Vi esorto a comportarvi in modo degno
della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con
pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore.
Efesini 4:1-2
Sei un tipo
suscettibile?
La suscettibilità è presente nell’intimo
di ognuno di noi, ed è fonte di sofferenza.
Se mi lascio andare a questa cattiva
tendenza, vedo tutto sotto una falsa luce. Un nonnulla mi ferirà, una parola di
troppo mi sembrerà una mancanza di rispetto nei miei confronti, uno scherno o
una cattiveria. Sarò sempre pronto ad imputare ai miei parenti, amici e
colleghi, delle intenzioni cattive. Tutto ruoterà intorno al mio “io”. Di
conseguenza, non riconoscerò mai i meriti di coloro che mi circondano, non darò
loro la posizione che meritano e sarò ingrato verso di loro. Che brutta cosa!
Questa deplorevole tendenza è un serio
ostacolo alle relazioni cristiane che, al posto di essere armoniose e gioiose,
diventano fredde e tese, senza spontaneità e senza amore. Chi è suscettibile
deve imparare che cosa sono la pazienza
e il perdono e, soprattutto, a stimare gli altri più di se stesso.
“Perdonatevi a vicenda – scrive Paolo –
se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati,
così fate anche voi” (Colossesi 3:13).
C’e solo un mezzo per guarire da questa
tendenza: vivere pienamente il Vangelo. Non solo credere che Cristo è morto per
noi, ma anche accettare che noi siamo
morti con Lui, con tutto il nostro orgoglio e il nostro egoismo. Alla
suscettibilità non resta che un posto: la morte alla croce di Cristo!
Guardiamo a Lui, perfetto modello di
umiltà e di rinuncia; Lui che ci dice: “Imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore” (Matteo
11:29).