Sappiamo infatti che se questa tenda che
è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa
non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli.
2 Corinzi 5:1
Elisir di giovinezza
Restare giovani è per molti
un’ossessione. Quanti sforzi per trovare “l’elisir” che rallenti il processo
ineluttabile d’invecchiamento del corpo umano! Per chi crede nel Signore Gesù,
la legge naturale che determina il degrado del corpo ha un senso diverso;
essendo stato riscattato, egli ha messo la sua fiducia nelle sue promesse, e sa
che il suo corpo sarà trasformato e reso simile al Suo. Nell’attesa di questo
evento straordinario, il corpo dei credenti è il tempio dello Spirito Santo, la dimora di Dio; sa che Dio vuole
che lo utilizziamo per la sua gloria
e non per noi stessi.
Diversamente
avviene per la nostra anima, la parte che ci mette in relazione con Dio; essa
non è soggetta all’invecchiamento e alla fatica dovuta all’età. A questo
riguardo l’apostolo Paolo scrive: “Anche se il nostro uomo esteriore si va
disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno” (2 Corinzi
4:16). Il nostro “uomo interiore”, se attinge ogni giorno alla sorgente
inesauribile, sarà rigenerato dalla potenza dello Spirito che fa vivere Cristo
in noi, e si preoccuperà sempre meno della sua condizione esteriore, perché per
la fede vede già la gloria futura. Lo sguardo dell’anima si deve distogliere
dalle cose che si vedono e si deve soffermare sulle cose invisibili ed eterne.
Il credente aspetta dal cielo il Salvatore, colui che trasformerà il suo corpo
mortale rivestendolo di un corpo glorioso. Tutto ciò che è mortale in quel
giorno sarà vivificato (2 Corinzi 5:4).