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venerdì 1 maggio 2020

01 maggio

Sono persuaso che né morte, né vita, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
Romani 8:38-39

Dio è amore

Quando gli operai ebbero terminato il tetto della fattoria, il proprietario ordinò loro di mettere sulla facciata un’insegna che ruotava col vento, sulla quale era inciso questo versetto: “Dio è amore”. Un operaio gli domandò se ciò volesse significare che l’amore di Dio è variabile e capriccioso come il vento. L’agricoltore rispose: “No, al contrario! È per ricordarmi che in ogni circostanza, sia quando la dolce brezza estiva mi dà sollievo sia quando il gelido e impetuoso vento invernale mi fa soffrire, l’amore del mio Dio è immutabile”.
L’opinione dell’operaio è molto diffusa. Sono tante le persone disposte a credere alla bontà di Dio quando le circostanze sono favorevoli, ma che, quando queste cambiano, non vogliono più sentir parlare di un Dio d’amore. Talvolta giungono a incolparlo e persino a maledirlo apertamente.
Se tu fai parte di queste persone, vuol dire che non conosci Dio quale Egli è in realtà, e non tieni conto che Lui ha dato la più grande prova d’amore quando ha mandato in terra a morire su una croce “il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
L’apostolo Paolo, autore ispirato del versetto sopraindicato, poteva parlare con cognizione di causa. Egli ha sopportato prove durissime (2 Corinzi 11:23-27), ma non una sola volta ha messo in discussione l’amore del suo Dio. E come lui, ogni figlio di Dio può constatare e dire con convinzione che “tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio” (Romani 8:28).