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lunedì 15 febbraio 2016

15 Febbraio

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.
Siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà.
Matteo 25:13; 24:44

Prima che sia troppo tardi

Ci sono degli appuntamenti a cui non possiamo mancare: la partenza del treno o dell’aereo, le prove d’un concorso, un colloquio per un lavoro, ecc. Appuntamenti importanti, occasioni che non si ripeteranno.
Anche nelle nostre relazioni con gli altri a volte lasciamo passare l’occasione, forse unica, di dire una parola d’incoraggiamento, di verità. Stiamo attenti. Siamo irritati o in conflitto con qualcuno? Andiamogli incontro; non perdiamo l’occasione di regolare una divergenza, di chiarire un’incomprensione. Nella vita, non possiamo mai sapere quando sarà l’ultima occasione.
Anzitutto, regoliamo la nostra situazione con Dio: “Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: «Io non ci ho più alcun piacere»” (12:1). Nella Bibbia, “ricordarsi di Dio” è più che pensare a Lui; è avere una relazione reale, vivente con Lui, fare un posto per Lui nella nostra vita. È del proprio Creatore che ci si deve ricordare, Colui che ci ha dato tutto. Senza di Lui non siamo nulla e non possiamo nulla. E, tutto questo, va fatto “prima che vengano i cattivi giorni”, prima che le nostre facoltà si deteriorino.

Non rimandiamo a interessarci di Dio; domani potrebbe già essere troppo tardi. Ricordiamoci di Lui con l’intento di conoscerlo per mezzo della fede e ricevere il Suo perdono e la sua salvezza.