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martedì 4 ottobre 2016

4 Ottobre

Non respingermi nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando le mie forze declinano.
Poiché tu sei la mia speranza, Signore, Eterno; sei la mia fiducia sin dalla mia infanzia.
Salmo 71:9, 5

Il Dio eterno è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le braccia eterne.
Deuteronomio 33:27

Isolati nella vecchiaia?

Il patriarca Giacobbe, che aveva attraversato molte difficoltà, quali la morte della moglie più amata, la perdita di un figlio, i litigi e le gelosie tra gli altri figli, all’età di centodieci anni disse: “Dio… è stato il mio pastore da quando esisto fino a questo giorno” (Genesi 48:15). Era riconoscente delle cure che aveva ricevuto da Colui che gliele aveva promesse fin dalla sua gioventù dicendo: “Io sono con te, e ti proteggerò dovunque tu andrai” (Genesi 28:15). Quando le forze calano, quando perdiamo l’autonomia di movimento, quando ci sentiamo isolati e sentiamo il peso delle infermità, Dio è sempre presente accanto a noi: “Fino alla vostra vecchiaia io sono, fino alla vostra canizie io vi porterò” (Isaia 46:4). Quando siamo giovani e pieni di vigore, l’aiuto che ci arriva da Dio a volte passa inosservato; ma come un bambino sa che ha bisogno della mano di suo padre per sentirsi sicuro, così una persona anziana sa che ha bisogno del buon Pastore: “L’Eterno, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta suo figlio” (Deuteronomio 1:31).Quanto più sperimentiamo la nostra dipendenza da Dio, tanto più il nostro animo sarà rafforzato, e così pure la nostra relazione con Lui; in questo modo, “anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno” (2 Corinzi 4:16).Dio “ti corona di bontà e compassioni; egli sazia di beni la tua esistenza” (Salmo 103:4-5).