Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

mercoledì 5 ottobre 2016

5 Ottobre

Pilato fece pure un'iscrizione e la pose sulla croce. V'era scritto: Gesù il Nazareno, il re dei Giudei… L'iscrizione era in ebraico, in latino e in greco.
Giovanni 19:19-20

Tu… sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione.
Apocalisse 5:9

Cartello sulla croce

Sulla croce di Gesù, per ordine di Pilato governatore romano, era stato posto un cartello che riportava la scritta: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”. I capi dei Giudei protestarono chiedendo a Pilato di cambiare la scritta, ma il governatore, al quale avevano forzato la mano per ottenere la condanna di Gesù, rifiutò dicendo: “Quello che ho scritto, ho scritto”. Ma era Dio che aveva guidato così le cose.
Gesù era chiamato Nazareno con disprezzo da parte dei Giudei, in quanto Nazaret era una borgata insignificante; invece questo appellativo denota la sua umiltà e l’amore che lo ha portato verso le persone più umili e disprezzate della terra. L’iscrizione sulla croce proclama che Gesù di Nazaret è il Cristo mandato da Dio. Questo è il messaggio dell’Evangelo: l’amore divino si è abbassato nella più umile condizione per salvare gli uomini.

L’iscrizione era nelle tre lingue principali di quel tempo: ebraico, lingua della religione; greco, lingua della cultura; e latino, lingua del potere. Essa mostrava che tutta l’umanità è stata coinvolta ed è responsabile della morte di Gesù, così come tutta l’umanità, senza esclusione, può beneficiare della sua grazia accettandolo come Salvatore. Quale risultato delle sue sofferenze, innumerevoli voci provenienti da ogni tribù, popolo e nazione lodano il suo nome già sulla terra e lo loderanno nei cieli per l’eternità.