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domenica 30 giugno 2019

30 giugno

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, tutte le cose sono diventate nuove. E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Gesù Cristo.
2 Corinzi 5:17, 18

Liberato dalla droga

La mia prima esperienza con la droga, l’ho fatta all’età di tredici anni: prima gli spinelli, poi la siringa… Mi sentivo misero e senza forza per uscire da questa schiavitù.
A diciannove anni ho tentato il suicidio gettandomi sotto un autobus, ma il conducente è riuscito ad evitarmi. Allora mi sono messo a piangere. Singhiozzando dicevo: “O Dio! O Dio!” Ed ecco che, dopo aver girovagato senza meta, mi sono trovato davanti a una chiesa, con la sensazione che fosse stato Dio a rispondermi spingendomi verso quella direzione. La porta era chiusa, e, proprio nel momento in cui me ne stavo andando, ho sentito qualcuno gridare: “Giovanotto, venga qui!” L’uomo anziano che mi chiamava mi ha subito ispirato fiducia. Mi ha preso sotto braccio e mi ha portato a casa sua, poco distante.
“Che problema hai?, mi chiese.
– Sono schiavo della droga, e sono incapace di liberarmene”.
Egli prese la sua Bibbia e mi lesse il seguente testo dell’Apocalisse: “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (3:20).
“Suppongo che tu desideri essere salvato – mi disse.
– Non capisco ciò che lei voglia dire, ma ho bisogno di essere aiutato.
– Bene, allora preghiamo”.
Dio ha risposto alle preghiere di quell’uomo, e io sono diventato un uomo nuovo, poiché Dio mi ha perdonato e mi ha liberato. 

sabato 29 giugno 2019

29 giugno


Non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore.
Efesini 4:14

Ognuno dica la verità al suo prossimo.
Efesini 4:25

Frodatori

Il termine tradotto in Efesini 4:14 con la parola “frode”, significa più precisamente “imbroglio”, “truffa”. Deriva da una parola in lingua greca che designa i dadi da gioco, che spesso venivano truccati.
Una frode è ciò che viene fatto quando si spiega la Parola di Dio sconvolgendone abilmente il significato. Tali “imbroglioni” erano già denunciati dagli apostoli. Come riconoscerli se non leggendo attentamente, con umiltà e in preghiera, la Parola di Dio, per essere da essa formati? Allora Dio stesso, per mezzo del suo Spirito, ci “guiderà in tutta la verità” (Giovanni 16:13).
Non è forse significativo che gli apostoli, come già avevano fatto i profeti dell’Antico Testamento, ci mettano continuamente in guardia contro questa falsificazione e questo sviamento dalle Sante Scritture?
Fra i procedimenti impiegati dai falsi insegnanti della Bibbia, uno dei più attuali consiste nell’estrarre un passo dal suo contesto, o ancora ad attribuire a qualche parte della Bibbia una particolare importanza a scapito di altre. La Bibbia – Antico e Nuovo Testamento – forma un tutto unico e l’applicazione delle verità contenute nelle sue due grandi parti dipende dall’intelligenza spirituale di coloro che ne ricevono umilmente l’insegnamento e lo mettono in pratica. Dall’inizio alla fine, essa è, in tutte le sue parti, Parola di Dio, e sempre ci porta a Gesù Cristo (Efesini 4:21).

venerdì 28 giugno 2019

28 giugno


La somma della tua parola è verità.
Salmo 119:160

Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr’egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?
Luca 24:32

Gesù e le Scritture (2)

Durante tutta la sua vita sulla terra, Gesù ha citato le Scritture. Viene interrogato sul sabato? Egli cita un episodio della vita di Davide: “Non avete mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe fame?” (Marco 2:25). Quando degli increduli gli chiedono un segno dal cielo, fa riferimento alla storia di Giona nel ventre del pesce e menziona il pentimento degli abitanti di Ninive all’annuncio del giudizio. Egli ricorda la regina di Seba che “venne dalle estremità della terra per udire la sapienza di Salomone”. Gesù era, fra loro, ben più grande di Salomone (Matteo 12:39-42).
Quando dei sostenitori di una setta giudaica cercano di tendergli un tranello in relazione alla risurrezione, Egli li riprende con autorità: “Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio” (Matteo 22:29).
In modo molto toccante, Gesù cita dei testi che lo riguardano personalmente, annunciando le sue sofferenze e la sua gloria futura: “Come mai sta scritto del Figlio dell’uomo che egli deve patire molte cose ed essere disprezzato?” (Marco 9:12). Qualche ora prima di essere tradito, Gesù dice: “In me dev’essere adempiuto ciò che è scritto: «Egli è stato contato tra i malfattori». Infatti le cose che si riferiscono a me, stanno per compiersi” (Luca 22:37).
Gesù sapeva che tutte le Scritture parlavano di Lui. Egli non aveva timore di dire ai suoi oppositori: “Mosè… ha scritto di me” (Giovanni 5:46). Lo dice anche a tutti noi: “Investigate le Scritture… esse son quelle che rendono testimonianza di me” (Giovanni 5:39).

giovedì 27 giugno 2019

27 giugno



Gesù gli disse: “Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?”
Luca 10:26

Dio… ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli.
Isaia 50:4

Gesù e le Scritture (1)

Le pergamene che Gesù leggeva contenevano soltanto i testi dell’Antico Testamento. Nei Vangeli, lo vediamo spesso citare questi libri e raccomandarne la lettura.
A dodici anni, seduto in mezzo ai maestri delle Scritture, li ascoltava e li interrogava (Luca 2:46).
Lui, l’uomo perfetto, ha potuto dire: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio” (Matteo 4:4).
A trent’anni, nella sinagoga del suo villaggio, si alzò per leggere. Gli venne dato il libro di Isaia dove lesse un testo che parlava della venuta del Messia, che era Lui (Luca 4:16, 17).
Gli uomini religiosi si stupivano: “Come mai conosce le Scritture senza aver fatto studi?” (Giovanni 7:15).
Gesù ci insegna a fare attenzione ai dettagli di questa Parola: “È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della legge” (Luca 16:17). Egli sa anche riepilogare, dare la giusta forza morale e la portata di certe Scritture: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti” (Matteo 22:37-40). Leggiamo la Bibbia con l’intelligenza che ci è donata dallo Spirito Santo.
Notiamo anche l’umiltà dell’uomo Cristo Gesù che, pur essendo Egli stesso la “Parola fatta carne”, fa riferimento alle Scritture e ne conferma la grandezza.
(segue)

mercoledì 26 giugno 2019

26 giugno


Non si trovi in mezzo a te… chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna… perché il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose… A te… il tuo Dio, non lo permette.
Deuteronomio 18:10-14

Veggenza

Giornali e TV presentano di continuo delle pubblicità riguardanti indovini, veggenti, medium, che offrono le loro prestazioni per risolvere i piccoli e grandi problemi dei loro contemporanei. Ma Dio, nella Bibbia, condanna formalmente queste pratiche, come lo conferma il versetto del giorno. Dobbiamo prendere coscienza che non si tratta solo di ciarlatani, ma di persone che fanno entrare in contatto con il mondo dell’occulto, vietato e pericolosissimo.
La Bibbia ci insegna che esiste un mondo misterioso di potenze governate da Satana, le cui manifestazioni soprannaturali affascinano la curiosità umana. Così, invece di cercare la risposta ai loro interrogativi e la soluzione alle loro difficoltà nelle promesse di Dio, alcuni fanno ricorso agli spiriti demoniaci di cui diventano ben presto vittime e schiavi. Questo pericolo minaccia anche i cristiani. L’apostolo Paolo scriveva ai Corinzi: “Non voglio che abbiate comunione con i demoni” (1 Corinzi 10:20).
Con ogni mezzo, l’astrologia, la veggenza, lo spiritismo, ecc. Satana sottomette gli uomini e li trascina al suo seguito. “Il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede” (1 Pietro 5:8-9).
“Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi” (Giacomo 4:7-8).

martedì 25 giugno 2019

25 giugno


La parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio… essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.
Ebrei 4:12

Ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre.
Giacomo 1:21

Paura della Bibbia?

Nell’atrio di una fiera di esposizioni, numerosi visitatori scoprono lo stand della Bibbia. Un ragazzino si avvicina per prendere un opuscolo contenente dei versetti biblici, ma sua madre si intromette bruscamente, glielo strappa, poi lo prende per mano e si allontana dallo stand. Resto pensieroso. Perché questa paura della Bibbia?
Dopo i problemi e le ripetute tragedie creati dalle sette, siamo tutti preoccupati e anche lo Stato giustamente si preoccupa. Ma quando vengono qualificati come sette tutti quei movimenti di pensiero che non si conoscono, anche gli appelli a seguire Gesù Cristo possono apparire sospetti. Così il Vangelo, con tutta la sua purezza e l’amore che insegna, col messaggio di salvezza e la consolazione che porta, rischia di essere assimilato alle sette che bisogna combattere.
Ma è proprio alla luce dell’insegnamento biblico che si possono riconoscere e denunciare le sette. La Sacra Scrittura è il solo punto di riferimento per valutare ogni movimento religioso. Essa è la spada dello Spirito con la quale i cristiani devono combattere, denunciare e confutare il male e tutti gli errori. La Bibbia è la Parola di Dio data agli uomini, e si indirizza a tutti senza intermediari. Nessuno può interporsi fra noi e Dio con la scusa di aver ricevuto nuove rivelazioni.
Talvolta, la Bibbia fa paura poiché rivela la nostra vera natura peccatrice, così come uno specchio riflette la nostra immagine. Ma tutti coloro che hanno aperto il loro cuore all’amore di Dio e che hanno creduto al suo messaggio sanno che essa è la Verità. Una Verità che cambia la vita!

lunedì 24 giugno 2019

24 giugno


(Gesù disse:) “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia completa”.
Giovanni 15:11

Queste cose vi scriviamo perché la nostra gioia sia completa.
1 Giovanni 1:4

Gioia reale

Che cosa sappiamo della gioia? Per la maggioranza, la gioia è legata ai piaceri provati nel corso della vita, nella famiglia, nelle relazioni sociali, lo sport, i viaggi… Per altri, la gioia rappresenta l’assenza di sofferenza e di difficoltà, cosa davvero difficile in questo mondo.
Per il credente, esiste anche un’altra gioia, del tutto differente, legata alla fede. Il fondamento della gioia cristiana non è alterato dalle circostanze, poiché si basa su Dio (Filippesi 1:25). Le gioie che il mondo offre non sono durature; solo la gioia che è data dalla fede permane in eterno. Malgrado le prove, le pene e le preoccupazioni, i credenti hanno il privilegio inestimabile di potersi rallegrare “di gioia ineffabile e gloriosa” (1 Pietro 1:8). Essi amano il Signore col cuore, anche se non lo hanno mai visto. È l’amore di Gesù che procura la gioia del credente. Con l’annuncio della venuta del Figlio di Dio, l’angelo dice: “Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: «Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore»” (Luca 2:10-11). Il desiderio di Dio è che questo grande motivo di gioia sia comunicato a tutti gli uomini e che sia accolto. Prima di lasciare i suoi, il Signore ha promesso: “Nessuno vi toglierà la vostra gioia” (Giovanni 16:22).

domenica 23 giugno 2019

23 giugno


Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza alla lunghezza di qualche palmo, la mia durata è come nulla davanti a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità… Certo, s’affanna per quel ch’è vanità.
Salmo 39:5, 6

Strana miopia
Testimonianza di un medico colpito dal cancro

“La prima reazione di fronte all’annuncio di un cancro è spesso l’incredulità. Quando si tenta di immaginare la possibilità della propria morte, il cervello si ribella. Quasi come se la morte non toccasse che agli altri… Finché la malattia non ci sfiora, la vita ci sembra infinita, e crediamo che sia sempre il momento di lottare per la felicità… Rimandando al domani la ricerca dell’essenziale, rischiamo che la vita ci sfugga dalle mani senza averla veramente mai gustata. Questa strana miopia, queste esitazioni, talvolta vengono scombussolate da un male come il cancro. Eppure, rendendo alla vita la sua reale fragilità, le restituisce il suo autentico sapore. Qualche settimana dopo aver ricevuto la diagnosi di cancro, ho avuto la strana sensazione che mi siano state tolte le lenti grigie che mi velavano la vista.”
Ma bisogna proprio ammalarsi gravemente per rendersi conto di che cosa è la nostra vita? Qualcuno lo pensa, ma non dovrebbe essere così. Dovremmo trarre delle lezioni dalle esperienze degli altri, come quella di questo medico. Ma soprattutto ascoltiamo la testimonianza della Bibbia. Essa dice che la nostra vita è come un vapore (Giacomo 4:14), ma che ha una dimensione eterna. È fragile, sì, ma altrettanto preziosa. Preziosa agli occhi di Dio, perché ci ha creati a sua immagine e desidera il nostro bene. Egli ci ama. Non aspettiamo il giorno della prova! Fermiamoci oggi per riflettere e incontrare Dio, per ascoltare Gesù e crederlo.

sabato 22 giugno 2019

22 giugno


Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca.
Salmo 23:1

Tuttavia io so che il bene è per quelli che temono Dio.
Ecclesiaste 8:12

Brutte notizie

Le brutte notizie ci giungono giornalmente e quasi in diretta da tutto il pianeta. Qui un sisma, là un conflitto, da un’altra parte un rapimento o una serie di omicidi. Noi ci rammarichiamo e temiamo la violenza. C’è una certa differenza tra un paese e un altro, tuttavia nessuna zona della terra, nessun territorio, è al riparo dai drammi di cui i mezzi di comunicazione continuano a informarci.
Il cristiano non è risparmiato più degli altri da prove e dolori. Ma egli possiede, grazie alla Bibbia, delle certezze che gli recano la pace in mezzo allo sconforto. Per un cuore triste e angosciato, la vera speranza, la vera pace non possono venire né dall’uomo né da una società disorientata, ma unicamente da Dio.
Prima di tutto, Dio dà il riposo della coscienza a coloro che riconoscono il loro stato di perdizione davanti a Lui e che, per fede, accettano il suo perdono. Se il nostro mondo dilaniato dalla violenza non può darci alcun riposo, tutto si illumina per chi accetta Cristo come suo Salvatore e come  Signore della propria vita.
Il cristiano conosce Dio come il proprio Padre celeste che fa concorrere tutto per il bene dei suoi figli (Romani 8:28); tutto, anche le situazioni più critiche. “Egli non temerà cattive notizie; il suo cuore è saldo, fiducioso nel SIGNORE” (Salmo 112:7).

venerdì 21 giugno 2019

21 giugno


La Parola era Dio… In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta”
Giovanni 1:1, 4, 5

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
Matteo 5:16

Luce della vita

È il 21 Giugno. Per l’emisfero nord, è il giorno in cui la luce brilla più viva.
Sapete che esiste una luce ancora più splendente? Questa luce è una persona, è Gesù Cristo, “la vera luce che illumina ogni uomo” (Giovanni 1:9). Luce morale, spirituale, che ha brillato per mezzo del Vangelo, la “buona notizia”. Brilla anche nel nostro cuore? Risplende nella mia e nella tua vita? Oppure cerchiamo di sfuggirle perché mette in evidenza tutto di noi?
La luce di Cristo brilla in noi non con un’aureola, ma nel nostro comportamento. In Gesù era la vita, ha scritto uno dei suoi discepoli, e “la vita era la luce degli uomini” (Giovanni 1:4). Vedendo la vita di Gesù, ascoltando le sue parole, coloro che gli stavano attorno erano illuminati, percepivano la valutazione di Dio su tutto ciò che l’uomo nasconde. Erano messi in contatto con la luce e con l’amore di Dio.
Ora, coloro che credono in Gesù Cristo possono riflettere per fede qualcosa della luce e dell’amore divini, perdonando a chi fa loro dei torti, amando i loro nemici, pregando per loro, facendo del bene a tutti, e astenendosi da ogni forma di male (1 Tessalonicesi 5:22).
Il vero cristianesimo non è una morale, è una vita che si vede, che agisce, che ama e che spande la luce.

giovedì 20 giugno 2019

20 giugno


O Dio, tu mi hai istruito sin dalla mia infanzia, e io, fino a oggi, ho annunziato le tue meraviglie.
Salmo 71:17

Il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno.
Proverbi 4:18

“Verso sera ci sarà luce”
Zaccaria 14:7

È bello essere giovani e, anche se purtroppo non sempre è così, avere una buona vista, un udito fine, un passo svelto, una vitalità che non teme la fatica. Ma il credente anziano possiede qualcosa che i giovani non hanno. Ha fatto l’esperienza della fedeltà e della grazia di Dio e può essere testimone delle liberazioni del Signore (Salmo 71:18).
Alla sera della sua vita, il re Davide poteva pregare così: “I nostri giorni sulla terra sono come un’ombra, e non c’è speranza” (1 Cronache 29:15). Egli prendeva coscienza della brevità della vita, ma poteva anche lodare quel Dio che aveva imparato a conoscere e che l’aveva soccorso in tutti i giorni della sua vita.
Se non si ha speranza, se si pensa che tutto finirà con la morte, la vecchiaia è triste e amara. Ma se si conosce il Signore, se  si crede alle sue promesse, si può essere fiduciosi. Anche se “l’uomo esteriore” deperisce, quello interiore “si rinnova di giorno in giorno” (2 Corinzi 4:16). Forse dovremo passare per la malattia, ma i nostri ultimi anni saranno ancora illuminati dalla presenza di Gesù.
È un periodo importante quello della sera della vita: permette di scorrere col pensiero gli anni passati e di vedervi la fedeltà del Signore e la sua misericordia. Periodo d’importanza capitale per coloro che fino ad allora sono rimasti indifferenti all’amore di Dio perché il tempo stringe e la decisione di accettare il Signore va presa senza indugio. Ancora una volta Gesù vi chiama: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11:28).

mercoledì 19 giugno 2019

19 giugno


Gesù rispose loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento”.
Luca 5:31-32

Chi è giusto?
Gesù ci parla: leggere Luca 5:27-35

Matteo era un “pubblicano”, un esattore delle imposte che lavorava per i Romani; per questo motivo era certamente disprezzato. Un giorno sente Gesù che gli dice: “Seguimi”, e subito si alza, lascia tutto e diventa discepolo del Signore. Gli prepara anche un gran banchetto a casa sua; e questa volta spende per gli altri invece di ricevere il denaro dagli altri! Alla sua tavola, attorno a Gesù, si trovano persone di ogni reputazione. Anche dei Farisei, uomini religiosi, ma spesso ipocriti, che criticano Gesù perché mangia “con i pubblicani e i peccatori”. Non capiscono che quelle persone sono lì non per fare sfoggio dei loro meriti, ma perché hanno dei bisogni spirituali e vogliono ascoltare Gesù.
È per loro che Gesù era venuto: “Non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento”. Matteo era stato chiamato. Sapendo di essere peccatore, ha risposto alla chiamata e si è pentito. È diventato un giusto grazie alla fede in Gesù che di lì a poco sarebbe morto anche per i suoi peccati.
I Farisei si credevano giusti perché osservavano strettamente i riti religiosi della tradizione, ma erano giusti solo ai propri occhi, non agli occhi di Dio.
Ancora oggi Dio chiama gli uomini, tutti gli uomini, al pentimento, perché per Lui “non c’è nessun giusto, neppure uno” (Romani 3:10). Per Lui sono tutti spiritualmente malati e hanno bisogno di Gesù, il medico divino. Il primo passo della fede è accettare di essere perduti. Hai già fatto questo passo?

martedì 18 giugno 2019

18 giugno


Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio.
Atti 8:20

Non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere… ma con il prezioso sangue di Cristo.
1 Pietro 1:18, 19

Ciò non viene da voi

“È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti” (Efesini 2:8, 9). Dio, per mezzo della Bibbia, dice le cose molto chiaramente. Egli è giusto, e noi peccatori colpevoli; quindi non meritiamo altro che il giudizio. Ma Egli è anche il Dio che salva (Isaia 45:21). “Quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia” (Tito 3:4, 5). Per salvarci, la sola cosa che Dio ci chiede è di credere alla sua Parola e di confidare nell’opera compiuta da suo Figlio. Dio vuole farci grazia; sta a noi accettare o rifiutare la sua mano. La salvezza non viene da noi. Non possiamo acquisirla per mezzo di opere. Per quanto possiamo ritenerle meritorie, esse non possono in alcun modo riscattare le nostre colpe. Nulla può pagare a Dio il nostro riscatto, poiché il prezzo del riscatto dell’anima umana è troppo alto (Salmo 49:8).
Si ha sempre la tendenza a voler partecipare alla propria salvezza. Ma non è nei pensieri di Dio di lasciare l’uomo in un dubbio perenne che lo assilla: Ho fatto abbastanza? Le mie opere saranno abbastanza buone? Solo il sacrificio di Cristo è in grado di espiare il peccato. È unicamente per mezzo della grazia e della fede nell’opera redentrice di Gesù che si può essere salvati.

lunedì 17 giugno 2019

17 giugmo


Dio… mostra il proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Romani 5:8

Quanto ha fatto il Salvatore!

Quanto ha fatto il Salvatore
 per avermi in ciel con sé! 
Mi ha cercato con amore
 per avermi in ciel con sé!
Di Dio Padre mi ha parlato
 annunciandomi il Vangel,
mi ha nettato dal peccato
per condurmi nel suo ciel!

Tutto ha fatto sulla croce
Per condurmi su nel ciel;
di perdono la sua voce
oggi si ode ancor dal ciel.
Ei mi ha detto: “Dammi il cuore!
Sono morto Io per te,
per salvarti, o peccatore,
e portarti in ciel con me”.
(da “Cantici Spirituali”)

Qual è la nostra risposta di fronte a tanto amore da parte di Dio e del suo Figlio?

domenica 16 giugno 2019

16 giugno


Le cose che occhio non vide, che orecchio non udì… sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano. A noi Dio le ha rivelate per mezzo del suo Spirito.
1 Corinzi 2:9-10

Chi ci aiuta a comprendere le Scritture?


Ora il Signore è nel cielo. Chi spiega a noi la Parola scritta? Chi ci può aiutare a svelarne i misteri, ad entrare in quell’immensa miniera di conoscenza per scoprire i tesori che racchiude?
Il Signore non ci ha lasciati orfani. Ha pregato il Padre e il Padre ci ha dato un altro “Consolatore”, lo Spirito della verità (Giovanni 14:16-17). Il Signore dice di lui: “Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”. Poi, poco dopo, riprendendo il discorso sul Consolatore, aggiunge: “Quando sarà venuto lui, vi guiderà in tutta la verità… vi dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire… Prenderà del mio e ve lo annuncerà” (16:12-15).
Come avrebbero potuto gli evangelisti ricordare per filo e per segno gli avvenimenti di quegli anni trascorsi col Signore, i suoi miracoli, i suoi discorsi? È chiaro che lo Spirito ha miracolosamente risvegliato la loro memoria e li ha guidati, parola per parola, nella stesura dei Vangeli. E che dire di Paolo, Pietro, Giovanni, Giacomo, Giuda che nelle loro Lettere hanno saputo esporre con così sorprendente chiarezza tutte le verità cristiane, dalla dottrina della fede alle linee guida del cammino dei credenti? Solo lo Spirito poteva guidarli “in tutta la verità”, e lo ha fatto come il Signore aveva predetto. Delle “cose a venire” ne ha parlato Giovanni in quella sorprendente rivelazione profetica che è il Libro dell’Apocalisse, ed anche, sebbene in minore misura, Paolo e Pietro.
Ma l’aiuto dello Spirito non si è limitato agli autori del Nuovo Testamento; è anche per noi che non abbiamo da aspettarci nuove rivelazioni, ma abbiamo bisogno soltanto di un’esatta comprensione delle rivelazioni contenute nelle Scritture.
(Da “1200 giorni con Gesù”)

sabato 15 giugno 2019

15 giugno


Il SIGNORE chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”
Genesi 3:9

“Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola; torna a me perché io ti ho riscattato”.
Isaia 44:22

“Adamo, dove sei?”
Leggere Genesi 3:8-9

Dopo la disubbidienza, Dio avrebbe potuto respingere Adamo. Invece no; Egli lo chiama per nome e gli dice: “Adamo, dove sei?” Queste parole sono come un preludio all’incontro e al dialogo. Notiamo che Dio non dice subito ad Adamo: “Che cosa hai fatto?” ma: “Dove sei?”. Per Dio, sapere dove siamo è altrettanto importante di sapere ciò che abbiamo fatto. Dio sapeva bene dov’era Adamo, ma questa chiamata metteva in evidenza il fatto che Adamo si era nascosto, che temeva la presenza di Dio, che evitava il suo Creatore. Aveva perduto la sua relazione di fiducia con il suo Dio, e la disubbidienza ha scavato da quel momento un abisso fra l’umanità e Dio. Egli non poteva più vivere alla presenza del suo Creatore in una relazione fiduciosa e serena. La domanda che Dio gli rivolge non è una condanna, ma è piuttosto un appello, che apre la strada al pentimento e al ritorno.
A ciascuno Dio rivolge questa domanda, e ci chiama per nome: Dove sei? Dov’è il tuo cuore? Dove sei arrivato seguendo la tua volontà? Sei in “esilio”? Allora, torna. Sei sulla strada del ritorno? Non ti fermare, vieni da me.
Hai udito la chiamata del Dio d’amore? Qualunque sia la tua situazione, segnata dall’amarezza, dalla sofferenza, dal senso di colpa o dagl’insuccessi, puoi udire la voce di Dio che ti invita: Dove sei? Vieni… Ritorna.
Dio non s’impone. Vuole avere dei legami stretti con te, e la sua bontà ti spinge al pentimento. Va’ a Lui in preghiera, con fiducia e sincerità; Egli ti accoglierà. Ti aspetta perché ti ama.

venerdì 14 giugno 2019

14 giugno


Il serpente… disse alla donna: “Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?”
Genesi 3:1

Il salario del peccato è la morte.
Romani 6:23

“Come! Dio ha detto…?”
Leggere Genesi 3

La Bibbia non ci dice perché il male esiste, ma ci spiega in che modo è entrato nel mondo. Come possiamo leggere, tutto è iniziato da quella semplice domanda di Satana: “Come! Dio vi ha detto?…”. Domanda astuta, apparentemente insignificante, ma che ha insinuato in Eva e in Adamo il dubbio nei confronti di Dio, accusato da Satana di aver vietato di mangiare ogni frutto. Domanda che si è rivelata mortale!
Alla radice del male c’è sempre un dubbio riguardo a Dio e alla sua Parola, un sospetto sulle sue intenzioni, sulla sua bontà. Una volta che il dubbio si è impadronito del cuore, si diventa fragili e si crede alla menzogna. “No, non morirete affatto – afferma il tentatore – sarete come Dio…”
Sarete come Dio! Quanti mali nella società e nelle nostre vite provengono dal fatto che vogliamo essere come Dio! Non voler più dipendere da Lui è una tentazione che proviene dall’orgoglio, è l’illusione di essere liberi se si vive senza Dio, di ritenersi capaci di distinguere il bene dal male senza di Lui; di essere noi i padroni della nostra vita.
Mangiando il frutto dell’albero vietato, Adamo ha trasgredito il patto del suo Dio (Osea 6:7). La relazione con Lui è stata infranta e l’uomo è diventato schiavo del peccato e di Satana.
Dio è giustizia, santità, luce, ma anche saggezza e amore. Senza di Lui la tua vita, così come la mia, è imbruttita dal peccato. Non voltare le spalle alla Sua luce, non disprezzare il Suo amore. Egli ti chiama e ti offre il perdono e la riconciliazione con Lui, e, in Gesù Cristo, una vita nuova e felice.

giovedì 13 giugno 2019

13 giugno


La fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.
Romani 10:17

La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.
Ebrei 11:1

Non si tratta di un sesto senso

La fede non è un sesto senso che alcuni possiedono e altri no. Non è neanche un sentimento, un entusiasmo per una causa. E non è nemmeno un qualcosa che Dio ad alcuni dà e ad altri no. La fede è alla portata di ogni essere umano, creato da Dio capace di riflettere e di ricevere le Sue rivelazioni.
La fede non crede nel nulla. È basata su fatti, non su riflessioni intellettuali o esperienze mistiche. Essa si attacca alla Parola di Dio e al suo Figlio Gesù Cristo, morto e risuscitato. La fede produce in chi crede una solida convinzione e dei profondi sentimenti.
Fatti, fede, sentimenti, sono tre parole che dobbiamo sempre tenere nel giusto ordine:
Il fatto più importante di tutti è che Dio è venuto sulla terra: la nascita di Gesù, la sua vita esemplare, la sua ingiusta condanna, la sua morte in croce, la sua risurrezione, la sua ascensione al cielo sono descritte negli Evangeli e sono incontestabili.
La fede crede il fatto e si appropria dei risultati, che sono il perdono dei peccati e la vita eterna che Dio accorda a tutti coloro che accettano il valore espiatorio del sangue versato da Gesù Cristo. Senza tentare di spiegare tutto, la fede si appoggia con fiducia sulle dichiarazioni della Parola di Dio.
I sentimenti seguono e accompagnano la fede. La fede si basa su ciò che Dio dice, non su ciò che noi proviamo. Ma quando afferriamo e riceviamo per fede ciò che Dio ci dà, allora l’amore, la gioia e la pace ci riempiono l’anima, e dal cuore si eleva la riconoscenza verso il nostro Salvatore. 


mercoledì 12 giugno 2019

12 giugno


Dio il SIGNORE ordinò all’uomo: “Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai”.
Genesi 2:16-17

L’albero della conoscenza del bene e del male
Leggere Genesi 2:8-17

Adamo poteva mangiare tutti i frutti prodotti dalle piante del giardino di Eden; uno solo gli era vietato, pena la morte: il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. 
Perché questo divieto, questo limite da non oltrepassare, questa messa alla prova dell’uomo che, come creatura, avrebbe dovuto essere ubbidiente al suo Creatore? Perché l’uomo avrebbe potuto decidere di sua iniziativa cos’è il bene e cos’è il male, e inoltre si sarebbe reso colpevole essendo, in quanto limitato, incapace di fare sempre il bene e di evitare sempre il male.
Pur in mezzo a quell’abbondanza di frutti, Adamo ed Eva hanno voluto proprio quello vietato! Hanno messo in dubbio l’amore del loro Creatore, hanno sfidato la sua Parola, opponendo la loro volontà a quella di Dio. Non hanno accettato la loro posizione di creature e sono usciti dai limiti stabiliti da Dio per la felicità dell’essere umano. Anche oggi molti vorrebbero fare dei loro desideri o delle loro opinioni personali il solo punto di riferimento morale. Il bene sembra loro frustrante e li mette a disagio di fronte ai loro pensieri e alle loro azioni, poiché preferiscono “godere per breve tempo i piaceri del peccato” (Ebrei 11:25).
Possiamo allora chiederci: Che cosa sceglierò io? Prenderò la decisione di vivere senza tener conto di Dio e della sua Parola, libero di essere avvolto dal male e trascinato verso la morte eterna? Oppure mi confiderò in Dio per trovare per mezzo di Lui la vera vita?

martedì 11 giugno 2019

11 giugno


Dio il SIGNORE piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato. Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d’alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
Genesi 2:8-9

La saggezza… è un albero di vita per quelli che l’afferrano.
Proverbi 3:13, 18

L’albero della vita

Il capitolo 2 della Genesi ci parla di un giardino di delizie, il giardino di Eden, che Dio stesso aveva preparato per accogliervi Adamo ed Eva. In questo giardino, bagnato da più fiumi, crescevano una gran quantità di alberi “piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi”. Al centro di tutta questa meraviglia  si trovava l’albero della vita.
La posizione dell’albero della vita, al centro del giardino, ci parla dell’importanza della vita così come è voluta da Dio, il Dio vivente, il “Dio che dà la vita” (Salmo 42:8).
Ma che cos’è questa vita simboleggiata dall’albero della vita? Nel libro dei Proverbi la “saggezza” è definita “un albero di vita per quelli che l’afferrano” (3:18), ed è personificata, perché è detto che era presso Dio “come un artefice”, che si rallegrava “in sua presenza” e trovava la sua gioia “tra i figli degli uomini” (8:30-31). Essa raffigura il Signore Gesù che è chiamato “sapienza di Dio” (1 Corinzi 1.24).
È solo per mezzo di Lui che possiamo accedere fin da ora alla vita eterna, e conoscere Dio come colui che ci ama e vuole fare di noi suoi figli. È per mezzo di Lui che possiamo possedere fin da questa terra una vita in abbondanza (Giovanni 10:10).
L’albero della vita era al centro del giardino di Eden, come Gesù è al centro dei pensieri e dei progetti di Dio per la salvezza dell’uomo. Amici cristiani, il Signore è anche al centro della nostra vita, dei nostri pensieri, delle nostre scelte? Dio ci chiama a vivere, per fede, nella comunione con Lui, e a trovare in Lui gioia, forza e consolazione.

lunedì 10 giugno 2019

10 giugno


Dio disse: “Sia la luce!” E la luce fu.
Genesi 1:3

Il Dio che disse: “Splenda la luce fra le tenebre”, è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.
2 Corinzi 4:6

Dio disse… e così fu
Leggere Genesi 1

Il primo capitolo della Genesi ci rivela in modo solenne la nascita dell’universo. È come un magnifico panorama, una serie di sette quadri che si compongono alla sola parola creatrice di Dio. “Egli parlò, e la cosa fu” (Salmo 33:9). “Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti” (Ebrei 11:3). Alla voce maestosa del Dio creatore è apparsa la luce. Per coronare il tutto, l’uomo è stato creato a immagine di Dio.
Purtroppo, questo creato così bello è stato guastato dall’ingresso del peccato nel mondo (Romani 5:12), con il suo seguito di sofferenze, di mali senza numero e di morte. Allora Dio ha mandato Gesù, il suo unico Figlio, per fare una “nuova creazione”, per mezzo della sua morte in croce, in coloro che credono e che s’impegnano in una vita di santità e di giustizia. Se l’universo è sorto grazie alla potenza della parola di Dio, per cancellare il peccato è stata necessaria la morte del Figlio suo e la sua risurrezione. “Una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato col suo sacrificio” (Ebrei 9:26). Mistero insondabile!
La medesima parola che ha creato i mondi fa ora brillare su di noi una nuova luce, quella del suo amore. Accetta questa luce, credi al Signore Gesù. Essa splende nel Vangelo e ti attira a Lui.

domenica 9 giugno 2019

09 giugno


Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte.
Giosuè 1:8

Lettura giornaliera della Bibbia

È bello avere a disposizione questo calendario, e leggerlo ogni giorno è molto utile. Ma di basilare importanza è la regolare e giornaliera lettura della Bibbia, dalla Genesi all’Apocalisse, effettuata ripetutamente durante la vita. È di assoluta importanza che la mente e il cuore siano completamente impregnati della conoscenza della Bibbia. Nulla può prendere il suo posto; essa è il fondamento su cui si potrà costruire ogni altro studio più approfondito. Leggere ripetutamente l’intera Bibbia dà una conoscenza completa e bilanciata del pensiero di Dio che vi è rivelato e preserva da visioni estreme e unilaterali delle Sacre Scritture. Leggere solo e sempre i brani preferiti non è una buona abitudine, perché “ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare…” (2 Timoteo 3:16). 
Chi legge la Bibbia per la prima volta è meglio che inizi dai Vangeli, per proseguire poi col resto del Nuovo Testamento e successivamente col Vecchio Testamento. Se si riesce a leggere un capitolo al giorno, l’intera Bibbia sarà finita in tre anni; se si leggono tre capitoli al giorno, in un anno sarà tutta letta. Per leggere tre capitoli ci vuole mezz’ora, mentre per una lettura attenta di un capitolo non ci vorranno più di dieci minuti; un tempo che si può trovare anche nelle giornate più impegnate.
Anche se i nostri pensieri, nel corso delle nostre giornate, sono rivolti a Lui, sarebbe bene dedicare un tempo preciso per ascoltare la sua voce nella sua Parola e parlargli con la preghiera.

sabato 8 giugno 2019

08 giugno


(Gesù disse ai suoi discepoli:) “Non siate in ansia per la vita, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete!”
Luca 12:22-24

“Quanto più…”

La vita è più di tutte le ricchezze, più della bellezza e della salute, più della cultura e del successo. Per quanto grandi siano i progressi della scienza e della tecnica, la vita è più ancora. Ma cos’è questa vita così preziosa? Lo scopriremo con osservazioni accurate nei nostri microscopi? Svelerà i suoi segreti mediante attente riflessioni filosofiche? Potremo afferrarla attraverso l’arte?
No; né la scienza, né la filosofia, né le arti sono sufficienti per dire che cos’è la vita, né tanto meno per offrire una guida. Essa è più grande di tutto ciò che il nostro spirito può abbracciare, più forte di tutte le nostre esperienze, eppure è così fragile, così breve… Da dove viene la vita e dove va? Su questo fondamentale argomento della vita e della sua conclusione, siamo ridotti a non poter fare altro che delle ipotesi, oppure possiamo ottenere delle certezze?
La risposta può darcela solo Dio. Solo Lui può rivelarci che cosa è veramente la vita, la sua origine, il suo divenire, perché è Lui che la dà. Il semplice fatto che noi “viviamo” dimostra la Sua esistenza. Dio, come ci dice la Bibbia, è il Vivente. Dio è la sorgente della vita, della vita fisica che Egli dona e conserva, ma anche, e soprattutto, della vita eterna che Egli dà a tutti coloro che credono in Gesù.
“SIGNORE… in te è la fonte della vita” (Salmo 36:5, 9). “Il SIGNORE è il baluardo della mia vita” (Salmo 27:1).

giovedì 6 giugno 2019

07 giugno


(Gesù) ci ha comandato di annunziare al popolo e di testimoniare che egli è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti.
Atti 10:42

Se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.
1 Giovanni 2:1

Giudice o avvocato?

Qualcuno vorrebbe Gesù Cristo come avvocato perché difenda la sua causa nel giorno del giudizio. Ma non  è questo il messaggio biblico.
Il giudizio finale non sarà altro che l’applicazione di una condanna già pronunciata. Noi tutti siamo colpevoli a causa dei nostri peccati, e la sentenza di morte è stata emessa: “Non c’è nessun giusto, neppure uno” (Romani 3:11); “il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23). Ma l’applicazione della pena è stata sospesa poiché Dio è amore e non vuole la morte del peccatore. Egli ha dato il suo proprio Figlio, non per difenderci, ma perché subisse al nostro posto il castigo che noi tutti meritavamo. Per questo è morto sulla croce, Lui il solo giusto, per noi ingiusti. Noi che abbiamo confessato i nostri peccati e abbiamo messo la nostra fiducia in Lui non siamo degli innocenti, ma dei colpevoli che sono stati graziati (Giovanni 5:24), dei peccatori lavati dai loro peccati. Coloro che rifiutano questa grazia, invece, incontreranno come giudice proprio Colui che ancora oggi vuole essere il loro Salvatore. “Chi non crede è già giudicato perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Giovanni 3:18).
È per noi credenti che il Signore Gesù riveste attualmente il ruolo di avvocato. La sua presenza alla destra di Dio è la testimonianza che tutti i nostri peccati sono perdonati. Essa dimostra che tutto è stato pagato una volta per sempre alla croce del Calvario. “Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1)!

06 giugno


Gesù gli disse: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
Giovanni 14:6

SIGNORE, in te confido; fammi conoscere la via da seguire, poiché io elevo l’anima mia a te… Insegnami a fare la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio.
Salmo 143:7, 8, 10

Una guida per la vita

“Incitare il camminatore, il viaggiatore, il semplice visitatore a mettersi in cammino per trovare la stella, la scintilla che lo guiderà nel lungo itinerario della vita… Tale è il filo conduttore di questo percorso fotografico”. In questi termini è descritto il tema dell’esposizione di un artista. Questo testo ci chiama in causa: qual è la direzione della nostra vita? Abbiamo trovato una strada sicura, una guida fedele, uno scopo che valga la pena?
In una società in cui i punti di riferimento sono sempre più sfuocati, rischiamo di essere “smarriti come pecore”, di seguire ognuno “la propria via” (Isaia 53:6).
Ma il Dio d’amore non vuole lasciarci su strade sbagliate. La Bibbia è la guida di tutti coloro che hanno messo la loro fiducia in Dio: “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105). Essa ci rivela Gesù Cristo, il Figlio di Dio, venuto dal cielo per salvare gli uomini. Per coloro che credono, è il Buon Pastore che ha dato la vita per le sue pecore. Di loro dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna” (Giovanni 10:27, 28). Presto porterà in cielo, come ha promesso, coloro che lo amano: “Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:3). Non cerchiamo guide umane, nessuna è infallibile, ma lasciamoci guidare dal nostro Salvatore e Signore!

mercoledì 5 giugno 2019

05 giugno


Per fede Abraamo, quando fu chiamato (da Dio), ubbidì.
Ebrei 11:8

Quelli che (Dio) ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.
Romani 8:30

Come Dio chiama tutti gli uomini

Per quanto riguarda la salvezza, Dio chiama tutti gli uomini. Un giorno nella vita di ognuno c’è sicuramente un appello di Dio. Chi legge la Bibbia vede chiaramente che la chiamata di Dio al pentimento e alla fede ricorre decine e decine di volte. Essa è come scritta a lettere cubitali dalla prima all’ultima pagina e non ha bisogno di spiegazioni teologiche né di ragionamenti filosofici. 
Ma per chi non ha mai avuto la possibilità di conoscere le Scritture c’è un altro modo attraverso il quale Dio si rivela, ed è la creazione. Nelle sue straordinarie opere “la sua eterna potenza e divinità” (Romani 1:20) sono talmente evidenti che nessun essere umano, fosse pure un selvaggio, può negare l’esistenza di un Creatore onnipotente. Non solo, ma la sua immensa grandezza fa risaltare la piccolezza dell’uomo, e la sua perfezione mette molto bene in evidenza il suo stato di peccato. C’è anche la coscienza che accusa il peccatore (2:14-15), ma può essere indurita e falsata.
Insomma, Dio ama la sua creatura e vuole salvarla, e Cristo ha pagato per il peccatore che si pente, in qualunque epoca e in qualunque contesto sia vissuto. Ha pagato per me e per voi.
Lettore, se non l’hai ancora fatto, rispondi oggi alla chiamata di Dio accettando per te l’opera di Cristo.