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domenica 21 febbraio 2016

21 Febbraio

Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che egli ha reso al Figlio suo.
E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo.
1 Giovanni 5:9, 11

Credere è accettare una testimonianza

Per molti, specialmente ai nostri giorni, è vero solo ciò che la ragione può comprendere e dimostrare. Questo modo di pensare ha un limite: la verità sarebbe essenzialmente legata all’attendibilità di una testimonianza. Se io vi dico che stamane ho incontrato una certa persona, potrete controllare la mia affermazione chiedendo a dei testimoni, ai quali potete prestare fede o no; se non prestate fede rimanete nell’incertezza. L’esistenza degli imperatori romani è accettata sulla base della testimonianza degli scrittori dell’epoca e dei resti dei loro monumenti.
Nel caso della fede cristiana, cos’è che rende la parola di Cristo così degna di fiducia? È la sua persona, la sua vita. Egli ha vissuto ciò che ha detto. Ha insegnato a pregare per i nemici, e lo ha fatto. Ha parlato di dare la propria vita per gli amici, e ha dato la sua addirittura per i nemici. Gesù è il testimone per eccellenza, il testimone della verità, la rivelazione di Dio.
Credere, nel senso cristiano del termine, è accettare la testimonianza di Gesù (Giovanni 3:11, 12), ricevere le Sue parole, il Suo insegnamento. Noi ascoltiamo Dio che nella Bibbia ci presenta il miracolo della creazione, e poi quello della risurrezione di Gesù, che è stato visto vivo da numerosi testimoni. Gesù Cristo è il testimone per eccellenza “di quello che ha visto e udito” presso Dio prima di venire nel mondo (Giovanni 3:32). Pietro dice: “Vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà(2 Pietro 1:16).