(L’Eterno
disse:) “Non temere,
Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima”.
Genesi 15:1
Beato l'uomo a cui la trasgressione è
perdonata, e il cui peccato è coperto! Beato l'uomo a cui l’Eterno non imputa
l'iniquità.
Salmo
32:1-2
Conversazione nella notte
Abramo
aveva ottenuto una grande vittoria militare, ma nonostante ciò non se ne
rallegra, anzi, è amareggiato perché è già vecchio e non ha ancora dei figli. Quando
Dio gli appare in visione per incoraggiarlo, Abramo, deluso, gli risponde: “Tu
non mi hai dato una discendenza”. Chi non ha potuto avere dei figli comprende
bene il suo dolore, ma non capita forse anche a noi, quando siamo nella
sofferenza, di fare a Dio dei rimproveri come ha fatto Abramo?
Quale
fu la risposta divina? Dio fece uscire Abramo nella notte e gli disse: “Guarda
il cielo e conta le stelle se le puoi contare... Tale sarà la tua discendenza”
(Genesi 15:5). Nella tranquillità di quella conversazione notturna, Abramo
credette alle parole di Dio, senza preoccuparsi del fatto che umanamente, a
causa dell’età molto avanzata, lui e sua moglie non avrebbero potuto più avere
figli. Dio “gli contò questo come giustizia” (Genesi 15:6), cioè lo definì giusto
per aver avuto fiducia in Lui. Quell’atto di fede segnò una tappa fondamentale
nella vita di Abramo, poiché è per fede che l’uomo è giustificato agli occhi di
Dio, è per fede che gli è accordato il perdono e la salvezza.
Quanto
è avvenuto allora è vero ancora oggi; io credo a quello che Dio dice? A tutti è
rivolto lo stesso invito: credere a Dio. Credere a Dio è molto più che credere
alla sua esistenza: è credere a quello che ha detto nella Bibbia riguardo
all’uomo e riguardo al suo Figlio Gesù Cristo, cioè che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio… Ma tutti quelli che credono sono giustificati
gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù…
mediante la fede nel suo sangue” (Romani 3:10, 23-25).