenti? Volete veramente uscire da questo vicolo cieco? Nella Bibbia Dio dichiara che “il cuore dell’uomo concepisce disegni malvagi fin dall’adolescenza” (Genesi 8:21) e che Dio li conosce tutti (1 Cronache 28:9). Ma se riconosciamo il nostro stato di peccatori e accettiamo il perdono di Dio, possiamo affidargli anche i pensieri. Egli stesso li trasformerà con l’opera dello Spirito Santo. Occorrerà però anche la nostra partecipazione, per giudicare e respingere ciò che è male, e per disciplinare i nostri pensieri.
L’uomo è foggiato da ciò che domina i suoi pensieri. Rimuginare uno stesso pensiero è come tracciare nella nostra mente una profonda riga, che diventerà un solco sempre più profondo. È più facile liberarsi di una riga che di un profondo solco! In che modo possiamo farlo? Scacciando dalla nostra mente i pensieri negativi (l’autocommiserazione, l’amarezza, la gelosia, ecc.) o quelli impuri, e occupando la nostra mente, come dice la Bibbia, di tutto ciò che è vero, giusto, puro, di buona fama. Poi dobbiamo aver cura di non occupare la mente con immagini violente o perverse, come quelle trasmesse da certi libri, da spettacoli televisivi, da Internet; tutti i mezzi di comunicazione possono diffondere le cose peggiori!
Vegliamo su quello che leggiamo, ascoltiamo, guardiamo, ed anche su quello che leggono, ascoltano e guardano i nostri famigliari, in particolare i nostri figli. Facciamolo con preghiera e Dio verrà in nostro aiuto.

domenica 30 luglio 2017

30 luglio

Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo.
Isaia 41:10

Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amore perfetto caccia via la paura.
1 Giovanni 4:18

Siamo riconoscenti e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore.
Ebrei 12:28

Timore?


Un dizionario ci dà questa definizione della parola timore: “un sentimento che fa indietreggiare, esitare davanti a qualcosa che ci molesta”. Può essere utile come segnale d’allarme che permette di sfuggire al pericolo. Ma sovente il timore paralizza. Amici cristiani, il Signore vuole darci la pace, anche nei più grandi pericoli, e ci dice come al mattino della sua risurrezione: “Non temete” (Matteo 28:10).
Ma esiste un altro timore, questa volta positivo, di cui la Bibbia dice che è “il principio della sapienza” (Salmo 111:10). È il timore di Dio. Nasce dalla consapevolezza della grandezza di Dio, dei diritti di Colui che un giorno giudicherà la nostra vita. Timore salutare quando porta a distogliersi dal male e a rivolgersi a Lui!
Le relazioni del cristiano con il suo Dio sono permeate di questo timore. Il credente è pur sempre un uomo, con tutte le sue debolezze. Dio è il suo Creatore. È suo Padre, lui è suo figlio. Dio è perfetto nel suo amore per i suoi figli, e i suoi figli temono di dispiacergli. Se temiamo Dio perché l’amiamo, cercheremo la sua presenza. È il timore di un figlio verso il suo Padre. È fatto di attenzioni, di deferenza e rispetto. Ci riempie di adorazione, davanti alla sua gloria, e del desiderio di vivere sempre più per lui. Questo sentimento scaccia l’angoscia e l’ansia, ed è “pieno di calma e di serenità” (Sant’Agostino).

sabato 29 luglio 2017

29 luglio

Se l’Eterno non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se l’Eterno non protegge la città, invano vegliano le guardie.
Salmo 127:1

Voi stessi, non siete forse colpevoli verso l’Eterno, vostro Dio?
2 Cronache 28:10

Era la sua casa che stava bruciando


Fatto di cronaca in una cittadina inglese: la sirena annuncia un incendio. Tommaso P., macellaio e pompiere volontario, sta lavorando nella sua bottega. Corre alla caserma, indossa la tuta, mette il casco e salta sul primo mezzo in partenza per il luogo del sinistro. Con sua grande sorpresa vede il veicolo fermarsi davanti alla sua casa, quella che aveva appena lasciato e dove il primo piano era in fiamme!
Raccontiamo questo aneddoto perché illustra, a nostro avviso, il comportamento di molte persone riguardo ai problemi spirituali (e ci auguriamo che non sia anche il vostro!).
Forse siamo molto attivi nel nostro ambiente sociale, o nella nostra parrocchia. Siamo pronti ad aiutare la gente, a rispondere quando ci chiedono di intervenire… Ma, nonostante ciò, siamo sicuri che la nostra stessa “casa” non sia in pericolo? Siamo coscienti che, se non abbiamo avuto personalmente a che fare con Dio e non abbiamo creduto nel Salvatore Gesù Cristo, l’unico Salvatore, siamo sotto la minaccia del più terribile dei disastri, ossia il giudizio di Dio?
La sirena di allarme ci avvisa e ci esorta: Fuggite  dall’ “ira a venire” (Luca 3:7). Solo quando noi stessi siamo in pace con Dio ci possiamo occupare del vero bene degli altri indicando loro, per prima cosa, la via della salvezza.

venerdì 28 luglio 2017

28 luglio

Ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando egli (Gesù) sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è.
1 Giovanni 3:2

Simili a Lui


Nel libro dell’Apocalisse è parlato dei castighi di Dio giusti e terribili, che colpiranno il mondo colpevole e verso i quali gli increduli si stanno incamminando. L’ultimo giudizio, il più spaventoso, è certamente quello dei morti davanti al “gran trono bianco” (cap. 20). Vi compariranno tutti quelli che hanno ignorato Dio e hanno disprezzato la grazia inestimabile del suo perdono annunciato nel Vangelo. Ma chi ubbidisce alla Parola di Dio è al riparo da questo giudizio.
Il credente non deve temere il giorno del giudizio. Per lui il giudizio è già passato, perché è stato subìto da Gesù sulla croce. E il “giudice dei vivi e dei morti” è proprio Lui, il suo diletto Salvatore. Così, prima che giunga il giorno del giudizio finale, i credenti saranno già stati trasformati ad immagine del loro Signore, per l’eternità. Questo dichiara la Parola di Dio, che non passerà mai.
La grazia tanto preziosa del perdono ci fornisce continui motivi di lode. In “pace con Dio” (Romani 5:1), noi credenti aspettiamo la “redenzione del nostro corpo” (8:23), che il Signore Gesù opererà per i suoi, alla sua venuta, liberandoli dal corpo fisico, soggetto a peccare, e dando loro un corpo glorioso (Filippesi 3:20,21). Cosa potrebbe mancare alla felicità del peccatore riconciliato con Dio per mezzo del sangue di Gesù Cristo? Assolutamente nulla.

Il nostro desiderio è che tutti i nostri cari lettori, giovani e anziani, godano già ora di questa benedizione.

giovedì 27 luglio 2017

27 luglio

Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande.
Matteo 7:26-27

La cappella insabbiata


Sulla costa francese dell’Atlantico, un tempo c’era una piccola cappella, situata in un avvallamento tra le dune di sabbia. Per molti anni i pescatori dei dintorni vi si recavano regolarmente, e avevano cura che la strada per arrivarci fosse sempre sgombra dalla sabbia. Ma, col tempo, l’interesse della popolazione s’indebolì; la piccola casa di preghiera non fu più frequentata, e rimase chiusa. Le tempeste, soffiando dal mare, sollevarono turbini di sabbia, finché la cappella fu interamente ricoperta e oggi non si sa neppure più dove fosse esattamente.
Sono molti quelli che, in giovinezza, hanno dichiarato di appartenere al Signore Gesù Cristo, poi si sono lasciati vincere dall’indifferenza, e oggi non si capisce più se sono cristiani o no! Non hanno rinnegato apertamente Cristo, ma non si sono mai impegnati a seguirlo. La loro vita spirituale è stata soffocata dall’egoismo, dalla trascuratezza, dal perseguimento degl’interessi personali piuttosto che di quelli di Dio.
La Lettera agli Ebrei avverte: “Bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse” (2:1). Badiamo di non trascurare le verità eterne, lasciandoci assorbire da ciò che è solo passeggero.

“Tornate a Colui dal quale vi siete così profondamente allontanati” (Isaia 31:6).

mercoledì 26 luglio 2017

26 luglio

Dio è amore. In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo.
Noi abbiamo conosciuto l’amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. Dio è amore; e chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.
1 Giovanni 4: 8-9, 15-16

L’amore di Dio


Il nostro spirito non può trovare riposo finché non scopre l’amore gratuito di Dio. (Giovanni Calvino)
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L’amore di Dio si oppone a tutto quello che avvilisce l’uomo e lo corrompe. In una cosa l’amore umano gli assomiglia: più i genitori amano il loro figlio, più detestano in lui il peccato. (E. H. Gifford)
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Dalla croce di Gesù risplende l’amore divino, quell’amore straordinario che mette il nostro peccato in piena luce, ma che ci dà la certezza, senza il minimo dubbio, di essere perdonati. (S. Moore)
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Possiamo riconoscere veramente il nostro peccato solo se crediamo che l’amore di cui Dio ci ama è sempre più grande della nostra colpa. (P. Von Breemen)

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Più l’amore di Dio stabilisce la sua abitazione nel credente, meno quest’ultimo è schiavo del peccato. (Sant’Agostino)
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Vi siete allontanati dal Signore Gesù? Fate dietro-front e gettatevi nelle sue braccia. Egli vi aspetta, perché vi ama. (L. J. Olgivie)

martedì 25 luglio 2017

25 luglio

Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?
Matteo 16:25-26

Che ne facciamo della nostra vita?


Un padre chiede al suo figlioletto: “Paolo, che cosa desideri per il tuo compleanno? – Un cavallo, risponde pronto il bambino – Un cavallo di cartone? – No – Di legno? – No – Di plastica?- No – Ma allora, di che cosa? – Un cavallo di cavallo.”
Se qualcuno chiedesse a me cosa desidero per la mia vita, che risponderei? Voglio una vita che abbia senso, piena, interessante. Ma cos’è una vita che ha senso? È una vita colma di ricchezze materiali o coronata dal successo? Oppure una vita di piaceri? No. Allora in che cosa consiste una vita vera, che merita questo nome, che valga la pena di essere vissuta?
Gesù ha detto delle parole sorprendenti: “Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà” (Marco 8:35). Chi si aggrappa con tutte le forze alla vita, chi ne vuole approfittare a fondo, disporne a modo proprio, la perderà. Invece, chi affida la propria vita a Gesù, la ritrova nuova e grandiosa, perché ha incontrato il Figlio di Dio, Colui che comunica la vita e la mantiene. Allora, tutta l’esistenza del credente è animata ogni giorno dalla vita di Cristo, e diventa fruttuosa; il che non vuol sempre dire facile o senza prove. Vuol dire: che porta frutto per il Signore.

“Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo” (Galati 5:23).

lunedì 24 luglio 2017

24 luglio

L’uomo non può comprendere dal principio alla fine l’opera che Dio ha fatta.
Ecclesiaste 3:11

Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.
1 Corinzi 1:21

Creatore e Salvatore

Dal libro di Giobbe

L’Eterno rispose a Giobbe:
“Dov’eri tu quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ne fissò le dimensioni?… Chi chiuse con porte il mare?… Quando gli tracciai dei confini gli dissi: ‘Fin qui tu verrai, e non oltre, qui si fermerà l’orgoglio dei tuoi flutti’?
Sei tu penetrato fino alle sorgenti del mare? Hai tu passeggiato in fondo all’abisso? Le porte della morte sono state da te scoperte?
Hai tu abbracciato con lo sguardo l’ampiezza della terra?
Sei forse entrato nei depositi della neve?
Puoi alzare la voce fino alle nubi e fare in modo che piogge abbondanti ti ricoprano?” (cap. 38).
“Il censore dell’Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Dio ha una risposta a tutto questo?” Allora Giobbe rispose all’Eterno e disse: ”Ecco, io sono troppo meschino; che ti potrei rispondere? Io mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta, ma non riprenderò la parola, due volte, ma non lo farò più…” (cap. 40).
“Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo: sono cose per me troppo meravigliose e io non le conoscevo.
Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora l’occhio mio ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere”.

L’Eterno benedisse gli ultimi anni di Giobbe più dei primi (cap. 42).

domenica 23 luglio 2017

23 luglio

Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunzi?
La fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.
Romani 10:14,17

Un caso di coscienza


Durante una fiera, un uomo sulla cinquantina si era avvicinato, esitante, allo stand della Bibbia. Dopo un breve scambio di saluti mi spiegò la sua situazione: nato in una famiglia cristiana, era stato a contatto con il Vangelo fin dall’infanzia. Aveva però trascurato di occuparsi della propria salvezza. Si era sposato, aveva avuto dei figli e non si era mai preoccupato di parlare loro della Bibbia e delle verità cristiane. Tuttavia, da qualche tempo, rifletteva su ciò che aveva udito da bambino, ed era turbato; si rendeva conto di aver commesso un grave errore coi suoi figli privandoli di un’istruzione cristiana; un giorno, avrebbero potuto rimproverarlo per questo.
Non possiamo tornare indietro e fare le cose che abbiamo trascurato. Tuttavia possiamo sempre ritornare a Colui di cui non ci siamo più interessati. Dio ci dice: “Torna da me” (Geremia 4:1).

Anche voi, lettori, se vi trovate in quella situazione, non lasciate passare nemmeno un giorno. Cos’è la nostra vita? Un vapore effimero (Giacomo 4:14). Il domani non ci appartiene. Non trascurate la grande salvezza di Dio. Oggi, pentitevi e credete al Vangelo. Aprite il libro di Dio, leggetelo e pregate per ciascuno dei vostri cari. Potrete anche offrire una Bibbia a ogni vostro figlio, dicendo loro chi vi avete trovato e chiedendo perdono per la vostra negligenza, mostrando loro il valore che ha per voi l’amore di Dio.

sabato 22 luglio 2017

22 luglio

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore!” entrerà nel regno dei cieli… Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore”… Allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti”.
Matteo 7:21-23

La lezione di musica

Con il suo magro stipendio di insegnante di musica, Monica provvedeva a stento ai bisogni propri e a quelli della madre anziana e vedova. Un giorno fece stampare un programma di concerto designandosi come “allieva del grande musicista Franz Listz”. Era una bugia; la musicista aveva ideato questo stratagemma per attirare gli ascoltatori.
Il giorno del concerto, Listz, che non sapeva niente, arrivò proprio in quella città e si fermò proprio nell’albergo dove doveva aver luogo il concerto. Angosciata al pensiero di essere scoperta e svergognata, Monica decise di confessare tutto al maestro, implorando il perdono. Listz, commosso e comprensivo, perdonò di buon grado. Poi, in attesa dell’ora del concerto, la fece sedere al pianoforte, l’ascoltò suonare il programma della serata, correggendo, consigliando, approvando. Alla fine le disse: “Ora può affermare di essere mia allieva. Anzi, aggiunga pure sul programma che Franz Listz suonerà l’ultimo pezzo”.
Tutti quelli che dicono di essere cristiani forse non realizzano che, portando il nome di Cristo, si fanno passare per suoi discepoli. Che vergogna se un giorno Gesù dovrà dire loro: “Non vi ho mai conosciuti”!

Ma, confessandogli ora questa frode, ogni falso cristiano può diventare un vero cristiano e fare l’esperienza del meraviglioso perdono di Dio.

venerdì 21 luglio 2017

21 luglio

Ho odiato la vita… perché tutto è vanità, un correre dietro al vento.
Ecclesiaste 2:17

Io so i pensieri che medito per voi, dice l’Eterno: pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.
Geremia 29:11

Un motivo per sperare


Secondo un’inchiesta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo c’è un suicidio ogni 40 secondi e un tentativo ogni 3 secondi. Non è risparmiata nessuna nazione. È spesso la disperazione conseguente ad una crisi famigliare o individuale che spinge a commettere un simile atto. I ricercatori osservano che gli esseri umani possono adattarsi a qualunque situazione, purché abbiano una speranza. Ma speranza in chi? In che cosa?
– I progressi tecnici e scientifici rendono la vita più gradevole, ma spesso comportano nuove minacce per il domani.
– Certi cambiamenti politici hanno portato più pace e stabilità economica in alcuni paesi; altri però stanno affondando nel caos.
– L’uomo è diventato migliore? Oppure rimane “un lupo per l’uomo”, come dicevano i latini?
– L’aspettativa di vita è aumentata, ma la morte rimane sempre una scadenza inevitabile.

Allora, c’è una speranza al di là di queste delusioni? Sì, c’è un motivo per sperare, è la buona notizia del Vangelo: Dio, il padrone della vita e della morte, ci ama. Ha dato il suo Figlio, Gesù Cristo il quale, dopo aver condiviso la nostra condizione umana, ha subìto il supplizio della croce ed è risuscitato per risolvere il problema del peccato. Ancora oggi, a chi lo vuole, Dio offre il perdono, la pace del cuore, la vita eterna nella casa del Padre, dove la sofferenza sarà sconosciuta. Questa speranza non si basa su valori effimeri, ma su certezze. Dio ve la offre oggi. L’accettate?

giovedì 20 luglio 2017

20 luglio

Gesù… esclamò: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva”.
Giovanni 7:37

Chi ode, dica: “Vieni”. Chi ha sete venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita.
Apocalisse 22:17

No, la felicità non è in vendita!

Il presidente di un’importante catena di ipermercati, intervistato da un giornalista sulla sua strategia di sviluppo, si è espresso nel modo seguente: “Dobbiamo meritare la fiducia dei nostri clienti. Io lotto per la felicità della gente che viene da me. Per questo desidero offrire loro nuovi servizi, da un luogo di preghiera fino al uno studio medico. Comprare, consumare, incontrarsi, educare, curarsi, pregare, ecco i bisogni ai quali voglio rispondere…Voglio monetizzare la felicità, commercializzarla”.
Nonostante la citazione insolita della preghiera, quanto materialismo c’è in quella lista di prodotti da consumare! Pretendere di vendere o di comprare la felicità è confonderla con la sua contraffazione, una specie di comfort. Significa disconoscere i veri bisogni del cuore umano.

L’uomo ha sete di pace interiore e per questo gli occorrono delle certezze che nessuno sulla terra gli può vendere. La vera felicità può darla solo Gesù, ed è gratuita. Non sotto forma di condizioni di vita più favorevoli, che portano solo un equilibrio fragile, temporaneo e presto rimesso in causa. Occorre confessare questo stato permanente d’insoddisfazione, di opposizione più o meno consapevole a Dio, accettare il suo perdono per mezzo della fede in Gesù Cristo. Egli è morto sulla croce per cancellare i nostri peccati, è risuscitato, e ora vive nel cielo. Prendendo il nostro posto sotto il giudizio di Dio, ha pagato, lui, il prezzo della nostra felicità presente ed eterna. “Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti” (Romani 4:7).

mercoledì 19 luglio 2017

19 luglio

(Dio) beato e unico Sovrano abita una luce inaccessibile
1 Timoteo 6:15, 16

Forza e gioia sono nella sua dimora.
1 Cronache 16:27

Il Dio beato

Dove trovare la felicità? Domanda essenziale che ci poniamo tutti. La Bibbia vi risponde in modo radicale: la felicità è in Dio. Al di sopra di noi, al di là di gioie e sofferenze, del bene e del male, esiste una felicità assoluta e inalterabile. Questa felicità è nella presenza di Dio.
Dio è chiamato “beato” perché la felicità si trova nella sua stessa natura. Nella pienezza del suo essere vi è una felicità infinita, che vuole farci condividere.
I credenti nel tempo hanno conosciuto Dio come l’Onnipotente, che agisce al di là delle leggi della natura, o come l’Eterno, che vuole salvare gli uomini e farne un popolo per sé. Si è fatto conoscere come “il Santo”, estraneo a ogni male, assolutamente perfetto e al di sopra di tutto.
Ma ciò che egli veramente è, si è rivelato agli uomini nel suo Figlio. Gesù Cristo, venuto sulla terra, ha rivelato lo splendore del suo essere: Dio è luce e amore. Luce che irradia verità e grazia; amore nel dono del proprio Figlio per i nostri peccati. Su questa base di amore e di santità, Dio getta le fondamenta eterne della felicità di quelli che per fede gli appartengono e che già ora la condividono.
Sulla terra non c’è nulla in grado di dare una felicità che possa soddisfare pienamente. Dio ha formato l’uomo per se stesso. Gli ha dato un cuore così vasto e profondo che solo Lui può riempire. Questa pienezza, potete conoscerla oggi. Si trova in Gesù.

martedì 18 luglio 2017

18 luglio

C’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo.
Ecclesiaste 3:1

Che cos’è la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce.
Giacomo 4:14

La vita, un vapore


Chi di noi non ha mai visto un bambino felice di contare i suoi anni sulle dita? Oppure una persona anziana che, sorpresa dalla brevità della vita, rievoca la sua giovinezza? Questa realtà del tempo che passa è sempre presente, nei nostri pensieri e nelle nostre azioni. Possiamo trascorrere una giornata senza sentire che il tempo passa?
La Parola di Dio ci insegna che, contando i nostri giorni, acquistiamo “un cuore saggio” (Salmo 90:12). È evidente che possiamo contare solo i giorni trascorsi; il domani non ci appartiene, e neanche il minuto che sta per arrivare! Contare i nostri giorni, per noi credenti significa renderci conto della brevità della vita e non sciupare il tempo che ci è concesso, per viverlo sotto lo sguardo di Dio, con fiducia e dipendenza. Per quelli che non conoscono ancora l’amore di Dio, è approfittare per prestare ascolto a quello che Egli dice per mezzo della sua Parola, la Bibbia: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori” (Ebrei 3:7).

Quando Gesù Cristo è stato crocifisso, al suo fianco c’era un malfattore, anche lui crocifisso, con solo alcune ore di vita davanti a sé; ma ha confessato le sue colpe e riconosciuto che Gesù era il Figlio di Dio (Luca 23:42). E il Signore gli ha risposto: “Oggi sarai con me in paradiso”. Nessuno conosce il tempo che gli rimane da vivere. “Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza” (2 Corinzi 6:2).

lunedì 17 luglio 2017

17 luglio

Nell’afflizione… la tua parola mi fa vivere.
Salmo 119:50

Le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore.
Geremia 15:16

La Parola di Dio, sicurezza del credente


Russel Morse, missionario in Cina, fu arrestato dalle autorità e tenuto in prigione per quasi due anni. Gettato in una cella d’isolamento, senza alcun contatto esterno, per tutto quel periodo di tempo non gli fu permesso di leggere neanche un libro. Due volte al giorno gli facevano passare il cibo da un’apertura praticata nella porta della cella. Durante tutto quel tempo, non vide mai nessuno. Non aveva idea se qualcuno sapeva dove lui si trovasse. Più tardi ha dichiarato che certamente sarebbe impazzito se non fosse stato capace di ricordarsi dei versetti della Bibbia che aveva memorizzato in passato. Questo ha mantenuto la sua mente attiva ed equilibrata. Certo, Dio non l’aveva abbandonato, e quale conforto fu per lui recitare ogni giorno delle porzioni della Parola di Dio!
Noi che abbiamo la libertà di possedere una Bibbia e di leggerla, cosa faremmo se ne fossimo privati? Ne abbiamo sempre bisogno; impegniamoci perché penetri in noi, impariamo a memoria il massimo di versetti, finché ne abbiamo facoltà.

Questo libro è realmente la Parola di Dio, un tesoro conservato da Dio per noi. Se la leggiamo con cura e preghiera, la Bibbia si imprimerà nella nostra memoria e formerà i nostri pensieri. Essa ci mette in contatto con il Signore Gesù Cristo e ci dà la vita, la vita eterna.

domenica 16 luglio 2017

16 luglio

Con la saggezza l’Eterno fondò la terra, e con l’intelligenza rese stabili i cieli.
Proverbi 3:19

I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani.
Salmo 19:1

Guardando le stelle


Quante volte Davide, custodendo il gregge di suo padre, avrà alzato gli occhi per contemplare la volta stellata! Per questo ha potuto scrivere: “O Eterno, Signore nostro!… Tu hai posto la tua maestà nei cieli… Quando io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi?” (Salmo 8:1-4). Parole di umiltà e di meraviglia di un credente il quale sa che, nonostante la sua piccolezza davanti all’immensità dell’universo, Dio l’ha amato e si è occupato di lui.
L’uomo è l’unico essere vivente che, guardando le stelle, può discernere, al di là di esse, il Creatore. Istruito dalla Bibbia, impara che un Dio così grande si è avvicinato a lui nella persona del Figlio. E che quel Figlio diletto ha voluto lasciare il luogo della gloria per venire sul nostro minuscolo pianeta e dare la propria vita per i peccatori che lo popolano.
Il credente, meravigliato, adora il Dio onnipotente che ha creato i mondi e che, nel suo amore infinito, ha dato il suo unico Figlio per degli esseri miseri e colpevoli. Volteremmo le spalle a questo amore, chiudendo il nostro cuore?

Grande Creatore, tutto hai fatto Tu,
quello che è nel cielo, quello che è quaggiù.
Ma la grazia in Cristo è più grande ancor,

perché è la potenza del tuo immenso amor.

sabato 15 luglio 2017

15 luglio

Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna.
Giovanni 6:68

I dolori di quelli che corrono dietro ad altri dèi saranno moltiplicati.
Salmo 16:4

Non seguitelo


Conoscete il racconto del suonatore di flauto che aveva liberato la città di Hamelin da un’invasione di topi? In seguito, non avendo ricevuto il compenso promessogli, aveva, sempre grazie al flauto magico, trascinato al suo seguito tutti i bambini della città!
Il diavolo è come quel mago della favola, abile nell’incantare la gioventù. I giovani sono influenzati dal bene quando hanno buoni esempi, ma lo sono altrettanto dal male. L’isterismo collettivo suscitato da certi tipi di musica, l’assenza di riferimenti morali che favorisce ogni tipo di perversione, la droga, l’alcol, i videogiochi, sono tanti elementi che anestetizzano l’anima. Satana conosce le concupiscenze che si trovano in embrione nel cuore umano; il suo “flauto magico” emette melodie che le stimolano. Così molti seguono passivamente colui che li porta alla rovina.
Una leggenda istruttiva è quella di Ulisse e dei suoi compagni che attraversavano un tratto di mare dove delle pericolose sirene emettevano dei suoni melodiosi. L’eroe, facendosi legare all’albero della nave e ordinando ai suoi marinai di turarsi le orecchie, dimostra la prudenza che anche i “figli di questo secolo” sanno mettere in atto in presenza di certi pericoli (Luca 16:8).

Queste sono favole o leggende; ma il potere del diavolo è una realtà di ogni momento. Solo chi conosce il Signore Gesù come il vincitore del diavolo può resistergli

venerdì 14 luglio 2017

14 luglio

Noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi.La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza.
2 Corinzi 4:7; 12:9
 
Vasi di argilla con un prezioso contenuto

 
Abbiamo un corpo che invecchia, che si ammala. Nella Bibbia, esso è paragonato a un involucro, a una tenda, oppure a un vaso d’argilla che un giorno sarà distrutto. Ma l’importante è il contenuto, l’essere interiore. Quelli che credono in Gesù Cristo hanno, come tesoro, la presenza gloriosa dello Spirito Santo in loro. E poi, prima di incontrare il Signore, il loro corpo, nel quale a volte hanno sofferto, Dio lo trasformerà in un corpo glorioso, simile a quello di Gesù risuscitato.
La nostra vita è contraddistinta dalla debolezza e dalla fragilità, ma può diventare piena di significato e di vigore, utile per gli altri. Ricordiamoci del caso di Onesimo (Filemone 1:8-21), notevole anche per il significato del suo nome (in greco significa “utile”), a proposito del quale l’apostolo Paolo scrive al suo collaboratore Filemone: “Ti prego per mio figlio che ho generato mentre ero in catene, per Onesimo, un tempo inutile a te (infatti , quand’era schiavo di Filemone, era fuggito dalla sua casa), ma che ora è utile a te e a me” (v. 10-12).
Rileggiamo nel suo contesto uno dei passi citati in testa a questo foglietto: “Perché io non avessi a insuperbire… mi è stata messa una spina nella carne (probabilmente qualche infermità fisica molto dolorosa)… Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me; ed egli mi ha detto: “La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza”” (2 Corinzi 12:7-9). Perché non dovremmo fare anche noi la stessa esperienza? 

giovedì 13 luglio 2017

13 luglio

Qual è il suo nome e il nome di suo figlio? Lo sai tu?
Proverbi 30:4

Il Figlio di Dio è venuto… Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio.
1 Giovanni 5:20; 3:1

I figli di Dio


Dio, nella Bibbia, si fa conoscere con svariati nomi, ciascuno dei quali presenta uno dei suoi caratteri. Il nome Dio altissimo ci parla della sua grandezza e della sua sovranità su tutta la terra. Col nome Eterno (ebraico: Yhwh) Dio entra in relazione con il popolo d’Israele.
Gesù, Figlio di Dio, è stato mandato da Dio ai Giudei, e ha parlato loro di lui definendolo “il Padre vostro che è nei cieli” (Matteo 5:16). Ha fatto loro conoscere Dio come suo Padre, sempre in relazione intima con lui. Poteva dire: “Il Padre ama il Figlio”, “Io e il Padre siamo uno”, “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Giovanni 5:20; 10:30; 14:9).
Ma leggiamo anche: “È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali sono nati non da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:11-13).
È una relazione del tutto nuova. Per diventare un figlio di Dio, Gesù ha detto che bisogna essere “nati di nuovo”. “Quelli che credono nel suo nome”, qualunque sia la loro nazionalità, diventano figli di Dio, e Dio vuole raccoglierli attorno a sé (Giovanni 11:52). Quando Gesù è uscito dal sepolcro, ha fatto dire ai suoi discepoli: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro” (Giovanni 20:17).
“Ora siamo figli di Dio” (1 Giovanni 3:2). Il privilegio e la gioia di essere suo figlio, Dio li offre ancora oggi a chiunque crede in Gesù.

mercoledì 12 luglio 2017

12 luglio

L’Eterno, il nostro Dio, ci ha fatto vedere la sua gloria e la sua maestà.
Deuteronomio 5:24

Cristo è l’immagine di Dio… che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.
2 Corinzi 4: 4,6

Vedere la gloria di Dio


Fin dal tempo del giardino di Eden, Dio aveva fatto conoscere agli uomini molti aspetti della sua gloria. Si era rivelato come il Dio creatore, il Dio Onnipotente, il Dio sovrano, giusto e santo. Aveva manifestato la sua bontà, la sua grazia e, nello stesso tempo, l’orrore per il peccato. Eppure questi erano solo alcuni raggi della sua gloria, perché tutta la gloria di Dio era ancora velata agli occhi dell’umanità.
Poi è venuto Cristo. Ha fatto la purificazione dai peccati (Ebrei 1:3) e ci ha aperto così l’accesso a Dio. Ora in Cristo non vediamo soltanto dei riflessi della gloria di Dio, ma lo splendore glorioso della sua natura stessa. Dio è Luce, è Amore (1 Giovanni 1:5; 4:8).
Considerando dunque la persona di Cristo nella Bibbia, possiamo discernere, insieme alla gloria morale dell’uomo perfetto, lo splendore della gloria di Dio nella sua persona (Ebrei 1:3). Adoriamolo, dunque, e desideriamo il momento in cui lo vedremo con i nostri occhi, a faccia a faccia.
Gloria a Dio, eterna lode,
forza, onor, magnificenza;
a te amor, riconoscenza,

adorato Salvator!