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martedì 31 agosto 2021

31 agosto - Come una madre

In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

1 Giovanni 4:10



Come una madre



Una ragazza, che aveva perso la mamma quand’era bambina, diceva a un’amica: “Se potessi rubare una madre a qualcuno, la ruberei”.

Se si facesse una classifica dell’intensità di affetto, quella di una madre per i suoi figli sarebbe indubbiamente al primo posto. Ebbene, è a questo che il profeta Isaia paragona l’amore di Dio per il suo antico popolo: “Come un uomo consolato da sua madre, così io consolerò voi” (Isaia 66:13). Tuttavia l’amore materno rimane una debole figura dell’amore di Dio “che sorpassa ogni conoscenza” (Efesini 3:19). Quest’amore si è manifestato a noi con il dono inesprimibile della persona del Suo diletto Figlio. L’ha mandato per essere il “sacrificio propiziatorio per i nostri peccati”. Così, ogni persona che va al Signore Gesù trova un Dio favorevole, pronto a perdonare. Conoscete voi questo amore meraviglioso di Dio che “ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca” (Giovanni 3:16)?

Dio ha pure detto, riguardo al suo popolo Israele che lo aveva abbandonato per infedeltà: “Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te” (Isaia 49:15). Nessun credente è dimenticato da Colui il cui amore è stato “forte come la morte” (Cantico dei Cantici 8:6). Con il re Davide possiamo dire: “Qualora mio padre e mia madre m’abbandonino, il SIGNORE mi accoglierà” (Salmo 27:10).

lunedì 30 agosto 2021

Un basso livello di vita spirituale

Dobbiamo avere ben chiaro che la nostra carne e la nostra mente saranno sempre il bersaglio preferito di Satana, ed è questo il pass (chiave d’accesso) del nostro nemico quando vuole attaccarci.

I suoi attacchi hanno sempre uno scopo ben definito che è quello di impedirci di avere un “normale” cammino spirituale fatto di progresso e di crescita attraverso una vita piena di preghiere, comunione, studio biblico e testimonianza.

Satana sa bene che se vuole “tenere basso” il nostro livello di vita cristiana deve far alzare qualcosa d’altro.

Mi spiego meglio, egli sa come usare molto bene le leve del materialismo, o dell’egoismo ad esempio riempiendoci di tanti impegni di lavoro, oppure riempiendoci di tanti hobby, o perché no, massicce dosi di ozio.

Così facendo farà in modo o di non farci pensare alle cose spirituali (“Non ho tempo”) oppure di farci pensare in negativo “Nell’assemblea non c’è amore; nell’assemblea ci sono già altri che lavorano”. 

La vita agitata e impegnata di oggi è sempre più fatta di corse contro il tempo.

Manovrando in modo tale da non darci nemmeno il tempo di guardarci dentro, facendoci riflettere sul nostro stato spirituale. Oh, solo il Signore sa quanto ne abbiamo bisogno, e quanto è importante fermarci a riflettere sul nostro stato e sull’andamento della nostra vita cristiana!

• Ho un appuntamento quotidiano con il nutrimento della Parola di Dio?

• Mi sento veramente dispiaciuto a mancare ad una sola delle riunioni di chiesa?

• Mi preoccupo per ogni fratello o sorella che non si vedono ad una riunione?

Quando parliamo di ubbidienza alla Parola di Dio sicuramente molti potranno storcere il naso, e sentirsi limitati, perché il concetto dell’ubbidienza è sempre più considerato relativo! In realtà dietro ad ogni comandamento della Parola di Dio c’è lo scopo di proteggere l’individuo da un pericolo anche mortale, che possiamo anche non vedere o conoscere, ma Dio sì! Ricordiamoci sempre che lui è la luce e noi abbiamo bisogno di essere illuminati.

30 agosto - Un cambiamento radicale

“Il tempo è compiuto… ravvedetevi e credete al vangelo”.

Marco 1:15

 

Anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana.

Isaia 1:18

 

Un cambiamento radicale

 

Nella nostra epoca si parla molto di cambiamenti: climatici, politici, sociali, tecnologici… Questi cambiamenti sono al di fuori della nostra persona. È abbastanza facile parlarne senza che vi siano conseguenze. Ma Dio ci invita a un cambiamento interiore, il più importante di tutti, e questo cambiamento si chiama “pentimento” e conduce alla vita eterna.

Il pentimento non è la penitenza né il rimorso e neppure un miglioramento del nostro modo di agire. È un cambiamento totale che riguarda la radice di ciò che siamo e che ci spinge a pensare e ad operare in un modo del tutto nuovo. Esso consiste nel distogliersi dal peccato per volgersi a Dio.

Un cambiamento che nasce dalla fede nella Parola di Dio. Spesso, all’inizio, è accompagnato da tristezza, la tristezza di aver sciupato una parte della vita propria e, a volte, anche di quella degli altri, il dolore di aver offeso Dio e disprezzato il Suo amore. Ma il pentimento non si ferma lì. Esso ci porta a rivolgerci al Dio che perdona, al Dio che fa grazia. Anche se avviene attraverso tappe dolorose, il vero pentimento è vita e libertà, conduce ad allontanarsi dal male e diventa la sorgente di una felicità e di una pace incomparabili.

Quando lo Spirito Santo e la Parola di Dio vengono ad illuminare ogni recesso del nostro essere interiore, il pentimento si estende a tutti i campi della nostra vita. Dio spinge l’uomo peccatore a pentirsi, perché lo ama e sa che questo è l’unico mezzo perché possa ricevere il Suo perdono.


domenica 29 agosto 2021

Ochre Spring

Nella contea di York in Inghilterra, un piccolo corso d'acqua conosciuto col nome di “Ochre Spring” (ruscello Ocra) serpeggia fra le alte colline dalle quali sgorga chiaro e limpido. Attraverso piccoli boschetti scende verso la pianura, poi, all'improvviso, diventa di un giallo sporco e per molti chilometri defluisce con lentezza, sporco e torbido. In alcuni tratti sembra addirittura immobile tanto le sue acque sono diventate dense e cariche di sporcizia. Se cercate la spiegazione di questo fenomeno scoprirete che il ruscello ha attraversato una falda di ocra e questa argilla fortemente colorata ha reso così le sue acque.

La disavventura di questo piccolo rio non è l'immagine di quello che succede a molti credenti? Il mondo è pieno di “falde d'ocra”, e non possiamo che tingerci, sporcarci, al loro contatto. Compagnie sbagliate, libri che non dovremmo leggere e riviste che non dovremmo guardare, pubblicità aggressiva e ammiccante. L'esperienza non ci aveva forse insegnato che non eravamo insensibili a queste cose? Quelle amicizie, quelle letture, quelle immagini lasceranno un segno nel nostro cuore e nella nostra memoria.

Il fiume non può variare il suo corso ma noi possiamo scegliere la direzione del nostro cammino. Teniamoci lontani da queste cose. A che può servire l'acqua inquinata? La minima impurità già ne altera la purezza; delle tracce di fango ed ecco che invece di lavare, come sarebbe stato il suo compito, essa sporca. Non stupiamoci che gli uomini non abbiano sete e che non provino nessun desiderio di purificare la loro coscienza se non abbiamo da portare loro che un'acqua torbida.

“Daniele prese in cuor suo la risoluzione di non contaminarsi” Daniele 1:8.

29 agosto - Non per le nostre opere giuste!

Quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia.

Tito 3: 4-5

 

Non per le nostre opere giuste!

 

Ogni uomo che si riconosce peccatore si rende conto che la morte e il giudizio di Dio sono la giusta conseguenza del suo stato di peccato e dei misfatti commessi (vedi Luca 23:41), e che egli non può, qualunque cosa faccia, cambiare questo destino. Può lavorare e affaticarsi; col “sudore del volto” (Genesi 3:19) procurarsi i mezzi per fare delle offerte; può fare voti e prendere buone risoluzioni, cambiare il suo modo di vivere, riformare il suo carattere; può cercare di essere morale, retto e, secondo il significato umano della parola, religioso; potrebbe anche, pur senza avere fede, pregare, leggere la Bibbia o ascoltare delle belle prediche. Può fare tutto ciò che rientra nel dominio della capacità dell’uomo e, malgrado ciò, non avere davanti a sé che la morte e il giudizio di Dio.

“Che è mai l’uomo per essere puro, il nato di donna per essere giusto?” (Giobbe 15:14).

Quando il peccatore giunge a questo punto, il Vangelo gli presenta la croce di Cristo, gli fa vedere che Dio ha provveduto a tutto quello che era necessario per risolvere il problema della sua colpevolezza. Alla croce, Cristo ha sconfitto, per il vero credente, la morte e il giudizio, e li ha sostituiti con la vita, la giustizia e la gloria. “Cristo Gesù… ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l’immortalità mediante il vangelo” (2 Timoteo 1:10). “È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi, è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti” (Efesini 2:8-9).

sabato 28 agosto 2021

Due realtà

Esistono queste due grandi realtà: tutti i nostri peccati sono stati cancellati dal sangue che il Signore ha versato alla croce e questa è la prima verità, ma che dire allora delle tentazioni e delle cadute che caratterizzano la vita dei credenti?

Quale è il nostro atteggiamento quando dopo avere creduto troviamo in noi i vecchi desideri? Non proverà questo che tutto quanto abbiamo detto è falso?

Il nemico verrà con le sue insinuazioni, ricordiamoci che uno dei punti principali di cui si serve sempre il maligno è di farci dubitare dei fatti divini (pensiamo a Genesi 3:4).

Mi trovo a scrivere di nuovo su di un argomento molto dibattuto, ma un lettore evidentemente molto preoccupato dal proprio cammino, è rimasto turbato dalla lettura di un singolo versetto:  “Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme d'Esso dimora in lui; e non può peccare perché è nato da Dio” 1 Giovanni 3:9 (ver. Luzzi Riveduta).

Tale dichiarazione, se mal compresa, può indurci in errore. Giovanni non dice con questo che il peccato non esiste più in noi e che non commettiamo più peccati, argomento ben chiarito nel capitolo 1 dai versetti da 8 a 10. Ma dice che il peccato non è nella natura di quelli che sono nati da Dio. La vita di Cristo è stata piantata in noi per la nuova nascita e questa nuova natura è liberata dalla potenza del peccato.

Ma attenzione, ad esempio, l'espressione “liberati dal peccato” e “morti al peccato” in Romani 6:7 e 11, implica la liberazione da una potenza ancora ben presente e molto reale e non da una cosa che non esiste più. Il peccato è sempre lì, ma noi conosciamo la liberazione dal suo potere, in una misura che cresce di giorno in giorno.

No, il peccato non è sradicato, è insito nella vecchia natura che non può fare altro che peccare e se l'occasione si presenterà, se le corde che la tengono bloccata in uno stato di morte verranno allentate, trionferà su di noi facendoci commettere nuovi peccati. Il peccato, l'antico padrone, è sempre vicino, ma lo schiavo che lo serviva è stato messo a morte, così è stato liberato dai suoi attacchi e le sue membra non sono più adoperate.

Dobbiamo, dunque, scegliere i fatti su i quali vogliamo contare e per i quali vogliamo vivere, tutto dipende ormai dalla misura con cui diventa vera e reale l'opera di Dio in noi.

28 agosto - La meta del cristiano

Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.

Romani 8:1

 

(L’apostolo Paolo scrive:) Corro verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione in Cristo Gesù.

Filippesi 3:14

 

La meta del cristiano

 

L’apostolo Paolo, nella città di Atene, davanti a un gruppo di filosofi greci ha detto: “Dio… ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17:30, 31).

Verrà un giorno in cui tutti dovranno rendere conto della loro vita terrena a Gesù, il sovrano Giudice. Come potremo presentarci di fronte alla Sua signoria? Non con i nostri meriti, certo, perché non ne abbiamo, né con la nostra sapienza e neppure con le nostre buone opere.

Poiché siamo tutti peccatori per natura, in vista di quel giorno ci vuole prima di tutto il pentimento, e poi bisogna accettare l’opera di salvezza compiuta da Gesù alla croce. Questo ci mette al riparo dal giudizio,  questo è l’unico modo che Dio ci insegna per evitare la Sua condanna.

È la buona notizia che il Vangelo proclama: per mezzo della fede in Gesù Cristo ci è offerta la vita eterna. Possiamo vivere eternamente con Lui, nella gioia e nella pace della Sua presenza. Per il credente, tutta la sua vita, fatta d’esperienze belle ma a volte anche penose, ha una meta sicura: il cielo. E come Gesù è stato risuscitato e si trova in cielo, così quelli che credono in Lui saranno là un giorno. Accontentarsi di vivere con la sola prospettiva del giudizio è una cosa terribile. Niente al mondo può essere paragonato all’eternità con Gesù. Questa è la meta sicura di ogni vero cristiano.

venerdì 27 agosto 2021

Dio lo ha fatto

“Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne” Romani 8:3.

Il nostro testo ci spalanca la visione della grazia di Dio: “Dio lo ha fatto” !

L'iniziativa è sempre nelle Sue mani. La soluzione alla grande tragedia dell'eterna perdizione dell'uomo si trova esclusivamente nel Suo pensiero, la decisione di intervenire risiede nella Sua volontà.

Il Padre ha inviato sulla terra il Figlio per condividere la natura dell'uomo, sua creatura.

Egli è venuto come uomo (in carne) in tutto simile alla “carne di peccato”, ma ne era privo, solo simile esteriormente. “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui” 2 Corinzi 5:21.

E' venuto a motivo delle nostre trasgressioni e Dio, il Padre, ha giudicato e condannato nel corpo e nella carne del Signore Gesù il mio e il vostro peccato.

Dio lo ha fatto!

Cristo si è fatto carico delle nostre colpe, ha pagato il nostro debito al Padre e patendo la morte ha cancellato il castigo dovuto a tutti noi. Ora Dio non ha  nessun debito in sospeso con noi, non c'è più niente da richiedere a coloro che sono in Cristo Gesù. Il saldo del nostro debito, per grande che sia stato è stato ampiamente pagato.

“Cristo...ci ha acquistata una redenzione eterna” Ebrei 9:12.

La redenzione è il riscatto delle anime nostre votate alla morte e al giudizio; una liberazione intera da tutte le conseguenze del nostro stato di peccatori colpevoli. Una redenzione eterna è stata operata da Cristo quando si è offerto in sacrificio per noi, una volta per tutte. I peccati di quanti credono nel Signore Gesù sono rimessi, cancellati. “Il sangue di Gesù Cristo suo Figliolo ci purifica da ogni peccato” 1 Giov. 1:7. Da peccatori siamo resi “giusti”.

27 agosto - Pesanti conseguenze

Chiunque si adira contro suo fratello, senza motivo, sarà sottoposto al tribunale.

Matteo 5:22

 

Il Signore, nostro Dio, è santo.

Salmo 99:9

 

Pesanti conseguenze

 

Un ragazzo in moto tenta di strappare la borsetta di mano a una ragazza. Lei cerca di trattenere la borsa e cade; con la testa urta il marciapiede… l’ha uccisa! In pochi istanti, parenti e amici della ragazza sono sprofondati nel lutto e nel dolore. In pochi istanti anche la vita del giovane motociclista non è più quella di prima. Da ladro, è diventato omicida.

Questo triste fatto ci colpisce e ci fa sentire la terribile gravità del peccato. Si può pensare che il furto di una borsetta non sia molto grave. Ma possiamo forse misurarne le conseguenze? Un piccolo furto, o un gesto violento, o una parola avventata, o una bugia, siamo in grado di controllarli? Possiamo sempre rimediare ai danni?

Ma non bisogna misurare la gravità di un peccato solo in base alle sue conseguenze. Davanti a Dio, che è perfettamente santo, nessun peccato può essere definito “piccolo”. Un solo peccato, piccolo o grande che sia a giudizio umano, ci chiude per sempre l’accesso al cielo. Come fare? Ci ha pensato Dio! Ha mandato il Suo diletto Figlio in questo mondo e Lui, innocente, ha preso su di Sé il giudizio che i nostri peccati meritavano. Dio l’ha punito al posto di tutti coloro che l’accettano come Salvatore, e dunque, per chi crede in Gesù, la questione del suo peccato è regolata e risolta.

“Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23).


giovedì 26 agosto 2021

26 agosto - Sete di felicità

Gesù le rispose (alla donna samaritana): “Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna”.

Giovanni 4:13, 14

 

Sete di felicità

 

Ai giorni nostri più che mai si è alla ricerca della felicità; ne sono avidi tanto i giovani quanto gli anziani. Bisogna riconoscerlo francamente: questa sete di felicità è la prova che non si è felici, perché non si cerca quello che già si possiede e di cui già si gode. Ma perché non si è mai veramente felici? Soltanto la Bibbia ci dà la spiegazione e ce la fa conoscere fin dalle prime pagine.

L’inizio del libro della Genesi ci fa vedere il primo uomo, Adamo, in relazione col suo Creatore, sottomesso e dipendente. In questa condizione l'uomo era veramente felice. Ma poi disubbidì a Dio, ascoltò i suggerimenti di Satana e diventò infelice, perché il peccato l’ha separato dall’unica sorgente di felicità, cioè Dio. Tutti i suoi discendenti, noi compresi, sono in questa situazione. Molti vorrebbero uscirne, ma ignorando completamente Dio e la Sua volontà. La Scrittura dice: “Non c’è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti” (Romani 3:11-12).

Nella sua ricerca della felicità perduta, il cuore dell’uomo si volge inevitabilmente verso il mondo e le cose che esso offre, come l’ago della bussola si volge verso il nord. Però il cuore umano è troppo vasto perché il mondo lo possa riempire; presto o tardi, quest’esperienza la fanno tutti. L’uomo è stato fatto da Dio e Dio solo può soddisfarlo. È dunque presso di Lui che bisogna cercare la felicità, anche se le nostre disposizioni naturali ci porterebbero in tutt’altra direzione.


mercoledì 25 agosto 2021

Mutamenti nelle chiese

Esamineremo alcuni aspetti dei mutamenti nei singoli e nelle chiese parlando dei “senza chiesa” e delle “chiese senza”.

Per i «senza chiesa» intendiamo qui quei credenti che non frequentano nessuna chiesa locale. Per «chiese senza…» (partecipazione, vita comune, attività in comune, ecc.) intendiamo qui quelle comunità che limitano la vita di chiesa agli incontri settimanali nelle sale di culto. In questo punto parleremo della speciale situazione delle Assemblee. 

Mi capita di parlare con una certa frequenza dai «senza chiesa» e conosco le loro valutazioni e le loro giustificazioni, oltre ai loro problemi. Mi verrebbe da intitolare questo articolo come «Cristiani senza vita comunitaria». Perché dico questo? Mi viene detto spesso da tali persone: «…da tempo non frequento più gli incontri della chiesa», invece che «…da tempo non frequento più la chiesa». La differenza non è da poco. Infatti, non è in corso soltanto la «disaffezione verso la propria chiesa locale», accompagnata dal «proprio individualismo», ma è mutato proprio «l’essere chiesa locale», che si riduce a frequentare incontri, spesso ritualizzati, in un locale di culto. In tal modo è mutata l’essenza e lo spirito delle prime Assemblee. Una volta ci s’incontrava come «tutti dinanzi a tutti» intorno al Signore e alla sua Parola, senza formalità e ritualismi, dovunque fosse possibile, preferibilmente nelle case. Qui si condivideva la Parola, le esperienze, la vita, gioie e dolori. I più maturi, spiritualmente parlando, erano precettori e curatori di anime per i più giovani nella fede.

È vero, coloro che non frequentano più gli «incontri della chiesa» dovrebbero «rivedere la loro scelta e soprattutto le loro giustificazioni», ma dovrebbero farlo anche le chiese locali, tornando a essere «comunità» a tempo pieno, fuori e dentro gli incontri, fuori e dentro le case. 

Comunione è dialogo di vita in tutti i suoi aspetti e gli incontri di chiesa ne sono soltanto un proseguimento. Spesso mi viene il sospetto che per «chiesa locale», s’intenda il «locale della chiesa» e non tanto la «comunione dei santi». 

Chi potrebbe mettere in dubbio «l’evidenza dottrinale» del corpo e delle sue svariate e multifunzionali membra? 1 Corinzi 12,13. Vivere fuori del corpo fisico significherebbe per ogni organo la sicura morte, vista la sua non autosufficienza. Un corpo non funziona correttamente perché ha alcune membra iperattive, ma “tutti siamo stati battezzati (immersi) in un unico Spirito per formare un unico corpo” 1 Cor. 12:13. Come Dio ha stabilito esistono “molte membra, ma c'è un solo corpo”. Questi aspetti ci paiono ovvi in relazione al corpo umano, ma dovrebbero esserlo altrettanto in relazione al nostro servizio nella chiesa. Riusciamo a individuare i doni altrui ma quanto è folle pensare che, il corpo, possa funzionare bene, anche senza l'esercizio dei nostri.

25 agosto - Di fronte alle difficoltà

Felici quelli che hanno sofferto pazientemente.

Giacomo 5:11

 

Il bene è per quelli che temono Dio.

Ecclesiaste 8:12

 

Di fronte alle difficoltà

 

Essere cristiani è forse una garanzia contro le difficoltà della vita? No di certo! Ma quello di cui sono sicuri i credenti è che Dio si serve di tutte le circostanze, belle o penose, per “il bene di quelli che amano Dio” (Romani 8:28). Anche le situazioni che sembrano più dolorose sono utili nei piani di Dio per formarci o per rinforzare la nostra fede.

Uno studente che si accontenta di svolgere i compiti e gli esercizi più facili fa molto meno progressi di chi si impegna a lavorare su compiti più ardui. È lo stesso sul piano spirituale, e il nostro Dio che è il migliore dei pedagoghi sa quale sia il modo più efficace per formarci, istruirci, fortificare la nostra fede; così permette delle prove che sono perfettamente adatte a ciascuno di noi. Dobbiamo aver fiducia in Lui.

Pensiamo agli apostoli Pietro e Paolo (Atti 12 e 16). Il primo, legato con due catene, doveva essere giustiziato il giorno seguente. L’altro era stato percosso in pubblico e rinchiuso in una cella con i piedi nei ceppi. Ma né l’uno né l’altro erano angosciati; Pietro dormiva tranquillamente, Paolo cantava degli inni a Dio. Erano convinti che Dio era il padrone di ogni cosa, e sentivano la Sua presenza che li fortificava (2 Timoteo 4:17).

Quando sorge una difficoltà, accettiamola non con stoicismo o rassegnazione, ma con la certezza che il nostro Padre celeste ci segue con lo sguardo e ha tutto nelle Sue mani. Il Suo scopo è di farci del bene alla fine (Deuteronomio 8:16)!

martedì 24 agosto 2021

24 agosto - Il peccato

Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.

Giovanni 1:29

 

Il peccato

 

Non piace a nessuno che si parli di “peccato”. Nel mondo di oggi questa parola è stata un poco alla volta bandita dalla morale corrente; non se ne parla più nelle conversazioni, e se è usata lo è in modo derisorio. Sembra che il termine peccato faccia parte soltanto della letteratura e dei sermoni religiosi. Ma perché rifiutarsi di guardare in faccia questa realtà? L’uomo è peccatore e nessuno potrà mai dimostrare il contrario.

Il peccato è la rivolta della creatura contro Dio. Ha peccato una parte degli angeli (2 Pietro 2:4), e ha peccato l’uomo, dopo che Satana gli ha insinuato il sospetto che il suo Creatore fosse un ostacolo alla sua elevazione al livello della divinità. Il peccato ha separato tutte le cose da Dio e ha reso necessaria una riconciliazione con Lui, sia delle cose che sono sulla terra sia di quelle che sono nei cieli (Colossesi 1:20).

Soltanto Cristo, con il Suo sacrificio, rende possibile la riconciliazione con Dio di tutti coloro che credono in Lui, e renderà possibile la riconciliazione con Lui di tutte le cose create.

Inoltre, per mezzo della Sua morte e della Sua risurrezione, la colpevolezza di chi crede è tolta e il perdono di Dio è totale. Gesù Cristo, offrendo Se stesso, ha perfettamente glorificato il Padre. Lui è “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”.

Ma il completo risultato della Sua opera sarà visibile nell’universo soltanto quando i credenti saranno portati nel cielo, nella casa del Padre, e Dio farà dei nuovi cieli e una nuova terra.


lunedì 23 agosto 2021

Giganti dai piedi d'argilla

“In un attimo, essi muoiono; nel cuore della notte, la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti sono portati via, senza mano d'uomo...Dio non ha bisogno di osservare a lungo un uomo per portarlo davanti a lui in giudizio. Egli fiacca i potenti senza inchiesta e ne stabilisce altri al loro posto” 

Giobbe 34: 20,23-24


Sono là, dispersi nelle grandi capitali del mondo. Dominano su popoli potenti. Si chiamano “presidenti”, “governatori”, “cancellieri”, “primi ministri”. Prendono decisioni su scala mondiale. Sono dei colossi dai piedi d'argilla. Una malattia improvvisa, uno scacco nella loro politica, una manovra abile di un avversario, la volubilità di un popolo o mille altre ragioni, e il colosso crolla. Fragilità degli uomini per quanto potenti possono apparire, instabilità del mondo sul quale dominano.

Uno dei più grandi re che la storia ricordi fece un sogno che lo spaventò molto. Questo re era Nabucodonosor, e sognò esattamente questo: una grande statua, composta da diversi materiali, ma con i piedi di ferro e argilla. Rappresentava i grandi regni della terra che si sarebbero succeduti. Una roccia, però, caduta dall'alto senza opera di mano d'uomo avrebbe frantumato questa statua. La pietra è Cristo e chiunque la rigetterà inciamperà su essa. Il mondo che rifiuta il Signore si frantumerà sotto il suo giudizio.

Non provate il bisogno di conoscere delle solide fondamenta, di trovare ciò che non passa e che è eterno? Dio porta esattamente questo nome: “Io sono l'Eterno”. La Parola di Dio stessa è eterna: “Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno” Matteo 24:35. Su Dio e sulla sua Parola possiamo riposarci. Non saremo mai confusi. Non seguiamo la via degli uomini seppur “potenti” in questo mondo. Essi passeranno.

“Tu però, figlio mio, non t'incamminare con loro; trattieni il tuo piede lontano dal loro sentiero” Prov.1:15.

23 agosto - Declino e progresso

Anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno… mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

2 Corinzi 4:16-18

 

Declino e progresso

 

Sto invecchiando, il mio fisico lo dimostra. Ho difficoltà a leggere, l’udito è diminuito e in una conversazione di gruppo mi sento isolata. Anche la memoria comincia a far difetto… So benissimo che questa è un’evoluzione irreversibile e che non ritroverò mai più le facoltà della mia giovinezza!

Che devo fare? Lamentarmi o lasciarmi andare al fatalismo? Ripiegarmi su me stessa e deprimermi? No! Sono credente e chiedo a Dio che la diminuzione delle mie facoltà sia accompagnata da una maggior fiducia in Lui. Gli chiedo una fede rinnovata per discernere le cose che non si vedono, e di rendere più viva in me la speranza di essere con Gesù nella casa del Padre. Gli chiedo di poter riconoscere sempre meglio la Sua voce, nella Sua Parola e in ogni situazione della mia vita. Gli chiedo inoltre un ricordo sempre più vivo dell’opera del Signore per me, delle Sue cure e delle Sue liberazioni passate.

Pur nell’inevitabile declino, dovuto all’avanzare degli anni, il cristiano ha il privilegio e la possibilità di conoscere meglio Gesù come suo Pastore e suo Amico, pronto a comprenderlo, a sostenerlo, a fargli già godere il cielo dove presto entrerà. Allora volgerà alle cose presenti e visibili uno sguardo ben diverso. Il Salvatore sosterrà la sua fede, anche nelle difficoltà legate all’invecchiamento del corpo. “Benedici anima mia il Signore… Egli ti corona di bontà e di compassioni; egli sazia di beni la tua esistenza e ti fa ringiovanire come l’aquila” (Salmo 103:2-5).

domenica 22 agosto 2021

Crepe

“Venite a me” Matteo 11:28.


Dio vuole che viviamo una vita piena, completamente centrata sulla compagnia con il Signore, ma vi sono delle occasioni in cui questo nostro cammino insieme a Lui è minacciato dall'esterno o dall'interno.

Noi permettiamo mai che una frantumazione del nostro rapporto con il Signore rimanga un problema accantonato. Facciamo attenzione che l'influenza di amici o circostanze particolari non producano crepe nella nostra vita spirituale.

Pensaci. Nulla è così importante quanto mantenere integra la nostra vita spirituale.

La grande soluzione è una sola: “Venite a me”.

Sono queste parole che mettono alla prova il nostro reale rapporto con Cristo. Se abbiamo riposto tutte le nostre affezioni e la nostra fiducia in Lui risponderemo con sollecitudine a questo appello.

“ed io vi darò riposo” v.28b.

Non permettere che sosti in te  qualcosa che possa turbare la tua pace; considera ogni cosa che ti allontana da Cristo come un elemento da combattere. Se ti accorgi che il tuo rapporto con il Signore si sta per qualche ragione sgretolando, rivolgiti immediatamente a Lui, accetta il Suo invito.

22 agosto - Esausto per poter essere salvato!

Io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene… Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?

Romani 7:18, 24

 

Il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto.

Luca 19:10

 


Esausto per poter essere salvato!

 

La scena si svolge sulla riva del lago Ontario. Un gruppo di giovani si sta divertendo nell’acqua quando improvvisamente uno di loro, allontanatosi imprudentemente dalla riva, è colto da un crampo. Jack, il bagnino, che si trova sulla riva con un amico, osserva la scena senza intervenire, nonostante gli evidenti segni di disperazione. Il suo amico incomincia a preoccuparsi e lo rimprovera: “Non vedi che quel ragazzo sta annegando”?

“Lo vedo, e andrò a soccorrerlo”.

Dopo di che, ma senza affrettarsi, Jack si spoglia e si butta nel lago nel momento in cui il ragazzo è allo stremo delle forze. Con qualche bracciata il soccorritore lo raggiunge e lo riporta sano e salvo a riva.

Non appena si trovano soli, l’amico di Jack gli rimprovera di essersi preso una grossa responsabilità a ritardare il soccorso, ma lui gli risponde: “Ti sbagli. Se fossi accorso prima, quel ragazzo, ancora nel pieno delle sue forze, si sarebbe aggrappato a me e avremmo corso il rischio di affondare tutti e due. Un uomo sul punto di annegare può essere facilmente salvato quando è esausto e incapace del minimo sforzo per salvarsi da solo”.

È così che sovente Dio agisce. Quando constatiamo che il nostro cuore è “ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente maligno” (Geremia 17:9) e smettiamo di dibatterci per migliorarlo, allora Dio ci viene in aiuto. E ci dice: “Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Ezechiele 36:26).


sabato 21 agosto 2021

Difetti della casa

Un po' di tempo fa dovendo fare alcuni lavori in casa avevo chiamato un muratore che si era raccomandato: “Fammi una lista!”.

Osservando la lista dei lavori e dei difetti della mia abitazione mi ero chiesto: Chissà cosa pensa Dio di me?  

Dopotutto non è venuto ad abitare nel mio cuore? E se fosse Lui a fare la lista dei miei difetti?

E se io vedo difetti in casa mia immagina cosa Lui vede in me.

Vediamo cosa potrebbe dirci, buttiamo giù una probabile lista.

Potrebbe dirci:

Devi tirare su le tapparelle della sala, manca la luce. Come puoi distinguere chiaramente?

La stufa dell'invidia si surriscalda spesso.

Le cerniere della porta della stanza della preghiera scricchiolano,  la utilizzi poco, vero?

Le tue finestre si aprono troppo spesso “su cortili” che tu non dovresti vedere.

Ho visitato il solaio è pieno di scatoloni. Sono tutti pieni dei tuoi “buoni propositi” rimasti incompiuti.

La tua cantina... è colma di segreti, di cose nascoste. Pensavi forse, che lì, sarebbero sfuggite al mio sguardo? Non sarebbe bastato forse che tu  me le confessassi? Invece le hai nascoste e sono ancora lì.

21 agosto - I piccoli e i grandi

Dio è potente, ma non respinge nessuno.

Giobbe 36:5

 

(Dio stesso) benedirà quelli che temono il SIGNORE, piccoli e grandi.

Salmo 115:13

 

I piccoli e i grandi

 

Nella società egoista in cui viviamo, i grandi disprezzano sovente i piccoli, e i piccoli a volte sono gelosi dei grandi. Dio non disprezza nessuno. Apre a tutti i tesori del Suo amore. Nessuno è scartato. Vorrebbe salvare tutti gli uomini. Vuole benedire tutti quelli che pongono in Lui la loro fiducia.

Ammiriamo Gesù nella Sua devozione instancabile! Niente Lo disgusta. Per quanto l’uomo possa essere caduto in basso, nel decadimento fisico o morale, Gesù si è avvicinato per guarire, per salvare, per liberare. Una donna adultera condannata dalla legge (Giovanni 8), infelici, ciechi, lebbrosi, malati, tutti hanno riscosso l’interesse del Salvatore e goduto delle Sue attenzioni. Perfino uno dei due briganti crocifissi ha sentito il Signore rispondergli: “Oggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:43).

L’amore di Dio ha un’estensione infinita! È per i poveri e i ricchi, per i colti e i semplici. Esso si spiega verso tutti quelli che lo accolgono nella loro vita, che desiderano amarlo e servirlo. Questi saranno da Lui benedetti. Uomini importanti come Nicodemo, dottore della legge, e il ricco Giuseppe d’Arimatea sono diventati discepoli di Gesù (Matteo 27:57). Egli ha scelto Saulo di Tarso, un uomo erudito, per farne l’apostolo delle nazioni (Atti 26:24), e dei “popolani senza istruzione” (Atti 4:13), come Pietro e Giovanni, per mandarli a predicare il Vangelo.

È solo la fede che ci mette in relazione con Dio e che lo onora.

venerdì 20 agosto 2021

Testimonianze della Scrittura.

La Scrittura non ci parla solo della creazione come testimonianza che il Dio della Bibbia è il solo e unico Dio, ma contiene delle rivelazione a dire poco strabilianti. Eccone solo alcune:

 “Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla” Giobbe 26:7. 

Il libro di Giobbe è vecchio di 3500 anni, siamo praticamente nell'età del bronzo.

Eppure descrive la terra come sospesa nel vuoto dandone una descrizione come vista da uno dei moderni telescopi lanciati di recente nello spazio. La descrive come vista dall'universo.

In quella stessa epoca, in Mesopotamia ad esempio veniva disegnata come un disco galleggiante sulle acque del mare. In Asia si descriveva come portata su di un enorme tartaruga, in India sorretta da quattro elefanti. Dovremmo arrivare a Newton nel 1700 circa per avere i primi concetti di gravità con le sue leggi. E ancora...

“ed esso è simile a uno sposo che esce dalla sua camera nuziale; gioisce come un prode lieto di percorrere la sua via. Egli esce da una estremità dei cieli, e il suo giro arriva fino all'altra estremità” Salmo 19:5-6.

Ci  descrive il ciclo di evoluzione del sole, teoria che verrà portata alla luce da Lindebad 1900.

“Dalla terra esce il pane, ma, nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco” Giobbe 28:5

Fino al 1800 si credeva che il nucleo della terra fosse formato da ghiaccio si deve a Mohorovic 1900 circa la scoperta di un nucleo incandescente.

“Egli è quel che siede sopra il globo della terra” Isaia 40:22. 

La terra sferica? Dobbiamo arrivare a Galileo e Copernico in quella che viene definita l'età delle grandi scoperte e non 800 anni prima di Cristo.

“Egli attira in alto le gocce d'acqua; dai vapori che egli ha formato stilla la pioggia. Le nubi la spargono, la rovesciano sulla folla dei mortali.” Giobbe 36:27-28.

Qui Giobbe descrive il ciclo dell'acqua per noi oggi una cosa normale ma tale legge era sconosciuta fino al 1790 (Marotte).

E che dire del libro di Daniele che ha fatto impazzire gli storici per l'esattezza e la meticolosità delle sue profezie che si sono adempiute ma che erano state anticipate di qualche centinaio di anni.

Decidi tu chi è Dio e poi servilo. 

Abbiate fede in Dio e anche in me (il Signore)”  Giovanni 14:1.

20 agosto - Una bellezza nuova

Non farti del male… Credi nel Signore Gesù e sarai salvato.

Atti 16:28, 31

 

Egli guarisce chi ha il cuore spezzato.

Salmo 147:3

 

Una bellezza nuova

 

Nel 1948, il noto pittore francese Georges Rouault (1871-1958) distrusse più di 300 delle sue tele. Era già celebre e ogni dipinto bruciato aveva un grande valore. Durante tutta la sua carriera, Rouault aveva cercato di rappresentare la bellezza in modo sempre più raffinato e non voleva lasciare dietro a sé nessuna sua opera che fosse mediocre. Come non essere colpiti da questo gesto di un artista che non esitava a distruggere lavori che gli erano costati tanto impegno e tanta fatica?

Le nostre vite possono essere paragonate a un dipinto al quale ogni giorno è aggiunta una piccola pennellata. Forse vedete la vostra vita come un disegno sciupato, sporco, rovinato dal male e dagli errori commessi… Forse vi è persino venuto in mente di farla finita.

Ascoltate questa buona notizia: per quanto la vostra vita possa essere rovinata, Gesù vi ama. Vi ha riscattati, ha dato la Sua vita sulla croce per voi. Se credete in Lui vi dà una vita nuova, eterna. È sufficiente per questo che gli diciate con un’umile preghiera: “Signore, vedi i miei peccati, vedi la mia miseria! Tu che mi hai creato, guarda quanto ho rovinato la mia vita. Ma io vengo a te, perché sei morto per me. Signore, salvami!” E Lui lo farà!

Credeteci; con la grazia e l’aiuto che il Signore vi darà, potrete comporre un nuovo dipinto, bello, importante; potrete vivere una vita nuova, che sarà interessante e ammirabile non solo per voi ma anche per Lui.


giovedì 19 agosto 2021

19 agosto - Tra le rovine

 …confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra.

Ebrei 11:13

 

Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, perché ha preparato loro una città.

 Ebrei 11:16

 

Tra le rovine

 

Poco dopo l’ultima guerra mondiale, a Londra, mio nonno stava visitando con un amico le rovine della “City”. Passando per una via devastata dai bombardamenti hanno notato le macerie di una casetta di cui non rimanevano in piedi che alcune parti del muro del pianterreno e l’architrave della porta d’ingresso. Un tempo, sopra questa porta, il proprietario aveva fatto incidere il seguente testo biblico: “Se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna nei cieli” (2 Corinzi 5:1). Che fine avranno fatto gli abitanti di quella casa? Avranno potuto ripararsi per tempo in qualche rifugio o saranno periti tra le macerie? Mio nonno non l’ha mai saputo, ma la scritta su quella porta rendeva testimonianza alla certezza della loro fede nelle promesse di Dio.

La tenda di cui parla l’apostolo Paolo è il nostro corpo, l’involucro, per così dire, dell’anima e dello spirito. Quando il credente muore, il suo corpo ritorna in polvere e la sua anima è accolta da Gesù nel paradiso, secondo la promessa da Lui fatta al brigante pentito crocifisso al Suo fianco (Luca 23:43). Là aspetta, nel riposo, il giorno glorioso in cui il Signore Gesù spiegherà tutta la Sua potenza: risusciterà i credenti morti e trasformerà i vivi, e darà loro un corpo nuovo, glorioso, che sarà l’abitazione definitiva della loro anima. Non si tratterà più di una tenda fragile e provvisoria, di un corpo destinato a decomporsi di nuovo, ma di un “edificio” eterno. È in questa nuova condizione che tutti gli uomini salvati per mezzo della fede in Cristo abiteranno per sempre nella casa del Padre.


mercoledì 18 agosto 2021

Le chiese emergenti

Ho letto con attenzione ciò che Stott scrive riguardo a questo argomento. Il suo desiderio è quello di mettere in evidenza il fatto che negli ultimi anni ci sia stata una straordinaria prolificazione di libri sulla chiesa, ad esempio: “La modernizzazione della chiesa”, “Chiese emergenti” , “Nuove comunità”, “Cambia il mondo, cambia la chiesa”, “La chiesa liquida” (cioè che si adatta all'ambiente). E questi sono solo alcuni esempi dell'esplosiva, odierna produzione editoriale sulle “nuove forme di chiesa”.

Ciò che ha provocato questa valanga di libri è l'impressione che la chiesa sia sempre più lontana dalla cultura contemporanea, e che se non si adegua ai cambiamenti si troverà a fare i conti con l'estinzione. Si avvertono ovunque delle “mutazioni” nelle chiese ma la chiamata della chiesa non è quella di IMITARE IL MONDO ma al contrario quella di sviluppare una contro-cultura cristiana.

Noi cristiani non dobbiamo perdere di vista il fatto che la chiesa rimane sempre al centro del disegno eterno di Dio. Il cui scopo non è solo quello di salvare degli individui isolati, ma piuttosto quello di costruire la Sua chiesa, ossia raccogliere dal mondo un popolo per la sua gloria. Un popolo che manifesti in questo mondo i Suoi caratteri. Infatti Cristo morì per noi non solo per “purificarci da ogni iniquità” ma anche per “purificarsi un popolo che gli appartiene, zelante nelle opere buone” Tito 2:14.

Questa è la ragione perché siamo impegnati con la chiesa e anche Dio lo è. Se la chiesa è in uno stato di declino, se si sta raffreddando o lo sviluppo di questo “corpo” si è fermato, questo dipende esclusivamente dai suoi componenti. 

“...il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte” Efesini 4:16. 

Come era la chiesa al suo inizio?

“Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli. Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati” Atti 2:42-47.

Non abbiamo bisogno di inventarci delle nuove formule. Tutto quello di cui abbiamo bisogno si trova in Cristo. Non andiamo a cercarlo lontano da Lui.

18 agosto - Salvato da Gesù solo

Non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma con il prezioso sangue di Cristo.

1 Pietro 1:18, 19

 

Tutti coloro che credono… sono giustificati gratuitamente per la sua grazia.

Romani 3:24

 

Salvato da Gesù solo

Testimonianza

 

“Voi siete stati riscattati a caro prezzo; non diventate schiavi degli uomini” (1 Corinzi 7:23). Questa parola mi colpì come un fascio di luce e mi rivelò in un istante, per la prima volta, l’immenso valore della salvezza che si ha per mezzo di Gesù Cristo. La mia ragione, in accordo con la mia coscienza, mi faceva udire un linguaggio nuovo: Gesù Cristo ti ha riscattato; dunque, sei suo. Lui solo ha il diritto assoluto su di te. La Sua parola sola deve essere la tua guida. E se Gesù ti ha riscattato, ti ha anche salvato. Le opere di Dio sono perfette; la tua salvezza è dunque un’opera perfetta. Non poteva salvarti per metà! Ha versato il Suo sangue, ha dato la vita sul Calvario. Ma se è Gesù che ti ha salvato, non sei dunque salvato per le tue preghiere, le confessioni, le indulgenze, le penitenze, né per nessuna delle tue opere, sei salvato per mezzo di Lui soltanto. L’unico mediatore tra Dio e gli uomini è Gesù che “ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti” (1 Timoteo 2:5, 6).

In quell’istante crollarono tutte le mie superstizioni e le mie inutili pratiche religiose. Gesù rimase davanti alla mia anima come il mio solo liberatore, il mio unico e perfetto Salvatore. Oh! che gioia mi invase! La mia tristezza e i miei timori erano scomparsi, e un sentimento di fiducia e di forza m’inondava il cuore. Allora esclamai: “Signore Gesù, prezioso dono di Dio, mi hai portato il perdono dei miei peccati come un dono. In te e per te solo ho la vita eterna!”


Charles Chiniquy, predicatore canadese del sec.19°

martedì 17 agosto 2021

Cosa vide?

Egli vide qualcosa che gli altri non videro? Poggiando la testa sul legno vide:

Il martello che si sollevava? Sì.

I chiodi? Sì.

La mano del soldato? Sì.

Ma oltre a questo vide qualcos'altro.  Vide la mano di Dio, il suo piano divino e il grande desidero di salvezza verso gli uomini. Fu per questo che rifiutò di chiudere il pugno e non lanciò nessun ordine alle schiere angeliche. Non oppose resistenza.

La sentenza di morte non fu scelta dalla folla dei giudei incollerita, ne furono le macchinazioni dei capi sacerdoti a condurlo a quel momento.

Il Signore scelse i chiodi. Perciò le sue mani si aprirono.

17 agosto - Potenza d’amore

La predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio.

1 Corinzi 1:18

 

Egli fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio.

2 Corinzi 13:4

 


Potenza d’amore

 

In che modo “la predicazione della croce” può essere la potenza di Dio?

La morte di Gesù sulla croce non manifesta soltanto la malvagità dei capi o di un popolo o di Ponzio Pilato che l’ha condannato a morte. In quell’atto ci sono l’odio, la malvagità, l’orgoglio dell’uomo in generale, e anche tutta la violenza e la perfidia del nostro cuore. Ma sulla croce, in risposta all’odio, possiamo comprendere le profondità dell’amore divino: il Signore crocifisso prega per i suoi carnefici e dice: “Padre, perdona loro” (Luca 23:43)!

Queste parole di Gesù sono l’impronta stessa della forza del suo amore. Gesù Cristo non è sceso dalla croce; se lo avesse fatto, la sua vittoria sulla morte e sul diavolo non sarebbe stata completa e la potenza dell’amore divino non avrebbe potuto essere messa in evidenza. La morte del Figlio di Dio inchiodato alla croce è il mezzo perché la grazia si riversi su esseri colpevoli e decaduti come noi siamo per natura. È alla croce di Cristo che il Dio creatore, diventato uomo per questo, lascia la propria vita per salvare dei peccatori che si pentono e dare la vita eterna a tutti quelli che l’accettano con un atto di fede.

Leggiamo e rileggiamo l’Evangelo! Seguiamo Gesù nel Suo cammino perfetto e nel dono della Sua vita! Vedremo la potenza divina nel messaggio d’amore che Dio rivolge a tutti, per mezzo di Gesù Cristo “crocifisso in debolezza”, ma risuscitato in gloria.

lunedì 16 agosto 2021

Introdotti nella casa

“Tu m'hai preso per la mano destra; mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella gloria” Salmo 73:23-24.


Non è facile avere contatti con i grandi di questo mondo. Un giorno a Londra, un fanciullo si presentò all'entrata del palazzo reale. Credeva ingenuamente di poter penetrare liberamente nell'abitazione di sua Maestà e di poter vedere la regina. Il soldato di guardia lo fermò e lo respinse con decisione. Mentre il ragazzino se ne stava andando, piangente e con il cuore rattristato, incontrò qualcuno che si accingeva a percorrere la strada da cui era stato allontanato. Lo sconosciuto chiese la causa del suo dolore, poi, presolo per mano, lo condusse con sé in direzione della porta d'entrata. La sentinella scattò sull'attenti e presentò le armi. Il fanciullo, stringendo la mano dello sconosciuto, varcò tutto felice la soglia proibita. Lo teneva per mano il Principe di Galles, il principe ereditario!

Desiderate essere introdotti un giorno nel cielo? La soglia non la si può varcare, perché il cielo è la dimora del Dio giusto e santo. Nessun peccato può contaminare la sua dimora. Per quanto voi pensiate di essere onesti, per quanto siano state numerose le vostre buone opere, voi portate il marchio del peccato e non potete essere accettati da Dio. Non avete nessun diritto d'accesso.

Vi occorre qualcuno che vi prenda per mano e con il quale possiate, senza timore, varcare la soglia della casa del Padre. Questa persona è il Signore Gesù. Se fosse possibile che qualcuno gli chiedesse perché Egli introduca nel cielo dei peccatori così miserabili, Cristo mostrerebbe le sue mani forate al Golgota dove ha dato se stesso per noi, per purificarci da ogni peccato.

Conoscete il Signore Gesù? 

16 agosto - Chi è il nostro modello?

Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme.

1 Pietro 2:21

 

(L’apostolo Paolo scriveva:) “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”.

1 Corinzi 11:1

 

Chi è il nostro modello?

 

Sfogliando un vecchio album di fotografie, improvvisamente mi immergo nei ricordi di quell’unica classe della scuola del mio paese. Mi commuovo nel rivedere il viso di quella maestra che ho ammirato tanto. La sua bella scrittura sulla lavagna o sui nostri quaderni, la sua voce ferma e dolce, il suo talento per raccontare ed attirare l’attenzione della scolaresca, tutto questo era per me un modello che ritenevo impossibile imitare!

Se certe persone hanno segnato la nostra infanzia e sono state per noi degli esempi che avremmo desiderato seguire, c’è per noi cristiani il Modello perfetto su cui possiamo fissare gli occhi, Gesù, “colui che crea la fede e la rende perfetta” (Ebrei 12:2), e che desidera che camminiamo “com’egli camminò" (1 Giovanni 2:6). In che modo?

– Con un comportamento pieno di amore per tutti: “Camminate nell’amore come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave” (Efesini 5:2).

Perdonando ai nostri fratelli se abbiamo ricevuto qualche torto: “Perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo” (Efesini 4:32).

– Pensando al Suo esempio perfetto di amore per la vita coniugale: “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Efesini 5:25).

Ma prima di essere il nostro Modello, Gesù dev’essere accolto come Salvatore. Ancora oggi, prima di dirci “Imparate da me!” ci dice “Venite a me!” (Matteo 11:28-29).