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lunedì 17 ottobre 2016

17 Ottobre

Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli.

2 Corinzi 5:1

Elisir di giovinezza

Restare giovani è per molti un’ossessione. Quanti sforzi per trovare “l’elisir” che rallenti il processo ineluttabile d’invecchiamento del corpo umano! Per chi crede nel Signore Gesù, la legge naturale che determina il degrado del corpo ha un senso diverso; essendo stato riscattato, egli ha messo la sua fiducia nelle sue promesse, e sa che il suo corpo sarà trasformato e reso simile al Suo. Nell’attesa di questo evento straordinario, il corpo dei credenti è il tempio dello Spirito Santo, la dimora di Dio; sa che Dio vuole che lo utilizziamo per la sua gloria e non per noi stessi.
Diversamente avviene per la nostra anima, la parte che ci mette in relazione con Dio; essa non è soggetta all’invecchiamento e alla fatica dovuta all’età. A questo riguardo l’apostolo Paolo scrive: “Anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno” (2 Corinzi 4:16). Il nostro “uomo interiore”, se attinge ogni giorno alla sorgente inesauribile, sarà rigenerato dalla potenza dello Spirito che fa vivere Cristo in noi, e si preoccuperà sempre meno della sua condizione esteriore, perché per la fede vede già la gloria futura. Lo sguardo dell’anima si deve distogliere dalle cose che si vedono e si deve soffermare sulle cose invisibili ed eterne. Il credente aspetta dal cielo il Salvatore, colui che trasformerà il suo corpo mortale rivestendolo di un corpo glorioso. Tutto ciò che è mortale in quel giorno sarà vivificato (2 Corinzi 5:4).