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sabato 2 maggio 2020

02 maggio

Dall’abbondanza del cuore la bocca parla.
Matteo 12:34

Canterò al SIGNORE finché avrò vita; salmeggerò al mio Dio finché esisterò.
Salmo 104:33

L’importanza delle parole

Sembra che ogni giorno una persona parli tanto da poter riempire, mediamente, 20 pagine di scritto in formato A4, ossia due libri di 300 pagine al mese.
In questa profusione di parole, quante sono quelle di buon senso, di rettitudine, di bontà? E quante sono invece le parole di maldicenza, le menzogne, le falsità? Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: Cosa esce dalla mia bocca?
Queste parole, alcune delle quali, purtroppo, possono produrre tanti danni nelle nostre relazioni interpersonali, fanno parte della nostra dimensione umana. Gli animali non parlano, anche se in vari modi comunicano fra di loro. È una caratteristica dell’uomo, creato a immagine di Dio, quella di poter rivelare i propri pensieri e i propri sentimenti, di riferire fatti e allacciare relazioni con gli altri per mezzo della comunicazione verbale. Inoltre, tramite la parola, possiamo rivolgerci a Dio per mezzo della preghiera e lodarlo.
Caro amico, che posto occupa la lode a Dio nella tua e nella mia vita? Diciamo anche noi come l’autore del Salmo: “Il SIGNORE ha fatto cose grandi per noi e noi siamo nella gioia” (Salmo 126:3)? Oppure dimentichiamo che Dio agisce nella nostra esistenza? La nostra bocca è piena di lamentele oppure di riconoscenza?
Se sapessimo sempre rallegrarci delle opere di Dio, la lode riempirebbe le nostre giornate. Impegniamoci a cantare dei cantici, da soli, in famiglia e anche con altri credenti. Dio ode le nostre parole, a lui nulla sfugge e a Lui dobbiamo rendere conto.