Sono
persuaso che né morte, né vita, né principati, né cose presenti, né cose
future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno
separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
Romani 8:38-39
Dio è amore
Quando gli operai ebbero terminato il tetto
della fattoria, il proprietario ordinò loro di mettere sulla facciata
un’insegna che ruotava col vento, sulla quale era inciso questo versetto: “Dio
è amore”. Un operaio gli domandò se ciò volesse significare che l’amore di Dio
è variabile e capriccioso come il vento. L’agricoltore rispose: “No, al
contrario! È per ricordarmi che in ogni circostanza, sia quando la dolce brezza
estiva mi dà sollievo sia quando il gelido e impetuoso vento invernale mi fa
soffrire, l’amore del mio Dio è
immutabile”.
L’opinione dell’operaio è molto diffusa.
Sono tante le persone disposte a credere alla bontà di Dio quando le
circostanze sono favorevoli, ma che, quando queste cambiano, non vogliono più
sentir parlare di un Dio d’amore. Talvolta giungono a incolparlo e persino a
maledirlo apertamente.
Se tu fai parte di queste persone, vuol
dire che non conosci Dio quale Egli è in realtà, e non tieni conto che Lui ha
dato la più grande prova d’amore quando ha mandato in terra a morire su una
croce “il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma
abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
L’apostolo Paolo, autore ispirato del
versetto sopraindicato, poteva parlare con cognizione di causa. Egli ha
sopportato prove durissime (2 Corinzi 11:23-27), ma non una sola volta ha messo
in discussione l’amore del suo Dio. E come lui, ogni figlio di Dio può
constatare e dire con convinzione che “tutte le cose cooperano al bene di
quelli che amano Dio” (Romani 8:28).