Diceva: “Se riesco a toccare almeno le
sue vesti, sarò salva”.
(Gesù le disse:) “Figliuola, la tua fede ti ha salvata;
va’ in pace e sii guarita dal tuo male”.
Marco 5:28, 34
Credere e dichiarare la propria fede
Gesù
ci parla: leggere Marco 5:24-34
Una folla circonda Gesù. Una donna malata
da dodici anni gli si avvicina e tocca la sua veste. Subito sente di essere
guarita. Nessuno ha visto nulla, ma Gesù dice: “Chi mi ha toccato le vesti?”
Molte persone gli si accalcano intorno e toccano inevitabilmente i suoi
vestiti, ma Lui sa che quella donna lo ha toccato e lo ha fatto con fede. Ora è
guarita e il Signore lo sa, ma non vuole che finisca così: bisogna che ella gli
dichiari apertamente la sua condizione vecchia e nuova. Allora la donna,
tremante, si fa avanti e racconta della sua malattia e di come è stata guarita.
Perché ha agito di nascosto? Temeva forse
un rimprovero? Invece di una riprensione, sente Gesù che le dice: “Figliuola, la tua fede ti ha salvata; va’ in pace
e sii guarita dal tuo male”. Non solo ella sente di essere guarita, ma lo viene
a sapere dalla bocca stessa di Gesù. A salvarla e a guarirla è stata la fede
nella potenza del Signore.
Sono passati venti secoli e Gesù è ancora
presente per soccorrere chi crede. Egli solo può portare il vero rimedio al
nostro stato morale. Ma bisogna cercarlo, avvicinarsi a Lui, afferrare per
mezzo della fede il significato e il valore del suo sacrificio alla croce, e
renderne testimonianza.
Possiamo credere in segreto, ma il
Signore desidera che quelli che ci stanno attorno sappiano l’opera che ha fatto
in noi. Credere segretamente priva il Signore dell’onore che gli è dovuto e non
è di alcun aiuto a chi ancora non lo conosce.