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domenica 9 ottobre 2016

9 Ottobre

(L’Eterno disse:) “Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima”.
Genesi 15:1

Beato l'uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto! Beato l'uomo a cui l’Eterno non imputa l'iniquità.
Salmo 32:1-2

Conversazione nella notte

Abramo aveva ottenuto una grande vittoria militare, ma nonostante ciò non se ne rallegra, anzi, è amareggiato perché è già vecchio e non ha ancora dei figli. Quando Dio gli appare in visione per incoraggiarlo, Abramo, deluso, gli risponde: “Tu non mi hai dato una discendenza”. Chi non ha potuto avere dei figli comprende bene il suo dolore, ma non capita forse anche a noi, quando siamo nella sofferenza, di fare a Dio dei rimproveri come ha fatto Abramo?
Quale fu la risposta divina? Dio fece uscire Abramo nella notte e gli disse: “Guarda il cielo e conta le stelle se le puoi contare... Tale sarà la tua discendenza” (Genesi 15:5). Nella tranquillità di quella conversazione notturna, Abramo credette alle parole di Dio, senza preoccuparsi del fatto che umanamente, a causa dell’età molto avanzata, lui e sua moglie non avrebbero potuto più avere figli. Dio “gli contò questo come giustizia” (Genesi 15:6), cioè lo definì giusto per aver avuto fiducia in Lui. Quell’atto di fede segnò una tappa fondamentale nella vita di Abramo, poiché è per fede che l’uomo è giustificato agli occhi di Dio, è per fede che gli è accordato il perdono e la salvezza.

Quanto è avvenuto allora è vero ancora oggi; io credo a quello che Dio dice? A tutti è rivolto lo stesso invito: credere a Dio. Credere a Dio è molto più che credere alla sua esistenza: è credere a quello che ha detto nella Bibbia riguardo all’uomo e riguardo al suo Figlio Gesù Cristo, cioè che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio… Ma tutti quelli che credono sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù… mediante la fede nel suo sangue” (Romani 3:10, 23-25).